Cold War

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martedì 1 gennaio 2019
come è possibile
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Scusate tanto ma perché il film Cold War non c’è nel cinema di Mercogliano, è assurdo

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nino pellino sabato 29 dicembre 2018
un amore difficile ai tempi della guerra fredda Valutazione 3 stelle su cinque
67%
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33%

Ottimo film per quanto riguarda l'aspetto della regia e dell'eccellente stile in bianco e nero della pellicola. La trama ci descrive la storia di due perenni innamorati il cui amore è costantemente ostacolato dalle barriere ideologiche e politiche della loro epoca e soprattutto dalla volontà di lei di non abbandonare la propria notorietà artistica per fare posto, con determinazione, ad un grande amore assoluto, ma con il rischio di essere vissuto probabilmente senza vere sicurezze future e in povertà. Comunque, dopo tante peripezie e indecisioni succedute nel corso degli anni con relativi spostamenti da una nazione all'altra, quando finalmente i due amanti decidono di abbandonare le loro separate vite artistiche per realizzare il loro sogno d'amore, sposandosi clandestinamente in una chiesetta dle loro paese di origine, si accorgono che comunque, anche in quest'ultima circostanza, le loro vite denotano dei vuoti realizzativi, per cui prenderanno, in comune accordo, la loro decisione estrema. [+]

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kimkiduk venerdì 28 dicembre 2018
grandissima regia Valutazione 5 stelle su cinque
85%
No
15%

Film affascinante per mille motivi; capisci perchè premiato a Cannes e come film europeo e candidato agli Oscar.
Regia mostruosa per me, con riprese bellissime nella scelta, ormai consueta, del regista, anche Ida era così, di un bianco e nero pieno di colori e un formato quadrato (penso sia un 4:3) che sembra come un 16:9 tanto non lo noti.
Pawlikowski inoltre riempie il film di momenti scenografici fantastici: Bateau mouche con passaggio davanti Notre Dame con loro abbracciati tipo Titanic; oppure quando sono appoggiati ad un enorme vetro riflettente la sala piena con loro in evidenza ed il retro sfuocato; e tante altre perle che per un profano come me risultano bellissime. [+]

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daniela giovedì 27 dicembre 2018
forma e contenuto: bellezza pura Valutazione 4 stelle su cinque
50%
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Quando forma e contenuto non possono essere scisse e diventano una cosa sola - e non capita spesso – allora, solo allora, si crea una magia. La magia della bellezza più pura. Così lo sguardo di Zula che seduce per la prima volta Wictor lo vedi riflesso nello specchio durante una festa e mi riporta alla mente, anche se con l’immagine ribaltata, il bar delle Folies-Bergére di Monet. Ogni inquadratura perfetta ti inchioda all’ascolto di una musica ipnotica e toccante e ti immerge nella bellezza commovente di una Polonia brulla e disadorna, ma che sa diventare luminosa e raggiante.
Ecco, quindi, che le scelte stilistiche del regista permeano l’amore senza tempo di Wictor e Zula: lo schermo quattro terzi, la macchina da presa che a tratti assale i personaggi e a tratti li schiaccia di tre quarti nella parte bassa dello schermo, gli stacchi al nero ad ogni passaggio importante della storia. [+]

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freerider giovedì 27 dicembre 2018
cinema autoriale europeo al suo massimo splendore Valutazione 5 stelle su cinque
64%
No
36%

 
Magnifico film, va detto senza indugio, "Cold War" è esemplare testimonianza di un cinema d'autore di matrice europea che rinasce dalle sue radici culturali più profonde per rilanciare un progetto espressivo di notevole spessore, complessità e impegno. 
 
Uno degli elementi di pregio che più unanimemente gli sono stati riconosciuti consiste nell'eleganza della composizione formale, ma vale la pena spingersi oltre il mero riconoscimento dell'appagamento visivo che se ne ricava, perchè la finezza del bianco e nero di "Cold War" non risulta mai inerte o fine a se' stessa né l'assetto dell'inquadratura è mai puramente decorativo, ciò di cui facciamo esperienza con gli occhi - ma non solo - è invece un'estetica assai raffinata ma non priva di crepe vitali, la ricercatezza dell'immagine non è soltanto esteriore, è sempre animata dall'interno e resa viva dal significato insito nella scena stessa. [+]

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angeloumana domenica 23 dicembre 2018
grande amore e disastro di coppia Valutazione 4 stelle su cinque
25%
No
75%

