|
|
g.pepe
|
domenica 1 marzo 2015
|
cosa rimane del film?
|
|
|
|
un hard boiled come spesso accade incomprensibile e ,purtroppo con caratterizzazioni (tranne il protagonista ) scialbe ed incomplete .
pietosa la scena dell' amico con il volante in mano roba da comiche
|
|
|
[+] lascia un commento a g.pepe »
[ - ] lascia un commento a g.pepe »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
paulnacci
|
domenica 1 marzo 2015
|
mah....
|
|
|
|
Cast stellare ,ottimo regista tratto da un romanzo di Pynchon ,però film noioso dificile da seguire con trama contorta ed incomprensibile .
|
|
|
[+] lascia un commento a paulnacci »
[ - ] lascia un commento a paulnacci »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
marco8
|
domenica 1 marzo 2015
|
terrificante!
|
|
|
|
Due ore e mezza buttate via!!! Andate a vedere qualcos'altro!
|
|
|
[+] lascia un commento a marco8 »
[ - ] lascia un commento a marco8 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
serpionet
|
domenica 1 marzo 2015
|
noiosissimo
|
|
|
|
Belle le atmosfere noir viste dall'occhio fumato e allucinato del protagonista, ma nel complesso il film risulta inguardabile. Raramente mi e' capitato un film cosi' lento e noioso. L'effetto soporifero dei continui dialoghi spesso sconnessi da una impercettibile trama hanno fatto vittime in tutta la sala.
|
|
|
[+] lascia un commento a serpionet »
[ - ] lascia un commento a serpionet »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
trofio
|
domenica 1 marzo 2015
|
un film pretenzioso e mal riuscito
|
|
|
|
Raramente sono uscito dal cinema così pentito, in un film che si pone come obiettivi il grande lebowski o Paura e delirio a Las Vegas non ti aspetti certamente scene d'azione o inseguimenti alla 007.
Ti aspetti una carrellata di personaggi originali e una trama che crei delle situazioni fuori dagli schemi per poter scatenare dialoghi e battute memorabili. Bene in questo film non c'è niente. Niente di quello che non era lecito aspettarsi e niente di quello invece era doveroso mettere in scena!
Ci ho visto tanta spocchia in questo film da parte di Anderson, 2 ore e mezzo (dueoreemezzo) che oltre a non raccontare nulla, non lascia nessun personaggio memorabile nessuna scena cult, niente di niente.
[+]
Raramente sono uscito dal cinema così pentito, in un film che si pone come obiettivi il grande lebowski o Paura e delirio a Las Vegas non ti aspetti certamente scene d'azione o inseguimenti alla 007.
Ti aspetti una carrellata di personaggi originali e una trama che crei delle situazioni fuori dagli schemi per poter scatenare dialoghi e battute memorabili. Bene in questo film non c'è niente. Niente di quello che non era lecito aspettarsi e niente di quello invece era doveroso mettere in scena!
Ci ho visto tanta spocchia in questo film da parte di Anderson, 2 ore e mezzo (dueoreemezzo) che oltre a non raccontare nulla, non lascia nessun personaggio memorabile nessuna scena cult, niente di niente. Ho combattuto con la voglia di abbandonare la sala e son rimasto solo per la speranza che ci fosse un coup de theatre alla fine. Niente. Niente di niente.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a trofio »
[ - ] lascia un commento a trofio »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
sadis
|
sabato 28 febbraio 2015
|
il film più sperimentale di paul thomas anderson
|
|
|
|
L'ultima fatica di PT Anderson è un viaggio allucinato nell'america degli anni 70 tra gli ultimi hippies e le disillusioni dell'epoca.
Il film data la sua natura sperimentale tende a confondere lo spettatore con un intreccio estremamente complesso che con il passare del film non tende a risolversi ma piuttosto a complicarsi.
Nonostante questo il film di Anderson porta a molti spunti di riflessione che vanno oltre la singola visione del film, oltre alla descrizione di un'epoca Anderson ci porta a riflettere sul cinema con quest'opera unica nel suo genere.
|
|
|
[+] lascia un commento a sadis »
[ - ] lascia un commento a sadis »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
teofac
|
sabato 28 febbraio 2015
|
due ore di trip
|
|
|
|
Premesso che è il primo film di P.T Anderson che vado a vedere,che dire: un film psichedelico,ambientatro negli anni 70 dove la droga di ogni tipo regnava sovrana nella vita degli hippy fricchettoni. Tutta la storia si basa sulla ricerca da parte del detective privato Doc Sportello di un magnate dell'edilizio scomparso,quest'ultimo amante dell' ex di Doc ,Shasta Fey, del quale il detective è ancora innammorato. Si può dire che in linea di massima le indagini di Doc seguano un filo logico durante tutto il film,ma sono tutte le piccolezze e le informazioni in più a rendere il film un vero "casino" ,in tutti i sensi, a volte non sono riuscito a seguire certe scene.
