Lazzaro Felice

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blumarius mercoledì 26 giugno 2019
film complesso e sublime Valutazione 4 stelle su cinque
25%
No
75%

in questo caso non mi sento di scrivere una vera recensione perché per questo film non ne sono all'altezza.
vorrei tuttavia esprimere una mia opinione molto positiva su un film che lascia il segno ed entra di diritto nella storia del cinema italiano.
il soggetto, solo apparentemente semplice, di favola moderna, è in realtà decisamente complesso, con tematiche etiche e filosofiche. si intrecciano tematiche come il rapporto tra l'uomo e la natura, tra l'uomo e l'uomo, e tra l'uomo e la religione.
il giusto è giusto solo in senso assoluto, ma il rapporto tra il giusto e il resto del creato depotenzia (apparentemente) il giusto. [+]

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caregnato sergio lunedì 4 febbraio 2019
lazzaro e il lupo Valutazione 4 stelle su cinque
92%
No
8%

Per la tensione tra realismo crudo, esplicito impianto sacro e locale ed amara critica sociale, il film mette in campo qualità che, non solo per i registri narrativi asciutti, avrebbero incontrato il gusto di Pasolini. I riferimenti alla figura biblica di Lazzaro, all'agiografia francescana, a quella di martire assunta dalle vicende del protagonista, si intrecciano con la realtà della vita nei campi, svuotata da ogni rassicurante retorica pastorale. Anzi, nel primo tempo il film può sembrare ripetitivo, lento, a tratti persino noioso. In verità, scopriremo più tardi, questa lentezza servirà due scopi: il primo è quello di favorire il crescendo emotivo legato al finale e alla denuncia sociale, il secondo è che la lentezza è il ritmo del sacro, la presentazione dell'ingenuità del martire ha bisogno di un tempo 'lungo'. [+]

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caregnato sergio lunedì 4 febbraio 2019
lazzaro e il lupo Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

Per la tensione tra realismo crudo, esplicito impianto sacro e locale ed amara critica sociale, il film mette in campo qualità che, non solo per i registri narrativi asciutti, avrebbero incontrato il gusto di Pasolini. I riferimenti alla figura biblica di Lazzaro, all'agiografia francescana, a quella di martire assunta dalle vicende del protagonista, si intrecciano con la realtà della vita nei campi, svuotata da ogni rassicurante retorica pastorale. Anzi, nel primo tempo il film può sembrare ripetitivo, lento, a tratti persino noioso. In verità, scopriremo più tardi, questa lentezza servirà due scopi: il primo è quello di favorire il crescendo emotivo legato al finale e alla denuncia sociale, il secondo è che la lentezza è il ritmo del sacro, la presentazione dell'ingenuità del martire ha bisogno di un tempo 'lungo'. [+]

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stefanocapasso giovedì 27 dicembre 2018
essere buoni aiuta a salvarsi Valutazione 3 stelle su cinque
75%
No
25%

Nei primi anni 90 c’è una comunità che risiede nell’appennino centrale ed è rimasta legata a valori della società superati da tempo. L’Inviolata è un podere in cui famiglie di contadini lavorano per la proprietaria, Marchesa De Latte in condizione di servitù. Tra questi Lazzaro è un ragazzo buono e semplice al quale tutti si rivolgono per affidare lavori e al quale nessuno presta attenzione. Casualmente stringe amicizia con Tancredi, figlio ribelle della marchesa, un’amicizia che durerà nel tempo, anche quando Lazzaro si ritrova catapultato nella società contemporanea.
Il lavoro di Alice Rohrwacher è diviso in due parti piuttosto nette, la prima quella più lirica è la ricostruzione della vita dei contadini nel podere, la seconda è il ritorno al contemporaneo dove a tratti i personaggi faticano a calarsi in quella parte straniante che è la cifra linguistica di tutto il film, e dove la presenza di attori diviene preponderante rispetto a quella dei non professionisti cosi efficace nella prima. [+]

