| 12 anni schiavo | ||||||||||||||
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      Un film di Steve McQueen (II).
  Con Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Paul Giamatti. 
         continua»Titolo originale 12 Years a Slave.
   
        
       Biografico,
    
   
durata 134 min.
- USA   2013.
- Bim Distribuzione
    
    uscita giovedì 20 febbraio 2014.
    
   
      MYMONETRO 
     12 anni schiavo          valutazione media:
        2,94
          
         
     
  	su
     -1
   	
  		recensioni di critica, pubblico e dizionari. | ||||||||||||||
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                        Drammatica storia di un uomo nero libero americano
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| lunedì 10 marzo 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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	“12 anni schiavo” è la drammatica storia di un uomo nero libero americano di nome Solomon Northup. 
	Il film è ambientato in una cittadina dello stato nordista di New York nel 1841. Solomon è un musicista di colore, libero e sposato con una moglie e due figli. Illuso ed ingannato da due brutti ceffi, si ritrova nella condizione di schiavo senza documenti né possibilità di fuga e con il nuovo nome di Blatt. Venduto a uno schiavista nel porto di New Orleans, comincerà a lavorare come taglialegna presso la famiglia Ford, poi passerà alla piantagione di cotone di Edwin Epps. La figura di quest’ultimo proprietario terriero è quella più crudele della pellicola e rappresenta lo stereotipo dello schiavista sudista, che uscirà sconfitto dalla guerra di secessione americana alla fine del secolo. Dopo varie peripezie durate dodici anni, Solomon riesce a tornare dalla propria famiglia. All’interno della storia emerge un crudele triangolo di amore e odio, o meglio di violenza e passione, tra i coniugi Epps e la giovane schiava nera Patsey che riesce a esemplificare non solo la durezza della condizione di schiavo, ma anche le psicosi e la mentalità di quel genere di uomo bianco. 
	Il cast è fenomenale: Chiwetel Ejiofor (Solomon Northup), Michael Fassbender (Edwin Epps), Sarah Paulson (Mary Epps), Lupita Nyong’o (Patsey) e Brad Pitt (nel ruolo di Samuel Bass).  
	Da sottolineare l’interpretazione di Michael Fessbender e di Lupita Nyong’o, vincitrice del premio Oscar: il primo riesce a diventare sul set duro, cattivo, spietato, perfido, molesto e a tratti pazzo, mentre la giovane attrice naturalizzata keniota porta in primo piano la sofferenza e la resa nei confronti del padrone.  
	Il film è bello, a tratti commovente e toccante, purtroppo un po’ lento nelle fasi centrali.  
	Allo spettatore rimangono i colpi di frusta e il dolore nel volto di un uomo che è stato soggiogato da persone senza scrupoli.  
	Il regista Steve McQueen fa suo il libro autobiografico di Solomon Northup e racconta la schiavitù e la successiva riconquista della propria vita da una diversa visuale, quella di un uomo che già conosceva la libertà. La pellicola fa anche riflettere come sia cambiata oggi l’America e quali siano stati i travagliati passaggi per raggiungere questa situazione.  
	Il mio giudizio è “Si deve vedere” e si passerà una serata emozionante che lascerà spunto a molte riflessioni.  
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