liuk!
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lunedì 11 novembre 2013
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onesto film di zombie
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Non sará innovativo né con spunti o scene particolari, ma Wolrd War Z é un film buono, veloce, immediato e senza troppi fronzoli. Chiaramente per chi ama il genere, non per tutti. Forse Pitt preso dalla Tarantino-Mania di rifare film in stille classico, ha guardato ai suoi amori giovanili e gli é venuta la voglia di uno zombie-movie. Immagino si sará divertito parecchio! Concludendo, ne consiglio la visione, non vi annoierete.
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film eater
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sabato 9 novembre 2013
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io non sarò leggenda ma almeno sono vivo!
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Uno zombie-virus si spande per il globo alla velocità della luce, persino Obama o chi per lui (questo il regista ce lo lascia immaginare) viene morso nel giro di poche ore. La pandemia è dilagante e un antidoto non esiste, per il momento. Wow, direte, che c'è di nuovo? Fin qui ben poco. Il cast Brad Pittiano mi ha però rincuorato e sono andato avanti fiducioso. La famiglia di Brad, Gerry nel film, - un ancora giovane ex-militare ONU in congedo, con esperienza sul campo negli scenari più difficili, ora casalingo - si salva questa volta, ma solo perché lui (Gerry) deve dare una mano a scoprire l'origine dello zombie-virus, il caso zero per intenderci.
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Uno zombie-virus si spande per il globo alla velocità della luce, persino Obama o chi per lui (questo il regista ce lo lascia immaginare) viene morso nel giro di poche ore. La pandemia è dilagante e un antidoto non esiste, per il momento. Wow, direte, che c'è di nuovo? Fin qui ben poco. Il cast Brad Pittiano mi ha però rincuorato e sono andato avanti fiducioso. La famiglia di Brad, Gerry nel film, - un ancora giovane ex-militare ONU in congedo, con esperienza sul campo negli scenari più difficili, ora casalingo - si salva questa volta, ma solo perché lui (Gerry) deve dare una mano a scoprire l'origine dello zombie-virus, il caso zero per intenderci. Pare che la voce di uno zombie-virus sia trapelata da una mail, ma sia stata alquanto osteggiata da militari e scienziati, che fanno fatica a credere che si tratti di non-morti. La scienza è scienza, insomma! Comunque Gerry si fa una passeggiata in Corea del Sud (al nord la dittatura di Pyong Yang ha avuto la brillante idea di cavare i denti a tutta la popolazione, a dir poco geniale!), ma non ne cava un ragno dal buco. In Israele ,invece, dove hanno innalzato un muro anti-zombie pare se la cavino e, anzi, danno rifugio ai palestinesi... ma l'armata degli zombie non è facile da contrastare. Non voglio svelarvi altro, se non che le scene avvincenti non mancano e la computer grafica è utilizzata ai massimi livelli. L'adrenalina non manca ed è quello che ci aspettiamo da uno zombie movie, no? Inoltre gli zombie sono veramente resistenti e sono stupidi per fortuna (Dio ci scampi dagli zombie intelligenti!), ma non ci sono inutili scene di fagocitamento di arti e cervelli, del resto sono solo contenitori di un virus e lo scopo di un virus è diffondersi non mangiare. Il finale è veramente intelligente e non ti lascia l'amaro in bocca. Banali espedienti come la bambina misteriosa che ha sviluppato gli anticorpi e ci servirà per sviluppare un antidoto miracoloso, sono stati, qui, finemente evitati.
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vincenzo2222
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martedì 5 novembre 2013
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niente di nuovo, però diverte
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Sicuramente l'onda di zombi è una delle scene memorabili di questo film. Per il resto, la storia segue i canoni del genere: la normalità della vita quotidiana viene stravolta e tocca all'eroe di turno trovare la soluzione per debellare il male (o almeno evitarlo). Il tutto è ben girato, con agguati di massa ben dosati. Un buon blockbuster, ma niente di più.
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purplerain
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giovedì 31 ottobre 2013
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pallottole, fughe e troppo buonismo.
