luigi chierico
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domenica 16 febbraio 2014
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una favolosa favola ?
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Premesso che il giudizio dato da Carlotrevisan mi ha indotto ad andare a vedere questo film ne condivido in toto il suo giudizio.
Il cinema, quando non sono vere, sono storie frutto di fantasia ed immaginazione, verosimili, ma non sempre possibili; basta pensare ad inverosimili inseguimenti, migliaia di sparatorie, salti acrobatici, scontri senza conseguenze, o incontri occasionali a cui fanno subito seguito rapporti carnali di ogni genere, come mangiare il frutto proibito….,film di fantascienza o favole da quelli poetici di Walt Disney a quelli di Harry Potter.
Anche qui assistiamo ad una storia, questa volta fantastica, favolosa ma ricca di messaggi a chi sa o vuole coglierli.
Se conosco la favola de “La bella addormentata nel bosco” non posso aspettarmi di vedere quella de “I tre porcellini”.
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Premesso che il giudizio dato da Carlotrevisan mi ha indotto ad andare a vedere questo film ne condivido in toto il suo giudizio.
Il cinema, quando non sono vere, sono storie frutto di fantasia ed immaginazione, verosimili, ma non sempre possibili; basta pensare ad inverosimili inseguimenti, migliaia di sparatorie, salti acrobatici, scontri senza conseguenze, o incontri occasionali a cui fanno subito seguito rapporti carnali di ogni genere, come mangiare il frutto proibito….,film di fantascienza o favole da quelli poetici di Walt Disney a quelli di Harry Potter.
Anche qui assistiamo ad una storia, questa volta fantastica, favolosa ma ricca di messaggi a chi sa o vuole coglierli.
Se conosco la favola de “La bella addormentata nel bosco” non posso aspettarmi di vedere quella de “I tre porcellini”. Infatti nel film c’è la bellissima Jessica Brown Findlay addormentata nel firmamento, una “stella” tra le stelle; i porcellini....non ci sono.
Il film è la lotta tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre, tra la vita e la morte, tra l’angelo e il diavolo, tra il miracolo e il destino, l’eterno dualismo, o libero arbitrio, che fa dire ad Amleto “to be or not to be”, essere o non essere.
La vita dell’uomo ha soltanto 4 stagioni irripetibili, la primavera non torna come per le piante e lo sbocciare dei fiori, là dov’erano prima dell’inverno.. Se è vero che la storia non è vera, è vero che l’amore è vero, come annunciano i manifesti di questo film per gli scettici.E’il trionfo dell’amore; amor omnia vincit!
“Le cose accadono perché è destino” dice Beverly Penn e Pascal Mercier scrive:
“Il vero regista della nostra vita è il caso, un regista traboccante crudeltà,misericordia ed accattivante incanto” ed ancora J. Redfield “La vita è fatta di coincidenze”, ma “Tra amore e destino,tra luce e oscurità,i miracoli possono accadere”.
Russell Crowe è diabolico ma la forza del male non sopravarrà su quella del bene a cui né Mark Helprin,autore del libro, nè il regista, Akiva Goldsman hanno dato un volto.
Il bene è una forza superiore che sovrasta tutto e tutti,è dotato di grandissime ali,è bianco come la neve che copre il male,è imprevedibile e irraggiungibile, è al di sopra del destino. E’l’angelo custode che al momento del bisogno si palesa al tuo fianco per soccorrerti e difenderti dall’insidia del diavolo, che attenta alla tua anima. Al momento in cui la tua missione sulla terra è stata portata a termine, compiendo il tuo miracolo,sarà lui a portarti in alto,in cielo,nel firmamento.
Quanta poesia,quanta bellezza, quanta purezza e nobiltà d’animo in questo magnifico film che è anche spettacolare per le immagini che sembrano fiabesche, grandiose, il tuo occhio vorrebbe fissarle per sempre ma anche loro fuggono via, come la vita che scorre simile all’acqua di un fiume; non la puoi rivedere. Come commentare la scena della festa da ballo di fine anno, è vero siamo in un altro secolo, un altro mondo, non ci resta che dire:cosa e quanto abbiamo perso in discoteca!
