Lazzaro Felice

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giovannaalati giovedì 21 giugno 2018
un film " illuminante" Valutazione 0 stelle su cinque
50%
No
50%



Certo non è un film facile, ho dovuto leggere la recensione di my movies e molti commenti per apprezzarlo meglio, nel bene e nel male. Certo non sempre Alice padroneggia i vari linguaggi che si intersecano tra loro, ma forse é  una sua scelta.
Per esempio trovo illuminante, nel senso proprio del termine il gioco di accendere e spegnere l'unica lampadina della casa, tanto c'è la luna a rischiarare le notti di quei poveri cristi. 
Lazzaro ci accompagna in tutto il film con la sua anacronistica dolcezza, facciamoci portare per mano, da lui e da Alice, vera interprete di sentimenti ed emozioni senza tempo.

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michelino martedì 19 giugno 2018
michelino va al cinema Valutazione 2 stelle su cinque
50%
No
50%

 

 
Voglio bene a questa regista ma oggi sono deluso
 
Lazzaro Felice è un passo indietro rispetto al suo 
precedente film...peccato!
 
Regia e sceneggiatura somigliano al personaggio
di Lazzaro; sono ingenue esattamente come lui.
 
Qui il cliché la fa da padrone, per clichè intendo
un certo modo (romantico e sognatore) di descrivere
la povertà da parte di chi povero non lo è mai stato.
 
Io che povero lo sono stato davvero ( e che per gli
standar attuali continuo ad esserlo ) non amo certe
sviolinate favoleggianti sulla mia categoria
( Figuratevi che non ho mai sopportato un film come 
miracolo a Milano )
 
Ps: prima di andare al cinema, da qualche parte
avevo letto ottime cose sulla recitazione di Nicoletta 
Braschi. [+]

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garfy domenica 17 giugno 2018
film pretenzioso oltre le capacità della regista Valutazione 2 stelle su cinque
67%
No
33%

La prima cosa che viene in mente vedendo questo noiosissimo film è il cinema di Ermanno Olmi, in particolare Centochiodi. Quest'ultimo, benché fra i meno riusciti del regista, è comunque cinema d’autore che ci insegna sempre qualcosa con un punto di vista unico e originale.Lazzaro Felice sta a Centochiodi come uno scarabocchio sta alla Gioconda. La differenza fra i due registi è incolmabile. Quello che da fastidio è che Alice Rohrwacher si sopravvaluti al punto da pensare di poter scimmiottare Olmi. Peccato, con il film delle api sembrava promettere di più. Se torna con i piedi per terra, non pensando di poter competere con il cinema d’autore, forse può fare qualcosa di decente. [+]

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elenabrogliatto domenica 17 giugno 2018
faticoso ma straordinario Valutazione 4 stelle su cinque
43%
No
57%

Sono andata al cinema certamente fiduciosa nella regia e nella giuria di Cannes. Dal trailer non avevo intuito molto, forse lo avevo guardato frettolosamente...comunque l’ho visto da sola e questo ha sicuramente contribuito ad immergermi completamente in questa scrittura/visione che mi ha rapita confusa e commossa: alla ricerca faticosa di una logica e di un ordine nelle cose, alla fine mi solo abbandonata alla pura visione, ho pianto per la bontà di Lazzaro e la meschinità della gente comune perché lui non ha potuto sopravvivere, nulla è cambiato anche nel mondo libero e civilizzato, dove il degrado e la violenza rendono la vita degli uomini ancora più penosa e prigioniera. [+]

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sabato 16 giugno 2018
e vero che ricorda centochiodi di olmi
100%
No
0%

Ma ricorda quel film come uno scarabocchio ricorda La Gioconda

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139pp sabato 16 giugno 2018
lazzaro felice: quando il cinema è poesia Valutazione 4 stelle su cinque
25%
No
75%

Film davvero profondo, magico e poetico. Ma anche ricco di spunti su cui riflettere: se il passato era indubbiamente duro (ed i poveri tremendamente sfruttati), anche il presente non è da meno. Gli ex mezzadri, "liberati" dalla loro schiavitu', a distanza di una ventina d'anni, stanno ben peggio di prima e conducono un'esistenza cinica e randagia. Chi li sfruttava in passato, ora si è riciclato in un nuovo ruolo di sfruttatore (fa il caporale di braccianti a giornata, per lo piu' extracomunitari). Bravissimo il protagonista, ma anche Alba R. Una specie di favola-film nel solco di Olmi: da vedere.  

