kenmarchen
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martedì 4 gennaio 2022
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capolavoro italiano !!
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Fare un film su Diabolik o qualsiasi altro fumetto non e certo impresa facile anzi era piu' facile fare un film ciofeca che un film decoroso. Diabolik invece e' una trasposizione cinematografica del Fumetto eccellente , regia , Fotografia , ambientazioni , costumi ed altro sono di primissimo livello. Il trio di attori Principali sono quasi perfetti nel ruolo, Eva devo dire su tutti. Si qualche attore comprimario forse poteva fare meglio (ma pare che i registi li volevano proprio cosi) anche se qualcuno s'e l'e cavata molto bene, per me ad esempio il cameriere dell 'Hotel e' stato bravissimo! Il film mi e' piaciuto tantissimo dall'inizio alla fine , la prima parte si forse lenta (ma non noisa) dove si percepisce una certa suspence ogni qual volta entra in scena Diabolik (Inquietante la scene del ritorno a casa di Elizabeth) la seconda parte un po' piu' movimentata con la rapina in banca la cui sequenza viene rappresentata da un montaggio veramente magistrale! Consiglio di andarlo a vedere il film puo' a piacere a tutti anche ci non conosce Diabolik , i trucchi , le maschere , la regia , costumi , ambientazioni , montaggio delle scene (certe volte veramente strepitoso) , la trama che secondo me non ha buchi (nel senso che tutto quello che succede ha una logica) e la storia d'amore tra Diabolik ed Eva rendono il film piacevole sotto tutti i punti di vista.
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Fare un film su Diabolik o qualsiasi altro fumetto non e certo impresa facile anzi era piu' facile fare un film ciofeca che un film decoroso. Diabolik invece e' una trasposizione cinematografica del Fumetto eccellente , regia , Fotografia , ambientazioni , costumi ed altro sono di primissimo livello. Il trio di attori Principali sono quasi perfetti nel ruolo, Eva devo dire su tutti. Si qualche attore comprimario forse poteva fare meglio (ma pare che i registi li volevano proprio cosi) anche se qualcuno s'e l'e cavata molto bene, per me ad esempio il cameriere dell 'Hotel e' stato bravissimo! Il film mi e' piaciuto tantissimo dall'inizio alla fine , la prima parte si forse lenta (ma non noisa) dove si percepisce una certa suspence ogni qual volta entra in scena Diabolik (Inquietante la scene del ritorno a casa di Elizabeth) la seconda parte un po' piu' movimentata con la rapina in banca la cui sequenza viene rappresentata da un montaggio veramente magistrale! Consiglio di andarlo a vedere il film puo' a piacere a tutti anche ci non conosce Diabolik , i trucchi , le maschere , la regia , costumi , ambientazioni , montaggio delle scene (certe volte veramente strepitoso) , la trama che secondo me non ha buchi (nel senso che tutto quello che succede ha una logica) e la storia d'amore tra Diabolik ed Eva rendono il film piacevole sotto tutti i punti di vista.
Per me un capolavoro !!
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lunedì 3 gennaio 2022
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deludente
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Estremamente deludente! Bravissimi attori diretti cosi male da farli sembrare incapaci
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flaw54
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domenica 2 gennaio 2022
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un fumetto ma.....
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Film costruito come un fumetto con personaggi che sembrano usciti dalla penna delle sorelle Giussani. Lento e discorsivo, ma secondo me accattivante, dominato dalla presenza fisica e interpretativa di una Miriam Leone che è la vera protagonista del film. Debole la figura di Diabolik alla quale Marinelli non riesce a dare quel carisma che dominava nel fumetto. Eva/Miriam lo surclassa: nella scena finale la luminosa bellezza della donna mette quasi in ridicolo un diabolik senza tuta che appare come uomo qualunque, direi anche bruttino e insignificante. Comunque la Leone sta diventando una vera e propria star. Un film da vedere.
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great steven
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giovedì 30 dicembre 2021
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lo spirito mantiene fede alla pagina disegnata.