Non è solo la natura ad offrire paesaggi incantevoli, c’è anche la dolcissima protagonista Jessica Brawn Findlay ad illuminare lo schermo di uno splendore ed una luce che poche altre volte ho visto offrire.
Colin Farrell, Russell Crowe, William Hurt,al meglio delle loro capacità, e la colonna sonora sono una garanzia, contro tutti coloro che attraverso sofismi fuori luogo prediligono la violenza, il turpiloquio,la volgarità,ma è giusto:a ciascuno il suo.
Nel suo genere un capolavoro.chigi
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a. silente
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domenica 16 febbraio 2014
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l'inverno secondo goldsman
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Quando ci si accinge a scrivere una recensione per un film di questa categoria, di solito ci si interroga con una semplice domanda: il film e' riuscito a farci emozionare ? Se la risposta e'affermativa, allora si merita la sufficienza, altrimenti e' gia' un mancato successo. Akiva Goldsman, piu' famoso come sceneggiatore (a beautiful mind, il codice da vinci, hancock, io sono leggenda, mr & mrs smith) che come regista, porta sul grande schermo il best seller di Mark Helprin e lo fa a modo suo. La storia viene narrata in modo leggero, facendo scivolare via uno dopo l'altro i 113 minuti previsti per questo lungometraggio.
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Quando ci si accinge a scrivere una recensione per un film di questa categoria, di solito ci si interroga con una semplice domanda: il film e' riuscito a farci emozionare ? Se la risposta e'affermativa, allora si merita la sufficienza, altrimenti e' gia' un mancato successo. Akiva Goldsman, piu' famoso come sceneggiatore (a beautiful mind, il codice da vinci, hancock, io sono leggenda, mr & mrs smith) che come regista, porta sul grande schermo il best seller di Mark Helprin e lo fa a modo suo. La storia viene narrata in modo leggero, facendo scivolare via uno dopo l'altro i 113 minuti previsti per questo lungometraggio. Cast molto importante per l'occasione, la Warner non ha badato a spese e ha arruolato attori del calibro di Russell Crowe, Colin Farrell, Jennifer Connelly e la sorprendente Jessica Brown Findlay (classe 1989) fino ad ora piuttosto sconosciuta al pubblico. Con Farrell forma una bella coppia, capace di essere credibile anche ad uno sguardo molto attento. Un po' difficile da digerire la parte del cattivo Crowe che con un taglio di capelli inusuale cerca di rappresentare il male del mondo. Gli effetti speciali sono ben realizzati e sono di ausilio alla parte irrazionale della storia. Riuscita anche l'ambientazione e l'uso del colore, che restituisce una New York di inizio 900 fredda ma allo stesso tempo riscaldata dai protagonisti. Non siamo di fronte ad un capolavoro che restera' nei secoli, per carità. Goldsman porta in scena tutto cio' che e' standard per una storia d'amore, ovvero la casualità dell'incontro, il colpo di fulmine, il male che ostacola il bene, il bene che lotta contro il male, ecc.. Non c'e' qualcosa per cui gridare al miracolo ma, se vi state ancora chiedendo se questo film sia in grado di farvi emozionare, la risposta e'... SI!
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angelo bottiroli - giornalista
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domenica 16 febbraio 2014
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fantasy, fiaba e sentimentale, bello!
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Ancora una volta devo essere in disaccordo con i grandi critici cinematografici che hanno stroncato questo film di Akiva Goldsman già autore e produttore di alcuni tra i film più significativi di Hollywood come A Beautiful mind, Io sono leggenda, il Codice da Vinci, Angelo e demoni e molti altri che qui si cimenta come regista.
Come per molti film di Goldsman, siamo di fronte ad un genere misto: “Storia d’Inverno” infatti è una via di mezzo tra il film sentimentale, fantasy e la tipica fiaba.
Un film che si presenta “strano” a tratti perfino difficile da comprendere, ma di una dolcezza infinita.Molto brava la giovane attrice 24enne Jessica Brown Findlay, praticamente al debutto come attrice protagonista in un film carico di sentimento, che a tratti raggiunge una dolcezza incredibile.