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lizzy giovedì 25 ottobre 2018
fra "l'albero degli zoccoli" ed "accattone". Valutazione 1 stelle su cinque
67%
No
33%

Si, lo so cosa potrebbe pensare qualcuno leggendo il titolo: che ci azzeccano gli Olmi con Pasolini...
E beh.. il degrado e le miserie umane, le ambientazioni bucoliche, la povera vita dei contadini chiusi in una gabbia medievale, i mezzucci per sopravvivere…
No, io non posso gioire per un protagonista evidentemente con gravi problemi psichici e comportamentali. La sua non è bontà, non ci vedo nessuna gioia di vivere.
Non sa chi sono i genitori, non riesce a distinguere fra bene e male…
E poi ci sono troppe discrepanze nel film: cellulari che non dovrebbero funzionare che all’ improvviso prendono il segnale, i contadini che non si fanno nessuna domanda sulle varie tecnologie e su cosa c’è oltre il territorio dove abitano (va bene esser schiavi, ma l’umana curiosità???). [+]

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sergiodalmaso domenica 14 ottobre 2018
lazzaro felice Valutazione 5 stelle su cinque
52%
No
48%

“… voglio vivere come i gigli nei campi, come gli uccelli del cielo campare,
 voglio vivere come i gigli dei campi, e sopra i gigli dei campi volare.”
                                                                                          A Pà - Francesco De Gregori (dedicata a Pier Paolo Pasolini)                          
 
C’era una volta l’Inviolata, una remota tenuta coltivata a tabacco. [+]

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emanuele1968 domenica 29 luglio 2018
molto bello Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
0%

Personalmente un ottimo lavoro, spunti tratti fa fatti simili realmente accadudi, ottimo nei cineforum con dibattito al seguito, qualche eccesso, voto 4,5

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doctorcinema martedì 26 giugno 2018
un film da metabolizzare per apprezzarlo appieno. Valutazione 3 stelle su cinque
33%
No
67%

 "Lazzaro felice" è la terza opera cinematografica di Alice Rohrwacher e racconta la storia di un gruppo di contadini costretti a vivere in delle catapecchie fatiscenti adiacenti ad una vecchia villa padronale e obbligati a lavorare la terra per conto di una dispotica contessa, vivendo una vita povera, priva di ogni diritto lavorativo e nella totale incosapevolezza del fatto di essere sfruttati. Nella comunità spicca la presenza del giovane Lazzaro, un ragazzo talmente semplice e buono da apparire quasi stupido e del quale gli altri contadini sono soliti approfittarsi, affidandogli i compiti più gravosi. [+]

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vavyan domenica 24 giugno 2018
poesie Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Ho visto e rivisto questo film, cosí ho avuto modo di vederlo nei minimi particolari e sentirlo con il cuore. Mi ha toccato tanto. Mi piaciuto pure come in una favola riesce puntare il dito sui problemi sociali odierni e presentare l'indiferenza e la crudelta umana (vedi ultime scene). ( Scusate per il mio italiano, ma sono ungherese.) Vorrei fare una domanda, se qualcuno sapesse di dove sono le poesie e citazione del film? Sono riuscita ad indentificare solo una di Ariosto. La serpe avvelenata? E le citazione di Braschi? Grazie per l'aiuto! :-)

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loland10 domenica 24 giugno 2018
(ir)reali incontri... Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

 “Lazzaro felice” (2018) è il terzo lungometraggio della regista di Fiesole Alice Rohrwacher.
Dal Festival di Cannes dove è stato premiato per la sceneggiatura originale ad opera della stessa regista. È subito distribuito nelle sale, strano a dirsi, per un mese di giugno dove l'appetito per il grande schermo non è mai una prova di partecipazione. Il pubblico ha voglia di stare dentro una sala? Una domanda d'obbligo quando si vedono schermi illuminati che guardano se stessi.
E così esiste  un cinema italiano che cerca di andare oltre lo schermo, di sperare in qualcosa oltre un orizzonte, di osservare un'interiorità labile di persone statuarie e spinose, ultime e prime. [+]

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