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DIABOLIK (IT, 2021) diretto dai MANETTI BROS. Interpretato da LUCA MARINELLI, MIRIAM LEONE, VALERIO MASTANDREA, ALESSANDRO ROJA, SERENA ROSSI, ROBERTO CITRAN, VANESSA SCALERA, PIER GIORGIO BELLOCCHIO, STEFANO PESCE, MASSIMO TRIGGIANI, DANIELA PIPERNO, ANTONINO IUORIO, DAVIDE DEVENUTO, CLAUDIA GERINI ●Clerville, fine anni ’60: Diabolik, ladro tanto spietato quanto inafferrabile, scorrazza per la città con la sua Jaguar mettendo a segno numerosi colpi apparentemente inspiegabili ai danni dei ricchi che hanno costruito in modo illecito le proprie fortune. L’arrivo di Eva Kant, vedova di un Lord straniero da cui ha ereditato l’immenso patrimonio e anche un diamante di inestimabile valore, da una parte attrae l’attenzione del perfido criminale e, dall’altra, convince l’incorruttibile ispettore Ginko, nemico giurato di Diabolik, a muovergli contro un conflitto senza quartiere, nella speranza di incarcerarlo e mandarlo alla pena di morte.
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DIABOLIK (IT, 2021) diretto dai MANETTI BROS. Interpretato da LUCA MARINELLI, MIRIAM LEONE, VALERIO MASTANDREA, ALESSANDRO ROJA, SERENA ROSSI, ROBERTO CITRAN, VANESSA SCALERA, PIER GIORGIO BELLOCCHIO, STEFANO PESCE, MASSIMO TRIGGIANI, DANIELA PIPERNO, ANTONINO IUORIO, DAVIDE DEVENUTO, CLAUDIA GERINI ●Clerville, fine anni ’60: Diabolik, ladro tanto spietato quanto inafferrabile, scorrazza per la città con la sua Jaguar mettendo a segno numerosi colpi apparentemente inspiegabili ai danni dei ricchi che hanno costruito in modo illecito le proprie fortune. L’arrivo di Eva Kant, vedova di un Lord straniero da cui ha ereditato l’immenso patrimonio e anche un diamante di inestimabile valore, da una parte attrae l’attenzione del perfido criminale e, dall’altra, convince l’incorruttibile ispettore Ginko, nemico giurato di Diabolik, a muovergli contro un conflitto senza quartiere, nella speranza di incarcerarlo e mandarlo alla pena di morte. Grazie alla scoperta del nascondiglio multi-tecnologico dove Diabolik progetta le sue armi, avvenuta per merito della donna che il famoso ladro, sotto mentite spoglie, ingannava fingendosene il fidanzato, Ginko riesce ad incastrare il suo nemico e a farlo condannare alla ghigliottina. Ma l’ispettore non ha fatto i conti con Eva Kant, la quale, innamoratasi di Diabolik al punto da volerlo seguire nelle sue rischiose imprese, sfrutta il suo ascendente sul vice-ministro della giustizia di Clerville per far evadere di prigione il suo nuovo complice (e amante). I due fuggono alla volta di Ghenf, città balneare dove progettano un nuovo colpo. Ginko non si arrende: Giorgio Caron, il sopracitato vice-ministro, è finito ghigliottinato al posto di Diabolik poiché indossava la sua maschera ed era sotto l’effetto del pentotal (potente narcotico che inibisce la volontà umana e costringe chi lo subisce a rivelare verità importanti), e l’ispettore non ha fatto in tempo ad impedirlo, ma d’altro canto conosce lo stile di Diabolik meglio di chiunque altro e sa anticiparne le mosse. Un’ulteriore sfida contro qualsiasi minima variabile in gioco nel furto organizzato da Diabolik al caveau della Banca Centrale di Ghenf vedrà coinvolti lui e i suoi implacabili cacciatori, con Ginko che guiderà anche la polizia di Ghenf nel tentativo mai abbandonato di catturare il terribile delinquente. Anche questa volta Diabolik non potrà fare a meno dell’aiuto di Eva per uscirne vivo.