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Ancora una volta devo essere in disaccordo con i grandi critici cinematografici che hanno stroncato questo film di Akiva Goldsman già autore e produttore di alcuni tra i film più significativi di Hollywood come A Beautiful mind, Io sono leggenda, il Codice da Vinci, Angelo e demoni e molti altri che qui si cimenta come regista.
Come per molti film di Goldsman, siamo di fronte ad un genere misto: “Storia d’Inverno” infatti è una via di mezzo tra il film sentimentale, fantasy e la tipica fiaba.
Un film che si presenta “strano” a tratti perfino difficile da comprendere, ma di una dolcezza infinita.Molto brava la giovane attrice 24enne Jessica Brown Findlay, praticamente al debutto come attrice protagonista in un film carico di sentimento, che a tratti raggiunge una dolcezza incredibile.
La giovane non ha timore di recitare insieme ad un cast di grandissimi attori dove spicca il protagonista maschile, Colin Farrel, molto azzeccato per il personaggio che è chiamato ad interpretare: non tanto per le sue movenze, tipiche del personaggio “cattivo” (ed infatti interpreta un ladro) ma perché credo sia uno dei pochi attori dove lo sguardo dolce contrasta in maniera evidente con le movenze di personaggio brusco e violento.
Credibile Russel Crowe nel personaggio del cattivo, ma è ancora più incredibile vedere Will Smith che impersona Lucifero.
Il cast di grandi attori si completa con la presenza di William Hurt e Jennifer Connelly.
Due ore di film scorrono veloci, in attesa di una fine che sembra sempre dietro l’angolo e che invece riserva inaspettate sorprese.
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pascale marie
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giovedì 20 febbraio 2014
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una storia d'altri tempi
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New York con i suoi colori e luci retrò sembra il luogo ideale per una storia d'amore antica e moderna che il regista Akiva Goldsman ha diretto, secondo me, in un modo sensibile e toccante, attento soprattutto ai sentimenti più profondi del cuore. Il suo film è una favola misteriosa, delicata e romantica, dove l'amore quello vero e irreale trascende ogni cosa e trasporta i personaggi in un'atmosfera fiabesca. La storia parla di contrapposizione tra il bene e il male, di un cavallo bianco alato e di stelle che ti regalano e ti fanno vivere una vita magica. Il regista ha scelto un cast di bravissimi attori, soprattutto Jessica Brown Findlay perfetta nella parte di Beverly, con il suo viso dolce ed "ancient" che avevo già scoperto in Downton Abbey, Colin Farrell, Peter, in un ruolo romantico inusuale per lui, unica nota, se mi è permesso, gli avrei lasciato i capelli lunghi per l'intero film, ed un cattivo Russell Crowe, Pearly, ben calato nei panni di uno spietato demone, che ci ha fatto vivere attimi di tensione come in un buon thriller.