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Se vi piacciono i film del tipo “sparatutto” quasi simili ai videogame di ultima generazione allora questo è il film che fa per voi, e anche per me. World war Z tratta di un’infezione virale non ben determinata che trasforma le persone in essere che attaccano i vivi ma, a differenza degli altri zombi movies, non li mangiano la si limitano a morderli per farli trasformare dopo pochi secondi in esseri come loro. Il film parte piano, in una normale giornata, con una famiglia, quella del protagonista, Pitt, e di sua moglie, l’ottima Enos, che con le due figlie si reca al lavoro e subito dopo ci troviamo di fronte al problema contagio, che fa decollare il film subito e ci permette di vivere tutto il resto del film sotto l’effetto dell’adrenalina e della tensione anche se dentro di noi già sappiamo che al protagonista niente accadrà.
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Se vi piacciono i film del tipo “sparatutto” quasi simili ai videogame di ultima generazione allora questo è il film che fa per voi, e anche per me. World war Z tratta di un’infezione virale non ben determinata che trasforma le persone in essere che attaccano i vivi ma, a differenza degli altri zombi movies, non li mangiano la si limitano a morderli per farli trasformare dopo pochi secondi in esseri come loro. Il film parte piano, in una normale giornata, con una famiglia, quella del protagonista, Pitt, e di sua moglie, l’ottima Enos, che con le due figlie si reca al lavoro e subito dopo ci troviamo di fronte al problema contagio, che fa decollare il film subito e ci permette di vivere tutto il resto del film sotto l’effetto dell’adrenalina e della tensione anche se dentro di noi già sappiamo che al protagonista niente accadrà. Inutile dire che il film sia un continuo richiamo a pellicole precedenti sul genere, ma vive anche di intuizioni abbastanza geniali ma poco sviluppate: intanto il film ruota troppo attorno al protagonista e lascia poco spazio agli altri che sembrano ogni volta vassalli al servizio del re, messi lì ogni volta che Pitt si sposta solo ed esclusivamente per proteggerlo, nonostante nessuno lo conosca e l’istinto di sopravvivenza dovrebbe essere leggermente più marcato in certe situazioni, invece si vedono persone pronte al sacrificio troppo facilmente, quasi fossero tutti missionari. L’idea di spostarsi un po’ in tutto il mondo è bella, ma i luoghi sono poco trattati, c’è appena il tempo di darvi un’occhiata che già si deve scappare, ed è un peccato perché l’idea della costruzione preventiva di un muro, quasi fosse quello di Berlino, appare subito originale ma breve. Tutto sommato però il film scorre veloce, la sceneggiatura risulta ben curata e forse sarebbe stato necessario allargare il tutto, trattare anche le storie degli scienziati, di alcuni soldati o dell’uomo che lo aiuta in Israele, per sapere chi sono e portare il tutto in una trilogia oggi tanto di moda. Speriamo vi sia un prosieguo, del resto le possibilità ci sono e per gli amanti del genere sarebbe piacevole, magari trattando la cattiveria umana in certe situazioni e non solo il lato buono delle persone.
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giorpost
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mercoledì 30 ottobre 2013
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da boyle a lawrence,gli zombi copia non convincono
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Il filone post apocalittico prende sempre più piede nel panorama cinematografico contemporaneo. Sono ormai decine i titoli ambientati in una terra desolata a seguito di una catastrofe naturale oppure, come nel caso di World War Z (USA, 2013), dopo una pandemia mondiale che rende gli uomini bestie feroci assetate di carne umana. Se negli anni 60/70 la parola zombie fu inflazionata ed i film annessi e connessi venivano sfornati con frequenza periodica, oggi si ritorna al genere dopo una pausa di qualche decennio, si usano aggettivi diversi per descrivere i cosiddetti non- morti, grossi budget a disposizione che rendono i mostri più veritieri e si scelgono grandi nomi per richiamare pubblico.
