albert
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mercoledė 2 aprile 2025
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il cinismo nella vita o della vita
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Non è un tre stelle pieno, ma due sarebbe stato troppo penalizzante. Leo e Bruno, dopo "I migliori giorni" dirigono giorni ben peggiori, dove di comico vi è ben poco. È un altro film ad episodi dove a prevalere è il cinismo sia dei personaggi sia insito nella vita stessa. Sono affreschi di vita quotidiana molto amari, se non drammatici, dove la vita viene vista in alcuni suoi aspetti tragici che possono essere affrontati solo grazie alla solidarietà tra uomini che ristora ma non risolve. È quella stessa solidarietà umana che Leopardi richiedeva agli uomini di fronte alla malignità della natura. Ecco allora che alla fine i tre fratelli solidarizzano, così come il proprietario e l'operaio licenziato, come le famiglie o come la gente verso la povertà del mago.
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Non è un tre stelle pieno, ma due sarebbe stato troppo penalizzante. Leo e Bruno, dopo "I migliori giorni" dirigono giorni ben peggiori, dove di comico vi è ben poco. È un altro film ad episodi dove a prevalere è il cinismo sia dei personaggi sia insito nella vita stessa. Sono affreschi di vita quotidiana molto amari, se non drammatici, dove la vita viene vista in alcuni suoi aspetti tragici che possono essere affrontati solo grazie alla solidarietà tra uomini che ristora ma non risolve. È quella stessa solidarietà umana che Leopardi richiedeva agli uomini di fronte alla malignità della natura. Ecco allora che alla fine i tre fratelli solidarizzano, così come il proprietario e l'operaio licenziato, come le famiglie o come la gente verso la povertà del mago. La validità degli episodi è molto alterna. Il primo è troppo scontato nel finale diventando cosi' banale. Il secondo è il più riuscito per la sua tragicità senza speranza e per la performance dei due protagonisti. Il terzo tratteggia due nuclei familiari opposti delineandone l'inconciliabilita' sancita dalla frase apocalittica della nonna demente. Il quarto vede un finale di redenzione che lo allontana un po' dagli altri tre, rendendolo troppo consolatorio, anche se ha una sua efficacia. Il cast, in generale, è di buon livello, anche se non tutti sono ineccepibili.
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mr
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domenica 22 dicembre 2024
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un film per riflettere
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Un film molto bello. Incisivo e puro. Le vicende sono raccontate con un realismo impressionante.La bravura degli attori, nessuno escluso (quindi i miei complimenti ai ragazzi di Ferragosto e i bambini di Halloween), coinvolge emotivamente. I rapporti familiari sono al centro delle vicende. Rocco Papaleo e Giovanni Storti protagonisti di una sceneggiatura toccante. Ogni attore del cast ? perfettamente al suo posto.Consigliato ad un pubblico adulto e a genitori.
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felicity
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venerdė 9 febbraio 2024
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nelle miserie dell''animo umano
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Se I migliori giorni non ha convinto del tutto, questi peggiori, invece, dimostrano di saper graffiare, sfruttando totalmente una retorica cinematografica funzionale per il discorso mosso dai registi Massimiliano Bruno ed Edoardo Leo, che si sono alternati nella regia e nella scrittura dei rispettivi quattro episodi.
Sarà il momento, sarà il peggiorativo del titolo, saranno le storie raccontate, ma l'intenzione originale appare rispettata in un sequel che sequel non è, bensì risulta come una conseguente proiezione dei temi già affrontati.
Vero è che la scrittura dona un senso amaro a quelle festività che allacciano e legano lo scopo di un'opera decisamente corale.
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Se I migliori giorni non ha convinto del tutto, questi peggiori, invece, dimostrano di saper graffiare, sfruttando totalmente una retorica cinematografica funzionale per il discorso mosso dai registi Massimiliano Bruno ed Edoardo Leo, che si sono alternati nella regia e nella scrittura dei rispettivi quattro episodi.
Sarà il momento, sarà il peggiorativo del titolo, saranno le storie raccontate, ma l'intenzione originale appare rispettata in un sequel che sequel non è, bensì risulta come una conseguente proiezione dei temi già affrontati.
Vero è che la scrittura dona un senso amaro a quelle festività che allacciano e legano lo scopo di un'opera decisamente corale.
Una coralità tecnica, narrativa, nonché interpretativa.
Al contrario de I migliori giorni, questo film esula la comicità forzata, puntando invece su toni amari e oscuri. Una scelta sensata, anche perché la materia, pur infarcita di smaccata retorica, si presta al racconto corale.
