fabio
|
giovedì 28 gennaio 2021
|
gomorra, pulcinella e...
|
|
|
|
Nonostante i limiti e le imperfezioni, o forse proprio grazie a loro, ecco apparire nel panorama troppo spesso convenzionale del cinema italiano quest'opera nuova.
Verace e diretta, si appropria sfacciatamente di tutto ciò che le serve.
La musica innanzitutto; dal riadattamento di un brano cult ("What a Feelin", usato in una delle scene più iconiche del film), a Pino Daniele, passando per i neomelodici e l'elettronica fusion; tante canzoni che permettono di esprimere tutta la gamma dei sentimenti umani in modo ineguagliabile.
Le immagini e i dialoghi al confronto risultano meno potenti ed il film a tratti risulta un po' lento; tuttavia il gruppo di attori da veramente tutto ed il risultato li premia.
[+]
Nonostante i limiti e le imperfezioni, o forse proprio grazie a loro, ecco apparire nel panorama troppo spesso convenzionale del cinema italiano quest'opera nuova.
Verace e diretta, si appropria sfacciatamente di tutto ciò che le serve.
La musica innanzitutto; dal riadattamento di un brano cult ("What a Feelin", usato in una delle scene più iconiche del film), a Pino Daniele, passando per i neomelodici e l'elettronica fusion; tante canzoni che permettono di esprimere tutta la gamma dei sentimenti umani in modo ineguagliabile.
Le immagini e i dialoghi al confronto risultano meno potenti ed il film a tratti risulta un po' lento; tuttavia il gruppo di attori da veramente tutto ed il risultato li premia. Bravi tutti.
Con ironia ed un pizzico di genialità "Ammore e malavita" rompe la monotonia di una storia, Gomorra & c., raccontata mille volte per dichiarare ancora il suo amore per Napoli; e Napoli è la sua gente.
Tuttavia, a differenza di "Gomorra" non credo di trovarmi davanti ad un nuovo filone.
Questo film è un'eccezione: la realtà è ben altra.
Una città da sempre in crisi sociale ed economica ha poco da ridere e tanto da riflettere.
Ma non si può caricare troppo peso sulle spalle di chi ha inteso fare un film diverso.
Va bene così.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fabio »
[ - ] lascia un commento a fabio »
|
|
d'accordo? |
|
giorpost
|
lunedì 23 aprile 2018
|
un musical che strizza l'occhio a shankman, frutto della reciproca attrazione tra napoli e i manetti
|
|
|
|
Ciro è il fidato scagnozzo di Don Vincenzo, boss e re del mercato ittico. La sua ascesa criminale avvenne per caso -anni prima- allorquando, ancora giovanissimo, gli morì il padre tra le braccia: di buon cuore, Ciro non punta ai soldi, piuttosto ama ricordare i momenti spensierati passati sugli scogli a Mergellina insieme all'amico di sempre Rosario, con gli occhi chiusi e una birra in mano. La svolta della storia avviene a causa di donna Maria, moglie di Vincenzo, la quale (sfruttando un'agguato) decide di inscenare la morte del marito per scappare all'estero e godersi i guadagni illeciti. Grazie a questa mossa scellerata entra in gioco la tranquilla Fatima, infermiera "a chiamata" nello stesso ospedale presso cui Vincenzo simulerà il decesso, nonché vecchio amore adolescenziale proprio di Ciro.
[+]
Ciro è il fidato scagnozzo di Don Vincenzo, boss e re del mercato ittico. La sua ascesa criminale avvenne per caso -anni prima- allorquando, ancora giovanissimo, gli morì il padre tra le braccia: di buon cuore, Ciro non punta ai soldi, piuttosto ama ricordare i momenti spensierati passati sugli scogli a Mergellina insieme all'amico di sempre Rosario, con gli occhi chiusi e una birra in mano. La svolta della storia avviene a causa di donna Maria, moglie di Vincenzo, la quale (sfruttando un'agguato) decide di inscenare la morte del marito per scappare all'estero e godersi i guadagni illeciti. Grazie a questa mossa scellerata entra in gioco la tranquilla Fatima, infermiera "a chiamata" nello stesso ospedale presso cui Vincenzo simulerà il decesso, nonché vecchio amore adolescenziale proprio di Ciro...
