Come una buona spy story opera nelle pieghe della Storia, ne scandaglia le fondamenta, fino a ritagliare per le sue eroine un sogno di libertà. Cede però fin troppo facilmente al caos. Dal FEFF
di Daniele D'Orsi Sentieri Selvaggi
Pochi generi come lo spy thriller transitano senza soluzione di continuità dalla micro-storia (cioè quella dei personaggi) ai grandi eventi del passato - ovvero la cornice storica "oggettiva" in cui agiscono i protagonisti. Gli intrecci, sempre più votati a sovrapporre le "verità" fittizie del racconto a quelle "reali" della Storia, permettono così di indagare le pieghe del passato, scandagliandone fino in fondo le fondamenta. Anche quando quel preciso momento - per motivi storici, politici o sociali - risulta impermeabile ad ogni tipo di variazione o cambiamento. [...]
di Daniele D'Orsi, articolo completo (4293 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 24 aprile 2023