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Il filone post apocalittico prende sempre più piede nel panorama cinematografico contemporaneo. Sono ormai decine i titoli ambientati in una terra desolata a seguito di una catastrofe naturale oppure, come nel caso di World War Z (USA, 2013), dopo una pandemia mondiale che rende gli uomini bestie feroci assetate di carne umana. Se negli anni 60/70 la parola zombie fu inflazionata ed i film annessi e connessi venivano sfornati con frequenza periodica, oggi si ritorna al genere dopo una pausa di qualche decennio, si usano aggettivi diversi per descrivere i cosiddetti non- morti, grossi budget a disposizione che rendono i mostri più veritieri e si scelgono grandi nomi per richiamare pubblico. Il tutto prendendo a prestito e rimescolando cose già viste, cercando di superare il predecessore in fatto di spettacolarità. Marc Foster è un buon regista, ha girato Quantum of Solace con eleganza, ma non ha ancora un curriculum tale da poter giustificare tutta questa fiducia da parte di una casa di produzione. Eppure quando Hollywood si mette in testa una cosa, come un infante prima o poi la ottiene ed eccoci con un kolossal dalle vertiginose riprese aree, scene di massa che solo un ricco fondo cassa può consentire e Brad Pitt a disposizione con faccia e soldi, contribuendo alla realizzazione del film da co-produttore avendone acquisito i diritti dallo scrittore Max Brooks, autore sella storia. Se ci limitassimo a guardare il film sotto l’ aspetto ludico, le 2 ore si possono investire per vederlo, ma personalmente farei fatica a rivederlo una seconda volta. E spiego i perché e i percome. Prima di ogni cosa la forma ancorché la sostanza degli zombie moderni ricorda in tutto e per tutto quelli di 28 giorni dopo di Danny Boyle (2002) ed i successivi presenti in Io sono leggenda (2007), anche se questi ultimi creati in computer grafica. Occorre poi affrontare la causa, prima ancora dell’ effetto, della “malattia” che si diffonde nel genere umano in quanto nel primo film il contagio nasce da scimmie idrofobe scappate da un laboratorio, nel secondo da un virus causato da un vaccino mentre in World War Z trattasi di infezione virale non meglio identificata. In tutti i casi, dunque, il tutto nasce per eventi banali sfuggiti al controllo causando un effetto a catena inarrestabile ed inoltre l’ infezione si diffonde attraverso il contatto col sangue (dunque aggressione fisica con relativo morso). Troppe similitudini, dunque. La novità in quest’ opera, comunque di buon livello, è la soluzione finale, ovviamente ideata dall’ autore del romanzo: gli zombie attaccano chiunque risparmiando solo pochi eletti per un motivo specifico che non rivelo a vantaggio di chi non ha ancora visto il film ma che suscita senz’ altro stupore. Per l’ aspetto recitativo Pitt non è in gran forma, fa lo stretto necessario e tra l’ altro con un’ acconciatura non idonea per un ex funzionario ONU come copione recita mentre il nostro Favino, presente ormai in pianta stabile in produzioni hollywoodiane, non convince, sembra quasi svogliato, forse perché i nostri attori non sono troppo avvezzi alle sequenze di azione e suspance, come in questo caso. Alla regia contesto il girato negli ambienti chiusi, mentre come detto le sequenze di massa sono ben sviluppate e spettacolari. Ma quanto di più sbagliato potesse esser proposto ad un grande pubblico è quanto visto nella parte centrale del film che mostra risvolti sociali attualmente irrealizzabili, ovvero una riappacificazione in Medio Oriente tra palestinesi ed israeliani in nome di una salvezza da trovare al di qua di un muro sempre più alto che circonda l’ intera Gerusalemme: non si può ridicolizzare in tal modo una guerra ideologica, politica ed etnico - culturale millenaria in nome di un film sugli zombie, anche se occorre ammettere che le sequenze in Terra Santa (girate in realtà a Malta) sono piene di una giusta tensione narrativa e vedono la presenza di un ottimo interprete quale Jurgen Warmbrunn nella parte del capo del Mossad. La mia è una critica sostanziale, sia chiaro, lungi da me sconsigliare il film che comunque non può mancare nella bacheca degli appassionati di genere, tra i quali risulta anche il sottoscritto. Diciamo che se il regista ed il team di sceneggiatori (quasi tutti provenienti da Lost) avessero provato a presentarci dei mostri meno “iperattivi” di quelli di Boyle e se non ci fosse stata la solita, immancabile metropoli americana a far da sfondo nel prologo del film (in questo caso Filadelfia), avrei potuto premiare maggiormente lo sforzo. Per ora, tra le pellicole filo zombie dell’ ultimo decennio posso affermare che Regno Unito batte USA 2 a 0 (28 giorni dopo, 28 settimane dopo).