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New York con i suoi colori e luci retrò sembra il luogo ideale per una storia d'amore antica e moderna che il regista Akiva Goldsman ha diretto, secondo me, in un modo sensibile e toccante, attento soprattutto ai sentimenti più profondi del cuore. Il suo film è una favola misteriosa, delicata e romantica, dove l'amore quello vero e irreale trascende ogni cosa e trasporta i personaggi in un'atmosfera fiabesca. La storia parla di contrapposizione tra il bene e il male, di un cavallo bianco alato e di stelle che ti regalano e ti fanno vivere una vita magica. Il regista ha scelto un cast di bravissimi attori, soprattutto Jessica Brown Findlay perfetta nella parte di Beverly, con il suo viso dolce ed "ancient" che avevo già scoperto in Downton Abbey, Colin Farrell, Peter, in un ruolo romantico inusuale per lui, unica nota, se mi è permesso, gli avrei lasciato i capelli lunghi per l'intero film, ed un cattivo Russell Crowe, Pearly, ben calato nei panni di uno spietato demone, che ci ha fatto vivere attimi di tensione come in un buon thriller. Le storie fantastiche sono quelle dove i miracoli d'amore si avverano e dove la bontà trionfa sul male. Peter Lake è un ladro ma l'incontro con la bellissima dai capelli rossi, ricca e malata Beverly Penn che lo fa innamorare, gli cambia la vita. Non riesce però a sfuggire alla vendetta di Pearly e Beverly gli muore tra le braccia. E la favola continua in una moderna New York, dove Peter incontra Virginia e la sua bambina dai capelli rossi, malata terminale. E' sempre inseguito da Pearly ma questa volta Peter riesce a salvare la piccola dai capelli rossi regalandoci una favola ed un finale emozionante. Sono andata a vedere questo film perchè adoro il genere fantasy e proprio per vivere una bella storia "d'altri tempi" dove l'amore e i miracoli impossibili si avverano, personalmente mi fa piacere pensare che può succedere ma non confondo mai la realtà con il sogno. Queste storie da film appunto, mi fanno stare bene anche se sono convinta che l'amore delle persone che non ci sono più non muore mai, loro sono sempre con noi, nei nostri pensieri di ogni giorno e le stelle... sono i ricordi meravigliosi che portiamo dentro. Per me è un film da vedere.
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muttley72
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martedì 25 febbraio 2014
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film gradito solo a chi ami il particolare genere
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Questo film rientra in un genere di non facile definizione: è forse un "melodramma-fantasy-pseudo-mistico"? Esistono dei (numerosi) precedenti sia in termini di film che di serial tv (in cui si fonde una storia ambientata in una determinata epoca / contesto ed il "mistico", o il "soprannaturale" o il "demoniaco", ecc (...tra i tanti ricordo un film con A. Schwarzenegger in lotta contro il demonio ed uno con Eddy Murphy, in lotta contro demoni ed a fianco di un bambino tibetano dotato di poteri "del bene"). In questo caso la storia è ambientata negli U.S.A. (nei primi del '900) e vede contrapposti C. Farrel (ladro pentito ed innamorato di una ragazza malata) e R. Crowe (demone e boss cittadino).
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Questo film rientra in un genere di non facile definizione: è forse un "melodramma-fantasy-pseudo-mistico"? Esistono dei (numerosi) precedenti sia in termini di film che di serial tv (in cui si fonde una storia ambientata in una determinata epoca / contesto ed il "mistico", o il "soprannaturale" o il "demoniaco", ecc (...tra i tanti ricordo un film con A. Schwarzenegger in lotta contro il demonio ed uno con Eddy Murphy, in lotta contro demoni ed a fianco di un bambino tibetano dotato di poteri "del bene"). In questo caso la storia è ambientata negli U.S.A. (nei primi del '900) e vede contrapposti C. Farrel (ladro pentito ed innamorato di una ragazza malata) e R. Crowe (demone e boss cittadino). Alla storia cittadina (melodramma) si mescola l'elemento "soprannaturale". Il film quindi mi sembra (ma è solo un parere personale) più orientato al pubblico femminile, in genere maggiormente in cerca di storie "romantiche", storia che qui è però "rafforzata" dall'elemento mistico-demoniaco.
Che dire del film? Alcuni attori sono ottimi professionisti e lo si vede da come recitano, ma qui ci troviamo di fronte ad un film che, per il genere e per il tema trattato, o si ama o si odia. Se lo spettatore ama il genere non resterà deluso, perché il "prodotto" (termine pessimo per definire un film) è ben confezionato, se lo detesta (o se comunque non lo ama) non basteranno certo gli (ottimi) attori a fargli gradire la visione...Anche il voto è difficile da dare: come "prodotto" in sè magari merita le 3 stelle, ma io non amo questo genere di film e quindi esprimo il voto di (sole) due stelle.
