the dude
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lunedì 8 luglio 2013
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il vero zombie è brad pitt
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Film di serie C decisamente, se ce ne fosse una per i film. Anzi direi che la serie b-blockbuster gli va molto larga, quindi è dovere di tutti creare una serie ad hoc per questo capolavoro di mediocrità.
Visto ieri sera nonostante la febbre, che pensavo mi avrebbe reso molto più impressionabile invece me l'ha fatta addirittura scendere!, e non consigliabile per nessun aspetto.
Pessimo Brad, pessimo Favino, pessimo lo script, accettabili gli effetti speciali ma è uno di quei film già visti e già vissuti. Il problema però è che è la nemesi di quei film come "28 giorni dopo".
Ritmo inesistente, battute stucchevoli, inquadrature imbarazzanti alle volte (quella in cui i due protagonisti si salvano i numeri di telefono a vicenda su apparecchi del dopoguerra è un tocco al cuore) fanno di questo film una pellicola di serie "c" appunto.
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Film di serie C decisamente, se ce ne fosse una per i film. Anzi direi che la serie b-blockbuster gli va molto larga, quindi è dovere di tutti creare una serie ad hoc per questo capolavoro di mediocrità.
Visto ieri sera nonostante la febbre, che pensavo mi avrebbe reso molto più impressionabile invece me l'ha fatta addirittura scendere!, e non consigliabile per nessun aspetto.
Pessimo Brad, pessimo Favino, pessimo lo script, accettabili gli effetti speciali ma è uno di quei film già visti e già vissuti. Il problema però è che è la nemesi di quei film come "28 giorni dopo".
Ritmo inesistente, battute stucchevoli, inquadrature imbarazzanti alle volte (quella in cui i due protagonisti si salvano i numeri di telefono a vicenda su apparecchi del dopoguerra è un tocco al cuore) fanno di questo film una pellicola di serie "c" appunto.
Se fossi un docente universitario direi a tutta la combriccola di ripresentarsi, ma non al prossimo appello, direttamente alla sessione successiva. Bocciato.
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ruosco82
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lunedì 8 luglio 2013
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zombie di successo....
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World War Z è tutto tranne che un classico film sugli Zombie. Adrenalina, risvolti socio-politici, internazionalità e un pò di sano spara tutto fanno questo film unico nel suo genere.Il nostro progonista (Gerry Lane) inizia la giornata cercando di accompagnare le sue figlie a scuola e la finisce in Korea indagando sul possibile paziente zero di questa pandemia.Durante le sue indagini trova personaggi diversi, di diversa caratura dove ognuno di essi affronta questa emergenza mondiale a modo suo.
Abbiamo i medici diffidenti, soldati eroi, spie doppio-giochiste, famiglie impaurite e politici voltagabbana.
Tutti questi personaggi interagiscono con la pellicola formandola ma senza invadere la leadership del nostro protagonista.
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World War Z è tutto tranne che un classico film sugli Zombie. Adrenalina, risvolti socio-politici, internazionalità e un pò di sano spara tutto fanno questo film unico nel suo genere.Il nostro progonista (Gerry Lane) inizia la giornata cercando di accompagnare le sue figlie a scuola e la finisce in Korea indagando sul possibile paziente zero di questa pandemia.Durante le sue indagini trova personaggi diversi, di diversa caratura dove ognuno di essi affronta questa emergenza mondiale a modo suo.
Abbiamo i medici diffidenti, soldati eroi, spie doppio-giochiste, famiglie impaurite e politici voltagabbana.
Tutti questi personaggi interagiscono con la pellicola formandola ma senza invadere la leadership del nostro protagonista.
Questo film riesce miscelare con una certa piacevolezza zombie e indagini, politica ed azione, pallottole e senso della famiglia, in poche parole un bellissimo film da vedere.
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macogiaco
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domenica 7 luglio 2013
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un bel film, tutto sommato
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Brad Pitt è una garanzia. E' forse il primo zombie-film intelligente, non come 28 giorni dopo o cose del genere, perchè in questo film, se i personaggi devono affrontare le creature prendono una pistola, non un'asse di legno.... Un film ben riuscito, sopratutto nella prima ora. Secondo me, il genere non è ben definibile: infatti, c'è una parte horror, con sangue e carneficine, azione, con Navy Seals e Marines realistici e thriller, con la suspance tipica dei film con Pitt. Lo consiglio sia a chi piace il genere horror, che azione e thriller.
