Vizio di forma

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iuriv domenica 4 ottobre 2015
indagini lisergiche. Valutazione 2 stelle su cinque
67%
No
33%

Vizio Di Forma si presenta come un noir dalle dinamiche classiche (quasi Chandleriane direi), spruzzato da una dose di commedia fornita dall'improbabile detective Doc Sportello e dalla bizzarra fauna che gli gira intorno. La trama narra delle disavventure di Sportello, investigatore privato amante delle droghe leggere, dopo che la sua ex fiamma Shasta Fay lo ingaggia per impedire un rapimento. Da qui la storia si Doc si dipana attraverso un dedalo di indagini differenti che sembrano portarlo tutte allo stesso punto. Il film trova il suo nutrimento negli incontri che il protagonista fa nel corso delle sue investigazioni. Personaggi come Bigfoot Bjornsen, poliziotto duro solo all'apparenza, oppure il sassofonista Coy, con la sua vita spazzata via dagli eventi, portano tutta quanta l'opera sul piano dell'assurdo. [+]

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bruce harper venerdì 11 settembre 2015
un'opera politica mascherata da noir. Valutazione 4 stelle su cinque
77%
No
23%

Non è facile trovare la quadra di ‘Vizio di forma’ se A) non si è letto il libro o B) non si ha un minimo di infarinatura della ‘New Hollywood’ degli anni 70 per cui gli assi cartesiani di tutta la corrente erano nostalgia & paranoia. Esattamente i due binari su cui si muove l’opera di Anderson che sotto una crosta sgangherata di eccessi farseschi e virtuosismi stilistici nasconde un cuore tragico e politico: il crollo disastroso di un’epoca in cui libertà e spontaneità cedono il passo ad autocontrollo e calcolo capitalistico. Ma il ‘vizio intrinseco’ a mio avviso (e non il ‘vizio di forma’ come erroneamente ma comprensibilmente tradotto) è la molecola di caos che giocoforza si nasconde dietro qualunque sistema basato su ordine e repressione (paranoia) e che basta da sola a far crollare lo status quo lasciando una flebile speranza per un ritorno al reale, essenziale ed autentico (nostalgia). [+]

[+] bravooooooooooooooooooo (di francesco2)
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ultimoboyscout sabato 5 settembre 2015
doc sportello, il nuovo drugo. Valutazione 4 stelle su cinque
83%
No
17%

Storia tratta dall'omonimo romanzo del 2009 di Thomas Pyncheon, ambientata a Gordita Beach, in California nel 1970 sul finire dell'epoca hippie. Larry "Doc" Sportello è un bizzarro detective privato che cerca di salvare la sua ex fidanzata Shasta dai loschi traffici del suo amante, un palazzinaro vicino agli ambienti mafiosi. Come è logico che sia, Doc finisce in un giro ben più grande di lui, in cui gli capiterà davvero di tutto. Va in scena un vero e proprio circo fatto di assurdi personaggi disillusi dalla controcultura, call girls, cliniche totalitarie e la misteriosa organizzazione conosciuta come Golden Fang, che controlla il traffico di stupefacenti. [+]

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kondor17 venerdì 28 agosto 2015
intricato ma divertente Valutazione 3 stelle su cinque
33%
No
67%

Thriller psichedelico magistralmente interpretato sia da Phoenix che dal grande Josh Brolin. Uno sballato investigatore privato, Doc, si trova alle prese con un intricato caso di sparizione dell'amante della ex. Tra bordelli cinesi, navi fantasma e informatori scomparsi, il film si sviluppa in un turbinio di colori e in una serie di scatole cinesi di cui si perde il conto, mitigato dal fumo ristoratore dell'erba che aleggia dalla prima all'ultima scena. Strampalato quanto il grande lebowski, il ritmo incalzante dei dialoghi e dei personaggi, che via via escono dal cilindro, non lascia tregua e ti trovi tuo malgrado coinvolto e divertito, magari con la promessa di rivederlo un'altra volta con calma. [+]

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liuk! giovedì 30 luglio 2015
erba anche fuori dal set Valutazione 2 stelle su cinque
50%
No
50%

Idea interessante quella di ambientare un giallo negli anni 70 tra gli hippie. Sebbene il rock&roll sia poco presente, sicuramente droga e sesso non mancano, purtroppo devono averne abusato anche gli adetti ai lavori in quanto il lavoro complessivo e contorto, eccessivo e spesso noioso.
La trama é infinitamente intricata, ogni dieci minuti spunta un personaggio nuovo e ed il giallo si complica, non lasciando ragionare lo spettatore che, alla lunga, perde il filo.
Avrei puntato maggiormente sul lato comico, tralasciando inutili scene grottesche, e sul lato sonoro.
Un vero peccato non poterlo consigliare.

