gaiart
|
lunedì 24 luglio 2017
|
stay hungry, stay foolish!
|
|
|
|
A furia di Masterchef, con salsette di noci e timo, adagiate su lettini di asparagi della Val di Non, zuppe di castagne con capesante e porri fritti o cappellacci di broccoli, cagliata di latte e lumachine di mare, aggiunte a carambole di formaggi in cui si sa anche il nome proprio di ciascuna mucca che li fornisce and so on, a volte si perde il se
THE DINNER
di
OREN MOVERMAN
STAY HUNGRY, STAY FOOLISH
(Steve Jobs)
Non tutti i matti rompono i piatti.
Il regista di The Dinner sembra aver preso alla lettera il binomio, follia e nutrimento, teorizzato da Steve Jobs.
[+]
A furia di Masterchef, con salsette di noci e timo, adagiate su lettini di asparagi della Val di Non, zuppe di castagne con capesante e porri fritti o cappellacci di broccoli, cagliata di latte e lumachine di mare, aggiunte a carambole di formaggi in cui si sa anche il nome proprio di ciascuna mucca che li fornisce and so on, a volte si perde il se
THE DINNER
di
OREN MOVERMAN
STAY HUNGRY, STAY FOOLISH
(Steve Jobs)
Non tutti i matti rompono i piatti.
Il regista di The Dinner sembra aver preso alla lettera il binomio, follia e nutrimento, teorizzato da Steve Jobs. A furia di Masterchef, con salsette di noci e timo, adagiate su lettini di asparagi della Val di Non, zuppe di castagne con capesante e porri fritti o cappellacci di broccoli, cagliata di latte e lumachine di mare, aggiunte a carambole di formaggi in cui si sa anche il nome proprio di ciascuna mucca che li fornisce, and so on, a volte si perde il senso della realtà.
Le portate del geniale film the Dinner: aperitivo, antipasto, primo, formaggio, dolce e digestivo, assicurano proprio questo che, nella vita, il cibo consumato in ambienti ovattati e di lusso, risulta inversamente proporzionale alle verità indigeste che affliggono i corpi di coloro che devono ingerirne le costosissime portate.
Tratto dal bestseller internazionale “LA CENA” di HERMAN KOCH, è un film geniale, angoscioso, stressante e strutturato con maestria ed eleganza da Oren Moverman. Così come lo è il romanzo.
Due ottime interpretazioni di Paul (Steve Coogan), il fratello minore e la moglie Claire (Laura Linney) aiutano ancora di più a rendere questa incredibile storia (ma tristemente vera) credibile, dove il vero protagonista non è il cibo, ma la follia.
Follia di una madre che gestisce male la sua depressione e la trasmette a un figlio sensibile.
Follia di quel figlio che divenuto padre e marito non accetta l’improvvisa malattia della moglie e come neve al sole si scioglie nella sua fragilità.
Follia omicida di due ragazzini, figli di quel padre di ottima famiglia, che diventano baby gang e danno fuoco a un homeless all’interno di un bancomat.
Follia dettata dall’incapacità di comunicazione che affligge sempre più le nostre famiglie, la società dove il dialogo si limita a sentire la segreteria di uno smartphone o a mettere una faccina smiley su di social network.
