Anno | 2014 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Italia |
Durata | 81 minuti |
Regia di | Giacomo Lesina |
Attori | Antonia Liskova, Niccolò Alaimo, Jonathan Silvestri . |
Uscita | giovedì 23 aprile 2015 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 23 aprile 2015
Una giovane donna si risveglia dentro le quattro mura di un garage. Ad averla chiusa nel garage è uno sconosciuto che sa ogni cosa di lei, del suo passato.
CONSIGLIATO SÌ
|
Elena, una giovane donna, si ritrova "inscatolata" in un'auto a sua volta chiusa in un garage. Non sa come sia arrivata lì, né perché, né chi l'abbia rinchiusa all'interno di quelle scatole cinesi. Ma sa che vuole uscirne a tutti i costi per raggiungere la figlia Vanessa e mettere in atto insieme a lei un piano ideato da tempo.
Giacomo Lesina, per anni assistente alla regia, debutta nel lungometraggio con un thriller-horror girato in inglese e appetibile ai mercati internazionali, tanto è vero che è stato subito acquistato da Stati Uniti, Canada e Corea del Sud, Paesi sempre in caccia di buone sceneggiature di cui girare il remake. E la storia è in effetti ben congegnata, almeno fino alle le ultime rivelazioni, davvero improbabili (ma non molto di più di quelle immaginate da Park Chan-wook per il suo Oldboy, un chiaro punto di riferimento).
Le scoperte graduali fatte da Elena sui limiti imposti alle sue circostanze sono accompagnate da un lavoro di macchina e di montaggio che movimenta l'azione, altrimenti ristretta in termini di spazio e tempo, e riserva continue piccole sorprese. E Antonia Liskova porta sulle sue spalle interamente il peso della narrazione dando una solida prova d'attrice, anche se a volte sale sopra e righe, soprattutto nel doppiaggio italiano.
Quel che manca a In the box è una misura di plausibilità che, partendo dalle ottime premesse, si perde via via lungo la strada, creando l'effetto grottesco di certi episodi di Masters of Horror. Peccato, perché i temi che Lesina solleva, in primis quello di una maternità allo stesso tempo salvifica e letale, avrebbero potuto allargare di molto la dimensione metaforica del racconto. In the Box resta comunque un buon primo tentativo di cimentarsi con un genere poco frequentato dal cinema italiano attuale, facendo leva sulle sue possibilità di esportazione internazionale.