aristoteles
|
domenica 24 gennaio 2016
|
love love love
|
|
|
|
Questo primo capitolo e' il migliore di una serie che in fondo ha avuto un discreto successo.
L'amore viene raccontato in tutte le sue versioni: felice, infelice,in bilico, vivace,stanco,speranzoso, etc.
Credo che ognuno di noi tutto sommato possa ritrovarsi in uno degli episodi messi in scena.
Sicuramente non siamo di fronte a un capolavoro e molto è lasciato alla bravura degli attori,perché in fondo la sceneggiatura non è particolarmente complessa.
Sopratutto la prima storia con Muccino è alquanto banale.
Tuttavia,intriso nella sua semplicità, il film si fa seguire volentieri anche perché privo di volgarità.
[+]
Questo primo capitolo e' il migliore di una serie che in fondo ha avuto un discreto successo.
L'amore viene raccontato in tutte le sue versioni: felice, infelice,in bilico, vivace,stanco,speranzoso, etc.
Credo che ognuno di noi tutto sommato possa ritrovarsi in uno degli episodi messi in scena.
Sicuramente non siamo di fronte a un capolavoro e molto è lasciato alla bravura degli attori,perché in fondo la sceneggiatura non è particolarmente complessa.
Sopratutto la prima storia con Muccino è alquanto banale.
Tuttavia,intriso nella sua semplicità, il film si fa seguire volentieri anche perché privo di volgarità.
Verdone è sempre il migliore,ma anche gli altri attori fanno la loro buona figura.
6 pieno per tradurre in voti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a aristoteles »
[ - ] lascia un commento a aristoteles »
|
|
d'accordo? |
|
scarlett
|
mercoledì 19 febbraio 2014
|
destini incrociati in un manuale di comicità
|
|
|
|
L’uomo non sa perché s’innamora, all’improvviso viene travolto. E, a volte, con un’intensità tale da restarne sopraffatto. Ecco perché oggi se ne discute parecchio in varie trasmissioni televisive e addirittura si scrivono libri, veri e propri manuali che, step dopo step, forniscono consigli sul come affrontare le pene d’amore accrescendo la propria autostima.
Questo film di Veronesi nasce partendo proprio dall’idea di un Manuale d’amore, in cui le quattro storie raccontate altro non sono che le quattro fasi salienti di una relazione:
L’innamoramento, in cui un giovane e squattrinato Silvio Muccino tenta di far colpo su una ragazza (J.
[+]
L’uomo non sa perché s’innamora, all’improvviso viene travolto. E, a volte, con un’intensità tale da restarne sopraffatto. Ecco perché oggi se ne discute parecchio in varie trasmissioni televisive e addirittura si scrivono libri, veri e propri manuali che, step dopo step, forniscono consigli sul come affrontare le pene d’amore accrescendo la propria autostima.
Questo film di Veronesi nasce partendo proprio dall’idea di un Manuale d’amore, in cui le quattro storie raccontate altro non sono che le quattro fasi salienti di una relazione:
L’innamoramento, in cui un giovane e squattrinato Silvio Muccino tenta di far colpo su una ragazza (J. Trinca) conosciuta per puro caso, ma di cui si è subito innamorato.
La crisi, in cui si affrontano Margherita Buy e Sergio Rubini, due coniugi il cui matrimonio sembra ormai giunto ai ferri corti.
Il tradimento, nel quale la Littizzetto è una vigilessa che, inviperita per essere stata tradita dal marito, diventa l’incubo per tutti gli automobilisti (ovviamente, le “vittime predilette” sono gli uomini, ci spiega il suo collega Dario Bandiera).
L’abbandono, infine, narra le vicende di un Carlo Verdone lasciato dalla moglie dopo quasi dieci anni di matrimonio.
Quattro episodi i cui protagonisti non hanno nessun legame, se non quello di essersi incontrati una volta, casualmente, durante la quotidianità delle loro vite, quasi come passandosi una sorta di testimone che ci permette di entrare nelle loro esistenze, passando da una storia ad un’altra, da una “fase” dell’amore alla successiva. Vicende molto comuni, di gioia, amarezza e grandi sentimenti, ma anche vicissitudini intessute di una grande comicità immancabile anche nei momenti più assurdi, accompagnate tra l’altro da canzoni come “Insieme a te non ci sto più” di Battiato.
Il tutto è reso ancora più verosimile e intimo grazie alle voci fuori campo dei protagonisti che si trovano a condividere con noi i loro pensieri. Quei pensieri che costruiscono dei veri e propri dialoghi silenti e che, forse, se venissero pronunciati nella loro semplicità varrebbero più di tanti giri di parole volti a salvare l’apparenza.
“Ma perché non succede un miracolo e t’innamori di me?” pensa il bel Muccino, solo uno dei mille dissidi interiori e delle sue “frignacce”, come ci informa il suo coinquilino Dante (Francesco Mandelli).