Questo film conturbante, racchiudendo tutti i generi, dramma, commedia, satira, thriller, è persino in sé folle. Davvero trasmette questo senso d’inadeguatezza tra una portata e l’altra e a più livelli. Tra madre e figlio, tra padre e figlio, tra marito e moglie, tra fratelli. Tra esterno. Lusso, ristoranti, politica, vita sociale, convenzioni. E interno. Famiglie devastate non in grado di capirsi e dialogare. Risultato. Un carico di violenza verso l’esterno in un circolo vizioso senza fine. Non a caso forse Stan Lohman, fratello più equilibrato, (Richard Gere), membro del Congresso in corsa per la carica di governatore, cerca di far approvare una legge contro l’Obama care che renda la malattia mentale, considerevole come quella fisica. Ma forse solo i pazzi saranno in grado di capire quanto grave e radicata sia questa realtà che affligge le nostre società.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gaiart »
[ - ] lascia un commento a gaiart »
|
|
d'accordo? |
|
casomai21
|
sabato 20 maggio 2017
|
menu esclusivo per drammatico quartetto
|
|
|
|
Il ristorante di New york dove è ambientato questo dramma familiare è di lusso, rivolto ad una clientela selezionata, per prenotare un tavolo l'attesa può anche superare il mese, ma di fronte al cognome Lohman è bastato solo un giorno. Un superchef descrive le portate dall'aperitivo al dessert arricchendole di particolari sulla provenienza più o meno esotica degli ingredienti, in una coreografia di camerieri,ma inconsapevolmente scandisce le fasi del dramma familiare che esplode nella sua durezza nel fatidico conflitto tra coscienza civile e necessità difendere chi amiamo, nonché di salvaguardare il futuro di minori, macchiatisi di un gravissimo atto di bullismo.Ancora più scabrosa è la descrizione del regista nei ripetuti flash back, che delineano le diverse responsabilità dei singoli, privi di sentimenti ma ricchi di odio nei confronti degli emarginati e con la colpa ancor più grave di aver pubblicato il video dell'atto scellerato su Internet per renderlo noto.
[+]
Il ristorante di New york dove è ambientato questo dramma familiare è di lusso, rivolto ad una clientela selezionata, per prenotare un tavolo l'attesa può anche superare il mese, ma di fronte al cognome Lohman è bastato solo un giorno. Un superchef descrive le portate dall'aperitivo al dessert arricchendole di particolari sulla provenienza più o meno esotica degli ingredienti, in una coreografia di camerieri,ma inconsapevolmente scandisce le fasi del dramma familiare che esplode nella sua durezza nel fatidico conflitto tra coscienza civile e necessità difendere chi amiamo, nonché di salvaguardare il futuro di minori, macchiatisi di un gravissimo atto di bullismo.Ancora più scabrosa è la descrizione del regista nei ripetuti flash back, che delineano le diverse responsabilità dei singoli, privi di sentimenti ma ricchi di odio nei confronti degli emarginati e con la colpa ancor più grave di aver pubblicato il video dell'atto scellerato su Internet per renderlo noto.Questo imprevisto familiare avviene nel momento meno opportuno per un politico in carriera Interpretato da Richard Gere, che è in corsa per la raccolta di consensi per l'ascesa ad una carica ancor più prestigiosa di quella di governatore in previsione dell'approvazione di una legge che favorirà alcune lobbies. Ma anche la coscienza civile del politico dovrà fare i conti con una moglie ambiziosa che lo costringe a scegliere, un fratello problematico che è affetto da una tara familiare e dalla moglie di lui iperprotettiva e manipolatrice dei fatti. Insomma una vicenda che si svolge in una atmosfera notturna e spettrale, un buio delle coscienze che si interrompe ogni tanto solo quando il fratello insegnante tiene lezioni di storia americana ai suoi allievi o si reca nei luoghi di eventi significativi alla ricerca di un filo logico in una storia mondiale scandita da eventi bellici.Ma un quinto personaggio assiste inerme al dramma ed è la segretaria particolare del politico, dedita a tempo pieno alla causa ed alla scalata del suo datore di lavoro che in fondo rappresenta quell'America onesta e lavoratrice, che non giudica ,ma che supera le tensioni con l'impegno sul lavoro.La sceneggiatura è davvero eccellente e ben racconta rapporti, situazioni e caratteristiche dei personaggi come i loro limiti, falsità, opportunismi e crisi di valori .
