Lolita |
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Un film di Stanley Kubrick.
Con James Mason, Shelley Winters, Sue Lyon, Gary Cockrell, Jerry Stovin.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 152 min.
- Gran Bretagna, USA 1962.
MYMONETRO
Lolita
valutazione media:
3,63
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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L'enigmatica sfacciatadi jekyllFeedback: 2700 | altri commenti e recensioni di jekyll |
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domenica 27 dicembre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Kubrick trova compiutamente e definitivamente uno stile nella espressione dei contenuti del romanzo originale come degli altri che adatterà per il grande schermo. Una operazione molto difficile; molti grandi romanzi sono stato rovinati dalla trasposizione su pellicola. Kubrick affermava che un film potrebbe anche essere migliore, se il contenuto, compreso fino in fondo, determina lo stile, come il libro fa con la prosa. In altre parole, Kubrick ha cercato di non girare un solo fotogramma gratuito, fine a se stesso: la tecnica non deve farsi notare. L'originalità deve essere così vicina a quello che esprime da non essere percepita come tale. Solo in questo modo il film lascerà qualcosa nello spettatore. Questa Lolita é anche portatrice di miti, da quelli cinematografici come Brigitte Bardot o Jean Harlow a quello fiabesco di Alice nel paese delle meraviglie. Il "comune senso del pudore" si trovava in quegli anni in uno dei suoi periodi di trasformazione, a cui questo film diede un contributo. Anche se la storia é tragica, il tono prevalente é la commedia, un umorismo fine rappresentato anche dai nomi dei luoghi e dei personaggi (come il campeggio femminile "Climax" o il direttore dell'albergo signor Suino). Kubrick sfrutta la perfetta padronanza delle sfumature di Mason, ma é straordinariamente brava anche Shelley Winters in un ruolo di cui rende bene il patetico e il caricaturale. L'eccezionale fregolismo di Sellers, protagonista plurimo anche del successivo Stranamore, è stato ben definito da Kubrick il quale ha parlato di avere con lui come tre attori in uno. Il film ebbe un eloquente enorme successo di pubblico negli USA, mentre la critica del tempo fu in genere, con alcune importanti eccezioni tra cui quella di Jean-Luc Godard, negativa; ci fu chi attribuì a Kubrick una eccessiva intelligenza, creatore di artifici freddamente coltivati e poi riscaldati come in una serra (una critica che sembra anticipare 2001). A Sue Lyon Lolita faceva pena: la considerava una nevrotica e patetica egoista. Ma é stata grande nel ruolo, dopo che Kubrick aveva dovuto rinunciare a Tuesday Weld, a Hayley Mills ("Pollyanna") per il veto di Disney e l'opposizione del padre come per Joey Heatherton. Venne considerata dai critici troppo matura per la parte (per via del suo seno troppo sviluppato), così come eccessivo e invadente Peter Sellers. In realtà Kubrick ne ha fatto una figura chiave del ritratto di una società che provoca (nel senso della ossessione) e allo stesso tempo persegue la anormalità del protagonista. Non era la prima volta che il cinema americano ha affrontato (non con questa storia) il tema della ninfetta, né sarà l'ultima. Lolita tornerà nel cinema kubrickiano nell'ultimo film, nel personaggio della figlia del commerciante di costumi e non solo. La baby-prostituzione é un tema sfiorato anche in questo film, non solo dall'allusione del "film artistico" (che Lolita rifiuta), ma anche in certi aspetti del rapporto con Humbert, di cui lei non è veramente innamorata, a differenza che per Quilty, che però vorrebbe sfruttarla (a differenza di quello omosessuale o dell'amicizia, Kubrick non ha filmato un amore corrisposto fino a "Eyes Wide Shut"). Preceduta da una incredibile caratterizzazione di un inquietante e grottesco psicologo tedesco da parte di Sellers, é eccezionale la recita scolastica in cui Lolita é una figura mitologica, a differenza che in altre parti del film, riassumendo in sè quel doppio che é uno dei temi di fondo di Kubrick.
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