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markwillis sabato 16 giugno 2018
ad ognuno il proprio mestiere Valutazione 1 stelle su cinque
57%
No
43%

Il concetto senza dubbio interessante ma, non credo sia così traumatico per qualcuno limitarsi a buttar giù quattro ideuzze, come a suo tempo faceva il grande Tonino Guerra su un pezzo di carta o su qualche ritaglio di giornale e lasciare che sul set ci stia altra gente. In breve, un film è una questione di stile e di sintassi scenica. Cara Rohrwacher lascia dirigere coloro che son nati per quello e fatti da parte. A ciascuno il suo, di mestiere. Il coro, altra questione. Le facce giuste si trovano. Che ci azzecca la moglie di Benigni? Cos'era,un escamotage per avere a Cannes il marito come testimonial? Per cosa? Per incassare solo la quota di un bilocale alla Garbatella? Che ci azzecca la tua sorellina? Devi trascinartela ovunque affinchè il pubblico si addormenti? Non ha talento. [+]

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flyanto venerdì 15 giugno 2018
una creatura fuori dal comune Valutazione 2 stelle su cinque
43%
No
57%

 La regista Alice Rohrwacher ritorna in questi giorni nelle sale cinematografiche con la sua ultima opera “Lazzaro Felice”. Lazzaro è il protagonista della storia ed è un giovane contadino che svolge con dovizia e responsabilità le proprie mansioni nei campi di tabacco insieme agli altri braccianti e contadini del luogo. Essi sono tutti dipendenti di una signora di origini nobili, una marchesa ad essere precisi, la quale è la proprietaria terriera di vasti appezzamenti dove è coltivato il tabacco. Ella è una donna malvagia che tiene sotto la sua potestà tutta la suddetta comunità contadina, pagando il minimo i lavoranti, non permettendo loro di far valere i propri diritti ed, anzi, tenendo loro nella più completa ignoranza, cosicchè essi non si possano né far valere né ribellare. [+]

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iconologo giovedì 14 giugno 2018
se titolasse lazzaro “infelice”sarebbe piu' visto Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Ma è un dilemma noto, che basti l'immagine e non la parola, tanto i pochi capiscono. Uno storico americano dell’economia (Landes) rimise in circolazione un detto tedesco “L’aria della città rende liberi” per confermare l’idea generale che le città nel passato  hanno creato diritti maggiori rispetto alle gerarchie oligarchiche delle campagne: pur con drammi che sussistono in  ogni mutamento, nel caso della rivoluzione industriale bambini e donne massacrati dalla fatica, da aborti e da incidenti sul lavoro. Nel film –raffinato sotto ogni aspetto e più lirico del precedente “Le meraviglie”- pgni idea meccanica di progresso è ribaltata. [+]

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no_data lunedì 11 giugno 2018
evviva la magia del cinema Valutazione 5 stelle su cinque
84%
No
16%

Un film stupendo, ti dimentichi tutto e sei catapultato in quella realtà di cui, nel mio caso, hai flebili ricordi d'infanzia. C'è il mondo contadino, questo film sarebbe piaciuto a Olmi, ma c'è poi il mondo contemporaneo, raccontato in maniera poetica e neorealista. I personaggi sono tutti ben interpretati, ma su tutti svetta Lazzaro, Adriano Tardiolo, che recita in stato di grazia, novello San Francesco, uomo buono, puro, ingenuo. "Lazzaro felice" andrebbe proiettato nelle scuole, per confrontarsi con i ragazzi e con le ragazze di oggi sui tanti temi che tocca, sulla miriade di emozioni che suscita. Il personaggio di Antonia adulta interpretato da Alba Rohrwacher è un esempio di forza e di coraggio femminile malgrado le avversità della vita. [+]

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