Anno | 2025 |
Genere | Drammatico, Horror, |
Produzione | USA |
Durata | 103 minuti |
Al cinema | 252 sale cinematografiche |
Regia di | David F. Sandberg |
Attori | Ella Rubin, Odessa Adlon, Michael Cimino (II), Ji-young Yoo, Belmont Cameli Maia Mitchell, Peter Stormare, Lotta Losten, Mariann Hermányi, Willem van der Vegt, Zsófia Temesvári, Adam Zambryzcki. |
Uscita | giovedì 24 aprile 2025 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 2,60 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 24 aprile 2025
Un anno dopo la misteriosa sparizione di sua sorella Melanie, Clover e i suoi amici si recano nella remota valle in cui è scomparsa, in cerca di risposte. Until Dawn - Fino all'alba è 2° in classifica al Box Office. lunedì 28 aprile ha incassato € 46.802,00 e registrato 86.380 presenze.
CONSIGLIATO NÌ
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Un anno dopo la misteriosa sparizione di sua sorella Melanie, Clover e i suoi amici si recano nella remota valle in cui è scomparsa, in cerca di risposte. Esplorando un centro visitatori abbandonato, i ragazzi sono inseguiti da un assassino mascherato e vengono orribilmente uccisi uno dopo l'altro per poi svegliarsi e ritrovarsi all'inizio della stessa notte. Sono così costretti a rivivere l'incubo ripetutamente ma ogni volta la minaccia dell'assassino è diversa, ciascuna più terrificante della precedente. La speranza diminuisce quando il gruppo si rende conto di poter morire per un numero limitato di volte e che l'unico modo per fuggire è sopravvivere fino all'alba.
Un viaggio orrorifico e coinvolgente per lo spettatore che, a sua insaputa, si ritrova a giocare come in un videogame (ma sul grande schermo).
È infatti ispirato all'omonimo videogioco per Playstation (anche qui presente come casa di produzione), Until Dawn - Fino all'alba cerca di portare sul grande schermo alcune dinamiche che hanno reso il videogame un piccolo cult nel suo genere e che hanno molto a che fare con lo slasher, il sottogenere horror la cui ambientazione è caratterizzata da luoghi chiusi e isolati dove si aggira un assassino seriale mascherato che uccide una dopo l'altra le vittime giovani utilizzando vari tipi di armi bianche.
Che poi è esattamente quello che accade in questo film diretto dal regista svedese David F. Sandberg che torna al suo genere preferito - aveva esordito con Lights Out - Terrore nel buio a cui è seguito Annabelle 2: Creation - dopo la parentesi anche ironica dei due Shazam! Tutte caratteristiche - l'amore per l'horror puro e la sua deriva anche un po' demenziale - presenti anche nella sceneggiatura di Blair Butler e Gary Dauberman che funziona perfettamente nel costruire un meccanismo a orologeria (è il caso di dirlo...) in cui la mano assassina si rimette al lavoro ogni notte ridando la morte ai protagonisti del film.
È questo l'aspetto più inquietante (morire in continuazione) e originale di una storia che poteva dare la sensazione di un ripetuto deja-vu (sì certo nel 'genere' "loop temporale" va sempre ricordato Ricomincio da capo). Mentre invece la possibilità che in ogni 'quadro' i protagonisti siano liberi di scegliere quale indirizzo prendere - con il tipico "effetto farfalla" dei videogiochi - per cercare di salvarsi in futuro, memori del recente passato, consente allo spettatore di partecipare in maniera più coinvolgente al 'gioco' dei "riavvii" con le serie di uccisioni, spesso fantasiose fino allo splatter, messe in atto sia dall'assassino mascherato che dai Wendigo, creature mitologiche antropofaghe.
Poi certo siamo pur sempre all'interno di un classico horror postadolescenziale un po' scanzonato e proprio le interazioni tra il gruppo dei cinque amici, con le tipiche freddure nei dialoghi, sono le parti meno convincenti nell'architettura di una storia che trova suggestioni felici nell'andare a scavare nel passato di questa città mineraria letteralmente inghiottita dalla terra tanto che, in più di una sequenza, vediamo i protagonisti cercare di salvarsi sbucando direttamente dal mondo di sotto, come in L'alba dei morti viventi. In questo senso l'interpretazione più convincente è quella di Ella Rubin che dà al personaggio principale di Clover, la ragazza in cerca della sorella scomparsa che convince i suoi amici a ripercorrerne gli ultimi passi, la giusta profondità e serietà. Mentre l'interpretazione di Peter Stormare del personaggio dello psichiatra disturbato Hill è una solida certezza anche se sembra ormai muoversi con il pilota automatico inserito.