[-]
|
|
[+] lascia un commento a casomai21 »
[ - ] lascia un commento a casomai21 »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
mercoledì 24 maggio 2017
|
l'elite della società
|
|
|
|
Dal titolo, "The Dinner", si evince chiaramente che la cena costituisce l'elemento principale intorno a cui si svolge tutta la vicenda rappresentata nel film. Infatti, all'interno di un lussuoso e quanto mai esclusivo ristorante, si incontrano due coppie di coniugi per cenare e per discutere quali azioni intraprendere in seguito ad un crimine efferato perpetuato dai propri figli. Le coppie sono formate da due fratelli e dalle rispettive mogli: tutti appartenenti all'alta borghesia, chi più diplomatico e socialmente affermato (Richard Gere) e chi più integerrimo ed intransigente (Steve Coogan), hanno visioni differenti su come affrontare la seria situazione dei loro ragazzi, anch'essi alquanto arroganti perchè fiduciosi nella comprensione e nella condizione di privilegio e di potere dei propri genitori.
[+]
Dal titolo, "The Dinner", si evince chiaramente che la cena costituisce l'elemento principale intorno a cui si svolge tutta la vicenda rappresentata nel film. Infatti, all'interno di un lussuoso e quanto mai esclusivo ristorante, si incontrano due coppie di coniugi per cenare e per discutere quali azioni intraprendere in seguito ad un crimine efferato perpetuato dai propri figli. Le coppie sono formate da due fratelli e dalle rispettive mogli: tutti appartenenti all'alta borghesia, chi più diplomatico e socialmente affermato (Richard Gere) e chi più integerrimo ed intransigente (Steve Coogan), hanno visioni differenti su come affrontare la seria situazione dei loro ragazzi, anch'essi alquanto arroganti perchè fiduciosi nella comprensione e nella condizione di privilegio e di potere dei propri genitori. Tra diverse opinioni e battibecchi vari, la cena si conclude nel peggior modo moralmente parlando ......
Terza realizzazione cinematografica dell'omonimo romanzo dello scrittore olandese Herman Koch, "The Dinner" , come il nostro precedente "I Nostri Ragazzi" di Ivano De Matteo, porta alla ribalta il tema scottante di una società ormai "marcia" dal punto di vista morale, nonostante molti esponenti di essa appartengano all'alta borghesia e possiedano un livello culturale elevato, e di una gioventù ormai senza più alcun controllo, cresciuta in base a dei falsi valori, violenta, aggressiva ed arrogante. L'assenza costante dei genitori come educatori e guide morali, salvo per ciò che concerne l'aspetto economico, conduce a delle conseguenze e situazioni disastrose che ancor più diventano moralmente raccapriccianti quando appoggiate dagli stessi al fine di evitare scandali e penose condanne. Pertanto, senza dare alcun giudizio morale esplicito, ma inducendo lo spettatore a riflettere e a decidere da che parte scegliere di stare, il film rappresenta in maniera efficace tale dramma contemporaneo. Questa versione americana, rispetto a quella italiana, ha principalmente un'unica location, quella, appunto, del ristorante in cui si svolge l'intera cena, e numerosi, ed all'inizio un poco difficili da interpretare e ben collocare, flash back, ma nel corso della vicenda tutto viene spiegato e la pellicola risulta così molto avvincente e ben diretta.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
enzo70
|
mercoledì 31 maggio 2017
|
film intimista che racconta i disagi dell'uomo
|
|
|
|
Nel solco del film da stanza, tipo Carnage, dove i dialoghi la fanno da padrone, “the dinner”, diretto da Moverman racconta la tragedia di una famiglia americana; due fratelli, Steve Coogan, e Richard Gere, si incontrano con le rispettive moglie per decidere come affrontare l’omicidio di una homeless da parte dei due figli.
