cosimuzzo
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giovedì 27 agosto 2015
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cenere alla cenere
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Nel cinema e nelle opere di finzione esiste una cosa chiamata sospensione di incredulità, un piccolo arteficio che permette agli spettatori di accettare trame assurde e inverosimili incongruenze ma nonostante questo godere del prodotto e immergersi in una realtà di finzione immedesimandosi nella storia e nei personaggi. C'e' solo un problema: non tutti gli spettatori sono uguali.
Io non sono rimasto soddisfatto da questo film per molte ragioni. Il primo film aveva settato alcuni standard volendo farti credere che ciò che stavi vedendo era reale, qui al contrario la trama punta all'assurdo (senza nuove idee, era ovvio) e infarcita di effetti speciali che ho ritenuto mediocri per un film del 2015.
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Nel cinema e nelle opere di finzione esiste una cosa chiamata sospensione di incredulità, un piccolo arteficio che permette agli spettatori di accettare trame assurde e inverosimili incongruenze ma nonostante questo godere del prodotto e immergersi in una realtà di finzione immedesimandosi nella storia e nei personaggi. C'e' solo un problema: non tutti gli spettatori sono uguali.
Io non sono rimasto soddisfatto da questo film per molte ragioni. Il primo film aveva settato alcuni standard volendo farti credere che ciò che stavi vedendo era reale, qui al contrario la trama punta all'assurdo (senza nuove idee, era ovvio) e infarcita di effetti speciali che ho ritenuto mediocri per un film del 2015...insomma un film che ha perso la propria anima. Allora è legittimo chiedersi: "Puo' avere un'anima un film sui dinosauri?" Il primo effettivamente ha dimostrato che è possibile! Riusciva a stimolare la fantasia non solo del bambino appassionato, ma anche dell'adulto aprendo interessanti domande di etica e nonostante il fatto che anche il primo film fosse un giocattolone per le masse, era comunque un giocattolone estremamente intelligente, perché l'esperienza conferma che per fare un giocattolo per bambini ci voglia molta intelligenza.
Questo film o videogioco se così si puo' chiamare, al contrario si confonde con molti altri perdendo uno smalto oramai corroso da tempo.
Allora è lecito chiedersi: Era forse possibile ottenere un buon sequel da Jurassic Park? i primi tre film non ci sono completamente riusciti e nemmeno questo, secondo la mia modesta opinione, ci è riuscito......Bello è ricordare i tempi in cui Spielberg ha appassionato gli spettatori con filmoni pieni di effetti speciali, ma anche con grandi capacità introspettive dei personaggi, una fine psicologia sottesa al racconto e un thrill, una tensione, raramente vista prima in una qualsiasi opera di fantasia e con colti rimandi alla letteratura di avventura. Ma vi ricordate la tensione sottesa nel film dello "Squalo"? O forse l'introspezione del protagonista di "Incontri ravvicinati del terzo tipo?" Quei tempi sono oramai finiti? Il pubblico forse è cambiato? L'esperienza dimostra che il cinema rispecchiando la natura dell'uomo, rinasce dalle proprie ceneri come quell'essere mitologico chiamato fenice, quindi per il futuro c'è da ben sperare.
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mrfranktodd
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venerdì 27 maggio 2016
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jurassic disaster (spoiler)
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Allora, per questo/a commento/recensione, cercherò di rimanere il più calmo possibile, senza imprecare e/o bestemmiare così tanto che i Santi si trasferirebbero in Arabia.
Jurassic World è schifo. Perché? Perché prende tutto quello che c'è (o almeno c'era) in Jurassic Park, lo appallottola, lo butta via, lo riscrive in salsa moderna e... basta.
ATTENZIONE: Jurassic World è a tutti gli effetti un sequel, non un remake (come molti pensavano).
Il film gode di un'incoerenza mostruosa ed è la ragione prima per cui ho odiato questo film. Per farvi un esempio, in Jurassic Park passano letteralmente VENTI minuti a parlare di quanto i dinosauri siano imprevedibili e di come sia impossibile domare i loro istinti.