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enzo70
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lunedė 11 dicembre 2023
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un buon sequel e buona prova del cinema italiano
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Funziona bene il sequel dei giorni migliori, con lo stesso format, gli stessi attori ma senza alcuna ripetitività. Quattro occasioni di festa, Natale, Primo Maggio, Ferragosto ed Halloween che sono lo spunto per quattro episodi che dimostrano l’ottimo stato di salute del cinema italiano. Nel primo episodio “Natale”, con protagonisti tra gli altri Edoardo Leo e Anna Foglietta, un anziano genitore chiede ai figli di donargli un rene. Nel secondo episodio “Primo maggio” Bentivoglio e Battiston affrontano il tema della crisi d’impresa con un’intelligente alternanza tra le posizioni del datore di lavoro che sta per perdere tutto e del dipendente. Il terzo episodio con Claudia Pandolfi, Anna Ferzetti e Ricky Memphis affronta con intelligenza il tema del bullismo sessuale mettendo a confronto due famiglie diverse che, comunque, alla fine condividono gli stessi valori.
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Funziona bene il sequel dei giorni migliori, con lo stesso format, gli stessi attori ma senza alcuna ripetitività. Quattro occasioni di festa, Natale, Primo Maggio, Ferragosto ed Halloween che sono lo spunto per quattro episodi che dimostrano l’ottimo stato di salute del cinema italiano. Nel primo episodio “Natale”, con protagonisti tra gli altri Edoardo Leo e Anna Foglietta, un anziano genitore chiede ai figli di donargli un rene. Nel secondo episodio “Primo maggio” Bentivoglio e Battiston affrontano il tema della crisi d’impresa con un’intelligente alternanza tra le posizioni del datore di lavoro che sta per perdere tutto e del dipendente. Il terzo episodio con Claudia Pandolfi, Anna Ferzetti e Ricky Memphis affronta con intelligenza il tema del bullismo sessuale mettendo a confronto due famiglie diverse che, comunque, alla fine condividono gli stessi valori. Infine, nel quarto episodio Halloween, il migliore Rocco Papaleo e Aldo danno luogo ad una perfetta commedia in cui un uomo che ha avuto tutto dalla vita, tranne l’amore, si deve confrontare con un uomo che non ha avuto alcun successo professionale ma che ha vissuto un grandissimo amore. Nel complesso film molto gradevole.
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cinenerd
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lunedė 11 settembre 2023
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mai titolo fu pių azzeccato
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I peggiori giorni sono stati quelli vissuti dopo la visione di questo
obbrobrio.... Ma per fortuna è bastata una visione di una puntata di Doraemon per resettare tutto e dimenticare. Consigliato a masochisti.
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lucano11
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domenica 27 agosto 2023
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roba seria sorridere nel dramma sociale
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sorridere ma sai che l'amaro ti verrà dopo, alla fine del film,prodotto ben fatto, ottimi gli attori, piacevole la visione ma quando esci dalla sala ci pensi e ripensi a quello che hai visto e alle notizie di cronaca che leggi , sorrisi molti ma dopo pensieri altrettanti,bel film
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mauridal
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mercoledė 16 agosto 2023
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tutt''altro che commedia
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Tutt’altro che commedia, il film, presenta inizialmente una sequenza di argomenti leggeri, legati da un filo comune ovvero le feste comandate o da calendario, come occasioni di incontro tra familiari, e tra amici in casa o in vacanza. Affronta invece temi profondi tra il dramma intimo e la valenza sociale laddove alcuni temi diventano una riflessione oltre l’intimità familiare o dramma individuale per proporsi come una crisi dei valori morali della attuale società. Noi in quanto spettatori del film, siamo anche coinvolti o addirittura partecipi alle vicende dei personaggi del film. Gli episodi più coinvolgenti riguardano i rapporti tra genitori e figli, tra anziani e giovani, o personaggi che pur avendo un ruolo sociale sono assaliti da angosce di solitudine e individualismo tale da mettere in discussione radicalmente la propria vita. Dunque, un film che dall’apparente facile commedia, ci invita ad una più intensa e riflessiva analisi dei nostri rapporti umani, e poiché attraversa più generazioni, anche la fascia giovanile è coinvolta in questo discorso. Nel merito potrei dire che i quattro episodi si distinguono per una netta divisione generazionale, dove si narra di vecchi genitori che prossimi alla morte lasciano una incertezza interrogativa ai figli, ormai adulti che seppure