“Voglio stare tutto il giorno attaccato al paracadute come fossi un pipistrello, va bene?” replica Rubini come se stesse effettivamente discutendo con la moglie.
“Se questa casa fosse stata mia, ti avrei già preso per quel geco che hai in mezzo alle gambe e ti avrei buttato giù per la tromba delle scale!” ringhia la Littizzetto.
“Non sono di quelli che decidono di fumare e buttano il pacchetto” pensa Verdone e sentiamo quasi di angustiarci per lui, se non vi fosse un lieto incontro proprio alla fine del film. E già, perché la storia termina con l’incontro tra Verdone e Lidia (nel film sorella di Muccino e voce fuori campo del manuale), chiudendo un ciclo e aprendo un’altra catena che, di vicenda e vicenda, non avrà mai fine…
“Manuale d’amore” è, a mio avviso, un prodotto ben riuscito, esilarante e sentimentale al punto giusto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a scarlett »
[ - ] lascia un commento a scarlett »
|
|
d'accordo? |
|
ultimoboyscout
|
sabato 28 luglio 2012
|
l'amore ha le sue fasi.
|
|
|
|
Da un soggetto di Vincenzo Cerami, scritto e sviluppato da Giovanni Veronesi e da Ugo Chiti, ne esce un buon film a episodi in cui il primo e soprattutto l'ultimo sono i migliori, mentre il terzo è in assoluto il peggiore. Si regge grazie al ricchissimo cast formato da attori di buona fama e giovani in rampa di lancio e a qualche furbata del regista: ogni episodio cita film del passato e rimanda fortemente ad essi e Veronesi ha avuto la capacità di capire alla perfezione i gusti degli spettatori dando loro ciò che si aspettavano e ciò che avrebbero voluto vedere, invitandoli bonariamente ad identificarsi nei suoi protagonisti. Verdone da il meglio di se e il suo episodio potrebbe sembrare tranquillamente un suo film, passa con facilità e leggerezza dal macchiettismo alla farsa fino alla malinconia e non a caso è stato premiato col David di Donatello per la sua interpretazione.
[+]
Da un soggetto di Vincenzo Cerami, scritto e sviluppato da Giovanni Veronesi e da Ugo Chiti, ne esce un buon film a episodi in cui il primo e soprattutto l'ultimo sono i migliori, mentre il terzo è in assoluto il peggiore. Si regge grazie al ricchissimo cast formato da attori di buona fama e giovani in rampa di lancio e a qualche furbata del regista: ogni episodio cita film del passato e rimanda fortemente ad essi e Veronesi ha avuto la capacità di capire alla perfezione i gusti degli spettatori dando loro ciò che si aspettavano e ciò che avrebbero voluto vedere, invitandoli bonariamente ad identificarsi nei suoi protagonisti. Verdone da il meglio di se e il suo episodio potrebbe sembrare tranquillamente un suo film, passa con facilità e leggerezza dal macchiettismo alla farsa fino alla malinconia e non a caso è stato premiato col David di Donatello per la sua interpretazione. A ben vedere sembra una rivisitazione delle commedie italiane a episodi degli anni '60 in cui si sorride ma non si ride e con un target di pubblico decisamente ampio, un'operazione senz'altro commerciale ma che si discosta, perlomeno, da drammoni e da cinema falsamente autoriale. Niente di nuovo o di originale ma sembra proprio di essere di fronte a qualcosa di sincero che fa riflettere senza mettere di cattivo umore sugli affanni del cuore senza utilizzare bassezze o volgarità vanziniane già viste. Intrattenimento quindi, leggero si ma onesto con qualche discreta sorpresa che solo i percorsi del cuore sanno riservare.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ultimoboyscout »
[ - ] lascia un commento a ultimoboyscout »
|
|
d'accordo? |
|
nick castle
|
giovedì 26 luglio 2012
|
semplicemente ottimo...
|
|
|
|
Ci si potrebbe stupire a sentirmi parlare di un film così, come di un ottimo film, ma è vero. Manuale d'amore è un film intelligente, che sfrutta (finalmente...) un abile intreccio narrativo legato dai quattro temi del manuale d'amore presente nel film, Innamoramento, Crisi, Tradimento e Abbandono. Ogni episodio non ha un inzio e una fine netti e coincisi, ma ogni episodio contiene la dissolvenza narrativa che porta al successivo. Partendo dal primo Innamorameto) che risulta il più banale, non solo per la recitazione parecchio approssimativa di un Silvio Muccino molto sul chi va là, ma anche per un debole sviluppo e una scontatezza premeditata, ciò nonstante dice comunque quello che voleva dire, il secondo (Crisi) pur essendo quello che si dimentica più velocemente, vuoi perchè Sergio Rubini risulta antipatico vuoi per altri motivi, è il migliore, perchè il più profondo, il più emotivo e il più sincero.