Questo adattamento cinematografico del celeberrimo fumetto delle sorelle Angela e Luciana Giussani – che fece la sua comparsa sul mercato editoriale italiano nel 1962, riscuotendo fin da subito un successo di vendite clamoroso – prende il via dall’albo n. 3 della serie ufficiale, L’arresto di Diabolik (1963), ed anche nella versione cartacea abbiamo a che fare con l’imprendibile supercriminale che incontra per la prima volta Eva Kant, la donna che diventerà da questo punto in poi sua complice e compagna nella vita. Com’è loro consuetudine, i Manetti preferiscono un approccio che valorizzi la trasposizione dal fumetto al cinema senza dimenticare gli ingredienti fondamentali che ogni buon film d’azione deve avere: sequenze movimentate ben distribuite, colpi di scena piazzati sullo schermo quando meno il pubblico se li aspetta, un senso pratico e fisico dell’avventura, dialoghi suadenti che possano seminare rilevanti indizi ai fini di rendere la trama più accattivante. Nel loro film c’è tutta questa roba e molto altro, e infatti l’opera non delude per come rispetta appieno l’atmosfera di suspense dell’originale, la descrizione psicologico-motivazionale dei personaggi e l’universo quasi fantascientifico (popolato da mirabolanti autovetture, maschere che riproducono alla perfezione i volti di altre persone, gas velenosi e/o narcotizzanti, laser inseriti nei luoghi più impensabili che distruggono i metalli più resistenti) in cui essi si muovono. Relativamente al contesto italiano, parliamo di un film senza dubbio molto innovativo e in linea con la nuova tradizione nostrana di affacciarsi a generi finora poco praticati come la SF, il fantasy tout-court o, come in questo caso, il giallo poliziesco di derivazione fumettistica; tradizione che include in sé stessa anche registi come Gabriele Mainetti (vedi Jeeg Robot e Freaks Out) e, sorprendentemente, anche i fratelli D’Innocenzo… perché anche il loro repertorio finora non vasto, ma comunque già denso di promesse (e premesse) sulla strada dell’evoluzione artistica, sta operando una piccola, magnifica rivoluzione nel cinema italiano attuale, proponendo modi ancora inesplorati di narrare storie, coinvolgere e stupire spettatori sempre più diffidenti o annoiati, ribaltare le prospettive comuni. Il Diabolik dei Manetti, in tal senso, sfrutta ogni carta vincente a suo favore non per americanizzarsi o scimmiottare le produzioni hollywoodiane – che spesso, purtroppo, partono esse stesse come scimmiottature o parodie che finiscono per deturpare perfino la qualità stessa dell’arte parodistica –, ma come prodotto capace di edificare, fra elementi veraci e prestiti dalle culture d’oltreoceano, una narrazione efficace per come risulta robusta e credibile agli occhi di tutti gli spettatori, giovani e meno giovani. Qualche sopracciglio innalzato ci sarà sempre, ma dubito che getteremo presto nel dimenticatoio film come questi. Che dire, infine, degli attori? M. Leone è una perfetta Lady Kant, in sapiente equilibrio fra lascivia e pathos, credibile quando sfodera l’asso della seduzione con un secondo fine, molto meno quando manifesta una fedeltà troppo velocemente accresciuta nei confronti di Diabolik, un Marinelli dalla recitazione metodica, a tratti affettata, ma comunque consona alla personalità fredda e manipolatrice del suo personaggio. Ma una menzione speciale va fatta al superbo V. Mastandrea: capelli tirati all’indietro, pipa alla bocca, giacca e cravatta impeccabili ed espressione cocciuta e severa, è un ispettore Ginko formidabile, e recita vivendo passionalmente gli umori e le aspettative del suo bellissimo personaggio, un tutore della legge che, pur venendo sconfitto due volte, non perde mai il self-control, persegue i propri obiettivi con una lucidità a prova di breccia e riconosce le capacità del suo avversario al di là dell’odio per niente egoistico che prova per lui.
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inesperto
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mercoledì 29 dicembre 2021
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sin city d''italia
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Perfetto film-fumetto, pare quasi che trasudi inchiostro. I dialoghi e le recitazioni sono molto impostate, proprio come ciò che si legge su carta; ambienti, regìa e fotografia sembrano prese dalle pagine e messe su pellicola: la trasposizione è sorprendentemente esatta.
Miriam Leone/Eva Kant è abbagliante; raro vedere tanta bellezza tutta insieme, fa quasi male agli occhi... e al cuore...
