Elle

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brunoformichetti lunedì 28 agosto 2017
sceneggiatura ridicola Valutazione 0 stelle su cinque
100%
No
0%

 Un film decisamente notevole che attrae con energia lo spettatore.
L’attesa di come il tutto potrà svilupparsi per giungere alla soluzione finale tanto misteriosa e, di certo, imprevedibile rende la pellicola molto interessante. E come se ciò non bastasse ci si accompagna la mirabile regia di Verhoeven ed una attrice pluripremiata come la Huppert.
I presupposti ci sono tutti.
Che dire però della sceneggiatura?? Nulla da eccepire?? Eh, no! Tanto da eccepire.
Intorno alla metà del film sembra non possano esserci più aggiunte di stimolo.
Ci si ripete ad libitum annacquando quanto magistralmente girato fino a quel punto. [+]

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fri_dom mercoledì 29 giugno 2022
superlativo e superficiale Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
0%

Le stelle sono 4 a Isabelle Huppert (sarebbero 5 o 6 se la sceneggiatura la supportasse meglio) e una alla regia. Si gioca un po' (troppo) sullo stereotipo stantio del francese perverso e libertino e man mano che il film va avanti sembra di assistere a una proiezione distopica e fantascientifica, non a un dramma ambientato in un contesto borghese contemporaneo. La reazione degli amici al racconto dello stupro non è minimamente credibile, la psicologia del figlio della protagonista è tratteggiata in modo grottesco e superficiale, l'interprete del carnefice è una pessima caricatura di Lester Burnham versione psycho e dulcis in fundo l'ambiguità saffica suggerita nel finale è veramente stucchevole e furbastra. [+]

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maumauroma domenica 26 marzo 2017
elle Valutazione 2 stelle su cinque
57%
No
43%

Michelle Leblanc e' una ricca donna d'affari. Dirige una affermata azienda che crea videogiochi. Ha un carattere duro, fiero, indipendente. Quando, all'interno della sua bella casa,  subisce una violenza da parte di uno sconosciuto con un passamontagna calato sul viso, decide di non denunciare il fatto alla polizia, ma si mette lei stessa alla ricerca del possibile colpevole, (l'ex marito, un amante, un vicino di casa, uno dei suoi dipendenti). e attraverso tale ricerca iniziera' con ciascuno dei sospettati un perverso rapporto sadomaso che fara' emergere pulsioni sessuali forse anche a lei, prima, del tutto sconosciute. L' ultima opera del regista Paul Verhoeven si caratterizza, indubbiamente, per un buon inizio. [+]

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flyanto giovedì 30 marzo 2017
una donna alle prese con uno sconosciuto Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

 Il regista olandese Paul Verhoeven ritorna proprio in questi giorni nelle sale cinematografiche con il suo ultimo thriller "Elle", dove la protagonista femminile del titolo è la sempre eccezionale Isabelle Huppert.

Ella è una donna manager a capo di una casa produttrice di videogiochi: separata, con un figlio ventenne piuttosto inetto e debole di carattere, intelligente, molto determinata e severa nel suo lavoro, scostante quanto basta per non farsi avvicinare da chiunque e molto seduttiva. [+]

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gianleo67 mercoledì 26 aprile 2017
nata di marzo, nata balzana... Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Algida e cinica manager di mezza età, con un passato oscuro ed un'infanzia traumatica, viene improvvisamente violentata da un misterioso assalitore travisato nella bella casa in cui vive da sola. La sua reazione, apparentemente fredda e distaccata, è solo l'inizio di un gioco al rimpiattino fatto di perversioni sessuali e di rituali sadomasochistici che la porteranno a scoprire l'identità dell'unica persona in grado di scuoterla dal grigiore e dall'apatia della sua inappagante vita borghese. Finale a sorpresa...o quasi.
A prenderlo sul serio, questo psicodramma cinefilo dell'olandese Verhoeven, porterebbe inevitabilmente ad assecondare lo strascico polemico che ha accompagnato la sua presentazione rivierasca con tanto di feroci critiche al suo impianto smaccatamente derivativo e ad una pretenziosità autoriale sprezzante del senso del ridicolo. [+]

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giorgio1.moretti lunedì 27 marzo 2017
un film da dimenticare Valutazione 0 stelle su cinque
50%
No
50%