[+]
Premesso che è il primo film di P.T Anderson che vado a vedere,che dire: un film psichedelico,ambientatro negli anni 70 dove la droga di ogni tipo regnava sovrana nella vita degli hippy fricchettoni. Tutta la storia si basa sulla ricerca da parte del detective privato Doc Sportello di un magnate dell'edilizio scomparso,quest'ultimo amante dell' ex di Doc ,Shasta Fey, del quale il detective è ancora innammorato. Si può dire che in linea di massima le indagini di Doc seguano un filo logico durante tutto il film,ma sono tutte le piccolezze e le informazioni in più a rendere il film un vero "casino" ,in tutti i sensi, a volte non sono riuscito a seguire certe scene. Presenti inoltre una continua ironia e comicià: a volte sottile altre volte volutamente esagerata. Interpretazione di Joaquin Phoenix,a mio parare, pazzesca, portando il protagonista a vivere in un perenne trip al di fuori dal mondo che lo rende in qualche modo ridico e comico a tratti. In conclusione Vizio di forma è un film strano, forse uno di quei film da guardare due o tre volte prima di poterlo apprezzare veramente ma mi è piaciuto,se volete qualcosa di diverso dai soliti film andatevelo a vedere,ma non aspettatevi il classico giallo.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a teofac »
[ - ] lascia un commento a teofac »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
valerypto
|
sabato 28 febbraio 2015
|
il grande lebowski secondo paul thomas anderson
|
|
|
|
Vizio di Forma, titolo originale: Inherent Vice, è il tentativo di Paul Thomas Anderson di riscrivere un viaggio, di divertirsi. Anche se non abbandona mai il suo stile, la sua scrittura ponderata e ben calibrata, la sua regia fatta di primi piani. Più di una volta, prova a mettere KO lo spettatore con trovate assolutamente incredibili, degli scatti (di idee e di camera) che hanno dello psichedelico. E non si capisce mai davvero, mai cosa sia reale e cosa no. Se le voci che sentiamo sono voci di persone vere, oppure se sono solo il frutto dell’ennesimo trip di Doc. Nel 1970 quella era la realtà, mentre molte persone osservavano il sogno Californiano del ritorno alla natura che lasciava il posto agli affaristi terrieri ed ai costruttori edili.
[+]
Vizio di Forma, titolo originale: Inherent Vice, è il tentativo di Paul Thomas Anderson di riscrivere un viaggio, di divertirsi. Anche se non abbandona mai il suo stile, la sua scrittura ponderata e ben calibrata, la sua regia fatta di primi piani. Più di una volta, prova a mettere KO lo spettatore con trovate assolutamente incredibili, degli scatti (di idee e di camera) che hanno dello psichedelico. E non si capisce mai davvero, mai cosa sia reale e cosa no. Se le voci che sentiamo sono voci di persone vere, oppure se sono solo il frutto dell’ennesimo trip di Doc. Nel 1970 quella era la realtà, mentre molte persone osservavano il sogno Californiano del ritorno alla natura che lasciava il posto agli affaristi terrieri ed ai costruttori edili. Allo stesso tempo, la scena gioviale della marijuana cedeva il passo ai cartelli burocratici dell’eroina dall’estensione globale; gli ospedali psichiatrici venivano svuotati in favore di centri di “recupero” a fini di lucro; e un’era di vivace attivismo politico veniva guidato da una rete segreta di spie, infiltrati e giochi sporchi(ed ebrei nazisti). La storia di Vizio di Forma non è lineare e “semplice” come quella de Il grande Lebowski, di cui si capisce tutto in poco più (o poco meno, dipende dallo spettatore) di mezz’ora. In Vizio di Forma, veniamo catapultati in un giro impossibile, incredibile, fatto di spie e controspie, di intrallazzi tra governo e spacciatori, di federali e di costruttori, di ex-fidanzate e di poliziotti scontenti.
E insieme a Sportello interpretato da Joaquin Phoenix che è presente in ogni fottutissima scena(perno del film), indagheremo sulla Golden Feng, prima barca a tre alberi, poi triade cinese, infine scudo fiscale per alcuni “potenti” (e particolari) dentisti. La sottotrama è la droga, l’eroina. Al suo fianco, Bigfoot Bjornsen, “lo sbirro”, interpretato da Josh Brolin; e l’avvocato (di diritto marittimo) Sauncho Smilax, che ha la faccia di Benicio Del Toro. (Quando li vediamo tutti e tre insieme, seduti a un tavolo nel distretto di polizia, riusciamo quasi a vedere il miracolo del cinema: quello fatto di poco, di grandi interpretazioni e di facce espressive).