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Allora, per questo/a commento/recensione, cercherò di rimanere il più calmo possibile, senza imprecare e/o bestemmiare così tanto che i Santi si trasferirebbero in Arabia.
Jurassic World è schifo. Perché? Perché prende tutto quello che c'è (o almeno c'era) in Jurassic Park, lo appallottola, lo butta via, lo riscrive in salsa moderna e... basta.
ATTENZIONE: Jurassic World è a tutti gli effetti un sequel, non un remake (come molti pensavano).
Il film gode di un'incoerenza mostruosa ed è la ragione prima per cui ho odiato questo film. Per farvi un esempio, in Jurassic Park passano letteralmente VENTI minuti a parlare di quanto i dinosauri siano imprevedibili e di come sia impossibile domare i loro istinti. In Jurassic World vi è un ammaestratore di Velociraptor (Chris Pratt). Non dico altro, se no iniziano le imprecazioni.
Poi ci sono cose inspiegabili, come il DNA di seppia in un dinosauro. Ma stiamo scherzando? E poi, un dinosauro creato in laboratorio non può sapere dove sono le videocamere termiche, così poi riesce a nascondersi. No. Oltre al DNA di seppia, hanno messo, come è giusto che sia, il DNA di Tirannosaorus Rex e di Velociraptor. A un certo punto nel film, si vede questo dinosauro da laboratorio (l'Indominus Rex) che, grazie al DNA che ha al suo interno, riesce a comunicare con i Velociraptor. Perché non ha comunicato anche con il T-Rex (che appare solo alla fine del film)?
I personaggi sono odiosi, specialmente i due ragazzi. Avrei voluto spezzare loro le gambe e dar loro in pasto all'Indominus Rex.
Questo film ha i suoi pregi (purtroppo): gli effetti speciali sono fatti molto bene, la regia è molto basilare, ma molto godibile. Insomma, la parte tecnica non è male. Il problema di questo film sta alla sua base. E' fatto senza alcuna anima, non ha il senso di meraviglia come ce lo aveva Jurassic Park, ma basta confronti perché rischio di offendere qualcuno. Povero Tremorrow, è stato incolpato più volte per il suo misfatto, ma parte della colpa ce l'hanno i produttori (bravo Spielberg [idiota]) e gli sceneggiatori.
Se avete a cuore la saga, non guardate assolutamente questo film.
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[+] pienamente d'accordo
(di fabal)
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[+] perchè il t-rex non è domabile
(di finmat92)
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badab
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venerdì 12 giugno 2015
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un film wow!
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Lo volevamo più grande, più spaventoso, più fico e non siamo stati delusi. Jurassic World è uno di quei film che da al pubblico esattamente ciò che vuole e lo fa con stile. Dimenticatevi del terribile terzo capitolo e del non azzeccato " Il mondo perduto", poichè questo quarto film li spodesta entrambi con due ore di azioni entusiasmanti. Il primo è inarrivabile, visto che l'effetto "wow" è svanito dopo di esso, ma citando uno dei protagonisti, "Sono dinosauri e sono già WOW".
Parlando della trama, essa non è fra le più originali e in alcuni casi è davvero troppo prevedibile, ma questo difetto viene cancellato sia dall'interpretazione del cast (ottimo), sia dagli effetti speciali unici e anche, e soprattutto, da un finale adrenalinico che tutti, fin da quando appare l'Indominus Rex, volevamo: (ATTENZIONE: PICCOLO SPOILER!!!) lo scontro epico fra l'Indominus Rex e il "caro" T-Rex.
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Lo volevamo più grande, più spaventoso, più fico e non siamo stati delusi. Jurassic World è uno di quei film che da al pubblico esattamente ciò che vuole e lo fa con stile. Dimenticatevi del terribile terzo capitolo e del non azzeccato " Il mondo perduto", poichè questo quarto film li spodesta entrambi con due ore di azioni entusiasmanti. Il primo è inarrivabile, visto che l'effetto "wow" è svanito dopo di esso, ma citando uno dei protagonisti, "Sono dinosauri e sono già WOW".
