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L'autore gira un doc "fragile", davvero essenziale e di una purezza di sguardo disarmante, tanto da ricordare un certo Truffaut o De Seta. Mauro Santini è il vincitore del 45esimo Laceno d'Oro
di Redazione Sentieri Selvaggi
C'è qualcuno che considera la fragilità una condizione esistenziale o uno stato materico necessariamente da trasformare in qualcosa di più consolatorio e quindi decisamente più solido? Beh, quest'opera non fa proprio al caso di quest'ultimi, o meglio, potrebbe essere davvero una grande occasione per gli stessi nel rivedere le proprie posizioni in merito. Sì, perché Mauro Santini gira un doc "fragile", davvero essenziale e di grande impatto emotivo, tanto da ricordare un certo François Truffaut o Vittorio De Seta, per la semplicità del messaggio e la capacità di sintonizzarsi con i suoi piccoli protagonisti, scendendo con lo sguardo ad altezza banchetto, come se fossimo in una striscia di Charles Schulz. [...]
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