[+]
Nel solco del film da stanza, tipo Carnage, dove i dialoghi la fanno da padrone, “the dinner”, diretto da Moverman racconta la tragedia di una famiglia americana; due fratelli, Steve Coogan, e Richard Gere, si incontrano con le rispettive moglie per decidere come affrontare l’omicidio di una homeless da parte dei due figli. La difesa ad oltranza, per evitare il dramma del carcere, da un lato; la piena confessione per evitare il dramma di un omicidio mai confessato. Ma Moverman è bravo nel raccontare all’interno della storia, le storie dei due fratelli, cresciuti da una madre psicopatica e divisi dalle derivate della vita. il tutto nel contesto di una cena servita in un ristorante di lusso, con i convenevoli che mal si conciliano con i drammi che man mano il regista declina. Ottima l’interpretazione di tutti gli attori, ma d’altronde il cast è spaziale, e buona la regia di Moverman; il ritmo lento del racconto serve a dipanare la matassa degli episodi che si compongono nel finale come in un puzzle.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a enzo70 »
[ - ] lascia un commento a enzo70 »
|
|
d'accordo? |
|
weachilluminati
|
domenica 15 ottobre 2017
|
senza espiazione la mediocrità in scena
|
|
|
|
Un buon film che mette in scena l'inadegatezza, la mediocrità, frustrazioni di chi condivide una vita in una contesto medio borghese.
Ho ascolato soprattutto il dolore di chi non sa come difendere la propria piccola dimensione di umano nel ruolo di padre, figlio , madre fratello.
No, non ho sbadigliato nel vedere questo film, rielaborazione cinematrografica dell'omonimo libro, che in qualche modo mette in scena l'inadeguatennza e le debolezze, l'ipocrisia.
Protagonista è ripeto l'inadeguatezza ma non dimenticherei nanche la decadenza di una vita in famiglia che tutto "succhia" anche la verità.
[+]
Un buon film che mette in scena l'inadegatezza, la mediocrità, frustrazioni di chi condivide una vita in una contesto medio borghese.
Ho ascolato soprattutto il dolore di chi non sa come difendere la propria piccola dimensione di umano nel ruolo di padre, figlio , madre fratello.
No, non ho sbadigliato nel vedere questo film, rielaborazione cinematrografica dell'omonimo libro, che in qualche modo mette in scena l'inadeguatennza e le debolezze, l'ipocrisia.
Protagonista è ripeto l'inadeguatezza ma non dimenticherei nanche la decadenza di una vita in famiglia che tutto "succhia" anche la verità.
Il re del film è il nulla
Soddisfatto , da vedere per riflettere e comprendere i difficili equilibri che si agitano all'interno di una struttura familiare che tutto vuole tranne la verità ; difendere il buon nome della famiglia è l'imperativo categorico anche se passa attraverso il diniego di un orribile delitto commesso contro un disperato di strada.
Buona visione
weachilluminati
[-]
|
|
[+] lascia un commento a weachilluminati »
[ - ] lascia un commento a weachilluminati »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
domenica 18 febbraio 2018
|
film "spiacevole"
|
|
|
|
"THe Dinner"(2017, di Gren Moverman)è film intelligente, che affronta tematiche importanti(la dinamica familiare, vista, grosso modo, à la Jean Paul Sartre. "Familles, je vous haine", quella intergenerazionale), senza voler, poter offrire alcuna soluzione, senza dare"speranze"che si rivelerebbero comunque autolesionisticamente un boomerang. Una cena(un dinner, appunto)diventa l'occasione per ricordare e presentificare-attualizzare di tutto, ma anche per rendersi conto di quanto altrimenti rimarrebbe sospeso, diciamo così, un po'troppo spazialmente, tra pre-e inconscio... Fratelli che sanno diventare coltelli, famiglie che affrontano da sempre, rimuovendola, la questione di imbarazzanti "tare"genetiche(anche con le neuroscienze siamo rimasti tutti, empiricamente, legati a Lombroso e a Gall, comunque a paradigmi da biogenetica"ferrea") , la crudeltà come dato di fatto ineliminabile etc.