I Manetti Bros hanno avuto un'idea controcorrente: fare un musical in Italia. E quale città è più musicale di Napoli? Nessuna, ovviamente, ed ecco confezionato questo Ammore e malavita (Ita, 2017), opera a metà tra il serio e il faceto, mix di azione hollywoodiana e poliziesco anni '70; commedia in musica, certo, ma anche dramma e sceneggiata che si fondono in un meltin pot delizioso, nel quale lo sfondo è una Partenope pronta a snocciolare sia cartoline famose (e incantevoli) che la nuova frontiera del turismo criminale, compreso scippo in diretta che suscita eccitazione tra i vacanzieri d'oltre oceano che si recano tra le "vele". Canzoni orecchiabili, testi accattivanti, alcune rivisitazioni di pezzi storici, un cast ben assortito nel quale Buccirosso e Gerini, forti di una grande esperienza, giganteggiano su tutti, senza dimenticare il pupillo dei Manetti che è quel Morelli già diretto dai fratelli in Coliandro per la tv e Song 'e Napule per il Cinema. E come in passato non mancano le citazioni di Tarantino, riferimento preferito dei registi, del quale viene riproposta nientemeno che la scena cult ripresa dal cofano posteriore di un'auto. I Manetti Bros amano Napoli, ne sentono un forte richiamo che in verità pare essere ricambiato: due entità che si completano e che tirano fuori il meglio. Ammore e malavita riporta il musical in auge, non ha nulla nulla da invidiare ai lavori di genere americani e, anzi, strizza l'occhio a Rock of Ages, con un pizzico di Carosello Napoletano. Musica, Napoli, Cinema.
Voto: 8
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giorpost »
[ - ] lascia un commento a giorpost »
|
|
d'accordo? |
|
|
lunedì 23 aprile 2018
|
un diamante frutto della reciproca attrazione tra napoli e i manetti
|
|
|
|
Ciro è il fidato scagnozzo di Don Vincenzo, boss e re del mercato ittico. La sua ascesa criminale avvenne per caso -anni prima- allorquando, ancora giovanissimo, gli morì il padre tra le braccia: di buon cuore, Ciro non punta ai soldi, piuttosto ama ricordare i momenti spensierati passati sugli scogli a Mergellina insieme all'amico di sempre Rosario, con gli occhi chiusi e una birra in mano. La svolta della storia avviene a causa di donna Maria, moglie di Vincenzo, la quale (sfruttando un'agguato) decide di inscenare la morte del marito per scappare all'estero e godersi i guadagni illeciti. Grazie a questa mossa scellerata entra in gioco la tranquilla Fatima, infermiera "a chiamata" nello stesso ospedale presso cui Vincenzo simulerà il decesso, nonché vecchio amore adolescenziale proprio di Ciro.
[+]
Ciro è il fidato scagnozzo di Don Vincenzo, boss e re del mercato ittico. La sua ascesa criminale avvenne per caso -anni prima- allorquando, ancora giovanissimo, gli morì il padre tra le braccia: di buon cuore, Ciro non punta ai soldi, piuttosto ama ricordare i momenti spensierati passati sugli scogli a Mergellina insieme all'amico di sempre Rosario, con gli occhi chiusi e una birra in mano. La svolta della storia avviene a causa di donna Maria, moglie di Vincenzo, la quale (sfruttando un'agguato) decide di inscenare la morte del marito per scappare all'estero e godersi i guadagni illeciti. Grazie a questa mossa scellerata entra in gioco la tranquilla Fatima, infermiera "a chiamata" nello stesso ospedale presso cui Vincenzo simulerà il decesso, nonché vecchio amore adolescenziale proprio di Ciro...
