Titolo originale | The Shop Around the Corner |
Anno | 1940 |
Genere | Commedia |
Produzione | USA |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Ernst Lubitsch |
Attori | James Stewart, Margaret Sullivan, Sara Haden, Frank Morgan, Felix Bressart . |
Tag | Da vedere 1940 |
MYmonetro | 3,38 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 20 settembre 2023
Alfred Kralik (James Stewart) lavora come commesso nel negozio di regali 'Matuschek's', il 'negozio dietro l'angolo' che dà il titolo al film, ed è in... In Italia al Box Office Scrivimi fermo posta ha incassato 1,2 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Budapest. Alfred Kralik è uno dei commessi più affidabili del negozio di articoli da regalo del signor Matuschek. Quando vi trova lavoro Klara Novak tra i due non scorre buon sangue. Entrambi però non sanno di essere già innamorati l'uno dell'altra e viceversa. Come? Scrivendosi lettere anonime fermo posta.
Lubitsch diverte e si diverte rinunciando a certe sue marche autoriali in favore di un'attenta e partecipe descrizione di un piccolo universo di varia umanità.
Alla base di questo film c'è un testo teatrale realmente di origine ungherese. Si tratta di "Illatszertär-Parfumerie" di Miklós László del 1937. Lubitsch se ne interessa subito ma decide di girarlo per la MGM solo quando potrà avere, entrambi liberi da altri impegni, sia James Stewart che Margaret Sullavan. Fa bene perché la coppia funziona sostenuta da una sceneggiatura a cui collabora Samson Raphaelson che già aveva scritto con Grover Jones quella di Mancia competente.
Il microcosmo sociale, che agisce per gran parte del film all'interno di quella che non è più una profumeria ma un negozio di articoli da regalo in pelle, viene dotato di un retroterra che non è più quello dei truffatori d'alto bordo. Ad incombere qui è il bisogno di trovare o di conservare un posto di lavoro. È su questo che fa leva il temibile proprietario Signor Matuschek che non si trattiene mai dall'umiliare i dipendenti e dal pretendere che la loro opinione si appiattisca sulle sue. Questo permette a Lubitsch di lavorare sui caratteri. Se Kralik finisce con l'avere un atteggiamento un po' troppo 'americano' per un film ambientato nella capitale ungherese, altri personaggi sono cesellati con raffinatezza.
Si presti attenzione all'evoluzione del personaggio del fattorino o alla descrizione del leccapiedi di professione. Chi finisce con l'emergere è però Pirovitch, il commesso che cerca in tutti i modi di evitare di essere interpellato dal padrone per non incorrere nelle sue ire ma che è dotato di una semplicità che nasconde sensibilità e profondità d'animo. Il ruolo è affidato Felix Bressart, immigrato dalla Germania negli Stati Uniti a cui due anni dopo Lubitsch affiderà il monologo di Shylock in Vogliamo vivere!.
Ma lo stesso Matuscheck non verrà lasciato nella monodimensionalità del 'cattivo' conferendogli anche un versante nascosto che aiuterà a comprendere la corazza di distacco che indossa sul lavoro. E l'amore? La sceneggiatura lavora, lasciando lo spettatore ignaro del legame tra Alfred e Klara per poi renderlo esplicito (sullo schermo soltanto ad Alfred) e giocando fino all'ultimo sulla possibilità o meno dell'happy end. Chi, e non saranno pochi, ha già visto C'è post@ per te con Tom Hanks e Meg Ryan potrà ulteriormente divertirsi nel cercare assonanze e differenze. Chi invece non lo ha ancora visto potrà godere della prima visione di un soggetto buono, con gli opportuni adattamenti, per tutte le stagioni.
Alfred Kralik (James Stewart) lavora come commesso nel negozio di regali 'Matuschek's', il 'negozio dietro l'angolo' che dà il titolo al film, ed è innamoratissimo di una ragazza che non ha mai conosciuto di persona, ma con la quale scambia una fittissima corrispondenza epistolare. Da 'Matuschek's' lavora anche come commessa Klana Novak (Margaret Sullavan), e i due non si sopportano... ma non sanno che tra loro l'amore è già sbocciato per lettera: Klana infatti è proprio la ragazza che Alfred non ha mai conosciuto e per la quale ha perso la testa. Lubitsch, che ambientò la vicenda a Budapest, rimase particolarmente soddisfatto di questa commedia degli equivoci realizzata quando la seconda guerra mondiale era già iniziata, e contraddistinta da un mirabile equilibrio di ironia e romanticismo. Del film sono stati realizzati vari remake, tra cui il recente C'è post@ per te di Nora Ephron, con Meg Ryan e Tom Hanks, che trasporta la vicenda nel tempo della comunicazione via Internet.
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Film sorprendente!! Lubitsch è un vero maestro di leggerezza, capace in questo caso di scovare una brillante sceneggiatura teatrale e di riportarla sul grande schermo con sobrietà e sense of humor. Da uno spunto semplice, quasi banale prende il via una giostra sensazionale, molto divertente, piena di allusioni garbate e a tratti anche crudele. Il lieto fine è d'obbligo.
Film di una pulizia filmica e trasparenza straordinaria. In un'ora e mezza Lubitsch ci mostra quanto sarebbe bello se un luogo di lavoro fosse così pregno di sentimento come il negozio in cui lavorano i protagonisti. Un proprietario severo ma onesto, comprensivo e autoritario insieme. Spettacolare ed elegantissimo ( E GIOVANISSIMO ! ) James Stewart che con notevole seriet&agrav [...] Vai alla recensione »
Tra le commedie maggiormente apprezzate nella storia del cinema, ambientata a Budapest per lo più in un negozio il cui proprietario è il signor Hugo Matuschek e tra i suoi dipendenti vi è Alfred (James Stewart), il quale da tempo intrattiene una conversazione epistolare con una misteriosa donna, entrambi attendono con ansia di incontrarsi.
Il Sig. Lubitsch non delude mai! Film targato 1940 che risulterebbe ancor oggi originale e straordinariamente piacevole se venisse proiettato nelle sale. Un'eleganza degli attori riflesso di un'epoca, ahimè, così lontana, ineguagliabile, soprattutto in tema di commedie pseudo-sentimentali. Il termine pseudo è volto ad indicare che siamo in presenza non solo di una [...] Vai alla recensione »