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elgatoloco
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mercoledì 12 aprile 2017
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prendere o lasciare
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Per"Winter's Tale"di Akiva Goldsman vale ciò che vale probabilmente anche per il libro da cui è tratto(che non ho letto, dunque non potrei esprimermi, a rigor di logica, in merito), ma anche per varie altre opere, letterarie, teatrali, filmiche e altre:si tratta di fiabe e come tali vanno considerate. Potenze del male contro quelle del bene(comunque si chiamino, angeli per il bene, dèmoni per quelle del male, ma anche in tanti altri modi, a seconda delle culture, dunque delle lingue che si intrecciano con le tradizioni religiose), intervento magico-salvifico di un'entità(il cavallo magico, che è poi"altro"da sé, lo stesso protagonista, "costretto" in altre occasioni ad essere un ladro, mai di natura realmente e"naturaliter" malvagia), con la salvezza non acquistata dalla ragazza amata un secolo prima e (con il personaggio ancora"bien vivant")invece riuscita con la bambina un secolo dopo.
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Per"Winter's Tale"di Akiva Goldsman vale ciò che vale probabilmente anche per il libro da cui è tratto(che non ho letto, dunque non potrei esprimermi, a rigor di logica, in merito), ma anche per varie altre opere, letterarie, teatrali, filmiche e altre:si tratta di fiabe e come tali vanno considerate. Potenze del male contro quelle del bene(comunque si chiamino, angeli per il bene, dèmoni per quelle del male, ma anche in tanti altri modi, a seconda delle culture, dunque delle lingue che si intrecciano con le tradizioni religiose), intervento magico-salvifico di un'entità(il cavallo magico, che è poi"altro"da sé, lo stesso protagonista, "costretto" in altre occasioni ad essere un ladro, mai di natura realmente e"naturaliter" malvagia), con la salvezza non acquistata dalla ragazza amata un secolo prima e (con il personaggio ancora"bien vivant")invece riuscita con la bambina un secolo dopo. Elementi magico-fiabeschi che o vanno accolti come tali, accettati in qualche modo, fatti propri ovvero rifiutati-buttati via in nome della"logica", della razionalità meramente deduttiva, ammesso che qualcosa del genere ci sia e abbia la volontà ferrea di espungere ciò che è"diverso da sé"in modo perentorio, il che non è detto. "Winter's Tale", anche proprio a livello scenografico, di scelte di luce(contrasti luce-ombra etc.)riesce molto bene a puntualizzare sul piano visivo(e il cinema è questo, non si dica di no)l'assunto"teorico"prima brevemente delineato. Goldsman, esordiente come regista ma con una lunga carriera di sceneggiatore in ambito"fantastico"(qui non sto a determinare meglio il genere e i relativi sottogeneri)riesce ad essere convincente, sempre che(conditio sine qua non, ossia necessaria)si accettino"le regole del gioco"delineate all'inizio. Colin Farrell e William Hurt sempre bravi, ma bravi/e anche gli altri/le altre interpreti. El Gato
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elgatoloco
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lunedì 1 marzo 2021
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magicamente dolce ma anche intelligente
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"Winter's Tale"(Akiva Goldsman, acnnhe sceneggiatura, da un romanzo di Mark Helrprin, 2014)racconta di un ladro buono che, nel 1916 , si innamora di una ragazza ricca ma malata di TBC(tubercolosi)e che, con l'ausilio di un magico cavallo bianco e nonostante gli impedimenti frapposti dalle forze del male, in particolare da un demone, un tempo anch'egli impegnato nella professione dell'"asporto illegale", porta avant il suo sogno d'amore fincé, causa avvelenamento, la ragazza muore. Un secolo dopo(98 anni dopo)ritrvoa la stessa ragazza dei capelli rossi nei panni di una bambina malata di tumore e stavolta il bacio riuscirà a compiere quanto un secolo prima non era riuscito a mettere in attto.
