Quando Paulette Goddard fu scoperta da Carletto Chaplin per Tempi moderni nessuno pensava che quella ragazzetta, molto bellina ma priva di carattere e di stile, potesse diventare un'attrice. La gente sbaglia sempre quando pretende di intravvedere l'interno di una persona partendo dalle apparenze esteriori. Sotto la bella fronte, sotto i capelli ricci, Paulette nascondeva un cervello di uomo d'affari; era una donna non portata alle mode e alle vanità, ma a ciò che è più solido e che soprattutto dura nel tempo: il danaro. Molto danaro.
Dopo il lancio di Tempi moderni Paulette non ebbe grandi difficoltà per continuare una carriera cinematografica iniziata sotto così fulgida stella; non divenne mai una vera attrice, ma neppure fece sfigurare coloro che si erano fidati di lei per partitine di fianco.
Vedete un po' questo Azzardo, film di second'ordine, dove Paulette continua in quel ruolo di monella saltafossi nel quale riscosse il suo primo successo. Non è più ingenua come ai tempi dei suoi inizi perché con quelle rughette che le si scoprono in volto, e specialmente attorno agli occhi, farebbe ridere nelle parti di Rosaura; ma insomma siamo sempre là a un ottimismo facile, conformista, e privo di qualsiasi immaginazione.
La ragazza, anzi la signora, è tenace; non è difficile profetizzare che fra un paio d'anni, smesso di far l'attrice, si darà alla produzione come già fece un'altra ingenua, Mary Pickford. E un'altra profezia è ancora più facile: essa, divorziata da due intellettuali, Carletto Chaplin e Burgess Meredith, ne sceglierà un terzo come consorte della nobile compagnia. L'intellettualismo è un vizio che preso da giovani ci conduce sino alla tomba.
Da Candido, 17 luglio1949