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wwiwa
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sabato 6 luglio 2013
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fa paura ma è appassionante
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A me questo film è piaciuto e mi ha fatto molta paura, anche se non si vedono scene cruentissime la suspence c'è e tanta con l'ansia
dello zombi velocissimo che può piombarti addosso.
Sono molto impressionanti le scene in Israele ma in generale il film
mi ha appassionato e poi Brad Pitt è sempre molto carino.
Il finale non è spiegato benissimo rimane un po' aperto comunque
vale la pena andare a vedere questo film
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massimo
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sabato 6 luglio 2013
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vuoto
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Cosa dire,è un film che non dice niente,un film che corre, un film che non ha recitazione...un film che ha dialoghi poveri e ripetitivi,è un film tra fantascienza e horror... non si capisce, volendo fare un paragone con "prometheus" film di fantascieza... altro genere con alcuni passaggi critici ma ben trattegiato chiaro con un discorso questo a confronto sparisce...ora pensando che film di questo genere che vengono presentati nelle sale cinematrogafiche che presentano scelte comuni ad altri film che guarda caso sono tutti americani, di cosa sto parlando dell'uso che si fa del film a scopi che non sono di fare arte , nel senso che un registra fà sempre arte quando riesce in libertà a creare un prodotto dove le sue capacità avranno libero sfogo usando il mezzo che gli permetterà di mandare un discorso, ora supponendo che la persona non avendo i mezzi faccia uso a piene mani dell'aiuto o che certe organizzazione sul territorio usino i loro soldi per mandare i loro messaggi al territorio, il cinema è un buon strumento per il loro fine.
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Cosa dire,è un film che non dice niente,un film che corre, un film che non ha recitazione...un film che ha dialoghi poveri e ripetitivi,è un film tra fantascienza e horror... non si capisce, volendo fare un paragone con "prometheus" film di fantascieza... altro genere con alcuni passaggi critici ma ben trattegiato chiaro con un discorso questo a confronto sparisce...ora pensando che film di questo genere che vengono presentati nelle sale cinematrogafiche che presentano scelte comuni ad altri film che guarda caso sono tutti americani, di cosa sto parlando dell'uso che si fa del film a scopi che non sono di fare arte , nel senso che un registra fà sempre arte quando riesce in libertà a creare un prodotto dove le sue capacità avranno libero sfogo usando il mezzo che gli permetterà di mandare un discorso, ora supponendo che la persona non avendo i mezzi faccia uso a piene mani dell'aiuto o che certe organizzazione sul territorio usino i loro soldi per mandare i loro messaggi al territorio, il cinema è un buon strumento per il loro fine...il fatto che certi registri accettino tale rapporto senza pretendere di poter sviluppare un discorso qual che sia ma che abbi un contenuto di qualità e professionalità LORO mi fa pensare che sarebbe bene che cambino mestiere.
Qualsiasi lavoro che viene fatto
e venduto sul territorio ha della responsabilità etiche chi fà finta che tale responsabilità non esistono e sono di altre persone con ruoli diversI nella societa è un venduto.... produrre film immondizia
dà una visione distorta della società il danno maggiore viene fatto ai giovani che andando a vedere questi film perdono quel pò cultura che a scuola gli si dovrebbe essere insegnata.
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[+] quotato in toto...!
(di hollyver07)
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jhonny78
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sabato 6 luglio 2013
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bellissimo
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jaylee
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sabato 6 luglio 2013
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l'ultima onda
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Uno dei film più attesi dell’anno, World War Z di Marc Forster è un thriller apocalittico di quella che potrebbe essere l’ultima guerra dell’umanità… contro una marea di Zombie, una vera è propria pandemia che sembra sbucata dal nulla e alla quale niente sembra resistere. Ecco dunque nel succo, i riferimenti nel titolo, l’estensione “mondiale” e la Z che sta per “Zombie” e allo stesso tempo evoca l’ultima lettera dell’alfabeto (dunque della Storia).
Brad Pitt interpreta il protagonista Gerry Lane, specialista in infiltrazioni dell’ONU che ha il compito di trovare una cura attraversando nel processo ben tre continenti, nella speranza di poter tornare dalla sua famiglia prima che sia troppo tardi anche per loro.
