This Must Be the Place |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Sean Penn, Frances McDormand, Eve Hewson, Harry Dean Stanton, Joyce Van Patten.
continua»
Drammatico,
durata 118 min.
- Italia, Francia, Irlanda 2011.
- Medusa
uscita venerdì 14 ottobre 2011.
MYMONETRO
This Must Be the Place
valutazione media:
3,62
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La trama non contadi SvampaFeedback: 19 | altri commenti e recensioni di Svampa |
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lunedì 17 ottobre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il mio professore di cinema all’università, il critico Flavio de Bernardinis, diceva che la trama dei film non gli interessava. Quando agli esami ci chiedeva notizie su un film, non gli importava minimamente di che parlasse quel film. Quello che voleva sapere erano le introspezioni del regista, il significato di quelle scene, i simboli. Paolo Sorrentino ospite a “Che tempo che fa” su Rai3, da Fabio Fazio, ammette che questo è un film senza trama. Ma del resto – continua – è ora di finirla di pensare alle TRAME. L’idea di fare un film con una trama che abbia un inizio ed una fine, è obsoleta. La vita, aggiungo io, non ha una trama. Si vive giorno per giorno, ma non c’è un finale, se non quello mortale. Un amico resta tale, anche se non lo si vede da molti anni. This must be the place, richiama il finale de Le conseguenze dell’amore dove Titta di Girolamo, prima di morire ricorda il suo migliore amico. Qui invece è Cheyenne a sintetizzare questo verità sull’amicizia. È un film poco Sorrentiniamo, la quinta opera del regista napoletano e si carica di atmosfere e dialoghi concreti, tipici del cinema americano, lasciando (solamente in parte) lo stile surreale dei personaggi al di sopra delle righe visti nei suoi precedenti film. Solo il protagonista resta confinato nel suo mondo, nel mondo Sorrentiniano, mentre gli altri sembrano calarsi in personaggi più reali, meno fantasiosi. Tanto che, alcune scene appaiono relativamente lente ed abbassano di molto un film già di per se lento. Ma la lentezza del film, che si impregna sulla lentezza dello straordinario protagonista Sean Penn, carica la pellicola di situazioni inverosimili e proprio per questo incantevoli. Tutto il film è una parabola inquietante e struggente che poteva nascere solo dalla mente dell’attuale miglior regista italiano vivente e secondo solo a Fellini, di tutti i tempi. Pur rendendomi conto di essere di fronte ad un capolavoro, ritengo che il film poteva essere migliorato con un montaggio più serrato, riducendo la durata di una quindicina di minuti, due ore di film sono forse troppe. Alcune scene macchinose, potevano essere tagliate o comunque abbreviate.
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