I Manetti Bros hanno avuto un'idea controcorrente: fare un musical in Italia. E quale città è più musicale di Napoli? Nessuna, ovviamente, ed ecco confezionato questo Ammore e malavita (Ita, 2017), opera a metà tra il serio e il faceto, mix di azione hollywoodiana e poliziesco anni '70; commedia in musica, certo, ma anche dramma e sceneggiata che si fondono in un meltin pot delizioso, nel quale lo sfondo è una Partenope pronta a snocciolare sia cartoline famose (e incantevoli) che la nuova frontiera del turismo criminale, compreso scippo in diretta che suscita eccitazione tra i vacanzieri d'oltre oceano che si recano tra le "vele". Canzoni orecchiabili, testi accattivanti, alcune rivisitazioni di pezzi storici, un cast ben assortito nel quale Buccirosso e Gerini, forti di una grande esperienza, giganteggiano su tutti, senza dimenticare il pupillo dei Manetti che è quel Morelli già diretto dai fratelli in Coliandro per la tv e Song 'e Napule per il Cinema. E come in passato non mancano le citazioni di Tarantino, riferimento preferito dei registi, del quale viene riproposta nientemeno che la scena cult ripresa dal cofano posteriore di un'auto. I Manetti Bros amano Napoli, ne sentono un forte richiamo che in verità pare essere ricambiato: due entità che si completano e che tirano fuori il meglio nei rispettivi ruoli. Ammore e malavita è Musica, è Napoli, è Cinema.
Voto: 8
[-]
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
alejazz
|
martedì 13 marzo 2018
|
un noir musicale ambientato a napoli
|
|
|
|
Premetto che essendo napoletano potrei essere di parte ma reputo il film un ottimo successo come film che diventa proprio un musical.
Buccirosso impeccabile e sono altrettanto bravi anche Serena Rossi e Gianpiero Morelli. Inoltre sembra un film che va sul noir ma non stanza anzi trovo molto divertente.
|
|
[+] lascia un commento a alejazz »
[ - ] lascia un commento a alejazz »
|
|
d'accordo? |
|
stella_85
|
lunedì 30 ottobre 2017
|
una piacevole sorpresa
|
|
|
|
Lo ammetto, non avevo alcuna voglia di sorbirmi un musical, per di più in dialetto ma trascinata al cinema, ne sono uscita dopo quasi due ore e mezza (!!!), piacevolmente sorpresa. Il film dura decisamente troppo e a volte gli attori sono lasciati eccessivamente a briglie sciolte (la Gerini è quasi sempre all'altezza ma ogni tanto trascende in un napoletano fin troppo marcato) mentre Buccirosso da solo, ruba la scena più volte ai protagonisti. Tutto sommato comunque resta un film assolutamente godibile e una ventata di aria nuova per il sempre troppo stantìo cinema italiano.
|
|
[+] lascia un commento a stella_85 »
[ - ] lascia un commento a stella_85 »
|
|
d'accordo? |
|
spoke001
|
mercoledì 25 ottobre 2017
|
per chi ama i musical
|
|
|
|
Io non sono uno che ama il genere musical quindi potrei avere una critica molto pesante sul film, però cosi non è stata perchè il film nonostante presenta questo genere che non mi garba comunque è stato molto divertente e ironico sulla vita di Napoli.. Congratulazioni a tutti gli attori anche chi è apparso solo per una canzone, sono stati eccezzionali.
|
|
[+] lascia un commento a spoke001 »
[ - ] lascia un commento a spoke001 »
|
|
d'accordo? |
|
vanessa zarastro
|
giovedì 19 ottobre 2017
|
ammore e napule
|
|
|
|
Una mia amica - spesso partner di cinema - che ha visto Ammore e malavita prima di me, mi aveva detto che all’uscita tutti discutevano su quanti minuti si sarebbe potuto tagliare e molti sostenevano persino una ventina di minuti. In effetti, un’accelerata sulla vendetta di Ciro e sui vari balletti del finale, avrebbero sicuramento giovato.
Per il resto il film è notevole, divertente, ben recitato (Claudia Gerini è fantastica in Donna Maria) e ben cantato (non proprio tutti però hanno una bella voce) specialmente dalla splendida Serena Rossi nella parte di Fatima, vecchia fidanzatina di Ciro adolescente a Torre Annunziata.
La storia è la messa in scena della morte (finta) del boss malavitoso Don Vincenzo Strozzalone (Carlo Buccirosso) detto “il re del pesce”, e di tutta una serie di equivoci che finiscono poi per scatenare una guerra interna tra “chi ha tradito chi”, con i soliti stereotipi dei gangsters fedelissimi che danno la parola (Rosario interpretato da Raiz), o di quelli che se ne fregano, o ancora di quelli che ingannano.