Al film di Foster consegno un 6 di stima ma da rivedere lo stile recitativo (che dipende in buon parte dall’ impostazione che si dà alla pellicola, non solo dal talento degli interpreti) e il girato negli spazi interni. Rimandato a settembre.
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kyotrix
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domenica 27 ottobre 2013
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zombi 2.0
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Si trasformano in 12 secondi, piu' veloci, piu' cattivi... ^o^ Scherzi a parte, alla fine il fim mi ha intrattenuto discretamente, pure il finale non e' male. Ma ovviamente ci sono molti difetti, cose strane e scende hollywoodiane, dalle colonne umane di zombi allo stesso Brad che dopo "la caduta", infilzato da parte a parte ( cosa che normalmente ucciderebbe un uomo in pochi minuti ) cammina fino al centro ricerca ( casualmente erano arrivati vicini e casualmente sanno come raggiungerlo a piedi ) e dopo 3 giorni e' in piedi ( senza che l'abbiano operato ) e pure corre...
Altra cosa che non mi e' piacita sono i flash back, mentre Brad pensa e ricorda scene viste, per aiutare a capire meglio allo spettatore medio/basso ( io direi rinco.
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Si trasformano in 12 secondi, piu' veloci, piu' cattivi... ^o^ Scherzi a parte, alla fine il fim mi ha intrattenuto discretamente, pure il finale non e' male. Ma ovviamente ci sono molti difetti, cose strane e scende hollywoodiane, dalle colonne umane di zombi allo stesso Brad che dopo "la caduta", infilzato da parte a parte ( cosa che normalmente ucciderebbe un uomo in pochi minuti ) cammina fino al centro ricerca ( casualmente erano arrivati vicini e casualmente sanno come raggiungerlo a piedi ) e dopo 3 giorni e' in piedi ( senza che l'abbiano operato ) e pure corre...
Altra cosa che non mi e' piacita sono i flash back, mentre Brad pensa e ricorda scene viste, per aiutare a capire meglio allo spettatore medio/basso ( io direi rinco..) il senso del suo ragionamento. Una persona normale e attenta al film, le scene incriminate le nota subito senza che ce le facciano rivedere forzatamente...allo spettatore si dovrebbe dare la possibilita' di usare un po' la materia grigia, se poi non ci arriva, son fatti suoi ^o^
Cosa positiva, almeno e' giustificata l'aggressivita' di questi zombi! A differenza di TUTTI gli altri film o serial-tv, dove non si capisce come mai uno zombi voglia mangiare carne umana, visto che non ha bisogno di nutrirsi, qui ovviamente - SPOILER - e' il virus che vuole diffondersi a tutte le persone sane, infatti non mangiano gli umani, ma li mordono per ferirli e poi passano subito alla ricerca di altri.
Discreto
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gattacan
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giovedì 24 ottobre 2013
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che spreco di soldi, tempo, attori e di zombi
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Gli zombi e tutti i mostri sono utili per rappresentare paure e oscurita dell'uomo e della società. Ma si può decidere di non sfruttare questo fatto in un film.
Gli zombi sono divertenti, lenti e stupidi sempre in cerca di cervelli, possono farti fare delle belle risate. Ma si può decidere di non sfruttare questo fatto in un film.
Gli zombi sono spaventosi, inesorabili,orribili, cannibali, possono davvero far urlare di paura. Ma si può decidere di non sfruttare questo fatto in un film.
Va bhè è inutile stare a parlare di zombi quando non è che centrino molto con 'sto film.
