Titolo originale | Ezra |
Anno | 2023 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA |
Durata | 101 minuti |
Al cinema | 130 sale cinematografiche |
Regia di | Tony Goldwyn |
Attori | Bobby Cannavale, Rose Byrne, William A. Fitzgerald, Robert De Niro, Vera Farmiga Whoopi Goldberg, Rainn Wilson, Lois Robbins, Joe Pacheco, Jackson Frazer, Brian Donahue, Tess Goldwyn, Sophie Mulligan, Daphne Rubin-Vega, Ella Ayberk, Dov Davidoff, Greer Barnes, Tony Goldwyn, Geoffrey Owens, Myra Lucretia Taylor, David Marciano, Matilda Lawler. |
Uscita | giovedì 24 aprile 2025 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,25 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 17 aprile 2025
Uno stand-up comedian fallito deve riuscire a capire come far crescere il figlio autistico. In viaggio con mio figlio è 18° in classifica al Box Office. lunedì 28 aprile ha incassato € 4.029,00 e registrato 14.648 presenze.
CONSIGLIATO SÌ
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Max è un padre separato con un figlio autistico di undici anni di nome Ezra da gestire insieme alla sua ex moglie Jenna. Fa lo stand-up comedian, ma la sua carriera non sta andando tanto bene. Ezra viene espulso da scuola, poi scappa di casa, per Max è troppo: prende e lo porta via di notte senza dire niente a nessuno, in un viaggio improvvisato attraverso il Paese che diventerà per entrambi l'inizio di una nuova tenera avventura.
Un film commovente, ironico, con un cuore grande, sull'accettazione e la necessità di perdonarsi.
È In viaggio con mio figlio di Tony Goldwyn, che vanta una regia equilibrata, attenta a bilanciare costantemente il dramma famigliare con un'indispensabile dose di ironia, e un cast in stato di grazia, a partire dal suo protagonista Bobby Cannavale. Si cala nei panni di un padre sull'orlo di una crisi di nervi: separato da sua moglie (la convincente Rose Byrne), fa al meglio che può il genitore di un bambino autistico, Ezra, perfettamente interpretato dal misurato William Fitzgerald. Lo porta con sé anche nel locale dove si esibisce come stand up comedian, di fronte alla sua fedele amica e agente interpretata con spessore umano da Whoopi Goldberg. Robert De Niro entra in scena per alleggerire i toni con un personaggio scorretto, inguaribile, drammatico ed esilarante insieme, il nonno ex chef rinomato, convinto che tutti vogliano rubargli qualcosa. Il focus è senz'altro il racconto delle complessità dell'essere genitore di un ragazzo autistico. Bisogna educarlo, seguirlo, sostenerlo ogni giorno, senza un manuale di istruzioni che indichi il "come". C'è molto da accogliere, da accettare, da perdonare e da perdonarsi, e questo film lo mostra bene, sviluppando in modo niente affatto banale il rapporto che ognuno dei familiari riesce a costruire con Ezra, madre apprensiva e nonno compresi.
Accanto alla storia di un padre che fatica ad accettare che suo figlio sia diverso dagli altri e a contenere la propria impulsività, la sceneggiatura approfondisce con intelligenza e garbo una serie di temi, tra cui la vulnerabilità dei padri, il senso di smarrimento di un maschile imperfetto che ha messo in discussione ogni modello e non può più indossare quello antico e tossico di eroe senza paura, per non ricadere nei secolari errori dei padri/patriarchi che impongono agli altri il proprio volere. Come essere un buon padre per Ezra, allora? Il viaggio on the road che gli altri chiameranno fuga e rapimento sarà un modo per prendere tempo, per tentare di proteggere, di rimandare il momento della decisione. Sedare il figlio con gli psicofarmaci suggeriti dai dottori? Mandarlo alla scuola dei "ragazzi speciali"? Oppure prendere e portarlo via da tutto, lontano da chiunque possa ferirlo, e tenerlo disperatamente stretto a sé? "Non voglio che sia nel mondo, voglio che sia nel mio" è una delle battute clou del film che Cannavale pronuncia con uno strazio trattenuto davvero commovente. Non c'è traccia di retorica, neanche quando si evidenzia come sia da combattere non tanto la realtà, quanto la rabbia che genera. Occhi negli occhi, carezze sui lobi, cercando di riconoscersi il più possibile nel calore di una famiglia imperfetta che tenta di affrontare le cose guardandole per quelle che sono. Vera Formiga fa una piccola e preziosa parte di amica accogliente e disponibile, Jimmy Kimmel un cammeo delizioso da gustare ai titoli di coda.