[+]
Una mia amica - spesso partner di cinema - che ha visto Ammore e malavita prima di me, mi aveva detto che all’uscita tutti discutevano su quanti minuti si sarebbe potuto tagliare e molti sostenevano persino una ventina di minuti. In effetti, un’accelerata sulla vendetta di Ciro e sui vari balletti del finale, avrebbero sicuramento giovato.
Per il resto il film è notevole, divertente, ben recitato (Claudia Gerini è fantastica in Donna Maria) e ben cantato (non proprio tutti però hanno una bella voce) specialmente dalla splendida Serena Rossi nella parte di Fatima, vecchia fidanzatina di Ciro adolescente a Torre Annunziata.
La storia è la messa in scena della morte (finta) del boss malavitoso Don Vincenzo Strozzalone (Carlo Buccirosso) detto “il re del pesce”, e di tutta una serie di equivoci che finiscono poi per scatenare una guerra interna tra “chi ha tradito chi”, con i soliti stereotipi dei gangsters fedelissimi che danno la parola (Rosario interpretato da Raiz), o di quelli che se ne fregano, o ancora di quelli che ingannano. Nonostante ciò, o forse proprio per questo, Ammore e malavita fa ridere. Lo stereotipo dà il vantaggio di conoscere già in anticipo cosa possa succedere e si è in attesa fino a quando ciò avviene e diventa divertente. Alcune trovate nuove sono geniali, come ad esempio Donna Maria che passa tutto il tempo a vedere film in DVD, infatti li sa a memoria, ha sempre una serie di idee ispirate da questi e conosce la realtà filtrata dal cinema. Anche alcune battute - come quella di Ciro (Giampaolo Morelli) che afferma: «…è comm’a pummarola n’goppa ai spaghetti a vongole: non vale un cazzo» - sono destinate a essere prese in prestito in molti casi.
Ciò che mi piace di questo film è il suo coraggioso eclettismo in senso positivo, cioè di “tendenza a ispirarsi a diverse fonti culturali operando una scelta degli elementi ritenuti migliori”, come recita lo Zanichelli.
I Manetti Bros., con il loro musical/sceneggiata napoletana, fanno un omaggio alle donne che sono più geniali e più furbe dei loro uomini anche se sono boss camorristi. Ma il vero omaggio de fratelli i registi è a Napoli la città amata nel bene e nel male. Nel film le vele di Scampia sono oggetto di visite turistiche (un simpatico business), e poi mostrano Pozzuoli, Posillipo e lo storico rione Sanità dove nacque Antonio de Curtis, in arte Totò, il principe nobile nel cuore e nell’anima. Il rione è stato anche immortalato da Eduardo De Filippo che vi ha ambientato la commedia Il Sindaco del Rione Sanità, dove lui stesso impersona il boss del quartiere che muore per difendere la verità. Inoltre è sempre lì che Vittorio de Sica ha girato sia L’Oro di Napoli del 1954, sia uno degli episodi di Ieri oggi e domani del 1963. A proposito della scelta del genere così scrive Lorenzo Rossi in cineforum.it: «I brani musicali esplorano generi e stili differenti, sono funzionali alla trama e anzi, raggiungono la perfezione proprio quando si sostituiscono all’azione. Raccontando non solo gli stati d’animo e i sentimenti dei personaggi, ma anche i risvolti narrativi».
Presentato quest’anno alla Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia, Ammore e malavita ha ottenuto il premio Pasinetti per il miglior film e miglior cast e una menzione speciale al Premio Soundtrack Stars per le musiche di Pivio e Aldo De Scalzi, bravissimi nel mescolare la musica tradizionale napoletana con il R&B e il pop-rock.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a vanessa zarastro »
[ - ] lascia un commento a vanessa zarastro »
|
|
d'accordo? |
|
muttley72
|
mercoledì 18 ottobre 2017
|
musical divertente e ben fatto
|
|
|
|
Film del gnere "musical", cioè spesso "interrotto" da brani cantati (e ballati), che racconta la storia di un boss camorrista che vuole sparire e ritirarsi definitivamente (fingendosi morto, come ideato dalla sua furba moglie) e di un suo "bodyguard" che gli si mette contro ...per amore di una infermiera (sua ex da bambino), testimone scomoda che lui dovrebbe elininare.