irrisolti, continuano la vita con altri figli o altre speranze. Nel mentre gli altri episodi trattano di fragili esistenze sia giovanili, che di persone mature e arrivate nel lavoro, che fanno conti con sé stessi. Vale la pena sottolineare l’episodio dei giovani figli di una coppia, bene, ragazzi che agiscono in episodi di violenza nei confronti di una ragazza coetanea, operando anche sui social, una sorta di cyber bullismo. Questo fenomeno è presente diffusamente nella nostra società, diventando per alcuni reali fatti accaduti, un dramma per le ragazze e i ragazzi coinvolti. Il merito di questo film è, ad opera dei due autori e sceneggiatori, di aver compreso e narrato realisticamente a cinema, in un linguaggio semplice e diretto, alcuni argomenti che la grande massa di persone giovani e anziani, sfiorano solo attraversi i grandi media, TV e giornali, ma che alla fine non portano ad alcuna riflessione autocritica, nulla che possa modificare i comportamenti. Da segnalare inoltre le ottime interpretazioni dei personaggi, ad opera di un cast di attori noti e professionali, tra tutti il vecchio genitore di Renato Carpentieri, anche Bentivoglio e Battiston, i un serrato confronto di bravura e infine Rocco Papaleo in un episodio di intensa espressività attoriale, bravi tutti, in una rara intesa tra regia e interpretazione che coinvolge gli stessi autori. (Mauridal)
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jonnylogan
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lunedė 14 agosto 2023
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w le feste
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Il miglior cinema tricolore, o quasi, sfila sulle assi di questa seconda pellicola girata ancora una volta a quattro mani da Massimiliano Bruno e Edoardo Leo che firmano anche la sceneggiatura del sequel de I migliori giorni (id.
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Il miglior cinema tricolore, o quasi, sfila sulle assi di questa seconda pellicola girata ancora una volta a quattro mani da Massimiliano Bruno e Edoardo Leo che firmano anche la sceneggiatura del sequel de I migliori giorni (id., 2023), dividendo anche questa secondo film in quattro episodi, già pronti al momento dell'uscita dei precedenti quattro capitoli, e ancora una volta idonei a esplorare cosa possa accadere non solo in corrispondenza delle festività e ricorrenze ma in qualunque momento dell'anno.
Trait d'union fra i due film la festa di Natale da trascorrere sempre in compagnia della medesima famiglia formata da tre fratelli fra loro estremamente differenti sia per carriera che per convinzioni personali: Edoardo Leo, attore ancora a caccia delle propria occasione e perennemente disoccupato, Massimiliano Bruno, imprenditore nel settore dei locali e Anna Foglietta, politica di professione. Riunitisi a casa del padre (un eccellente Renato Carpentieri) in attesa di sapere cosa desideri come regalo. Si prosegue analizzando una Festa dei Lavoratori sui generis e non solo perché trascorsa in una fabbrica del profondo nord-est da due cugini, l'ex operaio (Giuseppe Battiston) e l'imprenditore (Fabrizio Bentivoglio), posizionati su barricate opposte, ma perché il loro incontro rappresenta il più classico dei regolamenti di conti.
Si arriva a un Ferragosto dai risvolti imprevisti quando una coppia 'di 'radical chic' - lei giornalista di televisiva (Anna Ferzetti), lui docente universitario (Neri Marcorè) - va a chiedere spiegazioni a una coppia di coatti e vicini d'ombrellone composta da Ricky Memphis e Claudia Pandolfi, in merito ai comportamenti dei loro figli. Concludendo con un Halloween in cui un uomo disperato per la morte della moglie avvenuta anni prima (Rocco Papaleo) pur di dare una mano alla figlia si troverà costretto a esibirsi e a umiliarsi nelle vesti di mago alla festa di compleanno del figlio di un "vecchio amico" (Giovanni Storti).
Rispetto alla pellicola precedente questo secondo capitolo si abbandona meno a battute riservate in parte al primo dei quattro episodi, che richiama il canovaccio di Parenti serpenti di Mario Monicelli (id., 1992), per il resto quelle che si stagliano di fronte agli occhi del pubblico sono situazioni tratte dalla vita quotidiana di ognuno e nelle quali è fin troppo facile immedesimarsi. Ogni attore riesce a offrire alla narrazione di ogni episodio eccellenti prove espressivo - recitative con particolari menzioni per il duo Bentivoglio - Battiston, capaci di dare vita a monologhi e dialoghi a sfondo personale e lavorativo che per la passione con la quale sono recitati ricordano il miglior teatro drammatico, e Neri Marcorè nel ruolo di un padre seriamente preoccupato per le conseguenze che potrebbero colpire la propria vita famigliare e in particolare la vita di sua figlia.
Pellicola che troppo sbrigativamente può essere confusa con una commedia brillante ma che invece fa virare fin da subito l'attenzione verso la più classica delle domande personali: "Al loro posto Io cosa farei ?"
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