Las Vegas - Terapia per due

Taylor Peters, autore di commedie televisive, stenta a riprendere in mano la sua carriera e la sua vita matrimoniale, dopo una crisi dovuta all'eccesso di alcol, droghe e gioco d'azzardo. Ingaggiato come sceneggiatore e produttore di una sitcom di bassi ascolti e qualità, Taylor è bistrattato dalla critica e dai colleghi. Come se non bastasse, la moglie Lorraine minaccia il divorzio, dopo aver scoperto che il marito, nonostante la disintossicazione, continua a scommettere compulsivamente sulle corse dei cavalli. Per riconquistare la fiducia della moglie, Taylor deve portare a compimento una missione apparentemente impossibile: convincere la nipote di Lorraine, Amanda, a disintossicarsi e riprendere la retta via. La famiglia ha, infatti, scoperto che la ragazza, appena ventenne, trasferitasi a Las Vegas, si è data alle droghe e alla prostituzione.
Peter Tolan, produttore e scrittore televisivo, co-autore della fortunata serie tv Rescue Me, debutta nella regia cinematografica con una "dramedy" dallo humour nero che, sulla carta, avrebbe potuto essere esplosiva. Il soggetto è, infatti, succulento: un uomo dall'esistenza fallimentare deve fare la predica a una giovane donna per convincerla a raddrizzare la propria vita. Tanto più che il teatro di questa missione è la città luna park di tutti i viziosi del mondo, Las Vegas. Riuscirà il nostro eroe a stare lontano da guai, casinò e nightclub, limitandosi a riportare la pecorella smarrita nel gregge?
Considerate le premesse, ci si aspetterebbe di tutto dal film di Tolan, ma Finding Amanda non è Una notte da leoni. Alla strada delle notti brave, il regista predilige quella del confronto, in chiave ironica, tra zio e nipote, occasione di introspezione per entrambi. Ne nascono situazioni e momenti spumeggianti, grazie ai dialoghi serrati e al ritmo conferito dai due attori principali, il navigato cattivo ragazzo Matthew Broderick e la biondina tutto pepe Brittany Snow, nei panni di una baby prostituta che nasconde le umiliazioni e le ossessioni dietro una maschera di sfacciataggine e solarità.
Ma, quando il film passa dalle corde umoristiche a quelle drammatiche, emergono banalità e buonismi che compromettono la riuscita complessiva del prodotto, sommandosi alle ingenuità di sceneggiatura - a tratti eccessive - e alla scarsa qualità del doppiaggio italiano, fatta eccezione per le voci dei due protagonisti. 