Cirkus Columbia

Film 2010 | Drammatico, +13 113 min.

Anno2010
GenereDrammatico,
ProduzioneBosnia-Herzegovina, Francia, Gran Bretagna, Germania, Slovenia, Belgio, Serbia
Durata113 minuti
Regia diDanis Tanovic
AttoriPredrag 'Miki' Manojlovic, Mira Furlan, Boris Ler, Jelena Stupljanin, Milan Strljic, Mario Knezovic Ermin Bravo, Svetislav 'Bule' Goncic, Jasna Beri, Adnan Besirovic, Slaven Knezovic, Mirsad Tuka, Miralem Zupcevic, Mirza Tanovic, Almir Mehic.
Uscitavenerdì 27 maggio 2011
TagDa vedere 2010
DistribuzioneArchibald Enterprise Film
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,30 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Danis Tanovic. Un film Da vedere 2010 con Predrag 'Miki' Manojlovic, Mira Furlan, Boris Ler, Jelena Stupljanin, Milan Strljic, Mario Knezovic. Cast completo Genere Drammatico, - Bosnia-Herzegovina, Francia, Gran Bretagna, Germania, Slovenia, Belgio, Serbia, 2010, durata 113 minuti. Uscita cinema venerdì 27 maggio 2011 distribuito da Archibald Enterprise Film. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,30 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 5 marzo 2014

Un giovane slavo torna in patria pieno di denaro e di buone speranze proprio nei giorni che precedono la prima guerra balcanica nell'ex Jugoslavia. In Italia al Box Office Cirkus Columbia ha incassato nelle prime 7 settimane di programmazione 32,8 mila euro e 9,1 mila euro nel primo weekend.

Consigliato sì!
3,30/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 2,90
PUBBLICO 3,51
CONSIGLIATO SÌ
Un gioco di guerra, dove tutto torna su se stesso ma è tragicamente bellissimo.
Recensione di Nicoletta Dose
martedì 7 settembre 2010
Recensione di Nicoletta Dose
martedì 7 settembre 2010

Jugoslavia, 1991. Divko Buntic è un farabutto. Torna nel paese d'origine dopo aver trascorso molti anni in Germania, seguito da un'attraente compagna e un gatto nero di nome Bonny. Con l'appoggio del sindaco, sfratta la ex moglie e il figlio Martin, occupa l'appartamento e comincia a tormentarli per tentare di mandarli via. Ma la guerra serbo-bosniaca-croata è alle porte e i rapporti tra compaesani stanno per cambiare. Così come Divko sta per dare una svolta alla sua vita.
Danis Tanovic torna a parlare dei conflitti in terra balcanica. Questa volta, sulla base del libro di Ivica Djikic, sceglie di approfondire il periodo storico che precede la guerra, concentrandosi sulle dinamiche umane di un piccolo paese bosniaco. In tempo di pace, Divko non va incontro alla sua vecchia famiglia, cerca di ricostruire il rapporto con il figlio, abbandonato da piccolo, in un modo del tutto inopportuno, e mostra l'affascinante amante come un trofeo per fare invidia ai coetanei. Quando il micio Bonny - l'unico che ama profondamente - si allontanerà dall'appartamento, anche l'equilibrio perverso che ha creato, si spezzerà definitivamente. E a quel punto i rapporti si mescoleranno creando un'inversione di ruoli atipica e umanamente distruttiva.
La caratteristica predominante del film è proprio la commistione di generi che diventa la metafora delle contraddizioni tipiche della guerra: gli amici diventano nemici nel corso di una sola notte. Come la violenza psicologica di Divko mette in subbuglio gli altri personaggi, così il terrore dell'esercito invade le coscienze, deturpandole di solidarietà e compassione. L'ironia con la quale Tanovic descrive la preparazione emotiva al conflitto segna il ritorno al cinema di No Man's Land, dove il regista coglieva il senso tragicomico della violenza, senza renderla ridicola. L'universalità della questione in oggetto è un pregio assicurato dalla rarità di riferimenti espliciti alla politica locale, e da un'intelligente assemblaggio di immagini - come la straordinaria scena finale - che sono contestualizzate ma allo stesso tempo distanti da quella realtà. Non c'è nostalgia né rancore ma solo un grande racconto fatto di piccole persone che, messe alle strette dalla Storia, reagiscono con dignità. La difesa dell'amore gira come la giostra Cirkus Columbia, come un gioco dove il moto ritorna su se stesso ma è tragicamente bellissimo.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 19 ottobre 2012
Filippo Catani

Di ritorno dall'esilio in Germania, un uomo torna nel suo paesino d'origine bosniaco. Complici le amicizie altolocate, l'uomo riesce a sfrattare da acsa la ex moglie e ci si trasferisce insieme alla nuova compagnia e a un gatto nero portafortuna. Le cose all'interno del villaggio stanno però cambiando e, ormai alle porte, si sente profilarsi l'arrivo della guerra.