 Io e te un grande amore e niente più... è solo una canzone di Peppino De' Capri, per coloro che avendo numerose decine d'anni ebbero la fortuna di ascoltarlo. Il grande amore che qui il talentuoso regista polacco Pawel Pawlikowski – Oscar 2015 al miglior film straniero con Ida, stessa protagonista Joanna Kulig – ha voluto trasporre è quello tra i suoi genitori “morti nell'89 prima della caduta del Muro di Berlino, per 40 anni insieme a prendersi, mollarsi e riprendersi da una parte all'altra della Cortina di Ferro” (lo scrive Federico Pontiggia sul Fatto Quotidiano). Il regista ha rammentato che “erano due persone forti e meravigliose, ma come coppia un disastro totale”: accade qualche volta che due persone ottime, nella coppia (convivenza), non esprimono tutto intero il loro valore, la somma degli addendi è inferiore al valore complessivo dei singoli. [+]

[+] zia wanda (di angeloumana)
[+] suicidio non luna di miele (di cinefila part time)
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stefanocapasso domenica 23 dicembre 2018
quando i sentimenti rimangono primitivi Valutazione 2 stelle su cinque
83%
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All’indomani della fine della seconda guerra mondiale un gruppo di artisti comincia una selezione di cantanti e danzatori per formare il Mazowsz, compagnia che porterà in giro per la Polonia musica e balli della tradizione. Tra Wiktor, che è il direttore d’orchestra e Zula, una giovane talentuosa cantante, sboccia una travolgente passione. Progettano la fuga a Parigi per sfuggire le difficoltà crescenti che il regime impone a tutta la nazione, ma all’ultimo momento Zula rinuncia. Wiktor tenta di rifarsi una vita in Francia, ma la passione per Zula scoppierà travolgente non appena si rincontreranno per una tournee del gruppo polacco. Sarà un perdersi e ritrovarsi dall’esito drammatico. [+]

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foffola40 domenica 23 dicembre 2018
amore disperato Valutazione 3 stelle su cinque
20%
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splendida fotografia, primi piani originali, nessuna gioia solo dolore per la mancanza di libertà che spunta fuori in ogni piccola espressione .La protagonista Zula, che sa cantare e ballare, non riesce ad apprezzare quello che ha con la sua arte, forse meglio del buio che ha preceduto la sua vita. S rincorrono i due amanti fra la cortina di ferro e l'occidente ma non rescono a pacificarsi quindi decidono di morire insieme, avverrà? ricominceranno a cercarsi con dolore  e amore? foffola40

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vanessa zarastro sabato 22 dicembre 2018
nec sine te, nec tecum vivere possum Valutazione 5 stelle su cinque
76%
No
24%

Una storia d’amore così non la vedevo al cinema dai tempi di “Jules e Jimes” del 1962! Così l’incipit del film di Truffaut: «M'hai detto: ti amo. Ti dissi: aspetta. Stavo per dirti: eccomi. Tu m'hai detto: vattene».
Cold war”, girato in un magnifico bianco e nero in formato 4:3, narra le vicende del tormentato rapporto d’amore tra Wiktor e Zula durante l’arco di quindici anni, dal 1949 al 1964, tra la natia Polonia, la Berlino divisa, la Jugoslavia e la Parigi bohémienne. Gli ostacoli sono dovuti sia alla situazione politica che fa da sfondo alla vicenda, sia alla differenza caratteriale insita tra i due protagonisti. [+]

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michelecamero sabato 22 dicembre 2018
storia d'amore potente e fascinosa. Valutazione 3 stelle su cinque
91%
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 Film polacco girato in bianco e nero con sequenza a schermo quadrato quasi a voler definire con certezza la narrazione scenica e, chissà, forse anche con intenti esclusivi, nel senso di escludere dallo schermo ogni orpello che si rivelasse estraneo alla vicenda di cui si stava occupando l’opera d’arte. E’ completamente incentrato sul racconto di una grande e potente storia d’amore nata nella Polonia del dopoguerra in un’epoca in cui si gettavano le basi per la Polonia comunista con la conseguente omologazione socio - politico – culturale di quel Paese. Una storia d’amore fortissima nonostante i tanti contrasti che incontra lungo tutto il suo percorso, disseminati dalle problematiche della guerra fredda ma anche dalle difficoltà psico - caratteriali dei due protagonisti, compresa la incapacità della donna di adattarsi alle “metafore” ed allo stile di vita occidentale al punto da fuggire Parigi per tornarsene a Varsavia, percorso che rifarà, per non perderla ancora una volta, l’uomo che affronterà tuttavia conseguenze ben più dolorose per questo suo ritorno in Patria. [+]

[+] una storia d'amore, travagliata e sofferta (di antonio montefalcone)
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