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Uno dei film più attesi dell’anno, World War Z di Marc Forster è un thriller apocalittico di quella che potrebbe essere l’ultima guerra dell’umanità… contro una marea di Zombie, una vera è propria pandemia che sembra sbucata dal nulla e alla quale niente sembra resistere. Ecco dunque nel succo, i riferimenti nel titolo, l’estensione “mondiale” e la Z che sta per “Zombie” e allo stesso tempo evoca l’ultima lettera dell’alfabeto (dunque della Storia).
Brad Pitt interpreta il protagonista Gerry Lane, specialista in infiltrazioni dell’ONU che ha il compito di trovare una cura attraversando nel processo ben tre continenti, nella speranza di poter tornare dalla sua famiglia prima che sia troppo tardi anche per loro.
Il film, diretto con ottimo mestiere da Forster, punta molto sul ritmo e sulla potenza evocativa di immagini impressionanti, su tutte, lo sciamare degli Zombie che riempiono gli spazi come un fiume in piena, travolgono cose ed oggetti come un’onda e scalano mura come fossero un esercito di formiche. Difficile non rimanerne colpiti, anche se, a volte, il ritmo stesso diventa così convulso, ipercinetico, da rendere alcune scene quasi delle forme indistinte. Di fatto le scene all'aperto sono la parte migliore del film, laddove invece le scene di interni, dove l'adrenalina rallenta per far spazio al thriller psicologico, sono più deboli e meno sviluppate di quanto lo avrebbe permesso un cast internazionale di tutto rispetto.
Come dicevamo, ottimo mestiere, ma decisamente scarsa originalità… il tutto sembra un buon mix di tutta la filmografia zombie/epidemia virale da Cesar Romero in poi, anche se viene prediletto il lato cinetico di quel filone (dunque Io Sono Leggenda, 28 giorni dopo e l’Alba dei Morti Viventi – la versione di Zack Snyder- ed evito di citare i vari Resident Evil), piuttosto che il tradizionale lento e compassato Zombie che nasce –su larga scala- con La Notte Dei Morti Viventi (siamo nel 1968) e trova il suo più degno e recente successore nella serie televisiva The Walking Dead. Forse l’unica innovazione vera e propria risiede nella dimensione “globale” e non solo USA-centrica che tipicamente caratterizza gli altri film del genere, ed infatti la cura viene ricercata in India, Israele ed infine in Galles, dove Gerry troverà l’ultima speranza in un team di medici internazionali, tra cui il nostro Pierfrancesco Favino (che ad onor del vero, non sfigura affatto!). Peccato che questa peculiarità si fermi a quello che probabilmente è una mera operazione commerciale di volti e accenti non-USA, mentre avrebbe potuto esplorare un riferimento alle migrazioni mondiali in massa dai Paesi del Sud verso quelli del Nord (ovvero le ondate di zombie, proprio come ci appaiono, o ci vogliono far apparire, le questioni di cui sopra) , problema risolvibile solo a livello globale e non locale -proprio come succede nel film- ma che rimane una tematica appena scalfita.
In definitiva, divertente e teso World War Z rappresenta un buon prodotto, che trova il suo picco nella visionarietà della fotografia, ma un po’ troppo superficiale rispetto al potenziale. (www.versionekowalski.it)
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stefano borroni
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venerdì 5 luglio 2013
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benvenuti nell'era degli zombie 3.0
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Occorre fare una premessa: Chi ha letto l'omonimo libro di Brooks, molto probabilmente, resterà deluso.
Non solo perchè la trasposizione cinematografica cambia completamente i moniti e i significati sottolineati dall'autore originario, ma anche per un finale che finisce per smontare definitivamente i legami tra pellicola ed opera letteraria.
Mentre lo scrittore rende evidente l'importanza della collaborazione di tutta l'umanità nella lotta alla pandemia, Hollywood semplifica tutto, rendendo Brad Pritt l'unico eroe di tutta questa storia.
Nel film, il noto attore, interpreta i panni di un inviato dell'ONU, incaricato di trovare origine ed una cura all'epidemia che trasforma gli esseri umani in non-morti.
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Occorre fare una premessa: Chi ha letto l'omonimo libro di Brooks, molto probabilmente, resterà deluso.