Parlando della trama, essa non è fra le più originali e in alcuni casi è davvero troppo prevedibile, ma questo difetto viene cancellato sia dall'interpretazione del cast (ottimo), sia dagli effetti speciali unici e anche, e soprattutto, da un finale adrenalinico che tutti, fin da quando appare l'Indominus Rex, volevamo: (ATTENZIONE: PICCOLO SPOILER!!!) lo scontro epico fra l'Indominus Rex e il "caro" T-Rex. Il culmine del film viene raggiunto proprio in questo attesissimo momento, che avrà un vincitore "esterno" a sorpresa.
Alcuni hanno storto il naso sapendo che ci sarebbe stato un ibrido geneticamente modificato e che, soprattutto, ci sarebbero stati dei Velociraptor ammaestrati e pronti a seguire gli ordini di un essere umano, ma bisogna anche capire che per poter fare un nuovo film, ci sarebbero volute delle nuove idee, anche se fantasiose.
Trevorrow , aiutato da Spielberg e da un ottimo gruppo di sceneggiatori, è riuscito nella difficile impresa di riportare in vita un franchise che stava per essere distrutto dal terzo, odiato capitolo. Il problema è che in questo film ci sonotanti, troppi rimandi al primo Jurassic Park e ciò può inficiare, e non poco, sulla bellezza del film. Se ci dovessero essere dei sequel, e da quello che si è visto e sentito di sicuro ce ne saranno, il regista e gli sceneggiatori dovranno trovare il modo di rinnovare, di "evolversi", dato che se si dovesse seguire ancora la strada dei ricordi e dei rimandi, il franchise potrebbe davvero estinguersi per sempre.
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ezio_auditore
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giovedì 25 giugno 2015
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jurassic park 2.0
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Jurassic Park 2.0 perchè la travolgente esperienza di questo film con i riferimenti al capolavoro del 1993 di Spielberg ,che ha affascinato milioni di spettatori, riporta indietro le menti a quel momento, riuscendo a rilanciare un qualcosa di nostalgico , facendo riemergere il bambino dentro ognuno di noi che un giorno vide Jurassic Park. Jurassic World é il degno successore con scene spettacolari ed all'altezza della situazone in cui il film si colloca riuscendo a superare (almeno le mie) aspettative e confermando il fatto che si può sempre migliorare,anche qualcosa che è gia buono di per se!
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mercush
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domenica 14 giugno 2015
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il degno sequel di jp
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Adrenalinico, coinvolgente, emozionante. Gli occhi s'incollano allo schermo e inizia un'ipnosi lunga 124 minuti. Sbalorditivo. Alla fine della proiezione, vedi la gente attorno che, dopo esser rimasta tutto il tempo a bocca aperta, raccoglie la mandibola e se ne va col sorriso..e questo ti ricorda che anche tu devi fare lo stesso.
Tecnicamente Colin dirige con una certa personalità, sebbene si veda la mano del maestro. Si apprezzano i molti riferimenti all'illustre predecessore JP. Azzeccata la scelta del cast: ottimamente assortita la coppia Pratt-Howard, i due ragazzini sono degni di Lex e Tim, Jake Johnson perfetto per il ruolo nerd, mentre qualcuno poteva anche non esserci che sarebbe stato uguale (vedi un Omar Sy un po anonimo); ottima la colonna sonora di Giacchino.
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Adrenalinico, coinvolgente, emozionante. Gli occhi s'incollano allo schermo e inizia un'ipnosi lunga 124 minuti. Sbalorditivo. Alla fine della proiezione, vedi la gente attorno che, dopo esser rimasta tutto il tempo a bocca aperta, raccoglie la mandibola e se ne va col sorriso..e questo ti ricorda che anche tu devi fare lo stesso.
Tecnicamente Colin dirige con una certa personalità, sebbene si veda la mano del maestro. Si apprezzano i molti riferimenti all'illustre predecessore JP. Azzeccata la scelta del cast: ottimamente assortita la coppia Pratt-Howard, i due ragazzini sono degni di Lex e Tim, Jake Johnson perfetto per il ruolo nerd, mentre qualcuno poteva anche non esserci che sarebbe stato uguale (vedi un Omar Sy un po anonimo); ottima la colonna sonora di Giacchino. CGI in generale perfetta. Unica pecca: storia un po troppo veloce e troppa foga di raccontare: una mezzoretta di film in più avrebbe potuto rallentare un po il ritmo lasciando spazio a un pizzico di suspense in più.