[+]
"THe Dinner"(2017, di Gren Moverman)è film intelligente, che affronta tematiche importanti(la dinamica familiare, vista, grosso modo, à la Jean Paul Sartre. "Familles, je vous haine", quella intergenerazionale), senza voler, poter offrire alcuna soluzione, senza dare"speranze"che si rivelerebbero comunque autolesionisticamente un boomerang. Una cena(un dinner, appunto)diventa l'occasione per ricordare e presentificare-attualizzare di tutto, ma anche per rendersi conto di quanto altrimenti rimarrebbe sospeso, diciamo così, un po'troppo spazialmente, tra pre-e inconscio... Fratelli che sanno diventare coltelli, famiglie che affrontano da sempre, rimuovendola, la questione di imbarazzanti "tare"genetiche(anche con le neuroscienze siamo rimasti tutti, empiricamente, legati a Lombroso e a Gall, comunque a paradigmi da biogenetica"ferrea") , la crudeltà come dato di fatto ineliminabile etc.Nessun"giallo", anche quando ci"scappa il morto"(e forse anche la morta, beninteso sempre mendicanti), in un film che propone situazioni e soprattutto una pletora di"monologhi interiori"(interiori almeno in parte, rettifico), che francamente starebbero meglio in una pièce teatrale, ma soprattutto un uso continuo dei flashback, usati, direi quasi, "a raffica"... Il regista Moverman gestsce un po'faticosamente la situazione, pur con interpreti di grande qualità, da quelle femminili alle presenze maschili, dove va rilevato come Steve Coogan, il fratello intellettuale in crisi più del suo parente senatore(Gere)sia appunto decisamente più efficace del pluripremiato e sovrastimato Richard. Dal romanzo di Herman Koch. El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
felicity
|
mercoledì 22 gennaio 2020
|
rebecca hall è splendente
|
|
|
|
In The Dinner è fin troppo chiara l'origine letteraria e il peso della scrittura.
La regia ce la mette tutta per ovviare alla potenziale struttura teatrale di questa cena a quattro, disseminando il film di deviazioni, interruzioni, flashback, parentesi ironiche che piegano quasi nel grottesco, accentuando con effetti visivi le componenti thriller e le derive di follia.
Ma la drammaturgia rimane lì, lasciata alla grazia delle interpretazioni, con un senso di meccanicità che è decuplicato dal dialogo continuo, sfiancante.
La storia, pur con tutto il suo peso, si sfalda in un vortice di traiettorie, come in preda a un disturbo dissociativo.
E il conflitto non si compone mai.
[+]
In The Dinner è fin troppo chiara l'origine letteraria e il peso della scrittura.
La regia ce la mette tutta per ovviare alla potenziale struttura teatrale di questa cena a quattro, disseminando il film di deviazioni, interruzioni, flashback, parentesi ironiche che piegano quasi nel grottesco, accentuando con effetti visivi le componenti thriller e le derive di follia.
Ma la drammaturgia rimane lì, lasciata alla grazia delle interpretazioni, con un senso di meccanicità che è decuplicato dal dialogo continuo, sfiancante.
La storia, pur con tutto il suo peso, si sfalda in un vortice di traiettorie, come in preda a un disturbo dissociativo.
E il conflitto non si compone mai.
Tronfio e sbalestrato, goffamente sadico e mai veramente ironico, The Dinner sembra in fin dei conti il maldestro tentativo di imitazione americana dell’acuta satira all’europea di un tempo, quella alla Buñuel o alla Ferreri dove, partendo dalla metafora culinaria, si arrivava a mettere in ridicolo una intera civiltà.
Ma il regista pare essere rimasto prigioniero di quello stesso ristorante finto-francese in cui ambienta il suo film, dove gli ingredienti vengono mischiati in modo scriteriato, in base a una creatività priva di raziocinio.