Il grande Lebowski faceva ridere per il suo surrealismo, per il suo continuo essere al di sopra delle righe e per i suoi personaggi, tutti più o meno caricaturali, dove il più normale (assurdamente) era il Drugo. In Vizio di Forma, invece, ci sono stereotipi ricalibrati, possibili, magari addirittura verosimili, se all'inizio possiamo essere disorientati da una tale moltidudine di notizie e informazioni, man mano che il film procede capiamo che l'intento del regista è quello guardare con occhio nostalgico un'epoca che non c'è più, soprattutto nella scena sulla note di Neil Young che mi ha fatto emozionare tantissimo. Vestiti decorati con fiori o vivacissime stoffe di colori vivi. Il loro ideale di pace e libertà risuonavano in maniera evidente in quel periodo. La ricerca sfrenata della totale libertà era il significato insito nel loro stile di vita. Questo movimento toccò particolarmente l'opinione pubblica, tanto da impressionare le pellicole di molti registi, nonché la musica di molti artisti. Si può definire Vizio di Forma il completamento della parabola discendente del sogno americano che Anderson aveva iniziato con il Petroliere e che aveva continuato con The Master. Da vedere filmone.
ESPERIENZA ONIRICA
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a valerypto »
[ - ] lascia un commento a valerypto »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
epassp
|
sabato 28 febbraio 2015
|
per carità!
|
|
|
|
No, non ci siamo. Anche se senza effetti speciali, è proprio un film americano, ed anche di scarsa qualità. Troppo parlato e lungo, richiede una costante attenzione e concentrazione per non perdere il "filo" del discorso. Situazioni ben oltre il limite dell'umana ragionevolezza.
E' stato il primo film che mi ha costretto ad uscire dalla sala prima della fine.
|
|
|
[+] lascia un commento a epassp »
[ - ] lascia un commento a epassp »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
vanessa zarastro
|
venerdì 27 febbraio 2015
|
chandler rivisitato
|
|
|
|
Vizio di forma è un noir divertente che prende spunto dai tanti Marlowe che la cinematografia degli anni ’70 ha prodotto. Paul Thomas Anderson, al suo settimo film, dimostra di essere un cinefilo che, senza eccedere in gigionerie citazioniste, si ispira ai grandi del cinema di quegli anni. Chi non ricorda Eliot Gould che Robert Altman ci rappresenta alle prese con il suo gatto (che non voleva cambiare marca del cibo) o Robert Mitchum diretto da Dick Richards in Marlowe il poliziotto privato o ancora Jack Nicholson/J. J. Gittes che Roman Polanski ci propone nella Chinatown a L.A.?
Al centro della vicenda c’è Doc Sportello (un perfetto Joaquin Phoenix) un investigatore privato hippy, spinellato e inattendibile, nella Los Angeles degli anni Settanta. Doc nella sua casa di Gordita Beach riceve la visita inaspettata della sua ex compagna che lo coinvolge in un caso complesso che include una grande varietà di personaggi: spacciatori, ex tossicomani, sette pseudoreligiose, un suonatore di sax che fa la spia, detectives FBI, organizzazioni massoniche di dentisti, case chiuse gestite da donne orientali che riciclano denaro sporco, avvocati maldestri e così via.
Come nelle storie di Marlowe, della trama si capisce poco ma è irrilevante rispetto allo scoperchiamento del mondo della ricca borghesia californiana che si rivela piena di intrighi e corruzione. Tutto ciò grazie a un improbabile personaggio in linea con un filone della letteratura americana che propone per protagonista la figura dell'anti-eroe. Basti per tutti citare Rip van Winkle, capolavoro del newyorkese Washinton Irving.
Tratto dal libro Inherent vice di Thomas Pynchon il nostro Doc si troverà indagato, a sua volta, per omicidio, alle prese con movimenti politici di estremisti da un giro di nazisti a un gruppo stile Black Panthers e, inoltre, perseguitato da un ossessivo poliziotto (Josh Brolin) che rappresenta una sorta di alter-ego. Doc Sportello, in fondo, è un altro "Drugo" Lebowski, il fannullone narrato dai fratelli Coen, che ama la marijuana e i cocktails alla vodka, la cui vita viene sconvolta dalla visita di due sicari. Del resto sembra che i Coen per questo personaggio si siano ispirati proprio al Lungo Addio di Chandler.
La voce fuori campo è Sortilège, interpretata dalla cantautrice Joanna Newsom, che appare in qualche frame. Per impersonare Shasta, l’ex compagna di Doc di cui è ancora innamorato, Anderson ha scelto il volto e il corpo sfuggente di Katherine Waterston. Altri famosi attori si sono prestati a piccole parti o cammei: Benicio del Toro è l’avvocato Sauncho esperto di marina, Eric Roberts è il costruttore, Owen Wilson è Coy la spia, Reese Whiterspoon è Penny Kimball procuratore e compagna occasionale di Doc.
La canzone di Neil Young "Journey through the Past" sottolinea un momento magico ormai lontano perché siamo in piena era di Nixon è il flower power è già al tramonto.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a vanessa zarastro »
[ - ] lascia un commento a vanessa zarastro »
|
|
d'accordo? |
|
|
|