clo
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sabato 18 giugno 2022
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manetti bros sempre unici e mai comuni
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La genialità dei fratelli Manetti di non fare un film su Diabolik, ma un fumetto di film su Diabloik. Non ci si deve spettare un film da supereroe ma la trasposizione di un fumetto sullo schermo perfettamente aderente a Diabolik in stile fumettistico. Se lo si vede come un fumetto è eccellente e geniale, se ci si aspetta un film si rimarrà delusi. Le scene sembrano un fermo immagine delle pagine del fumetto. Unico neo: sulla colonna sonora mi sarei aspettata di più dai Manetti Bros.
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paolorol
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giovedì 9 giugno 2022
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un altro film ?
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Non c'è altra spiegazione: circolano due versioni del film, una meravigliosa e una schifosa. Evidentemente io ho visto la seconda... Oppure lei è "manovrato" ? Tertium non datur.
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cicciolina
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domenica 5 giugno 2022
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un''occasione persa
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La storia fumettistica offriva un'opportunità di creare un capolavoro tuttavia il risultato si è rivelato oltremodo deludente. La storia scorre lenta e il film farebbe bene a cambiar titolo in Eva Kant in quanto, ad esclusione della scena iniziale, il personaggio di Diabolik è relegato ad un ruolo secondario, ridotto a spalla di chi si rivelerà la vera protagonista del film. Velo pietoso sulle interpretazioni, sembra di assistere ad una recita scolastica con battute ed espressioni di Miriam Leone e Serena Rossi oltremodo artefatte e innaturali. Luca Marinelli invece è un Diabolik che per quanto si sforzi di assumere uno sguardo "cattivo" non gli riesce proprio perché i tratti in fondo son quelli.
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La storia fumettistica offriva un'opportunità di creare un capolavoro tuttavia il risultato si è rivelato oltremodo deludente. La storia scorre lenta e il film farebbe bene a cambiar titolo in Eva Kant in quanto, ad esclusione della scena iniziale, il personaggio di Diabolik è relegato ad un ruolo secondario, ridotto a spalla di chi si rivelerà la vera protagonista del film. Velo pietoso sulle interpretazioni, sembra di assistere ad una recita scolastica con battute ed espressioni di Miriam Leone e Serena Rossi oltremodo artefatte e innaturali. Luca Marinelli invece è un Diabolik che per quanto si sforzi di assumere uno sguardo "cattivo" non gli riesce proprio perché i tratti in fondo son quelli. Location e scenografia ottime, un po' meno i costumi considerato che la maschera di Diabolik che lo fa rassomigliare più ad un personaggio di un film bondage.
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felicity
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mercoledì 25 maggio 2022
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iperrealista ma carnale, cartoonesco ma feroce
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In Diabolik gli autori hanno saputo tradurre in immagini i punti cardine dello specifico linguaggio dei fumetti: primissimi piani, sguardi e baci appassionati, inseguimenti e fughe dalla polizia che non si risolvono nei termini contemporanei, quelli dell’Action e il Thriller, ma piuttosto attraverso l’ingegno, le soluzioni, le assurde invenzioni del Re del terrore.
Insensato forse giudicare il film con Luca Marinelli secondo gli standard del cinecomic contemporaneo, distinto dalla moltiplicazione spasmodica degli stimoli audiovisivi, ovvero un linguaggio incompatibile e lontanissimo dagli anni ’70, decennio di riferimento della sceneggiatura del film.
Ma anche più insensato accusare Diabolik di essere un’opera nostalgica, costruita per compiacere i vecchi fan del fumetto.
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In Diabolik gli autori hanno saputo tradurre in immagini i punti cardine dello specifico linguaggio dei fumetti: primissimi piani, sguardi e baci appassionati, inseguimenti e fughe dalla polizia che non si risolvono nei termini contemporanei, quelli dell’Action e il Thriller, ma piuttosto attraverso l’ingegno, le soluzioni, le assurde invenzioni del Re del terrore.
Insensato forse giudicare il film con Luca Marinelli secondo gli standard del cinecomic contemporaneo, distinto dalla moltiplicazione spasmodica degli stimoli audiovisivi, ovvero un linguaggio incompatibile e lontanissimo dagli anni ’70, decennio di riferimento della sceneggiatura del film.
Ma anche più insensato accusare Diabolik di essere un’opera nostalgica, costruita per compiacere i vecchi fan del fumetto. Al contrario, il film è evidentemente il prodotto di due profondi conoscitori del Re del Terrore, ma anche del Giallo secondo Hitchcock.
Un progetto che non è programmato per il pubblico, anzi lo sfida a riscoprire una diversa percezione del cinema, guardare agli stessi Diabolik, Ginko ed Eva Kant, perché le icone del fumetto tornino a rispecchiarsi sul grande schermo.