Ci sono film al femminile e film al maschile, come In viaggio con mio figlio (Ezra, Usa, 2023, 102'). Sono tre, i protagonisti del film di Tony Goldwyn e dello sceneggiatore Tony Spiridakis: Ezra (William A. Fitzgerald), undicenne autistico, suo padre Max (Bobby Cannavale), un cabarettista - meglio, uno stand-up comedian -, e Stan (Robert De Niro), un tempo cuoco e ora chiuso in una acredine che sembra [...] Vai alla recensione »
Un romanzo di formazione per padri e nonni al cospetto del figlioletto (e nipote) assai più saggio, benché autistico. Così potrebbe presentarsi il road-movie con toni da dramedy In viaggio con mio figlio di Tony Goldwyn, nelle sale. Un film(etto) da colonne laterali non fosse che il nonno in questione è interpretato da Robert De Niro, annunciato Palma d'onore al prossimo Festival di Cannes.
Secondo film sull'autismo nel giro di un paio di settimane: dopo La vita da grandi di Greta Scarano, ecco In viaggio con mio figlio che schiera nel cast un pezzo da novanta come Robert De Niro. Curiosamente anche in questo caso alla regia c'è un attore, Tony Goldwyn, che però sfodera un curriculum da regista (soprattutto tv) di una ventina di titoli.
Uno è un comico che non fa troppo ridere, vive ancora con il padre e dopo avere fatto l'amore piange sempre; l'altro è un bimbo autistico che vuole solo essere visto, odia le banane e urla come un pazzo se cerchi di abbracciarlo: sono la coppia in fuga (nemmeno loro sanno davvero da cosa) di un on the road padre/figlio con vaghe risonanze di «Rain Man», ma in realtà molto più simile (e affine) a «Tutto [...] Vai alla recensione »
Max, il padre stand-up comedy in crisi e divorziato, Ezra, il figlio con spettro autistico espulso dalla scuola e costretto a prendere psicofarmaci. Le premesse non sembrano promettenti, quanto già costruite a tavolino, e potrebbero svolgere al dramma, ma dalle strade di New York si passa a quelle verso Los Angeles in un road movie di Max e Ezra che rende i toni del racconto concilianti.
Tutte (quasi) le storie sono state raccontate, d'accordo, dunque la differenza è in dettagli, profondità, sorpresa. Papà precario problematico (ottimo Cannavale), stand-up comedian in carriera, sottrae alla tradizionalista mamma separata il sensibile figlio autistico (acutissimo Fitzgerald), complice nonno De Niro, anaffettivo pentito. È il solito viaggio nell'arte di comprendersi? Dettagli: 7.
Sulle prime questo nuovo film diretto da Tony Goldwyn (forse noto al grande pubblico soprattutto in qualità d'attore per Alan Pakula e di recente per Christopher Nolan, lui che è anche però regista di film come A Walk on the Moon - Complice la luna e Conviction) sembra condurci in una di quelle storie, dal sapore comico-drammatico, che riempiono le cronache dei tempi a noi contemporanei.
Il racconto della genitorialità, di un essere genitore con o senza problemi è uno dei temi classici del cinema. Meno comune se investe il complesso rapporto tra due genitori separati e il figlio autistico, uno di quei ragazzini in bilico tra le fobie e la geniale marginalità dell'autismo, che lo porta a imparare a memoria i libri che legge e le battute che ascolta.
È come un remake di Rain Man - L'uomo della pioggia, ma al posto del performer Dustin Hoffman c'è l'undicenne Ezra, interpretato dal giovane William Fitzgerald, attore nello spettro autistico, vispo e intelligente, allergico agli abbracci. Espulso da scuola più volte, soffre per la separazione dei genitori e per la presenza "minacciosa" (vuole spedirlo in un istituto per "ragazzi speciali") di Bruce, [...] Vai alla recensione »
Dall'anteprima mondiale al Toronto International Film Festival 2023 all'uscita nelle sale nostrane con BiM Distribuzione il 24 aprile 2025 sono trascorsi quasi due anni, ma alla fine In viaggio con mio figlio (Ezra) è finalmente uscito. Nel mezzo un antipasto per il pubblico italiano con la proiezione nel programma di "Alice nella Città" della 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma, laddove [...] Vai alla recensione »
Il feel good movie è una delle certezze del cinema di ogni tempo e luogo. Sono storie non sempre leggere, ma con una buona ironia. Si destreggiano tra lacrime e sorrisi, risollevano lo spirito e fanno commuovere. Spesso abbracciano anche l'on the road. E veicolano solidi valori, tanto cari al botteghino. Un esempio è In viaggio con mio figlio di Tony Goldwyn, in cui a spiccare è Robert De Niro.
Se Bruce Springsteen fosse andato d'accordo con il padre, probabilmente questo film sarebbe nato proprio sulla base di uno dei suoi pezzi. Come accaduto in passato con celebri brani tra i quali Highway Patrolman, Dead Man Walking, The Wrestler e Thunder Road. Immediatamente intercettati dal cinema e divenuti immagine, rompendo la barriera del racconto immaginato.