Complimenti.
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kleber
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mercoledì 29 dicembre 2021
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solo eva
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La sola cosa riuscita del film è Eva Kant, ma quando rimane in silenzio. Trama scontata e prevedibile, personaggi incongrui, recitazioni approssimative peggiorate da un suono che dire artigianale è offensivo per l'artigianato. Il bacio fra Eva e Diabolik era quasi impossibile farlo male ma ci sono riusciti. Non hanno azzeccato nemmeno l'iconica attaccatura dei capelli del genio del male... che è da Dracula più che da Diabolik. Il talento di Marinelli è sprecato, pare in stand by per mancanza di imput, così come la Leone che sembra imprigionata da una regia che non sembra vedere oltre la cifra estetica.
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maramaldo
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martedì 28 dicembre 2021
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eva, ancora un trionfo
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E' stato iugulato, invece, un esponente importante della Tribù dei Macho Ribaldi. Piagnisteo d'obbligo ma il film si fa vedere se non altro per i richiami e i ricordi che suscita. Il "Calzamaglia predatore" viene da lontano ma i Manetti, saggiamente, ce l'hanno offerto come un portato culturale genuinamente nostrano. Attingono alle loro frequentazioni. Una moglie, figurarsi, ignara e trascurata. Direttrice di banca, segretaria maneggiona, garantisco, le conosco di persona.
Più redditizia la scorribanda. Si parte dal Pincio e da Trinità dei Monti e, via, per Bologna, Milano, Courmayeur, Trieste. Per le stradine selciate di Premariacco (prov.
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E' stato iugulato, invece, un esponente importante della Tribù dei Macho Ribaldi. Piagnisteo d'obbligo ma il film si fa vedere se non altro per i richiami e i ricordi che suscita. Il "Calzamaglia predatore" viene da lontano ma i Manetti, saggiamente, ce l'hanno offerto come un portato culturale genuinamente nostrano. Attingono alle loro frequentazioni. Una moglie, figurarsi, ignara e trascurata. Direttrice di banca, segretaria maneggiona, garantisco, le conosco di persona.
Più redditizia la scorribanda. Si parte dal Pincio e da Trinità dei Monti e, via, per Bologna, Milano, Courmayeur, Trieste. Per le stradine selciate di Premariacco (prov. di Udine). La Kant si getta nei gorghi del Natisone dal ponte romano. Il Friuli. Curiosamente, anni fa, dalle parti di Maniago (prov. di Pordenone) - rinomata per i coltelli, anche quello del film viene da lì - si celebrò una kermesse in onore di Diabolik: mostre, disegni, repliche di oggetti, intellettuali che spiegavano il perchè di quel Ladro fuori del comune. Oggi, recandovisi, i due Campani trovano che il Friuli somiglia a... Clerville.
Paradossalmente, il fumetto è più "cinematografico" dell'attuale pellicola. Sibili e stridori resi con efficacia, ombreggiature che fanno atmosfere, contrasti di luce violenti; inquadrature, prospettive e scorci innovativi e audaci. I Bros, volendo fare "vintage", han calato un onirico sbiadito, tra il seppia e il grigioferro, privo di suggestione..
Notai allora, senza capire, un'insolita accuratezza, pignoleria, nei dettagli del vestiario: martingale, pantaloni con risvolto ben stirati, orli di maniche con i bottoni; camicie con motivi fantasia anche dei cattivi; abilità di "matite" nel tracciare trama del tweed della giacca di Ginko. Mano, occhio di una donna, anzi di due, Angela (già modella) e Luciana Giussani. Un riverbero si coglie nel damascato a fiorami della "robe de chambre" indossata dal politico che "insidia" Eva, classe, il seduttore di una volta. L'episodio alza di un palmo il film.