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paolorol
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mercoledì 25 maggio 2022
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vergogna !!!!!!
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Vergogna su tutta la linea ! Filmetto povero da reddito di cittadinanza, imbarazzante, patetico e squallido. Si salvano soltanto pochissime inquadrature della bellissima Miriam Leone, quelle poche in cui sta zitta. Potrebbe diventare un'icona trash ma non ha le carte in regola neppure per conquistarsi questa poco ambita palma.
Insopportabilmente lento e noioso, affetto da una recitazione a dir poco imbarazzante Gli attori danno tutti il peggio di sé stessi ed i loro limiti sono ulteriormente ingigantiti dal suono in presa diretta..Tutti biascicano e sussurrano come da ormai consolidata tradizione delle peggiori 'fiction' televisive (dove sono finiti i mitici 'teleromanzi' dell'antica RAI ?).
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Vergogna su tutta la linea ! Filmetto povero da reddito di cittadinanza, imbarazzante, patetico e squallido. Si salvano soltanto pochissime inquadrature della bellissima Miriam Leone, quelle poche in cui sta zitta. Potrebbe diventare un'icona trash ma non ha le carte in regola neppure per conquistarsi questa poco ambita palma.
Insopportabilmente lento e noioso, affetto da una recitazione a dir poco imbarazzante Gli attori danno tutti il peggio di sé stessi ed i loro limiti sono ulteriormente ingigantiti dal suono in presa diretta..Tutti biascicano e sussurrano come da ormai consolidata tradizione delle peggiori 'fiction' televisive (dove sono finiti i mitici 'teleromanzi' dell'antica RAI ?). Accenti pesanti e romaneschi, da attori improvvisati alle prime armi. Pessima figura di Mastandrea, alle prese con la peggiore interpretazione della sua carriera. E di tutto il resto non vale neppure la pena parlarne... un enorme ZERO !
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no_data
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giovedì 19 maggio 2022
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inguardabile
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Ho letto tanti fumetti di Diabolik da ragazzina, curiosissima di vedere il film.
Solita boiata all'italiana, versione casereccia di una situazione internazionale.
I 2 interpreti fanno a gara per aggiudicarsi la palma del peggiore.
Lui, visto di profilo, con quel naso, è ridicolo, quale Diabolik? Almeno fosse un attore decente. L'accento da Italia centrale fa accapponare la pelle.
Lei, ridicola pure, sempre con accento da Italia centrale, fulmina l'amato con occhiate da femme fatale che fanno sganasciare dalla pena.
La triste realtà è che gli attori di oggigiorno nn si impegnano nemmeno in un corso base di dizione. Solo tette, culi, banalità.
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Ho letto tanti fumetti di Diabolik da ragazzina, curiosissima di vedere il film.
Solita boiata all'italiana, versione casereccia di una situazione internazionale.
I 2 interpreti fanno a gara per aggiudicarsi la palma del peggiore.
Lui, visto di profilo, con quel naso, è ridicolo, quale Diabolik? Almeno fosse un attore decente. L'accento da Italia centrale fa accapponare la pelle.
Lei, ridicola pure, sempre con accento da Italia centrale, fulmina l'amato con occhiate da femme fatale che fanno sganasciare dalla pena.
La triste realtà è che gli attori di oggigiorno nn si impegnano nemmeno in un corso base di dizione. Solo tette, culi, banalità.
Sto rivedendo alcuni vecchi sceneggiati RAI..ambientati a Londra, Parigi, ecc. . Dai protagonisti ai personaggi minori, la dizione è perfetta, senza alcuna inflessione dialettale, risoettando così il contesto della storia.
Ma ce lo vedete Diabolik che dice a Eva " annamose a magnà ns porchetta".
Che miseria, povero cinema.
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maxtroi
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domenica 15 maggio 2022
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buoni gli intenti non il risultato
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Per chi come me assiduo lettore in epoca giovanile del fumetto di Diabolik, ed amante dei film della Marvel sui supereroi, il fatto di (ri)vedere un film sul personaggio delle sorelle Giussani é stato accolto con grande entusiasmo.Già all’inizio della visione, appena Diabolik si leva la maschera per la prima volta, i dubbi mi hanno iniziato a prendere poiché le caratteristiche somatiche ,a parte un poco il taglio degli occhi, sono completamente “toppate”.
In realtà il film dovrebbe ruotare intorno a 4 personaggi, un po’ come i fumetti, in cui ho riscontrato molte e gravi carenze :
Diabolik , a cui manca somiglianza, personalità, fisico atletico e codice morale, oltre un pessima recitazione (non so se per carenze artistiche o scelta dei registi)
Ginko : malgrado le buone doti recitative di Mastandrea, si sarebbe dovuto scegliere un attore più giovane
Eva Kant : è forse quella che meglio rappresenta il personaggio.