Certo c'è chi dice "Sì, ok, ma l'altro era un'altra cosa...". E ha ragione. Ma in fin dei conti, abbiamo proprio bisogno di paragonare i due film? Poteva essere una saga ormai estinta, morta e sepolta dopo il terzo (incommentabile) episodio. E, invece, Jurassic World ne risolleva a pieni voti le sorti: è la più naturale conseguenza di Jurassic Park, un IBRIDO geneticamente modificato tra la morale spielberghiana anni '90 e il cinema di oggi. Un prodotto di intrattenimento che regala divertimento, tensione ed emozioni.
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pruno
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martedì 29 dicembre 2015
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non lascia il segno
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Un parco da sogno, i dinosauri grossi e cattivi, le fughe. Ora come 20 anni fa, tutto già visto.
Per una volta mi trovo in disaccordo con la recensione di mymovies: il film si guarda con piacere, ma non ti lascia nulla. Niente che possa minimamente paragonarsi allo stupore e al pathos (comunque ineguagliabile, certo) del primo Jurassic Park.
La sceneggiatura avrebbe dovuto giganteggiare in questo sequel, soprattutto per coprire quelle che sarebbero state ovvie aspettative bruciate. Invece questo mondo giurassico sa molto più di remake che di sequel, tanto ricalca e richiama il primo episodio della serie. L'idea della mutazione genetica sarebbe stata più appropriata ad un B-movie che al nuovo film di Spielberg, che infatti non ha voluto dirigere.
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Un parco da sogno, i dinosauri grossi e cattivi, le fughe. Ora come 20 anni fa, tutto già visto.
Per una volta mi trovo in disaccordo con la recensione di mymovies: il film si guarda con piacere, ma non ti lascia nulla. Niente che possa minimamente paragonarsi allo stupore e al pathos (comunque ineguagliabile, certo) del primo Jurassic Park.
La sceneggiatura avrebbe dovuto giganteggiare in questo sequel, soprattutto per coprire quelle che sarebbero state ovvie aspettative bruciate. Invece questo mondo giurassico sa molto più di remake che di sequel, tanto ricalca e richiama il primo episodio della serie. L'idea della mutazione genetica sarebbe stata più appropriata ad un B-movie che al nuovo film di Spielberg, che infatti non ha voluto dirigere. Alcuni personaggi sono mal definiti, caricature che gironzolano per la pellicola in cerca di una posizione, mancando di adeguato spessore e non bucando lo schermo; con due banali eccezioni: gli spledidi occhi di Bryce Dallas Howard e il fisico statuario di Chris Pratt.
Persino l'aspetto etico/morale sa di minestra riscaldata: avevamo veramente bisogno di un ennesimo sequel per capire che la natura alla fine non puù essere governata dall'uomo?
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russell crowe
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venerdì 12 giugno 2015
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il giurassico continua a far sognare
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Salto di 65 mln di anni ogni volta che l'immagine punta sui dinosauri incredibilmente reali... Nemmeno i si accorge di essere ingannati dal frutto di tecnologie digitali... Perfetto nei tempi, il film non annoia mai ed è piano di colpi di scena.. Nulla è esagerato e la trama è assolutamente credibile. Attori nuovi, giusta la scelta di un chance in vista, e speriamo, di una nuova trilogia giurassica !!! ( dipenderà dal botteghino)
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anonymous15
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lunedì 27 luglio 2015
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capolaro degno del kolossal a cui si ispira
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Film che non delude assolutamente le aspettative. Si rimane molto soddisfatti già dall'inizio del film dove viene presentato il parco, a mio parere affascinante , dove la tecnologia ti sorprende sin dalla semplice produzione degli ologrammi fino alla vista dei dinosauri , realizzati a regola d' arte. Il cast anche se sconosciuto risulta credibile e all'altezza del compito e unito all' ottima Regia fa si che lo spettatore rimanga esterrefatto e incollato allo schermo fino alla fine del film. Non manca poi la suspence e i colpi di scena che rendono il film ancora piu interessante e coinvolgente. Da apprezzare siuramente la scena finale dove l'indominous rec e il Trex si scontrano fino all'ultimo sangue.