Forse perchè pensato per i non liberati adolescenti dell'epoca non si riscontra riferimento concreto al sesso come, del resto nel film, a parte qualche smanceria. Un'occhiata alla tuta attillata ci dice che l'eroe è "liscio" (la "volgarità", non mia, è illustre) come Topolino, Paperino... Non è Minnie, certo, Eva Kant. Un punto cruciale. Elegante ma non sexy, nemmeno nei deshabillé che sfoggia nell'intimità del covo segreto. Altera, formosa, statuaria, come il marmo, appunto, gelida e astratta. Un modello di bellezza che non funziona con le controparti. Felicemente, i bravi Manetti evitano l'inconveniente grazie soprattutto al fulgore di Miriam Leone. Splendida figlia di Ellade anche nel profilo, collo e omeri fatti da Canova. Induce un'emozione estetica prima di accorgerti della dominanza artistica.
Finale. Barchetta nello scintillio dell'acqua. Veleggia immobile. Lei, smontato sul cocuzzolo lo chignon della Kant, torna a natura nella natura, adagiandosi sulla tolda, sciolta e sorridente, sontuosa e pur carezzevole. Un dimesso Diabò (il volenteroso Luca Marinelli) porge, in ginocchio, il diamante rosa. L'Eva, giustamente, lo butta a mare (il diamante). Non le serve, è già adornata dei suoi propri doni.
P.S. Patriottismo è andare a vedere Diabolik. Dopo il Maghetto, i glutei bronzodorati di Dune, dedicatevi a prodotti Km 0 per non perdere lavori pregevoli come, ad es. Una Famiglia Mostruosa. Consuntivo finora: lamento. Un barlume di ottimismo, chi l'avrebbe detto, proviene da questa distratta riesumazione. Prodigioso ma si tratta di un caso. Non capita tutti i giorni assistere al successo di una creatura che dà o promette, pur non sapendo cosa. Fin dalla notte dei tempi. Già, Eva. In principio...
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umberto
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martedì 28 dicembre 2021
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un fumetto animato in 2d
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DIABOLIK... Venendo dalla botta emotiva ed adrenalinica di Spider-Man - No way home, dare un giudizio su qualsiasi altro film uscito in questo periodo è un'impresa ardua, vista la difficoltà di rimanere freddi e lucidi. Infatti così è stato in questo caso, nonostante avessi aspettato una decina di giorni prima di vederlo. I Manetti Bros, con una regia che ho molto apprezzato soprattutto in alcune riprese particolari, trasportano quasi perfettamente il fumetto sulla pellicola, nel senso che sembra effettivamente di vedere un fumetto animato più che un film. Tempi, dialoghi, scene sono lenti e piatti, quasi noiosi, tipo nella scena di Diabolik intento a copiare una voce dal registratore; si ha l'impressione che mancasse la terza dimensione.
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DIABOLIK... Venendo dalla botta emotiva ed adrenalinica di Spider-Man - No way home, dare un giudizio su qualsiasi altro film uscito in questo periodo è un'impresa ardua, vista la difficoltà di rimanere freddi e lucidi. Infatti così è stato in questo caso, nonostante avessi aspettato una decina di giorni prima di vederlo. I Manetti Bros, con una regia che ho molto apprezzato soprattutto in alcune riprese particolari, trasportano quasi perfettamente il fumetto sulla pellicola, nel senso che sembra effettivamente di vedere un fumetto animato più che un film. Tempi, dialoghi, scene sono lenti e piatti, quasi noiosi, tipo nella scena di Diabolik intento a copiare una voce dal registratore; si ha l'impressione che mancasse la terza dimensione. Anche gli effetti speciali banali amplificano tutta questa sensazione. Il film non accende nell'immediato, ma già dopo una giornata dalla visione lo si capisce e apprezza di più. Nel cast, che è superbo e azzeccatissimo per quei ruoli, spicca decisamente Miriam Leone nei panni di una Eva Kant che alla fine risulta essere la vera protagonista del film. Se vi piacciono i Noir anni Sessanta, questo film fa per voi.
Voto: 7
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opidum
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lunedì 27 dicembre 2021
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consigliato
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visto al cinema pagato il biglietto e piaciuto sia me che leggo dk da anni che a mia moglie che invece legge solo dampyr.
lo consiglio.
detto questo visto che siamo qui per criticare sappiate he non c'è molta azione ma nonostante questo il film scorre benissimo.
per me diabolik deve essere alto almeno un metro e 9o e con il nasino piccolo.
insomma marinelli è un ottimo attore ma non c' assomiglia.
leone e mastrandrea ottimi.
vince su tutti la jaguar e type.
mi fa tanta simpatia la direttrice di banca,
speriamo in un seguito anche in tv.
