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Vivi Gioi

Vivi Gioi (Vivian Trumphy). Data di nascita 2 gennaio 1917 a Livorno (Italia) ed è morto il 12 luglio 1975 all'età di 58 anni a Fregene (Italia).
Nel 1948 ha ricevuto il premio come miglior attrice non protagonista al Nastri d'Argento per il film Caccia tragica.

La donna immagine del regime

A cura di Elisa Battistella

Se per tutti gli anni '30 le fidanzatine di Assia Noris hanno spopolato nel cinema autarchico, alla fine del decennio il pubblico ha fame di volti dal sapore internazionale. Complice anche il blocco delle importazioni di film americani sancito dalla Legge Alfieri, le nuove star italiane si trovano di colpo a dover surrogare quelle hollywoodiane nei cuori degli spettatori. Una di queste è sicuramente Vivi Gioi, una delle più interessanti interpreti degli anni '40, prematuramente finita nel dimenticatoio dopo la sua ottima prova in Caccia tragica, esordio alla regia di Giuseppe De Santis.

Da Vivian Trumphy a Vivi Gioi
Nata a Livorno nel 1917, la giovane attrice fa la sua prima apparizione sul grande schermo in Ma non è una cosa seria (1936) di Mario Camerini. All'epoca si firma Vivian Diesca, in onore del suo amante Vittorio De Sica. L'anno successivo ottiene una porticina nel capolavoro del regista romano Il signor Max, tuttavia il suo ruolo viene quasi completamente eliminato in fase di montaggio. Dopo l'interruzione della relazione con De Sica, che nello stesso anno si è sposato con la collega Giuditta Rissone, seguiranno due anni di inattività, durante i quali la Gioi sostiene di essersi mantenuta giocando d'azzardo al Casinò.

Bionda sottochiave e le altre commedie dei telefoni bianchi
Nel 1939 arriva il primo ruolo da protagonista per l'attrice livornese, quando viene scelta da Camillo Mastrocinque per interpretare il personaggio di Annetta in Bionda sottochiave. Il film, ideato e sceneggiato da Cesare Zavattini, è una commedia degli equivoci, in cui la segretaria di un rotocalco si ritrova improvvisamente a diventare una cover girl, scatenando la gelosia del fidanzato. Grazie alla sua interpretazione maliziosamente auto-ironica, la Gioi si impone subito come la Carole Lombard italiana. Seguiranno parti analoghe in Vento di milioni di Dino Falconi, Cento lettere d'amore di Max Neufeld e Alessandro sei grande di Carlo Ludovico Bragaglia. Pur essendo già un'attrice di primo piano, non disdegna i ruoli secondari. Appare, infatti, in Rose scarlatte, l'esordio alla regia dell'ex amante De Sica, mentre offre una convincente performance in Dopo divorzieremo di Nunzio Malasomma, al fianco di Amedeo Nazzari e Lilia Silvi.

La svolta drammatica
Nel 1942 l'attrice decide di cambiare registro su suggerimento del suo mentore Nunzio Malasomma, che la dirige in Giungla. Nel film è una dottoressa specializzata in malattie tropicali, di cui si innamorano due colleghi. Nello stesso anno recita accanto ad Amedeo Nazzari nel dramma a sfondo bellico Bengasi di Augusto Genina. Nel 1943 si reca in Francia a girare Turno di notte, dove fornisce una prova convincente nei panni di una giovane adultera, salvata in extremis da una centralinista. Grazie al suo aspetto nordico, spesso interpreta personaggi stranieri, come avviene ad esempio in Harlem di Carmine Gallone.

Caccia tragica e il dopoguerra
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, il cinema neorealista fa piazza pulita di tutti i divi del periodo precedente, condannando a un prematuro oblio molte attrici celebri durante il fascismo.
Inizialmente non sembra essere questo il caso di Vivi Gioi, che nel 1947 interpreta il suo ruolo più convincente: quello di Daniela in Caccia tragica di Giuseppe De Santis. In antitesi con le sue interpretazioni precedenti, rinuncia alla sua chioma bionda e fluente, marchio di fabbrica del suo fascino, per calarsi nei panni di una ex collaborazionista, legata a un reduce di guerra disoccupato. Nonostante il Nastro d'Argento alla Migliore Interpretazione Femminile ricevuto nel 1948, l'attrice viene relegata in ruoli sempre più marginali e sporadici.
Fra gli anni '50 e '60 si dedica anche al teatro con una certa continuità, recitando al fianco di De Sica, Carlo Ninchi e Aroldo Tieri, con la direzione di registi importanti come Luchino Visconti.
L'attrice muore a Fregene il 12 luglio 1975, a soli 58 anni.

Ultimi film

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