[+]
Ci si potrebbe stupire a sentirmi parlare di un film così, come di un ottimo film, ma è vero. Manuale d'amore è un film intelligente, che sfrutta (finalmente...) un abile intreccio narrativo legato dai quattro temi del manuale d'amore presente nel film, Innamoramento, Crisi, Tradimento e Abbandono. Ogni episodio non ha un inzio e una fine netti e coincisi, ma ogni episodio contiene la dissolvenza narrativa che porta al successivo. Partendo dal primo Innamorameto) che risulta il più banale, non solo per la recitazione parecchio approssimativa di un Silvio Muccino molto sul chi va là, ma anche per un debole sviluppo e una scontatezza premeditata, ciò nonstante dice comunque quello che voleva dire, il secondo (Crisi) pur essendo quello che si dimentica più velocemente, vuoi perchè Sergio Rubini risulta antipatico vuoi per altri motivi, è il migliore, perchè il più profondo, il più emotivo e il più sincero. Il terzo (Tradimento) è interessante, pur trattando la tematica più inflazionata, però non trova in Luciana Litizzetto un interprete in grado di dare spessore al personaggio, che dovunque reciti sembra sempre che stia facendo il siparietto domenicale di chiusura a "Che tempo che fa" di Fabio Fazio. Il quarto (Abbandono) è il migliore dopo la Crisi, troviamo un Verdone in forma e ben piazzato nel suo ruolo e una storia solida e ben narrata. Parlandone così ci si chiede come possa dargli quattro stelle, è vero, non è un film perfetto, ma la perfezione non esiste e infine ogni episodio pur girandoci intorno raggiunge il suo obbiettivo, nonostante i difetti elencati, i benefici che ne vengono sono di gran lunga superiori, perchè in conclusione il film trasmette una morale che è presente in tutti e quattro gli episodi, che la certezza della vita, in ogni sfumatura possibile e percepibile è l'incertezza. Purtroppo però sembra che il pubblico italiano non riesca ad apprezzare un film serio e maturo, senza la presenza delle gag comiche e delle solite battutine alla romana, così presenti in tutti i capitoli tranne che in quello della Crisi. Per concludere vorrei proporre la scaletta degli episodi in ordine di qualità, 1. Crisi, 2. Abbandono, 3. Tradimento, 4. Innamoramento. E ottima la musica originale di Paolo Buonvivio. Peccato che le recensioni di questo film risalgano quasi tutte a un bel pò di tempo fa e che di conseguenza nessuno si metterà a guardarle, perchè come da buon film usa e getta, ha fatto il suo successo, e dopo aver portato a casa la pagnotta, chi s'è visto s'è visto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nick castle »
[ - ] lascia un commento a nick castle »
|
|
d'accordo? |
|
stefano bruzzone
|
lunedì 23 luglio 2012
|
il meno peggio della saga
|
|
|
|
forse il primo della saga è stato anche il più "decente". non aspettatevi una commedia...strano vero? però è così..si ride poco...anzi a tratti per nulla, ma cmq il film è fatto benino ed è impreziosito dal solito verdone e dalla coppia buy-rubini. il resto, ovvero muccino, litizzetto (dio mio ma perchè fa films??) e una serie di comparsate più o meno famose, scivola via senza infamia e senza lode.
Voto: 6.5
|
|
[+] lascia un commento a stefano bruzzone »
[ - ] lascia un commento a stefano bruzzone »
|
|
d'accordo? |
|
tiamaster
|
martedì 20 settembre 2011
|
bel film.
|
|
|
|
la miglior opera di veronesi,che finalmente regala un film che va oltre alla commediuccia d'intrattenimento,un pò più morale e curata con personaggi e vicende ora credibile,o che almeno dia un qualche messaggio e con faccende seguibili e credibili soprattutto.carino.
|
|
[+] lascia un commento a tiamaster »
[ - ] lascia un commento a tiamaster »
|
|
d'accordo? |
|
danae120
|
sabato 13 giugno 2009
|
veramente molto carino
|
|
|
|
verdone mi è molto piaciuto (vabbè ke lui è sempre 1 grande),la litti è eccezionale, la buy è tra le attrici italiane ke preferisco e in questo film sa farsi distinguere, rubini troppo esilarante, mi piace 1 kasino sto attore (e regista), la trinca è una gran figa e Muccino mi è piaciuto, xkè non è vero ke fa skifo, anzi... è uno dei più promettenti attori italiani (però in parlami d'amore mi ha fatto pena).in ordine di preferenza gli episodi sono: 1 abbandono 2 tradimento 3 crisi 4 innamoramento......
BELLISSIMO FINALE! COMPLIMENTI
|
|
[+] lascia un commento a danae120 »
[ - ] lascia un commento a danae120 »
|
|
d'accordo? |
|
zio tom
|
sabato 3 maggio 2008
|
yo yo
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a zio tom »
[ - ] lascia un commento a zio tom »
|
|
d'accordo? |
|
maya
|
mercoledì 26 dicembre 2007
|
proprio bello
|
|
|
|
bello, convolgente e reale
|
|
[+] lascia un commento a maya »
[ - ] lascia un commento a maya »
|
|
d'accordo? |
|
|