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jack beauregard
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lunedì 27 dicembre 2021
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eva kant forever
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Devo dire che non mi è dispiaciuto. Non sono mai stato un fan del fumetto, ma credo che il film possa piacere un po' a tutti, tenendo però ben presente la sua origine disegnata.
C'è da dire che il titolo più giusto per il film dovrebbe essere Eva Kant. È lei la vera protagonista di questa pellicola, Diabolik è solo un comprimario.
Miriam Leone è di una bellezza da mozzare il fiato. Elegantissima in strepitosi abiti anni 60, con una predilezione per il bianco, valorizzata oltre ogni limite estetico da primissimi piani in cui risaltano occhi grigi e ciglia lunghissime, capelli quasi sempre raccolti in uno chignon che al di là della somiglianza col personaggio del fumetto, richiamano immediatamente la memoria alla sensuale Kim Novak di Vertigo, il capolavoro inarrivabile di Hitchcock.
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Devo dire che non mi è dispiaciuto. Non sono mai stato un fan del fumetto, ma credo che il film possa piacere un po' a tutti, tenendo però ben presente la sua origine disegnata.
C'è da dire che il titolo più giusto per il film dovrebbe essere Eva Kant. È lei la vera protagonista di questa pellicola, Diabolik è solo un comprimario.
Miriam Leone è di una bellezza da mozzare il fiato. Elegantissima in strepitosi abiti anni 60, con una predilezione per il bianco, valorizzata oltre ogni limite estetico da primissimi piani in cui risaltano occhi grigi e ciglia lunghissime, capelli quasi sempre raccolti in uno chignon che al di là della somiglianza col personaggio del fumetto, richiamano immediatamente la memoria alla sensuale Kim Novak di Vertigo, il capolavoro inarrivabile di Hitchcock. E questo non è neanche l'unico riferimento al maestro del brivido, dato che pure il furto nell'hotel ricalca apertamente Caccia al ladro.
Ma tornando al film, la prima parte è un po' macchinosa, i dialoghi e la recitazione risentono molto dell'origine fumettistica, suonano a volte poco spontanei e molto datati. Però quest'ultimo non è un vero difetto, infatti consente ben presto di entrare nel mood giusto, che riguarda gli anni 60 e personaggi da fumetto, quindi con caratteristiche psicologiche poco approfondite e poveri di sfumature. L'ambientazione vintage, la fotografia ricca di caldi colori marroni e freddi grigi e neri, contribuiscono in maniera decisiva a dare credibilità all'operazione. Quindi dopo una prima fase di assestamento o forse potremmo dire di acclimatamento, il film decolla, raggiungendo l'apice nella seconda parte della rapina in banca con un buonissimo utilizzo dello split screen, che richiama le strisce su carta, mantenendone lo stesso ritmo che si ha con la lettura.
Per quanto riguarda il resto del cast, molto bene il Ginko di Mastandrea, misurato e credibile. Un po' debole invece la performance di Marinelli, in un ruolo forse troppo monodimensionale per lui. Diabolik è un cattivo tout court (specialmente quello delle prime serie del fumetto), un duro, sia nei lineamenti che nei fatti. Marinelli ha un viso troppo dolce, se l'era cavata benissimo in Jeeg Robot, perché lì interpretava un cattivissimo, folle e sopra le righe e poteva sbizzarrirsi e dare il meglio di sé. Qui invece la parte richiede un lavoro per sottrazione, che Marinelli limita a un eccesso di staticità. Ma la colpa non è interamente sua, la parte avrebbe richiesto un'altra faccia, molto più spigolosa e fredda. E di attori così, attualmente e nel panorama cinematografico italiano, non me ne viene in mente nessuno.
Riprendendo l’assunto iniziale, penso che sia gli amanti del Diabolik cartaceo, che i lettori meno appassionati, come il sottoscritto, non resteranno delusi dal film, però la conoscenza almeno superficiale del fumetto resta imprescindibile per poterne godere appieno.
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(di ralphscott)
[ - ] recensione chiara, corretta, misurata.
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