carloalberto
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martedì 10 ottobre 2017
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sprazzi di genialità in un mare di noia.
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La parte musicale è innovativa e piacevolmente sorprendente, come la riscrittura con testo napoletano della colonna sonora di Flashdance e relativo balletto dei degenti in ospedale, il tour degli americani nella zona di Scampia e la scena iniziale, geniale, del morto che canta dalla bara, interpretato da un fantastico Buccirosso, che avrebbe, a dire il vero, meritato qualche battuta in più. Purtroppo la genialità termina dove iniziano le banalità dei dialoghi, costruiti con un linguaggio televisivo, e le noiose sequenze da soap opera. Rimane la sensazione che è stata sprecata un’occasione unica nel suo genere per fare un film, non soltanto insolito e a tratti provocatorio, ma che riscattasse la Napoli di serie B, quella della musica popolare neo melodica e della cartolina con il golfo azzurro e i contrabbandieri “buoni”.
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filmilia
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lunedì 9 ottobre 2017
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non mi convince
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La mia sara una voce fuori dal coro, il film è un’insalata di generi che non mi convince. Interessante la trama, ma solo per il colpo di scena finale. La regia ruota intorno alla convinzione dei fratelli Manetti che loro siano in grado di far diventare ‘cool’ il ‘trash’, tra parentesi è opinabile che la sceneggiata napoletana sia trash. Non c’è bisogno di scomodare Tarantino per sapere che il cosiddetto b-movie puo essere fonte di ispirazione, in questo caso una orrenda parrucca riccia resta orrenda anche se usata proprio in quanto orrenda, tanto per parlare della bravissima Serena Rossi. Forse un regista deve avere un percorso evolutivo che non lo faccia essere sempre uguale a se stesso.
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La mia sara una voce fuori dal coro, il film è un’insalata di generi che non mi convince. Interessante la trama, ma solo per il colpo di scena finale. La regia ruota intorno alla convinzione dei fratelli Manetti che loro siano in grado di far diventare ‘cool’ il ‘trash’, tra parentesi è opinabile che la sceneggiata napoletana sia trash. Non c’è bisogno di scomodare Tarantino per sapere che il cosiddetto b-movie puo essere fonte di ispirazione, in questo caso una orrenda parrucca riccia resta orrenda anche se usata proprio in quanto orrenda, tanto per parlare della bravissima Serena Rossi. Forse un regista deve avere un percorso evolutivo che non lo faccia essere sempre uguale a se stesso.
Tacendo sul resto che, nella mia opinione, non è degno di nota, salvano il film l’interpretazione di Carlo Bucirosso, la voce di Rais, che mi ha fatto tornare ai bei tempi degli Almamegretta, ma sopra tutto le bellissime immagini di Napoli, sontuosa e splendida in tutte le sue meravigliose contraddizioni.
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flyanto
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lunedì 9 ottobre 2017
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una storia d'amore tra cadaveri e sparatorie
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"Ammore e Malavita" , come si evince dal titolo, è un film in cui si parla di sentimenti ed azioni malavitose in ambiente napoletano.
La vicenda, infatti, ruota tutta intorno ad uno scambio di cadavere voluto apposta dalla moglie di un potente boss della Camorra al fine di salvare la vita al marito e la susseguente scoperta di questo imbroglio da cui si sviluppano svariati avvenimenti, tra cui quello principale della storia sentimentale tra uno scagnozzo del suddetto boss ed una giovane infermiera.
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"Ammore e Malavita" , come si evince dal titolo, è un film in cui si parla di sentimenti ed azioni malavitose in ambiente napoletano.
La vicenda, infatti, ruota tutta intorno ad uno scambio di cadavere voluto apposta dalla moglie di un potente boss della Camorra al fine di salvare la vita al marito e la susseguente scoperta di questo imbroglio da cui si sviluppano svariati avvenimenti, tra cui quello principale della storia sentimentale tra uno scagnozzo del suddetto boss ed una giovane infermiera....
I fratelli Antonio e Marco Manetti (conosciuti, appunto, più come Manetti Bros) hanno ideato una pellicola che fa da parodia ai films melodici napoletani ed ovviamente vi hanno introdotto tutti gli ingredienti necessari propri di questo genere cinematografico e cioè, ripeto, le vicende amorose molto travagliate (però concludentesi sempre con un lieto fine) che controbilanciano in egual misura quelle criminali tra bande rivali, e tanta musica con numerose canzoni in dialetto. Il film complessivamente è molto kitsch e pertanto alquanto esagerato sia nelle scene in generale, che nei dialoghi e nella rappresentazione stessa dei vari personaggi altamente accorati e allo stesso tempo pieni di gioia di vivere, ma proprio questi voluti eccessi rendono quest'opera canora molto piacevole e divertente. La regia, infatti, risulta ben condotta e chiaramente dimostra la padronanza professionale dei suoi autori nonchè la loro profonda conoscenza (e passione) del genere melodico e melodrammatico. Insomma, pur essendo un'opera di contenuto leggero, è consigliabile in quanto, grazie anche alla presenza di attori che hanno interpretato i propri ruoli in maniera del tutto convincente (con una menzione particolare a Claudia Gerini e Serena Rossi), risulta del tutto apprezzabile.
