L'amante |
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Un film di Claude Sautet.
Con Michel Piccoli, Romy Schneider, Lea Massari, Gèrard Lartigau, Jean Bovise, Boby Lapointe
Titolo originale Les choses de la vie.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 89 min.
- Francia 1970.
MYMONETRO
L'amante
valutazione media:
3,84
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Sautet:il gioco tragico della vitadi M.D.CFeedback: 5834 | altri commenti e recensioni di M.D.C |
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mercoledì 13 ottobre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un nitido, ipnotico replay ricostruisce con un'inversione temporale cinematograficamente vertiginosa un'automobile andata distrutta in un assordante(anche nella sua silenziosa rappresentazione)incidente stradale. Il conducente giace in un prato mentre ascoltiamo la sua voce mentale che continua a ripetere che "lui" è sul punto di aprire gli occhi e svegliarsi. Intorno al luogo si è formato un assembramento, la gente osserva la scena, qualcuno suggerisce di chiamare un'ambulanza."E' già stata chiamata", replica un altro stizzito.Giunge anche la polizia mentre una pioggia sottile disperde gli spettatori. Resta solo quel corpo avvolto in una coperta che non può essere toccato come una specie di muta,inesorabile presenza al centro dell'immagine che continua a distillare pensieri, sensazioni. La scena non fa parte della pagina iniziale di una storia dalle tonalità psichedeliche ma di uno dei più intensi e sottovalutati film degli anni '70, les choses de la vie di Claude Sautet(che la traduzine italiana, in modo superbamente dilettantistico, ha ribattezzato in modo avvilente con l'amante). La storia procede seguendo una narrazione ondivaga di una efficacia straniante,attraverso l'alternanza fra passato e presente, mostrando scene di vita vissuta tra lui(un sempre intenso e plausibile Piccoli)e lei(una Schneider incantatrice) amanti alle prese con problemi di comunicazione per via dei dubbi dell'ingegnere Piccoli che ha abbandonato la devota moglie Lea Massari.Un litigio della coppia è il preludio al viaggio tragico in automobile, ed una lettera di addio scritta in fretta all'amante dal protagonista e non ancora spedita fa da ossessivo contrappunto al delirio provocato dall'incidente, con una scelta narrativa che avrebbe interessato un poeta del dubbio come Kieslowski. Sautet con maestria impareggiabile stravolge le regole del melò per rappresentare, con una analisi intensamente persuasiva, le dinamiche di coppia,andando al di là delle limitazioni del cinema romantico e congelando le passioni in una spirale di eventi che culminano nella ossessiva riproposizione dell'incidente stradale.Il vortice sentimentale, fra un incontro in un bistrot ed un litigio dopo una festa, diviene il crocevia di destini legati dal filo indecifrabile del caso mentre il regista, padroneggiando da par suo il materiale narrativo, suggerisce che la vita segue il suo corso senza tenere conto dei progetti, anche quelli più appassionati, degli uomini. Tuttavia l'impronta pessimistica cede il passo alla profonda maestria di una autore come Sautet, capace di percorrere con invidiabile disinvoltura e senza nessun passo falso il sentiero accidentato dei sentimenti.Matteo De chiara
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