In questo film si è deciso di sfruttare (male) Brad Pitt.
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Gli zombi e tutti i mostri sono utili per rappresentare paure e oscurita dell'uomo e della società. Ma si può decidere di non sfruttare questo fatto in un film.
Gli zombi sono divertenti, lenti e stupidi sempre in cerca di cervelli, possono farti fare delle belle risate. Ma si può decidere di non sfruttare questo fatto in un film.
Gli zombi sono spaventosi, inesorabili,orribili, cannibali, possono davvero far urlare di paura. Ma si può decidere di non sfruttare questo fatto in un film.
Va bhè è inutile stare a parlare di zombi quando non è che centrino molto con 'sto film.
In questo film si è deciso di sfruttare (male) Brad Pitt.
Questo film è sul suo personaggio, un super qualcosa che lavora alle nazioni unite, cosa fa o cosa ha fatto non si sa. L'unica cosa chiara è che prima del film era già un grande per gli altri e che vive tutto il film senza quasi cambiare espressione (manco si mette il cappello per intendersi). Incontra gli zombi e non sgrana gli occhi, uccide per la prima volta uno zombi e lo fa come se tutte le domeniche le passasse così, è inseguito dagli zombi non suda non si agita neppure nel tono della voce, deve fare una scelta estrema e potenzialmente letale, non una lacrima non una contrizione. INtorno a lui la gente muore non un briciolo di orrore attraversa il suo sguardo.
Trova la soluzione al problema del film (non alla trama sciapa e alle scene iper cinetiche) e non si scalda.
Fa giusto un sorriso alla famiglia ritrovata. Povera Linden, potevano rimpiazzarla con un manichino, per lo meno non avrebbe dovuto sopportare la fastidiosa figliolanza.
In sintesi i pro:
- non c'è un minimo di violenza, l'atto più violento è perpetrato da Pitt.
- non perde (troppo) tempo e dopo aver dimostrato che Pitt vuol bene alle sue bimbe lo si manda subito in azione.
- Alcune scene sono abbastanza impressionanti.
In sintesi i contro:
- non c'è un minimo di violenza, l'atto più violento è perpetrato da Pitt.
-il film sembra non perdere tempo ma alla fine ti accorgi di aver sprecato due ore di vita.
- Le scene di azione sono malgirate, confuse e poco coinvolgenti, solo tanti zombi che saltano addosso alla gente non si sa per cosa, per fargli festa forse?
- L'interpretazione del protagonista (le altre sono del tutto superflue) è piatta, anti immedesimazione, noiosa e insensata. Empatizzo maggiormente con lo zombi che lo aspetta fuori dalla porta ticchettando i denti.
- la paura non c'è, la speranza neppure, c'è un tizio che va in missione e misteriosamente ci viene detto che l'ha portata a termine.
Se volevano farci vedere le scene "pheeghe" delle cataste di zombi bastava il trailer, gli avremmo detto pure "bravi!"
Do due stelle perchè "ciliegine" è irraggiungibile ma ci manca veramente poco.
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iankenobi
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mercoledì 23 ottobre 2013
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quanta noia questi zombies
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Classifico svolgimento hollywoodiano del genere apocalittico.Eroe privato che si trova costretto a fare l'eroe suo malgrado...potrei tranquillamente mettere non so' la guerra dei mondi di tom cruise,il john cusack di 2012 o il dennis quaid the day after tomorrow e non mi accorgerei nemmeno della differenza.Nessuna sorpresa,nessuna trovata qui se non la ricostruzione degli zombie come onda famelica capace di rigenerarsi e d iavanzare come un vortice di corpi:
Persino il tentativo di simbolismo sul muro israeliano capace di isolarsi dal male del mondo occidentale,risulta scontato, e privo di qualsiasi mordente.Copia ed incolla da film precedenti.Bocciato!
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lindo
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domenica 13 ottobre 2013
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2012 vs io sono leggenda
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Bee llooo.. Uno tshunamj di zombi, catastrofico al punto giusto con momenti di horr ad livello.. Davvero bello!
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