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ruger357mgm
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domenica 8 ottobre 2017
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napoli, oro e diamanti
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Raramente succede di poter incontrare in un film tante, belle, citazioni, contaminazioni, suggestioni. In primo luogo la forma: un mix non scontato di musical,sceneggiata e action movie col sigillo inconfondibile del Manetti. Morelli non più Coliandro e non ancora Ciro l'immortale di Gomorra, Serena Rossi, una Jennifer Beals più formosa e mediterranea, con la zazzera alla Aretha prima maniera e la voce che viaggia da sola, anche senza Jake ed Elwood a fare il controcanto, Raiz, uomo d'onore, carogna quanto basta e faccia da galera vera,senza trucco e senza inganno, come il suo perfetto vernacolo,Buccirosso: un Peppino in minore, ma con che classe, la Gerini che dopo molti personaggi riduttivi torna a oscurare la Jessica che lo faceva strano con una donna Maria a metà tra Donna Imma Savastano e la pescivendola Donna Sofia 'a smargiassa, non Circe ma Circissima.
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Raramente succede di poter incontrare in un film tante, belle, citazioni, contaminazioni, suggestioni. In primo luogo la forma: un mix non scontato di musical,sceneggiata e action movie col sigillo inconfondibile del Manetti. Morelli non più Coliandro e non ancora Ciro l'immortale di Gomorra, Serena Rossi, una Jennifer Beals più formosa e mediterranea, con la zazzera alla Aretha prima maniera e la voce che viaggia da sola, anche senza Jake ed Elwood a fare il controcanto, Raiz, uomo d'onore, carogna quanto basta e faccia da galera vera,senza trucco e senza inganno, come il suo perfetto vernacolo,Buccirosso: un Peppino in minore, ma con che classe, la Gerini che dopo molti personaggi riduttivi torna a oscurare la Jessica che lo faceva strano con una donna Maria a metà tra Donna Imma Savastano e la pescivendola Donna Sofia 'a smargiassa, non Circe ma Circissima.In poche parole un inno alla Napoli, anche brutta, con l'impagabile quadro sui turisti di Scampia, ed alla sua voglia di lieto fine. Suggerimenti astuti quelli dei Manetti, che passano dalle scenggiate italo americane di Mario Merola, all'Operazione San Gennaro. La pozione polisucco che i due cineasti romani mettono nel paiolo ( quello di Amelia of course) ci porta dalle parti dei poliziotteschi anni 70, mixati con i musicarelli del decennio precedente e con i film di Nino d'Angelo, con un pizzico di ironia arboriana ( non avrebbe stonato neanche o' coro d'o film del Pap'occhio), ma senza debordare, lasciando che gli ingredienti, sorretti da una sceneggiatura scaltra, si amalgamino tra loro indirizzando solo il, pregevole, lavoro della scenografia e delle luci. Un prodotto originale, che non è affatto obbligatorio stroncare e che ci rende noto che, pistolotti psicanalitici e disperazioni degeneranti in regressione a parte ( cioè quelle cifre che caratterizzano certo cinema italiano"impegnato" visto a Venezia che fa contenti i critici ma non fa una lira al box office), la via maestra del cinema italiano è quella della commedia, anche con spunti amari, quale la riflessione finale, mentre i protagonisti fuggono dalla città, sul fatto che il mondo per quanto bello "non è Napoli" e che, con maschere convincenti e capaci, come quelle messe in campo dai Manetti , i quali giustamente si concedono un cameo nella tranche newyorkese, il riscatto, della cinematografia nazionale come dei protagonisti, è a portata di mano.P.S.: come sempre colonna sonora superba.Eccellente.
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domenica 8 ottobre 2017
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divertentissimo
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Bellissimo, divertente, assolutamente da vedere
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ninopellino
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domenica 8 ottobre 2017
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musical sulla malavita napoletana
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La più grande virtù che si deve attribuire ai fratelli Manetti è la loro straordinaria originalità e incisività che ancora una volta riesconosono a regalarci grazie alla loro nuova opera cinematografica intitolata "Ammore e malavita". Dopo l'interessantissimo e riuscito film "Song' e Napule", i Manetti proseguono il loro percorso narrativo, descrivendoci la drammatica realtà della malavita napoletana con il loro inconfondibile stile (ormai il loro genere è da ritenersi perfettamente collaudato) che unisce un aspetto squisitamente umoristico e comico nella recitazione a situazioni che ci evidenziano la realtà drammatica della camorra.