Film discreto e vedibile, dove divertenti "parentesi" ballate e cantate (bella quella sulla musica di "Flashdance" e quella ironica sulla "vista turistica" alle vele di Scampia).
All'altezza del ruolo affidatogli sono praticamente tutti gli attori, tra i quali la Gerini, il cantante Raiz e altri notissimi.
[+]
Film del gnere "musical", cioè spesso "interrotto" da brani cantati (e ballati), che racconta la storia di un boss camorrista che vuole sparire e ritirarsi definitivamente (fingendosi morto, come ideato dalla sua furba moglie) e di un suo "bodyguard" che gli si mette contro ...per amore di una infermiera (sua ex da bambino), testimone scomoda che lui dovrebbe elininare.
Film discreto e vedibile, dove divertenti "parentesi" ballate e cantate (bella quella sulla musica di "Flashdance" e quella ironica sulla "vista turistica" alle vele di Scampia).
All'altezza del ruolo affidatogli sono praticamente tutti gli attori, tra i quali la Gerini, il cantante Raiz e altri notissimi.... Si può vedere persino se non si amano i musical.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a muttley72 »
[ - ] lascia un commento a muttley72 »
|
|
d'accordo? |
|
feliciar
|
lunedì 16 ottobre 2017
|
risate e pallottole
|
|
|
|
Se Napoli è contaminazione (testimonianze greco-romane, barocche, neo-classiche, a volte, offese) Ammore e malavita è specchio della città.
Se la commedia musicale l'hanno inventata gli americani ("" Anna prendi il fucile"") che l’ hanno portata a Broadway, due romani ( innamorati di Napoli) l'hanno tradotta in salsa mediterranea, impastandola con la sceneggiata e il gioco è fatto; qui c'è il Mediterraneo, il musical partenopeo, la sceneggiata, c'è una Bollywood nostrana, i neo- melodici, il sound partenopeo ( Senese, Nelson) e due interpreti archetipi dell'amore ritrovato ( Fatima/Ciro).
[+]
Se Napoli è contaminazione (testimonianze greco-romane, barocche, neo-classiche, a volte, offese) Ammore e malavita è specchio della città.
Se la commedia musicale l'hanno inventata gli americani ("" Anna prendi il fucile"") che l’ hanno portata a Broadway, due romani ( innamorati di Napoli) l'hanno tradotta in salsa mediterranea, impastandola con la sceneggiata e il gioco è fatto; qui c'è il Mediterraneo, il musical partenopeo, la sceneggiata, c'è una Bollywood nostrana, i neo- melodici, il sound partenopeo ( Senese, Nelson) e due interpreti archetipi dell'amore ritrovato ( Fatima/Ciro).
E, allora, tutto (o, niente) quadra. Perchè il film è mescolanza: quartieri bellissimi e un golfo incantevole, infestato di contrabbandieri e camorristi; sylos industriali su cui si spara anzichè produrre; una lady camorra senza la faccia delle donne di malavita, cinefila e appassionata del suo uomo, Don Vince'...., fantastico nella parte del finto morto e del paziente col sedere bucherellato dai proiettili.
Qui le vicende si aprono e si chiudono con leggerezza, il dolore non è strazio, è naturale: Ciro, orfano lacerato è, oggi, un Killer feroce, esperto in Kung fu e arti marziali ma, non fa paura. Quando si infila in un guaio, la sua bella, innamorata, ad un certo punto, dice "" ora, si fa a modo mio"".
E, così, la storia cambia e non fa nulla se si è messa di mezzo la camorra di ultima generazione, che sta in America, ha dimenticato le armi ma, non il sangue e, pure da New York, riprende la pistola. Perchè, a New York fanno i master, anche, le figlie dei contrabbandieri napoletani, parenti di camorristi. Nella mescolanza, ci azzecca pure l'avvocato imbroglione, che parla latino con lady camorra, passeggiando sotto il colonnato a Piazza del Plebiscito.
Verrebbe da dire "" Miseria e Nobiltà"" ma, Napoli quest'è, ordine/disordine dalle mille facce, che si scompone e ricompone.