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Film che non delude assolutamente le aspettative. Si rimane molto soddisfatti già dall'inizio del film dove viene presentato il parco, a mio parere affascinante , dove la tecnologia ti sorprende sin dalla semplice produzione degli ologrammi fino alla vista dei dinosauri , realizzati a regola d' arte. Il cast anche se sconosciuto risulta credibile e all'altezza del compito e unito all' ottima Regia fa si che lo spettatore rimanga esterrefatto e incollato allo schermo fino alla fine del film. Non manca poi la suspence e i colpi di scena che rendono il film ancora piu interessante e coinvolgente. Da apprezzare siuramente la scena finale dove l'indominous rec e il Trex si scontrano fino all'ultimo sangue. UN FILM DEGNO DEL KOLOSSAL JURASSIC PARK, che rinnova e lo porta al passo dei tempi grazie all' aiuto della tecnologia e del progresso del genere umano
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andrea alesci
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martedì 4 agosto 2015
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il (fiacco) risveglio dei dinosauri
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La meraviglia del piccolo Gray (Ty Simpkins) di fronte al Jurassic World ci fa compiere una capriola emotiva di 22 anni all’indietro: e con il tema di John Williams (inserito nella colonna sonora di Michael Giacchino) è come se avessimo appena lasciato Isla Nublar.
Il segno di Steven Spielberg nel rendere realtà il Jurassic Park di Michael Crichton rimane indelebilmente parte di chi ne fu spettatore e anche in questo quarto capitolo della saga (dopo Il mondo perduto e Jurassic Park III) torna a mostrarsi con cadenzato studio nell’opera del giovane regista Colin Trevorrow, abile nello sfruttare come cassa di risonanza proprio gli echi spielbergiani.
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La meraviglia del piccolo Gray (Ty Simpkins) di fronte al Jurassic World ci fa compiere una capriola emotiva di 22 anni all’indietro: e con il tema di John Williams (inserito nella colonna sonora di Michael Giacchino) è come se avessimo appena lasciato Isla Nublar.
Il segno di Steven Spielberg nel rendere realtà il Jurassic Park di Michael Crichton rimane indelebilmente parte di chi ne fu spettatore e anche in questo quarto capitolo della saga (dopo Il mondo perduto e Jurassic Park III) torna a mostrarsi con cadenzato studio nell’opera del giovane regista Colin Trevorrow, abile nello sfruttare come cassa di risonanza proprio gli echi spielbergiani.
L’orecchio più di tutto ci scorta in questo viaggio dal sapore conosciuto nella nuova macchina del divertimento che ruota attorno ai dinosauri. Sono le sensazioni sonore (musica, fruscii, versi) che ci avvincono insieme al buon uso di un 3D con cui scoprire un parco nel quale i ragazzini possono cavalcare piccoli dinosauri erbivori, dove gli ologrammi sanno affascinare anche i più scettici e i recinti dei grandi predatori ci trascinano con vivace forza nell’era Giurassica.
Ed è nella gabbia dei Velociraptor che facciamo la conoscenza dell’addestratore Owen Grady (Chris Pratt), mentre poco prima avevamo visto la più terribile attrazione: l’Indominus Rex, ibrido genetico creato nei laboratori della InGen che fu di John Hammond ed ora è di Simon Marfani (Irrfan Khan), proprietario di un parco sognante diretto dalla bella Claire Dearing (Bryce Dallas Howard).
Come accadde nel 1993 con Jurassic Park, è sempre la creatura più temibile a ricordarci quanto siamo piccoli rispetto alla sublimità della natura: allora fu il T-Rex a creare la frattura tra sogno e tragedia, ora è il coacervo genetico Indominus Rex a seminare indiscriminatamente violenza e sangue. Ed è dalla sua furba evasione che iniziano a intravvedersi tutte le crepe di un film che negli intenti (specie commerciali) sa farci brillare gli occhi, ma nella realtà si accartoccia come uomini e cose annientate dalla ferocia (talvolta troppo esibita) dei dinosauri.