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La più grande virtù che si deve attribuire ai fratelli Manetti è la loro straordinaria originalità e incisività che ancora una volta riesconosono a regalarci grazie alla loro nuova opera cinematografica intitolata "Ammore e malavita". Dopo l'interessantissimo e riuscito film "Song' e Napule", i Manetti proseguono il loro percorso narrativo, descrivendoci la drammatica realtà della malavita napoletana con il loro inconfondibile stile (ormai il loro genere è da ritenersi perfettamente collaudato) che unisce un aspetto squisitamente umoristico e comico nella recitazione a situazioni che ci evidenziano la realtà drammatica della camorra. Rispetto alla precedente pellicola, i registi implementano in misura ancora maggiore l'aspetto della colonna sonora, a tal punto da ritenere questo film un vero musical. Le canzoni interpretate dai personaggi della storia accompagnano spesso situazioni legate ad un mondo criminale, nel quale si erge il principio della fedeltà alla "famiglia" e chi trasgredisce tale codice di condotta, inevitabilmente ne subirà le conseguenze. Difatti questo film si caratterizza anche e soprattutto da scene di violenza e di omicidi, dove a farne le spese sono solo i "pesci piccoli", mentre i capi se ne stanno comodamente al sicuro a dare ordini. Tutto di questo film brilla di opera riuscita. Innanzitutto l'ottima recitazione di tutti gli attori, dall'esperienza veterana dei vari Carlo Buccirosso e Claudia Gerini alle nuove leve come Giampaolo Morelli e Serena Rossi, per non parlare delle riuscite incursioni nel mondo artistico dell'intepretazione di cantanti campani come Raiz e Franco Ricciardi che riescono ad imprimere ai loro ripettivi personaggi la giusta dose di cattiveria e crudeltà. La trama, poi, è esaustiva e convincente ed è tutta da seguire, dall'inizio alla fine, trasmettendo allo spettatore sensazioni spesso contrastanti tra loro, dalla risata all'amarezza di vedere situazioni correlate ad una piaga sociale che purtroppo molto difficile potrà essere estirpata del tutto. Infine il consiglio che do è quello di vedere questa pellicola almeno 2 volte per poter capire appieno il senso dei dialoghi (e non solo perchè si recita in dialetto) e del messaggio dei testi delle canzoni. E' il caso ad esempio della spassosa scena iniziale che ci mostra il funerale di un boss e della divertentissima canzone che ci recita Carlo Buccirosso, presunto boss morto all'interno della bara che viene trasportata per strada dai suoi scagnozzi. Per me il film merita come minimo qualche premio alla prossima rassegna dei David di Donatello. Forse miglior film italiano? Lo spero.
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barbara
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domenica 8 ottobre 2017
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bellissimo !!
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Grande film, grande idea e colonna sonora da urlo!! Il tutto fuori dalle solite piatte convenzioni su Napoli e la napoletanità. Esci dal cinema con la voglia di rivederlo e riascoltarlo. Da non perdere assolutamente e consigliato anche ai i ragazzi!!
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barbara
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domenica 8 ottobre 2017
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finalmente!
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Sì finalmente! Un film bellissimo che unisce gran musica e super idee, restando fuori dai soliti e convenzionali schemi su Napoli e la napoletanità. Da non perdere assolutamente. Barbara
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raganella
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domenica 8 ottobre 2017
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uno squarcio di novità nel cinema italiano
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Una menzione speciale nel noioso panorama del nostro cinema. Complimenti al coraggio di chi ha voluto osare scommettendo su una musica che in teoria potrebbe far storcere il naso e che invece ti acciuffa e rapisce. Complimenti per l'assenza di volgarità e per la commistione di generi action, commedia ssilarante e sentimentale. Film riuscitissimo da non perdere e non solo se nel sangue si ha un po' di Napoli.
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raganella
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domenica 8 ottobre 2017
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pallottole da ridere e cantare
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Un film pieno di meravigliose citazioni cinematografiche e di una Napoli in splendida veduta aerea, tra vicoli, mare e porto. La musica esce prepotente dalla passione della città e avvolge anche chi quel genere non lo mastica per geografia e cultura. Come con prepotenza arrivano le risate a scena aperta. Si torna a casa contenti, cosa sempre più rara. Da vedere assolutamente.
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