E, anche il paesaggio è fascinoso: dalla Baia di Trentaremi, a "" Le Rocce Rosse"" , lido bellissimo, a Posillipo; nè i personaggi son macchiette, perchè la sceneggiata è superata senza rimpianti e il prodotto è nuovo di zecca, una new entry della cinematografia.
E perché non farne un musical teatrale? la materia c'è e va rielaborata e W i Manetti Brothers.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a feliciar »
[ - ] lascia un commento a feliciar »
|
|
d'accordo? |
|
feliciar
|
lunedì 16 ottobre 2017
|
ammore, risate, pallottole
|
|
|
|
vede nel film il "" doppio"" ( Fatima/ Ciro) "" ammore"" e "" malavita"", il tema, forse, dev'essere la contaminazione7 la mescolanza.
Napoli è contaminazione: lo dice la sua storia, l'intreccio di dominazioni, le testimonianze greco-romane, barocche, neo-classiche, a volte, offese.
E, difatti, il film è specchio fedele della città.
[+]
vede nel film il "" doppio"" ( Fatima/ Ciro) "" ammore"" e "" malavita"", il tema, forse, dev'essere la contaminazione7 la mescolanza.
Napoli è contaminazione: lo dice la sua storia, l'intreccio di dominazioni, le testimonianze greco-romane, barocche, neo-classiche, a volte, offese.
E, difatti, il film è specchio fedele della città.
E' vero: la commedia musicale l'hanno inventata gli americani ( come dimenticare "" Anna prendi il fucile""?) che hanno portato il musical a teatro, facendo la fortuna di Broadway ma, due romani ( innamorati di Napoli) l'hanno tradotta in salsa mediterranea, impastandola con la sceneggiata e, olé, il gioco è fatto.
Ma, questa è un'altra cosa: qui c'è il Mediterraneo, il musical partenopeo, la sceneggiata rielaborata, c'è la Bollywood nostrana, la musica neo- melodica, il sound partenopeo ( da Senese a Nelson) e due interpreti archetipi dell'amore ritrovato ( Fatima/Ciro).
E, allora, tutto (o, meglio, niente) quadra.
Perchè il film è un un continuo mescolare vicende: quartieri bellissimi e un golfo incantevole, infestato di contrabbandieri e camorristi; sylos industriali su cui si spara e si muore, anzichè lavorare e produrre; una lady camorra senza la brutta espressione delle donne di malavita ma, cinefila e appassionata del suo uomo, Don Vince'...., semplicemente, fantastico nella parte del finto morto e del paziente col sedere bucherellato dai proiettili.
Qui ci sono vicende che si aprono e si chiudono velocemente, con leggerezza, il dolore non è strazio o vergogna, è naturale: Ciro, orfano lacerato è, oggi, un Killer feroce, esperto in Kung fu e arti marziali ma, non fa paura. Quando si infila in un guaio, la sua bella, innamorata da sempre, come ogni napoletana che si rispetti, ad un certo punto, dice "" ora, si fa a modo mio"".
E, così, la storia cambia e non fa nulla se si è messa di mezzo la camorra di ultima generazione, che sta in America, ha dimenticato le armi ma, non i legami di sangue e, pure da New York, riprende la pistola. Perchè, a New York, studiano e fanno i master, anche, le figlie dei contrabbandieri napoletani, coi parenti camorristi.
Nella mescolanza, ci azzecca pure l'avvocato imbroglione, che parla solo latino con la bella lady camorra, passeggiando sotto lo splendido colonnato di Piazza del Plebiscito.
Verrebbe quasi da dire "" Miseria e Nobiltà"" ma, Napoli quest'è, un ordine/disordine dalle mille facce, che si scompone e si ricompone.
E, altro potemmo dire, perchè il paesaggio è fascinoso assai: dalla Baia di Trentaremi, agli scogli de "" Le Rocce Rosse"" , lido bellissimo, sulla collina di Posillipo; nè i personaggi son macchiette, perchè la sceneggiata è superata senza rimpianti e il prodotto è nuovo di zecca, una new entry della cinematografia.
E penserei tutto il bene possibile se ne venisse fuori un musical per il teatro, perchè la materia c'è e non resta che rielaborala.
Complimenti ai Manetti Brothers.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a feliciar »
[ - ] lascia un commento a feliciar »
|
|
d'accordo? |
|
|