Uno dei peggiori film degli ultimi dieci/venti anni, nel quale l'unica cosa che si salva è, forse, l'interpretazione di Isabelle Huppert. Una vicenda senza senso, di cui non si capisce la necessità che fosse raccontata, infarcita di personaggi da sottoporre tutti, nel migliore dei casi, a TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) e fra i quali il più "normale" in fin dei conti è il gatto! Due ore e dieci di noia pura, laddove, per indurre qualche brivido, si è stati costretti a ricorrere a mezzucci da film horror di serie B, quali la ripetuta proposizione della scena iniziale dello stupro o il balzo di un gatto che fuoriesce all'improvviso dal nulla. [+]

[+] mi associo :) (di maxan)
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angelo umana martedì 28 marzo 2017
stupro addomesticato Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

 Un anonimo insulso e compassato broker bancario, giovane e prestante, dotato di una bella moglie “tutta casa (letto non si sa) e chiesa”, indossa occasionalmente un passamontagna e si lancia addosso ad una preda femminile prescelta: gli è necessaria la violenza per eccitarsi, irrompere a casa della vittima, colpirla ferirla e infine possederla, con qualche successiva comunicazione che arriva alla donna via computer. Violento ma vuol comunicare un po’. Questa volta la preda è la distinta signora single che abita nella villa di fronte, proprietaria di un’azienda popolata di giovani creativi che costruisce e vende programmi di feroci giochi visuali elettronici: è proprio quella giusta, non sa l’aggressore di aver trovato una che forse lo aspettava, dotata della giusta dose di perversione che anima il finto superman. [+]

[+] un habitué del sito...... (di francesco2)
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taniamarina lunedì 19 novembre 2018
le sfumature tra vittima e carnefice Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
0%

Uno sguardo attento alla donna, la sua tendenza spiccata ad essere vittima e carnefice, complicata e tortuosa anche nel definire le chiare sfumature tra bene e male, e per questo sempre profonda ed intelligente. Quanto si sarà divertito Paul a costruire un film dallo stampo francese ed uterino, una pellicola che spazia dal noir alla mai invasiva tinta horror, con una attrice protagonista felicissima di recitare il ruolo. Ma c'è troppa carne a cuocere, un tributo alla cultura cinematografica francese che finisce per essere stucchevole e posticcio, con tanto di immancabile cena familiare logorroica, vero must del cinema francese. Troppi riferimenti, troppo allegorie, troppi significati nascosti, ed alla fine ci si perde un po' nel guardare una pellicola tropo lunga che cerca senza false modestie i più grandi complimenti. [+]

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fabiofeli martedì 28 marzo 2017
"ordiniamo lo champagne?" Valutazione 3 stelle su cinque
40%
No
60%

Rumore di cocci rotti, tentativi di resistere ad una forza sovrastante, una conclusione scontata e frustrante sotto lo sguardo attento, ma glacialmente indifferente del gatto di casa: inizia così il film, con lo stupro di Michelle (Isabelle Huppert) nella sua casa borghese perpetrato da un uomo mascherato come Diabolik. La raccolta dei cocci, il bagno caldo, il cambio di serrature e chiavi di casa non preludono alla denuncia della violenza subita. Ormai è successo, quasi si trattasse di un temporale improvviso, dice la donna mentre è a cena con l’ex-consorte Richard (Charles Bering), la sua amica e socia Anne (Anne Consigny), e suo marito Robert (Christian Berkel): il male è fatto e non si cancella; tanto vale iniziare la cena ordinando lo champagne. [+]

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venerdì 1 dicembre 2017
parallelismo haneke/verhoeven Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

Due film molto distanti ma al tempo stesso con importanti analogie, a partire dalle interpretazioni totalizzanti che sorreggono sia l’uno che l’altro film di una gigantesca Isabelle Huppert, non a caso considerata una delle migliori attrici europee in attività. Nel film del regista olandese Michelle è una donna dalla personalità dirompente, boss di un’azienda produttrice di videogames per ragazzini, con un figlio sfigatello appena sposato e neo padre maltrattato dalla giovane consorte. Violentata reiteratamente da un misterioso uomo munito di passamontagna, decide di non denunciare le malefatte alla polizia finendo per instaurare un rapporto sadomasochista con il suo carnefice fino al triste e drammatico epilogo. [+]

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