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"Winter's Tale"(Akiva Goldsman, acnnhe sceneggiatura, da un romanzo di Mark Helrprin, 2014)racconta di un ladro buono che, nel 1916 , si innamora di una ragazza ricca ma malata di TBC(tubercolosi)e che, con l'ausilio di un magico cavallo bianco e nonostante gli impedimenti frapposti dalle forze del male, in particolare da un demone, un tempo anch'egli impegnato nella professione dell'"asporto illegale", porta avant il suo sogno d'amore fincé, causa avvelenamento, la ragazza muore. Un secolo dopo(98 anni dopo)ritrvoa la stessa ragazza dei capelli rossi nei panni di una bambina malata di tumore e stavolta il bacio riuscirà a compiere quanto un secolo prima non era riuscito a mettere in attto... Veramente bello questo esordio dell'esordiente Akiva Goldman, con una sceneggiatura veramente adatta, una scenografia attenta, una regia di notevolssimo spessore e grandi interpreti(da Colin Farrell, il ladro buono, a Jessica Brown Findley, protagonista femminile, a Russell Crowe, il"vilain"demone, a Will Smith, che è Lucifero, a Williahm Hurt, padre della ragazza)in piena sintonia, per raccontare la storia dell'eterna lotta tra Bene e Male, tra forze positive e negative, proprio nella simbologia classica, di derivazione zoroastriana e poi manichea(il Bene=la Luce, il Male=le Tenebre), con le modalità della fiaba, che però ha saputo adattarsi alla consapevolezza stroica(attenta la ricostruzione, con un antefatto a fine 18o00, il passaggio al 1916, il post-storia ai giorni nostri).Difficile(temoi)procurarsi il romanzo di Helprin, che è del 1963, ma l'origine letteraria filtra con chiarezza, senza in alcun modo pesare sul fil,m(questa la capacità registica e già della sceeneggiatura, dello stesso Goldsman)che si muove liberamente, ma non in modo anomico , rispettoa grandi tematiche, trattate però con leggeezza, quella leggerezza che sa"fare la differenza"rispetto a film melensi, sdolcinati e per nulla"commoventi". Dove la sinergia tra sceneggiatura, testo di partenza(da valutare, come si diceva sopra), aspetti tecnici e intepretativi, è determinante, ma appunto ancorandosi a idealità chiare e ben determinate, senza lasciare spazio a malintesi e(o)confusioni di sorta. Goldsman si dimostra autore "intelligente"(nell'accezione primaria, letterlae del lemma)che guarda alla fiaba come fondamentale, sapendola rileggere e contestualizzare in mdo molto opportuno. El Gato
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melvin ii
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lunedì 24 marzo 2014
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quando l'amore resta sulla carta
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Storia d'inverno è un film del 2014 scritto, diretto e prodotto da Akiva Goldsman, con protagonisti Colin Farrell, Jessica Brown Findlay. Russell Crowee e Jennifer Connelly e Will Smith
Questo film segna il debutto alla regia dello sceneggiatore e produttore Akiva Goldsman.
La pellicola è la trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Mark Helprin, scritto nel 1983.
Peter Lake(Colin Farrel) è un ladro di grande “talento”, adottato da piccolo dal demone Pearly Soames(Russell Crowe) , perché destinato a una carriera criminale.
Ma Lake rifiuta questa scelta e scappa da un Pearly furente.
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Storia d'inverno è un film del 2014 scritto, diretto e prodotto da Akiva Goldsman, con protagonisti Colin Farrell, Jessica Brown Findlay. Russell Crowee e Jennifer Connelly e Will Smith
Questo film segna il debutto alla regia dello sceneggiatore e produttore Akiva Goldsman.
La pellicola è la trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Mark Helprin, scritto nel 1983.
Peter Lake(Colin Farrel) è un ladro di grande “talento”, adottato da piccolo dal demone Pearly Soames(Russell Crowe) , perché destinato a una carriera criminale.
Ma Lake rifiuta questa scelta e scappa da un Pearly furente. Durante la fuga, Lake conosce Beverly Penn(Findlay), giovane ragazza malata di consunzione.
E’ amore a prima vista tra i due ragazzi
. Pearly cercherà in tutti i modi di divederli, con conseguenze tragiche per i protagonisti.
Il film è una via di mezzo tra fantasy e commedia d’amore, ma il risultato è comunque deludente.
La sceneggiatura è povera di contenuti e noiosa, non ha mai picchi coinvolgenti.
I dialoghi sono scontati e prevedibili,
Il film ha poco ritmo e arranca su ideali retorici , senza alcun tipo di respiro cinematografico
Uscito per San Valentino, con la speranza di trascinare i giovani innamorati, non riesce a scaldare il cuore.