Vale la visione solo per Rebecca Hall, mai così brava, mai così bella.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a felicity »
[ - ] lascia un commento a felicity »
|
|
d'accordo? |
|
carloalberto
|
mercoledì 16 giugno 2021
|
improbabile confronto con carnage
|
|
|
|
Moverman non è all’altezza di Polanski ed il dramma da camera del perfetto Carnage, cui evidentemente si ispira The Dinner, nonostante i due film siano tratti da opere letterarie diverse, in questo caso si trasforma in una baraonda caotica che affronta i temi più disparati, da quello politico a quello esistenziale filosofico, con dialoghi infarciti di luoghi comuni e per giunta interrotti di continuo da flashback inopportuni e dalle irruzioni in sala della segretaria di colore del senatore Gere. L’unico personaggio interessante è quello interpretato da Coogan, un professore impazzito antisistema che dice sempre quello che pensa creando imbarazzo ai convitati nel lussuoso ristorante; ma la sua follia, non è il frutto di una rivolta impossibile bensì è riconducibile ad una tara ereditaria.
[+]
Moverman non è all’altezza di Polanski ed il dramma da camera del perfetto Carnage, cui evidentemente si ispira The Dinner, nonostante i due film siano tratti da opere letterarie diverse, in questo caso si trasforma in una baraonda caotica che affronta i temi più disparati, da quello politico a quello esistenziale filosofico, con dialoghi infarciti di luoghi comuni e per giunta interrotti di continuo da flashback inopportuni e dalle irruzioni in sala della segretaria di colore del senatore Gere. L’unico personaggio interessante è quello interpretato da Coogan, un professore impazzito antisistema che dice sempre quello che pensa creando imbarazzo ai convitati nel lussuoso ristorante; ma la sua follia, non è il frutto di una rivolta impossibile bensì è riconducibile ad una tara ereditaria. Così rassicurato lo spettatore medio, Moverman conclude la sua inutile babele con un finale aperto a più sviluppi, ancora una volta nel maldestro tentativo di imitare l’opera inarrivabile del Maestro.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a carloalberto »
[ - ] lascia un commento a carloalberto »
|
|
d'accordo? |
|
fabal
|
domenica 3 dicembre 2023
|
indovina chi non viene a cena
|
|
|
|
Un ristorante di lusso, di quelli in cui le portate impiegano più tempo ad essere descritte che mangiate: è qui che Stan e Paul si danno appuntamento con le mogli per una cena della massima importanza. L'obiettivo non è però la degustazione; le famiglie devono prendere una decisone cruciale sul destino dei rispettivi figli, macchiatisi di un crimine orribile.
The Dinner introduce una location che apparentemente ospiterà un dramma da camera, con dialoghi serrati e interpretazioni impeccabili, sullo stile di Carnage.
[+]
Un ristorante di lusso, di quelli in cui le portate impiegano più tempo ad essere descritte che mangiate: è qui che Stan e Paul si danno appuntamento con le mogli per una cena della massima importanza. L'obiettivo non è però la degustazione; le famiglie devono prendere una decisone cruciale sul destino dei rispettivi figli, macchiatisi di un crimine orribile.
The Dinner introduce una location che apparentemente ospiterà un dramma da camera, con dialoghi serrati e interpretazioni impeccabili, sullo stile di Carnage. Con lo sfondo del ristorante stellato, i cui piatti onanisticamente assemblati potrebbero far da contraltare all'ossessione dialogica con la quale ricostruire l'intera storia. E, se così davvero fosse, l'idea non sarebbe affatto male.
