Masayuki Yamaguchi nasce a Nagano, in Giappone, il 3 gennaio 1961. Dotato di un grande talento per il disegno, debutta come animatore nel 1984 per alcune serie televisive di anime prodotte dalla Toei Animation Company. Notato dallo studio Gainax - fondato nel 1984 a Tokyo dal giovane Hideaki Anno con alcuni compagni di università - viene ingaggiato per rafforzare lo staff e viene subito messo all'opera come animatore del lungometraggio Le ali di Honneamise (1987), scritto e diretto da Hiroyuki Yamaga. Da quel momento prenderà parte a tutti i progetti dello studio, in particolare la serie tv Nadia - Il Mistero della Pietra Azzurra (1990-1991), primo grande successo della casa di produzione, diretto da Hideaki Anno. Inizialmente Masayuki lavora come disegnatore di storyboard, poi come animatore e in seguito viene promosso alla regia di un episodio.
La saga di Evangelion
Ma il più importante banco di prova arriva con Neon Genesis Evangelion (1995-1996), la serie tv che catapulta la Gainax e il suo fondatore nell'Olimpo dell'animazione nipponica. Scritta e diretta da Anno dopo un periodo di depressione che lo ha avvicinato alla psicoanalisi, Neon Genesis Evangelion si distingue per l'alto livello di sperimentazione, visionarietà e introspezione psicologica dei personaggi. La storia, caratterizzata dalla presenza di numerosi riferimenti religiosi, si svolge nella futuristica città di Neo-Tokyo 3, a distanza di quindici anni da una catastrofe di impatto planetario, e si incentra su Shinji Ikari, un ragazzo che viene reclutato dall'organizzazione paramilitare Nerv per pilotare un "mecha", cioè un robot gigante, chiamato Evangelion. La sua missione sarà quella di combattere i nemici dell'umanità, creature mostruose conosciute come Angeli. Masayuki viene coinvolto nel progetto in qualità di animatore, assistente alla regia e regista di due episodi. La serie fa breccia nei cuori di pubblico e critica e diventa protagonista di un vero e proprio fenomeno di massa che rivoluziona il mondo dell'animazione. Per non scontentare i molti fan delusi dal finale poco narrativo della serie, nel 1997 Anno decide di realizzare due film con un finale vero, destinati alle sale cinematografiche: Neon Genesis Evangelion: Death & Rebirth - che riassume le 24 puntate della serie tv e prepara alla sua conclusione cinematografica - e Neon Genesis Evangelion: The End of Evangelion. Masayuki lavora su entrambi, in particolare figura nel primo in qualità di direttore dell'animazione e regista del segmento "Death".
I duemila
Nel 2001 si dedica all'animazione della serie tv Mahoromatic, storia di un robot ginoide da combattimento che decide di trascorrere i giorni che lo separano dal suo termine operativo come cameriera al servizio di uno studente delle superiori. Nel 2004 Masayuki approda al live action assistendo Anno alla regia di Cutie Honey, adattamento cinematografico di un manga di Go Nagai, storia densa di umorismo di una sexy cyborg che combatte il crimine.
Nel 2007 il suo mentore di sempre, Anno, abbandona la Gainax, che non sente più in linea con le sue inclinazioni, e fonda lo Studio Khara, con cui si dedica ai rebuild di Evangelion, nuove versioni cinematografiche della popolarissima saga manga-anime diventata punto di riferimento del cyberpunk apocalittico. Masayuki viene coinvolto nel progetto con un ruolo di primo piano. È, infatti coregista, al fianco dello stesso Anno e del collega Kazuya Tsurumaki, dell'intera tetralogia, composta da Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone (2007), Evangelion: 2.0 You Can (Not) Advance (2009), Evangelion: 3.0 (2012) ed Evangelion: Final (previsto per il 2014). I primi tre capitoli imbastiscono una narrazione alternativa a quella della serie tv, includendo nuove scene, ambienti e personaggi. Il quarto, invece, darà alla storia una nuova conclusione, completamente diversa da quelle già viste sia in televisione che al cinema, con l'obiettivo di avvicinare chi non è stato ancora contagiato dal virus della saga d'animazione robotica più seguita al mondo.