Schiantato sotto il mastodontico peso di una creatura fuori norma e fuori controllo, l’esperimento Jurassic World tentenna nella costruzione di una trama spesso scollegata, nella quale si aggirano personaggi appiattiti e facilmente dimenticabili. Ci ritroviamo così a vagare dentro una storia nella quale due fratelli sono in fuga dall’Indominus, mentre la zia Claire e il muscoloso Owen tentano di salvarli, mettendo in campo anche il (fallimentare) piano del guerrafondaio Hoskins (Vincent D’Onofrio), che gli scaglia contro i Raptor come test operativo per una futura applicazione militare.
Nel frattempo l’intera isola piomba nel caos, migliaia di turisti sono esposti come prede agli pterodattili fuggiti dalla loro voliera e soltanto i cliffangher registici di Trevorrow in onore a Spielberg riescono a sollevarci più in alto del trambusto: lo squalo divorato dal gigantesco Masosauro in ossequio al film cult del ‘75, la stessa Jeep Wrangler di John Hammond ritrovata da Gray e Zach, l’inseguimento da parte di due Raptor che ricorda quello dei T-Rex nel Mondo perduto, lo stesso Tirannosauro che nel finale arriva a salvare tutti dall’Indominus (nel ’93 fu contro i Raptor). Omaggi e citazioni che ci soccorrono e, dispiegandosi come vele sopra la verde Isla Nublar, chiudono il sogno di un ritorno impossibile nello stesso modo in cui tutto iniziò: con il fiero ruggito del T-Rex.
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eleonora panzeri
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sabato 30 gennaio 2016
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dejavu
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A 22 anni dal colossale fallimento del Jurassic Park, progetto di John Hammond, l’amico Simon Masrani dà vita al Jurassic World, un nuovo favoloso parco creato sulle ceneri del precedente, all’apparenza operativo e funzionante, capace di attirare milioni di persone allo scopo di vivere un’emozionante avventura nella preistoria con i confort, gli agi e la sicurezza delle moderne tecnologie. La macchina del capitalismo tuttavia non si ferma e non è mai sazia, vuole sempre più soldi e più attrattiva.
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A 22 anni dal colossale fallimento del Jurassic Park, progetto di John Hammond, l’amico Simon Masrani dà vita al Jurassic World, un nuovo favoloso parco creato sulle ceneri del precedente, all’apparenza operativo e funzionante, capace di attirare milioni di persone allo scopo di vivere un’emozionante avventura nella preistoria con i confort, gli agi e la sicurezza delle moderne tecnologie. La macchina del capitalismo tuttavia non si ferma e non è mai sazia, vuole sempre più soldi e più attrattiva. Il pubblico ormai abituato all’idea del parco non sembra più soddisfatto dei soliti dinosauri, considerati alla stregua di pupazzi animati di uno strano gioco 3D che come degli esseri viventi dotati di istinti, bisogni ed emozioni. I genetisti si trovano così a dar vita ad una fucina di nuovi mostri fra cui spicca l’Indominus Rex. Il parco, coordinato dalla bellissima e programmatica Claire Dearing, sembra operare come una perfetta macchina del divertimento, dando l’illusione della superiorità dell’essere umano, come era già accaduto in passato per l’opera di Hammond.La natura tuttavia non ama il controllo ed è sufficiente il più piccolo errore per creare una catastrofe.Tutte situazioni già viste, come l’assurda fissazione di Vic Hoskins di usare i raptor come arma militare, che ricorda un po’ il fanatismo guerrafondaio del Col. Quaritch in Avatar. Interessante la presenza del bel Chris Pratt nei panni del sensibile e tosto addestratore di raptor, anche se un po’ in contrasto con le modalità di contenimento dei raptor stessi. Un film ben realizzato che scorre velocemente e si lascia guardare piacevolmente, senza tuttavia aggiungere nulla al primo film, che aveva già detto tutto ciò che c’era dire. Avendo visto solo Jurassic Park, questo sembra esserne il diretto sequel; Il mondo perduto – Jurassic Park e Jurassic Park III non sembra nemmeno siano stati girati.
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