Titolo originale | Masters of Horror: Sounds Like |
Anno | 2006 |
Genere | Horror |
Produzione | Canada, USA |
Durata | 58 minuti |
Regia di | Brad Anderson |
Attori | Chris Bauer, Matty Finochio, Laura Margolis, Matthew Burgess, Blaine Anderson Linnea Sharples, Nicholas Elia, Grant Elliott, Richard Kahan, Robert Underwood, Jaida Kong, Michael Daingerfield, David Allan Pearson, David Lovgren, Nimet Kanji, Marc-Anthony Massiah, Michael Jonsson. |
MYmonetro | 3,09 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ascolta...e troverai la morte!
CONSIGLIATO SÌ
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John Pearce è addetto alla supervisione degli addetti a un servizio di call center per aiuto ai possessori di computer in difficoltà. Deve controllarne il livello di disponibilità all'ascolto ma, al contempo, cercare di contenere i loro interventi solo sul piano tecnico senza che si lascino attrarre dal 'privato' degli utenti. John però ha un grosso problema personale: gli è morto un figlio ancora bambino e sua moglie vuole a tutti i costi una nuova gravidanza. La mancata elaborazione del lutto sembra essersi tradotta in un estremo acuirsi della sensibilità nei confronti di suoni e rumori che rischia di condurlo alla pazzia.
Questo episodio di Masters of Horror rimanda con la memoria alla serie a colori di Ai confini della realtà. C'è la stessa dimensione liminare tra il quotidiano e una realtà 'altra' che permeava quegli episodi. Brad Anderson, che si è fatto apprezzare come regista del thriller parapolitico Transiberian è abilissimo nel costruire un work in progress nella psiche destinata al deterioramento del protagonista. John è un uomo precipitato in una solitudine 'affollata'. Perché quanto più avverte il distacco dal figlio morto e dalla moglie quanto più aumenta l'amplificazione di un universo di suoni e rumori che gli altri non percepiscono e collocano sullo sfondo. Il suo ruolo professionale di 'ascoltatore' finisce con il confondersi con l'oppressione di una dimensione sonora che invade la sua vita sino a divorarla. È un horror della psiche quello che ci viene proposto in questo episodio. Grazie forse anche a uno spiccato senso della sintesi Anderson riesce a offrircene una valida rappresentazione che va al di là dell'ambito del genere.