Anno | 2012 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Regia di | Giovanni Galletta |
Attori | Massimiliano Varrese, Olga Shapoval, Rossella Infanti, Gianna Paola Scaffidi, Massimo Bonetti Stefano Calvagna, Jonny Triviani. |
Uscita | venerdì 31 agosto 2012 |
Distribuzione | Poker Entertainment |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 28 agosto 2012
CONSIGLIATO NÌ
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All'ultimo anno di liceo, Costanza decide di prendere lezioni di violino da Davide, un trentottenne che si è allontanato da tutto e tutti in seguito alla morte, tre mesi addietro, della sorella Laura. Quando Costanza afferma di essere diventata sua amica solo pochi giorni prima, Davide crede ad uno scherzo di pessimo gusto per poi prendere in considerazione la possibilità che la ragazza non stia mentendo. In breve, la vita dei due cambierà radicalmente, entrando in contatto con una realtà fino ad allora ignota.
Opera seconda di Giovanni Galletta, Il mistero di Laura tenta una coraggiosa sovrapposizione tra il genere parapsicologico e il dramma esistenziale. Fa bene il regista a calare la sua storia in una Roma misteriosa e per nulla glamour, tra scorci realistici e vedute dove il paesaggio è tutt'uno con l'anima dei suoi personaggi alla deriva: è proprio questa nuova via verso un fantastico drammatico, infatti, ad incuriosire di più uno spettatore che per i primi trenta minuti segue le vicende con interesse e partecipazione emotiva.
Dal secondo terzo della pellicola, invece, quando la sceneggiatura comincia a puntare verso la soluzione del mistero, i temi in ballo avrebbero necessitato di una maggiore finezza espositiva. Il senso della vita e l'opportunità di essere felici, la ricerca di una seconda possibilità e il ruolo fondamentale dell'amore e della comprensione sono al centro di un copione magari troppo ambizioso, ma mirabilmente coraggioso nel voler tentare qualcosa di nuovo nel panorama delle piccole realtà produttive. Non è difficile sentire il coinvolgimento emozionale di chi racconta eventi che valicano i limiti dell'ordinario per parlare in realtà del bisogno di essere ascoltati, sebbene un tono forse troppo lamentoso afflosci, a lungo andare, le indiscusse potenzialità del rischioso soggetto. La scelta di dare maggiore spessore al lato umano e dunque drammatico portano verso una pesantezza che una colonna sonora troppo presente contribuisce a sostanziare con la conseguenza della saturazione.
Considerando l'argomento inconsueto e le premesse di racconto, probabilmente una maggiore sospensione avrebbe giovato ad un film che, in certi momenti, sembra preso dalla smania di mostrare ciò che le immagini riescono a svelare da sole. Al netto di mancanze in parte risarcite dalla passione del regista e degli interpreti, Il mistero di Laura è un'anomalia imperniata su un genere che per la maggior parte del cinema italiano non sembra neanche esistere. Anche per questo va difeso e sostenuto. Prodotto da Stefano Calvagna per Poker Entertainment.
Il Mistero di Laura è un film carico di emozioni che induce a riflettere su verità misteriose che, per chi vi crede ma anche per coloro che ammettono che esista qualcosa di diverso dalla materia di cui è fatto l'uomo, vivono parallelamente al mondo della nostra quotidianeità. Nel vortice del quotidiano si perdono spesso di vista gli ideali più autentici [...] Vai alla recensione »
Come mi ha emozionato! Ad essere sincero non me lo aspettavo.... Pensavo che avrei avuto a che fare con un film di basso livello e invece mi ha catturato emozionalmente fino all'ultimo istante... Un film molto profondo, che parte lento, con tratti di vita reale.... Ma dopo un po' , il film cambia completamente, catturando infilando il dito nelle emozioni dello spettatore.
Volpone di nome e di fatto. Ma che film hai visto, senza guardarlo? Fallo tu un film invece di andare criticando a dx e sx o magari se l'hai già fatto presentati col tuo nome. La sensibilità e la profondità espressa nel raccontare un dramma che molti di noi hanno vissuto e con il quale convivono è stata veramente grande. Parlare di morte al cinema senza essere pesanti e banali spesso risulta furbo [...] Vai alla recensione »
Temi che ricordano "il segno del comando" ( di ben altra novità), un andirivieni fra fantastico e soprannaturale, per non parlar delle voci e della dizione di Costanza ( che meriterebbero una parodia), tutto trito, ritritò e senza spessore e soluzione.