«Radiograph of a family», la storia dell'Iran tra le mura di casa
di Cristina Piccino Il Manifesto
«Mamma sposò la foto di papà» racconta la voce fuori campo narrante, che è quella della regista, sulla fotografia in bianco e nero della giovanissima donna con l'abito bianco e il sorriso delle grandi occasioni che dice «sì» al ritratto di un uomo racchiuso in una cornice. Ma questo matrimonio «a distanza» era il solo modo che i due avevano per stare insieme: Moussio, l'uomo, si era innamorato di Tayi, la ragazza, nelle vacanze d'estate che l'avevano riportato in Iran da Ginevra dove viveva. Gli studi di medicina gli impedivano un nuovo viaggio persino per sposarsi - come scriveva ai genitori della ragazza - passaggio però obbligato per farla arrivare lì. [...]
di Cristina Piccino, articolo completo (4709 caratteri spazi inclusi) su Il Manifesto 8 marzo 2022