UNTIL DAWN ? FINO ALL?ALBA.Tratto dall?omonimo videogioco per Playstation4, il nuovo film di David F. Sandberg, dopo Annabelle 3 e i due Shazam, era gi? nato sotto tre stelle non proprio buone. La prima stella ? un curriculum altalenante tra film fatti bene e fatti male, la seconda ? il preconcetto che i film tratti dai videogiochi sono spesso sinonimo di vaccata, la terza ? che il videogioco Until [...] Vai alla recensione »
Intrappolati in un ciclo, inchiodati a un archetipo, destinati senza via di scampo a (ri)mettersi in scena come burattini in un'eterna recita di sangue: che fosse questo lo schema, il copione, l'ABC dell'horror-tipo, grand public, il dono votivo commerciale da offrire periodicamente in pasto alle voglie bassoventrali di impigriti spettatori ce lo rivelavano - in un gioco shock meta e terminale - Drew [...] Vai alla recensione »
Gruppo di amici composto da giovane coppia (lei ne sceglie uno ogni tre mesi), ex fidanzati (lui non si rassegna e la tormenta) e single sensitiva, arrivano in casa abbandonata forse infestata. È l'inizio dell'horror per ragazzini Until Dawn di David F. Sandberg, tratto da celebre videogame del 2015. I protagonisti ventenni cercano la sorella scomparsa di Clover, ex del bavoso Max ovvero colui che [...] Vai alla recensione »
Tra i più apprezzati survival horror, per grafica e storytelling, il videogame Until Dawn, uscito nel 2015, fu creato da Supermassive Games per la Sony Computer Entertainment, che lo rese esclusivo per la Playstation 4. Un gioco che attinge da decenni di horror slasher, strutturato in ben 11 complessi capitoli, che è un movimentato - e terrorizzante - compendio videoludico nel quale il giocatore ha [...] Vai alla recensione »
Esattamente dieci anni fa la Sony Computer Entertainment lanciava sul mercato "Until Dawn", videogioco survival horror pensato per la Playstation 4. Lo scopo del gioco era quello di sopravvivere per tredici notti all'interno di uno Chalet infestato da mostri e pericoli di ogni tipo. Visto il successo che il videogioco ha ottenuto tra i più giovani, era solo questione di tempo perché l'avventura video-ludica [...] Vai alla recensione »
Until Dawn: Fino all'alba parte come partono un po' tutti i film horror di questo tipo. Un gruppo di ragazzi belli e aitanti lascia la città per recarsi in un posto sperduto in mezzo al nulla, dove gli accadono cose spiacevoli. È un canovaccio tipico: lo usava un capolavoro del genere come Non aprite quella porta nel 1974, lo usano mezze tacche più recenti come Tarot o The Strangers.
Un gruppo di amici in un capanno in mezzo ai boschi, alla ricerca di un'amica scomparsa. Una notte infernale nella quale un misterioso assassino li uccide uno a uno. L'incognita è sempre "chi sopravviverà?". La risposta in questo caso è "tutti e nessuno, dipende". Ma dipende da cosa? Lo schema ricorda il mitico Ricomincio da capo (Groundhog Day) di Harold Ramis ed altri film epigoni di una struttura [...] Vai alla recensione »
Chi, come la giovane Melanie si avventura nella misterica Gore Valley sparisce. Così, la sorella Clover (Ella Rubin) un anno dopo si rimette sulle sue tracce con quattro amici al seguito. Giungono ad un villino solitario che, al calar della notte, si scopre infestato. Tutta la combriccola, poi, è scannata da un orrido assassino mascherato. I cinque, però, subito si risvegliano vivi e consapevoli di [...] Vai alla recensione »
Se è vero che dei reboot è bene fidarsi fino ad un certo punto, è altrettanto vero che inavvertitamente alcuni di loro, si rivelano capaci di gettare vere e proprie ancore di salvezza ai capitoli prossimi a venire e forse non solo a loro. Basti pensare a Venerdì 13 di Marcus Nispel che, raccogliendo la pesante eredità del capitolo del 1980 di Sean S.