Odissea tragica

Il soggetto della pellicola è uno di quelli che come pochi è capace di toccare i sentimenti, ovvero lo straziante dolore vissuto da una madre che viene separata dal proprio figlioletto in un campo di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale, con la conseguente ricerca per ritrovarsi a guerra finita, nella quale entrambi profondono ogni disperato sforzo.

Un soldato americano e un’infermiera trovano un bambino sperduto fra le rovine d’una città tedesca, e riescono a riconsegnarlo alla madre. Girato da Zinnemann con una troupe quasi interamente svizzera (vi erano fra l’altro i principali collaboratori di Leopold Lindberg: Schweitzer, Berna e Blum), il film riuscì fra i più convincenti del suo autore per il suo taglio seccamente documentario e l’ispirazione [...] Vai alla recensione »