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alexander 1986 giovedì 2 luglio 2015
troppo fumo e poco film Valutazione 2 stelle su cinque
54%
No
46%

LA, anni '70. 'Doc' Sportello (Joaquin Phoenix) è un detective privato naif e costantemente strippato, ma non gli manca il lavoro. L'ultimo glielo assegna l'ex-fidanzata Shasta: dovrà capire chi vuol fare la pelle al nuovo amante di questa, l'impreditore edile Wolfmann. Fra agenti corrotti, ebrei con simpatie naziste, furfanti generosi e tanta ma tanta sporcizia nascosta sotto i tappeti più rispettabili, Doc compirà un vero e proprio viaggio lungo il tramonto dell'ultima America.
Da una pellicola di Anderson è sempre lecito aspettarsi qualcosa di speciale. In questo caso abbiamo a che fare con l'adattamento del romanzo di uno degli autori par excellence ritenuti meno adatti allo scopo: Thomas Pynchon, profeta del postmodernismo. [+]

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misesjunior lunedì 8 giugno 2015
d'accordo con tutto meno che con l'ultima frase Valutazione 0 stelle su cinque
0%
No
0%

Il sogno americano è stato sempre fondamentalmente e in primis far soldi e migliorare economicamente, e ancora oggi è così- Chiedetelo agli immigranti illegali che arrivano a decine di migliaia ogni anno.  La decadenza è dell'Europa, sempre invidiosa è caricaturista dell'America.

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gumbus lunedì 6 aprile 2015
grosso telefilm.... Valutazione 5 stelle su cinque
20%
No
80%

Il film è fondato sul piatto, schiacciato, depresso personaggio di doc Sportello ed è uniformato al suo eroe. PTA stavolta esplora il genere del telefilm poliziesco (i pantaloni di Benicio del Toro ricordano Colombo) e riempie quel plot all'inverosimile di tutti i contenuti e i riferimenti del tempo. (In effetti quel prodotto spiccava sempre per smalto brillantezza soluzione). Ma la rilettura e il completamento di PTA appunto lo appiattisce, creando dei microrilievi incredibili. Il risultato di una operazione complicatissima è perciò riuscito. C'è una saturazione che non stanca veramente e una leggerezza possente, anni 70. Come negli altri film di PTA il dialogo spazio-tempo è faticoso per lo spettatore, è la sua cifra, ma come negli altri c'è una umanità ricordata e più che mai una bellezza che stupisce. [+]

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howlingfantod domenica 29 marzo 2015
graffiante....o subdolo spot? Valutazione 2 stelle su cinque
20%
No
80%

Se non lo sai che il film è tratto da un romanzo di Pynchon non realizzi quanto sia in ordine con lo spiazzante, il grottesco e trovi la sua logica in un barocco, eccessivo mostrarci la società americana di 45 anni fa allora come oggi in disfacimento con le sue paranoie le sue vecchie sempiterne guerre, la sua sana pianta malata, le sue ossessioni e i suoi ”vizi di forma”. Se lo sai, allora seguirai il labirintico svolgersi del plot lasciandoti quasi semplicemente trascinare e anche divertire dai suoi grandi interpereti che strizzano l’occhio a più generi , senza cercare un climax retorico che è sempre e solo apparente come in tutti i film di P.T. Anderson, se ancora pensi che non sia solo una digressione non autorizzata domandati se l’iconoclasta regista della West coast che mette alla berlina la società alla deriva nella quale vive o della quale si sente in obbligo di rivolgersi contro, non debba interrogarsi se non ci potessimo essere accorti che tutti quegli spinelli che volano di mano in mano da Doc Sportello, l’eroe buono proppiano della fiaba e con la faccia da Gesù Cristo (ottimo Joaquin Phoenix), ai suoi comprimari nel film, non sia un inno alla legalizzazione delle droghe leggere che sta correndo in America e a quale scopo, forse di qualche multinazionale dell’erba che fa lobby anche tramite il cinema alternativo?. [+]

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francesco2 sabato 28 marzo 2015
condivido tutto Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

Il giudizio, la recensione, ma anche il paragone coi Coen........anche se a me è venuto in mente un altro film, non "Il grande Lebowski".

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