Lo svolgimento, però, cambia registro molto presto e spegne l'illusione in chi sperava in una adeguata valorizzazione dei pur bravi interpreti. The Dinner preferisce la frammentazione alla fluidità: una sequela di flashback non in ordine cronologico confondono (e non poco) le idee allo spettatore, giocano con la sua impazienza fino a rendere irritante il montaggio di un film che -volutamente- non arriva mai al dunque. Il grande assente di questa cena è, in buona sostanza, un ritmo adeguato. Le troppe interruzioni narrative sembrano un intenzionale esercizio di sadismo registico: nemmeno quando gli invasivi flaschback danno tregua, e la camera ritorna al ristorante, la narrazione evolve, perché Stan (candidato a governatore e in piena campagna elettorale) deve puntualmente alzarsi da tavola per sbrigare qualche faccenda di lavoro, rimandando di nuovo il nodo della faccenda. Ed è così servito il pretesto per una ulteriore divagazione nel passato: questa frammentazione per nulla bilanciata taglia le gambe agli interpreti che sembrano non avere mai la possibilità, né il tempo, di esprimere il loro potenziale. Eccezione fa il personaggio di Coogan, l'unico davvero approfondito e sul quale si concentrano la maggior parte dei flashback: ex professore con problemi psichici, Paul è il meglio caratterizzato e quello che offre i più geniali spunti dialogici. Gli altri interpreti escono solo nel finale, quando finalmente le carte vengono scoperte e Gere offre uno slancio di buon senso inaspettato. Lascia invece di stucco il cinismo degli altri, delle donne - più brava la Hall della Linney, anche se col contagocce- in particolar modo: va bene l'istinto di protezione per i figli, ma non una parola empatica sulla sorte della povera clochard...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fabal »
[ - ] lascia un commento a fabal »
|
|
d'accordo? |
|
antonellademaio
|
lunedì 22 maggio 2017
|
fedele, ma codardo
|
|
|
|
Dopo aver letto il bel romanzo di Koch, inquietante, educativo e stimolante e aver visto la (libera) trasposizione cinematografica italiana di Ivano De Matteo, sono andata a vedere il film di Moverman per curiosità : sono rimasta molto delusa. Il film è fedele al romanzo sia per lo svolgimento (l'azione si snoda in sintonia con le portate della cena in cui si incontrano due fratelli con le loro mogli, con flash back che chiariscono gli accadimenti che giustificano quell'incontro), sia per la narrazione, fatta dal punto di vista del fratello con problemi psichici. A parte questi due punti, c'è una tale mancanza di coraggio nell'affrontare i veri moventi delle azioni e delle mostruosità omertose compiute in nome della famiglia, da rendere indigesta anche la volenterosa interpretazione di Richard Gere.
[+]
Dopo aver letto il bel romanzo di Koch, inquietante, educativo e stimolante e aver visto la (libera) trasposizione cinematografica italiana di Ivano De Matteo, sono andata a vedere il film di Moverman per curiosità : sono rimasta molto delusa. Il film è fedele al romanzo sia per lo svolgimento (l'azione si snoda in sintonia con le portate della cena in cui si incontrano due fratelli con le loro mogli, con flash back che chiariscono gli accadimenti che giustificano quell'incontro), sia per la narrazione, fatta dal punto di vista del fratello con problemi psichici. A parte questi due punti, c'è una tale mancanza di coraggio nell'affrontare i veri moventi delle azioni e delle mostruosità omertose compiute in nome della famiglia, da rendere indigesta anche la volenterosa interpretazione di Richard Gere. Non c'è carattere, nè tensione narrativa nel racconto che è appesantito da questo imbarazzo a parlare del vero problema sollevato dal romanzo di Koch: quanto sono disposti a fare i genitori per salvare i loro indifendibili figli, cinici e indifferenti al male procurato? Quanto le azioni di questi figli si ispirano agli esempi ricevuti dai modelli familiari? La scelta di un ipocrita finale consolatorio, spiega l'imbarazzo del regista nel trattare argomenti così delicati e nel raccontare l'inadeguatezza dei genitori, intimiditi dall'idea di dover esercitare il ruolo scomodo di educatori autorevoli di un'etica sconosciuta.
[-]
[+] un vero capolavprp
(di gpistoia39)
[ - ] un vero capolavprp
|
|
[+] lascia un commento a antonellademaio »
[ - ] lascia un commento a antonellademaio »
|
|
d'accordo? |
|
|