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Per chi come me assiduo lettore in epoca giovanile del fumetto di Diabolik, ed amante dei film della Marvel sui supereroi, il fatto di (ri)vedere un film sul personaggio delle sorelle Giussani é stato accolto con grande entusiasmo.Già all’inizio della visione, appena Diabolik si leva la maschera per la prima volta, i dubbi mi hanno iniziato a prendere poiché le caratteristiche somatiche ,a parte un poco il taglio degli occhi, sono completamente “toppate”.
In realtà il film dovrebbe ruotare intorno a 4 personaggi, un po’ come i fumetti, in cui ho riscontrato molte e gravi carenze :
Diabolik , a cui manca somiglianza, personalità, fisico atletico e codice morale, oltre un pessima recitazione (non so se per carenze artistiche o scelta dei registi)
Ginko : malgrado le buone doti recitative di Mastandrea, si sarebbe dovuto scegliere un attore più giovane
Eva Kant : è forse quella che meglio rappresenta il personaggio.
Altea : assente ingiustificata.
Non so perché scegliere un’attrice brava come Serena Rossi, a fare una parte marginale che poteva fare chiunque, visto la mediocre abilità recitativa del cast. La sceneggiatura è buona ed anche l’ atmosfera che si respira ci riporta agli anni della creazione del fumetto.
Al termine del film la delusione è stata tanta per l’occasione persa , però è stato naturale per me fare sia paragoni su come gli autori della Marvel sono in grado di scegliere e sopratutto PREPARARE sotto tutti i punti di vista i protagonisti dei loro film che su come abbia potuto vincere i David di Donatello.
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adele
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lunedì 9 maggio 2022
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deludente
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Film decisamente noioso..lento e senza spina dorsale...hanno rovinato un mito..Da dove sbuca poi la moglie? Anche traditrice tra l altro...
Ripeto hanno rovinato un mito come Diabolik..non c era azione...suspance...nulla...
DELUDENTE TOTALMENTE...
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gbavila
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lunedì 9 maggio 2022
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sogno e scelleratezza... e dubbio
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Quando Ginko dice: "Diabolik non lo conosce nessuno, può essere chiunque!" dice una profonda verità che ci spinge a riflettere su ognuno di noi, che non facciamo fatica a indossare una maschera alla ricerca di un anonimato che ti permetta di fare una scelleratezza tra la bellezza e la vendetta. Valgono solo gli sguardi, terribili quelli di Diabolik, ah, l'avessi io quello sguardo! Mi è venuto in mente il famoso "fattore Kappa", guardacaso i tre personaggi sono acutamente accomunati: Diabolik, Kant, Ginko. La pirandelliana giostra dei personaggi che ci fanno dubitare continuamente della loro identità richiede una grande attenzione, comunque insufficiente, e la giostra continua a ruotare sempre più velocemente.
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Quando Ginko dice: "Diabolik non lo conosce nessuno, può essere chiunque!" dice una profonda verità che ci spinge a riflettere su ognuno di noi, che non facciamo fatica a indossare una maschera alla ricerca di un anonimato che ti permetta di fare una scelleratezza tra la bellezza e la vendetta. Valgono solo gli sguardi, terribili quelli di Diabolik, ah, l'avessi io quello sguardo! Mi è venuto in mente il famoso "fattore Kappa", guardacaso i tre personaggi sono acutamente accomunati: Diabolik, Kant, Ginko. La pirandelliana giostra dei personaggi che ci fanno dubitare continuamente della loro identità richiede una grande attenzione, comunque insufficiente, e la giostra continua a ruotare sempre più velocemente. La recitazione è ostentatamente rigida, quasi impacciata, come a sussurrarti la finzione, ma la finzione non è solo recitativa bensì metaforica, innanzitutto quella del cinema e ancora più profondamente del fumetto. Il fumetto, piccola nuvola di fumo in cui poche parole fanno vivere il personaggio in te stesso, un po' Diabolik, un po' Corto Maltese, un po' Batman. La magia del fumetto è soprattutto questa, gioca con l'impossibile altamente credibile. Regia e attori sono sopra le righe e non so se attribuirlo a ricerca artistica, ma forse anche questo dubbio è un capolavoro del film, in fondo non parla che di questo.
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virano grazia
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domenica 8 maggio 2022
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come distruggere un mito
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Diabolik "un mito" , non e' stato valorizzato. L attore non è riuscito a rappresentarlo nel fascino, nella classe e nel dinamismo Eva Kant "la dea". L attrice troppo fredda e meccanica, manca la passione e il coinvolgimento. Un film deludente, interpretazioni poco incisive
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