domenica 29 maggio 2011
Flyanto

 Film sul ritorno in patria (l'ex Jugoslavia) di un uomo, ormai arricchitosi nell'ex Berlino Est, dopo aver abbandonato la moglie ed il figlio piccolissimo molti anni prima e sul recupero dei primi affetti (patria e famiglia).  Un poetico affresco di un'epoca e di una terra ormai alla vigilia di quella che sarà la sanguinosa guerra fra Slavi, Croati e Bosniaci.

lunedì 13 giugno 2011
ilpatafisico

Finalmente un film che riconcilia col cinema. Tanovic, riconferma la sua cifra artistica come e forse meglio che in "No man's land". La storia di Divo Buntic, mascalzone tornato in patria, del figlio Martin, della moglie abbandonata da vent'anni, della nuova compagna e del gatto Bonny, che fanno da sfondo ai tragici avvenimenti che stanno per portare agli orrori della guerra nella [...] Vai alla recensione »

venerdì 10 giugno 2011
melania

Film davvero molto bello,emozionante,con vicende avvincenti,il trionfo dell'amore su tutto.gli affetti familiari che ritornano quando tutto sembra perduto.I personaggi hanno fascino e sono ben caratterizzati.un film che non si dimentica.

venerdì 8 giugno 2012
molenga

divko, figlio di un ustasha, è scappato dalla jugoslavia per non essere incarcerato dai comunisti titini. ha lasciato una moglie e un figlio, ma adesso può tornare: siamo alla vigilia della disgregazione della federazione, e a sarajevo comandano i croati; appena arrivato, con nuova fiamma e gatto portafortuna, fa sloggiare la vecchia famiglia dalla sua casa di un tempo, poi fa l'arrogante [...] Vai alla recensione »

sabato 18 giugno 2011
astromelia

storia molto toccante ,finalmente un film denso di umanità ,storie di valori d'altri tempi in un paese devastato,ma dove l'amore prevale ottimo cast.

lunedì 20 luglio 2015
dario

Il regista più di tanto non può fare. Ne è conscio e fa bene. La vicenda è semplice, ma rispecchia una certa logica elementare la cui trattazione non dispiace affatto. Merito anche degli attori, tutti al loro posto, e di una umiltà narrativa che convince. Notevole l'uso del linguaggio cinematografico, specie nella seconda parte. 

FOCUS
INCONTRI
mercoledì 25 maggio 2011
Marianna Cappi

Se si pensa al cinema della ex Jugoslavia, subito dopo Kusturica, non si può non pensare a Danis Tanovic, regista di quel No Man’s Land che raccolse consensi in tutto il mondo, fino all’ottenimento del più prestigioso: l’Oscar. Dopo i meno fortunati L’Enfer e Triage, Tanovic torna con un film maggiormente nelle sue corde, con attori della sua terra e un libro Cirkus Columbia, che gli è servito a ritrovare il coraggio e la memoria per raccontare la sua guerra.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Alessandra Levantesi
La Stampa

Dopo due titoli (il francese Hell e il britannico Triage) dall'esito non tanto brillante, il bosniaco Danis Tanovic, la cui opera prima No Man's Land aveva conquistato nel 2002 l'Oscar al miglior film straniero, è tornato a girare in patria sul viatico del romanzo Cirkus Columbia del connazionale Ivika Djicik, ritrovando la piena forma. Massacro di Srebenica, assedio di Serajevo: sono eventi lontani [...] Vai alla recensione »

Roberto Nepoti
La Repubblica

Divko torna nel suo villaggio in Erzegovina dopo la caduta del regime comunista. Ha fatto i soldi, guida una Mercedes, porta con sé una fidanzata giovane e crede di poter fare il bello e il cattivo tempo. Intanto, si riappropria della casa dove vivono la moglie legittima e il figlio adolescente. La situazione, però, precipita: l' uomo perde il suo adorato gatto, mentre s' intendono i primi rumori della [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Brutta storia se hai 18 anni e il tuo miglior amico cerca scuse per prenderti a pugni. Le risse tra adolescenti a volte hanno la vista lunga. Forse quell’amico e vicino di casa non è semplicemente impazzito. Forse c’è nell’aria una guerra, e noi sappiamo benissimo che è così. Ma loro, i personaggi di «Cirkus Columbia», non immaginano cosa sta per accadere.

Boris Sollazzo
Liberazione

Danis Tanovic e Miki Manojlovic a Venezia sorridevano, durante la presentazione di Cirkus Columbia alle Giornate degli Autori. Chi li conosce sa che non è facile, soprattutto per il secondo. E c'entrava poco l'ovazione ricevuta, c'era qualcosa di molto vicino alla catarsi nei loro sguardi divertiti e scorbuticamente commossi. Ce l'avevano anche molti spettatori, alcuni dei quali la vicina ex Jugoslavia [...] Vai alla recensione »

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Tanovic e le guerre nei Balcani. Prima con "No Man's Land", poi con "Triage" e adesso con questo film che, sulla scorta di un romanzo, tende a descriverci i prodromi di quelle guerre: in Bosnia Erzegovina nel '91. Con armi ed armati solo nelle sequenze finali e con il fumo di una cannonata unicamente al momento di concludere, sapendo tutti ormai quel che sarebbe successo dopo.

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