Una commedia 'etnica' dalla trama stralunata e surreale che contiene eguali parti di poesia e di farsa. Recensione di Paola Casella, legge Lorenzo Frediani.
di A cura della redazione
Una coppia di agenti segreti italiani riceve una telefonata dagli Stati Uniti: pare che qualcuno, in Sardegna, sia diventato proprietario della luna. Il che, dal punto di vista degli americani, è inaccettabile, visto che i primi a metterci piede sono stati loro.
L'uomo che comprò la luna è una commedia "etnica" che conferma il talento registico di Paolo Zucca dopo L'arbitro. La sceneggiatura, di Geppi Cucciari e Barbara Alberti, è "lunare" e surreale. Il punto di forza è la conoscenza approfondita che Zucca e Cucciari hanno della loro terra, e che dà loro la libertà di prendersi in giro.
Il film racconta la riappropriazione di un'identità geografica, proponendosi come un'ode a tutti i sardi che le radici se le tengono strette, così come tengono stretto il diritto di sognare.
In occasione dell'uscita al cinema di L'uomo che comprò la luna, Lorenzo Frediani interpreta la recensione di Paola Casella.