Mimmo Calopresti ricorda e fa ricordare quella notte tra 25 e il 26 febbraio 2023 quando nella spiaggia di Steccato di Cutro persero la vita 94 migranti, tra i quali 25 minori. In anteprima al Magna Graecia Film Festival.
di Luigi Coluccio
Quattro giorni di navigazione dall’Egeo allo Jonio. Alla fine la costa è vicina, lo sentono, lo sanno, nonostante il buio di quell’ora, il vento di quella mattina, il mare di quel giorno. Quindi l’impatto con la secca, la barca che si rovescia e le persone che cadono in acqua. Sono le 4 del mattino del 26 febbraio 2023 quando il caicco “Summer Love” con a bordo quasi duecento persone si arena a 150 metri dalla riva, causando 94 morti, 20 dispersi e 81 sopravvissuti.
Come fai a raccontare quello che molti hanno definito “strage di Stato”? Calopresti lo sa, ha negli occhi i sudari bianchi sulla spiaggia, la carovana istituzionale nel buio della notte, i familiari che si strappano l’anima in tutte le lingue del mondo. Quindi fa l’unica cosa possibile, lui che è un calabrese errante, un sommozzatore d’archivio, prende e va’, chiede, sbaglia, richiede, incontra per poco o per tanto, ricorda e fa ricordare, capisce la colpa che investe tutti e alla fine si sente in colpa pure lui.
Calopresti non ci casca, non fa il film necessario, urgente – era tutto già necessario e urgente. Però fa un’operazione di restituzione, di piccoli ricordi, momenti, esistenze che sono entrati nella narrazione più grande solo per la iattura di questa storia.
Prodotto da Alfa Multimedia e finanziato dalla Calabria Film Commission.