Tutto sembra costruito a tavolino.
Lo spettatore non riesce a farsi coinvolgere dalla storia.
Seppure il cast svolga il compito con professionalità, i risultati restano modesti.
I personaggi appaiono freddi e poco carismatici.
Merita comunque una menzione, Russel Crowe,. Riesce comunque ad essere credibile nel ruolo” del cattivo.
Le sue smorfie facciali sono ben costruite.
Il cameo di Will Smith , nella vesti del Diavolo è ben fatto.
Le scene tra Smith e Crowe sono le parti più riuscite del film.
Impalpabile la presenza della Connelly.
A San Valentino dovrebbe vincere l’amore, non la melassa ad ogni costo.
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ultimoboyscout
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giovedì 8 maggio 2014
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l'amore che rende il mondo caldo e luminoso.
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Film che segna l'esordio alla regia del produttore e sceneggiatore Akira Goldsman, "Storia d'inverno" è un fantasy tratto dall'omonimo romanzo dei primi anni '80 di Mark Helprin. Narra di una grande storia d'amore, quella di Peter e Beverly, che sopravvive al tempo e alla morte, un fumettone dove i miracoli accadono come fossero al norma, i destini s'incrociano abbattendo limiti e frontiere temporali, cavalli alati volteggiano e bene e male si fronteggiano. E' ambientato agli inizi del Novecento e nella Manhattan di oggi, Peter è uno scassinatore e Beverly una ragazza benestante, si innamorano ma un villain si accanisce contro di lui e una malattia contro di lei.
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Film che segna l'esordio alla regia del produttore e sceneggiatore Akira Goldsman, "Storia d'inverno" è un fantasy tratto dall'omonimo romanzo dei primi anni '80 di Mark Helprin. Narra di una grande storia d'amore, quella di Peter e Beverly, che sopravvive al tempo e alla morte, un fumettone dove i miracoli accadono come fossero al norma, i destini s'incrociano abbattendo limiti e frontiere temporali, cavalli alati volteggiano e bene e male si fronteggiano. E' ambientato agli inizi del Novecento e nella Manhattan di oggi, Peter è uno scassinatore e Beverly una ragazza benestante, si innamorano ma un villain si accanisce contro di lui e una malattia contro di lei. Goldsman sfrutta il melò per narrare di cause perse, qui rappresentate nella loro forma più toccante e tradizionale, ovvero gli amori impossibili, mescola romance, avventura e dramma al già citato fantasy per raccontare come si possa amare qualcuno così profondamente da non farlo morire. Il regista usa toni epici per raccontare la sua storia che vorrebbe innalzare a fiaba e mito e far intraprendere al suo protagonista un viaggio di crescita e redenzione. Il risultato però è un film che ha ben poco di epico e ancor meno di mitico, una storia d'amore romantica all'inverosimile che sprofonda in atmosfere troppo new age, che il regista affossa per inesperienza e per troppa voglia di fare, forse per il suo troppo amore nei confronti del romanzo stesso da cui è tratto. Complessivamente si assiste ad un film involontariamente comico, a tratti ridicolo di cui non si capisce il senso, fatto di dialoghi poco armoniosi e spesso infelici, buchi clamorosi di scrittura e al quale manca una struttura narrativa e più in generale quella portante. Funziona benino il solo Russell Crowe, demoniaco e deformato, il resto è noia, abbondanza visiva, di temi e di storie, che vorrebbero molto ma non possono nulla. Pessimo soot ogni punto di vista.
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liuk!
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lunedì 30 giugno 2014
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fiaba scarsa
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Senza troppi giri di parole questa é una pellicola non riuscita.
Premesse interessanti per un cast ben assortito, ambientazioni ben fatte, sonoro degno del film di natale. Purtroppo la storia di fondo é ben poco interessante e la noia invade lo spettatore ben presto.
Lo sconsiglio decisamente ad un pubblico adulto mentre puó piacere a bambine tra i 6 e 10 anni.
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