
Anno | 2025 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Giulio Base |
Attori | Rupert Everett, Paz Vega, John Savage, Abel Ferrara, Darko Peric Tomasz Kot, Vincenzo Galluzzo, Vittorio Base, Carmelo Giordano, Chiappetta Alessandro. |
Tag | Da vedere 2025 |
MYmonetro | Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 11 agosto 2025
Giuda racconta la Passione dal suo punto di vista: lui e Gesù, legati da un destino speculare, muoiono lo stesso giorno per compiere la profezia.
CONSIGLIATO SÌ
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Giuda nasce in un bordello, figlio di una prostituta che muore al momento della sua nascita. Cresciuto senza un padre e usato e abusato dai tenutari si vendica uccidendoli e diventa il proprietario della casa di piacere. Fino a quando un giorno Gesù si reca da lui per incontrare Maddalena, sua sorella, che aveva salvato dai lapidatori. Da quel momento lascia tutto per seguire l'amico e maestro che poi tradirà.
Giulio Base rilegge i Vangeli secondo una prospettiva che meritava l'approfondimento.
La tesi finale del film, cioè che Gesù aveva bisogno di qualcuno che lo tradisse per compiere la propria missione fino in fondo, era già stata avanzata (on stage e sul grande schermo per la regia di Norman Jewison) da Jesus Christ Superstar. Il Giuda di Carl Anderson provocava il Maestro minacciandolo di non procedere: "You want me to do it! /What if I just stayed here/And ruined your ambition. /Christ you deserve it." (Tu vuoi che io lo faccia! /Cosa succederebbe se io restassi qui/e rovinassi la tua ambizione. /Cristo te lo meriteresti.) Il Giuda di Giulio Base affronta questa lettura ma vi giunge partendo da tutt'altre premesse e liberandosi da tutte le precedenti trasposizioni sullo schermo della figura di Cristo. Il suo non è il Max von Sydow/Gesù hollywoodiano de La più grande storia mai raccontata, non ha lo sguardo penetrante del Cristo pasoliniano o la predisposizione alla benedizione quasi seriale di quello zeffirelliano. È poi distantissimo dalla lettura sadomasochista (con Legionari di Cristo a supporto) di Mel Gibson (del quale si attende la lettura ultraintegralista della Resurrezione per di più divisa in due parti). Il Gesù di Giulio Base entra nella vita di Giuda varcando la porta del suo bordello per incontrare una Maddalena che pensa che sia venuto a riscuotere la ricompensa carnale per averla salvata dalla lapidazione. Il suo aspetto esteriore è molto vicino a quello delle immaginette che si possono trovare ancora nei messali da casa delle nostre nonne ma il suo agire si distacca da qualsiasi visione 'edificante'. Gesù non ha il timore di 'sporcarsi le mani', è vicino a tutti sapendo che i santi sono stati peccatori e potrebbero tornare ad esserlo.
Giuda viene colpito dalla sua capacità di trovare la bellezza dove nessuno la notava e dalla compassione (dal latino "cum patior" cioè condividere la sofferenza). Si sente accettato come persona di cui si conosce il passato senza però ancorarsi ad esso impedendo un futuro diverso. L'intensa voce di Giancarlo Giannini ci propone il suo pensiero mentre le rare battute all'interno delle varie situazioni sono pronunciate in aramaico e, quando necessario, tradotte dalla voce narrante. Il passo che però questo Giuda non riesce a compiere (e che lo porta al suicidio) è quello dal 'sentire' all'accettare interiormente la possibilità di essere perdonato e di poter fare proprio quel perdono fermandosi solo a ciò che appare: un uomo morto su una croce. Del Giuda di Base non vediamo mai il volto di uomo adulto. Forse perché porta dentro di sé le passioni, i tormenti e i dubbi dell'intera umanità.
Dopo aver tradito Gesù e aver assistito all'agonia della crocifissione, Giuda si pente e si reca in un bosco per impiccarsi. Mentre pende dal ramo di un albero, negli istanti precedenti la morte vede la sua vita passargli davanti agli occhi: qui ha origine il racconto del film. Ne Il Vangelo di Giuda Giulio Base applica la propria estetica fondata sull'eccesso a un preciso sotto filone del genere [...] Vai alla recensione »
Nello stesso giorno due uomini muoiono a poca distanza uno dall'altro: Gesù, inchiodato in croce e Giuda, impiccato ad un albero. Ciascuno dei due ha un disperato bisogno dell'altro affinché il destino si compia. A pochi mesi dall'uscita in sala (con annesse polemiche) di Albatross, Giulio Base torna alla regia per un progetto alquanto ambizioso: sviluppare il contro canto ideale della storia di Cristo, [...] Vai alla recensione »