Non solo perchè la trasposizione cinematografica cambia completamente i moniti e i significati sottolineati dall'autore originario, ma anche per un finale che finisce per smontare definitivamente i legami tra pellicola ed opera letteraria.
Mentre lo scrittore rende evidente l'importanza della collaborazione di tutta l'umanità nella lotta alla pandemia, Hollywood semplifica tutto, rendendo Brad Pritt l'unico eroe di tutta questa storia.
Nel film, il noto attore, interpreta i panni di un inviato dell'ONU, incaricato di trovare origine ed una cura all'epidemia che trasforma gli esseri umani in non-morti.
Con l'alibi della ricerca del punto da cui ha avuto inizio tutto, il regista ci porta in un viaggio investigativo che ci fa scoprire come le diverse nazioni stiano combattendo la propria guerra agli zombie.
Se sulla carta l'idea di compiere questo itinerario del terrore potrebbe non suonare male, nella realtà finisce per trasformarsi in una fuga in cui lo spettatore fatica a seguire il passo degli eventi.
I dialoghi, a tratti decisamente scadenti, e la trama spesso senza un filo logico adeguato, finiscono spesso col confondere e lasciare insoddisfatta la curiosità di chi sta guardando il film. Fatti accennati ma poco chiari, scene senza un preciso scopo, rendeno poco credibile un film che molti fan di questo genere avevano atteso.
Il film tuttosommato tiene lo spettatore incollato sulla poltrona per tutte e due le ore di proiezione ed intrattiene senza annoiare.
A tenere viva l'attenzione dello spettatore ci sono degli ottimi effetti speciali e la scelta di inquadrature che rendono partecipe lo spettatore;
Le riprese effettuate dall'alto nella prima parte del film rendono bene l'idea del caos e del panico , mentre la ricreazione di una Gerusalemme fortificata contro l'assalto degli zombie è molto suggestiva.
Gli zombie nel frattempo, pur mantendo il loro nome, perdono ogni possibile richiamo a quegli esseri immondi cari a Romero ed ai miti da cui hanno avuto origine.
Mentre Broox, portava il lettore alla scoperta di quale fosse la nascita del mito degli zombie e faticava non poco a definirli in questa maniera, nel film si accenna a questa vicenda (quando si dice che i sud-coreani non vengono creduti perchè usano questa parola). Tuttavia mentre Broox descrive zombie lenti ed incespicanti, il regista li pone come sul modello degli infetti di "28 giorni dopo" e compie infine un ulteriore passo. Gli zombie, in quanto infetti da un virus, sono in grado di agire quasi come fossero una singola entità. Si muovono insieme, formano piramidi di corpi e ragionano come se fossero una comunità di lotta e dovessero anch'essi lottare per la soppravvivenza.
Un'originalità forse non sfruttata a pieno, che può far far storcere il naso ai puristi del genere, ma avrebbe potuto introdurre novità in un mondo altrimenti ripetitivo. Tirando le somme, si può dire che il film si lascia vedere, intrattiene il pubblico per tutta la sua durata ma non colpisce particolarmente. Una volta usciti dalla sala c'è il rischio di dimenticarsi cosa si è appena visto.
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tiamaster
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venerdì 5 luglio 2013
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gli zombie non spaventano,ma intrattengono
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World War Z è un film difficile da recensire, perchè avendo avuto una produzione lunga e travagliata (originariamente il film doveva uscire otto mesi fà) è a tratti disorganico e frettoloso.Sicuramente il film intrattiene bene, è inteso e, (solo nella prima ora) un pò macabro.Si prova tensione e angoscia, molte sequenze sono adrenaliniche e spettacolari (scena d'Israele).L'aspetto più riuscito del film è "l'internazionalità", il viaggio intorno al mondo che il protagonista compie per trovare la cura al'epidemia zombie, che è sicuramente uno degli aspetti più interessanti del film.Ma anche i difetti sono tanti:il finale buttato là, assolutamente frettoloso e che fà presagire un sequel, alcuni momenti ridicoli e poco credibili (vedi la storia sul nord Corea di come ha contenuto l'epidemia o la soluzione di come combattre gli zombie, veramente insensata) personaggi privi di spessore o inutili (lo scienziato,che pare il personaggio più importante del film dura non più di 10 minuti).
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World War Z è un film difficile da recensire, perchè avendo avuto una produzione lunga e travagliata (originariamente il film doveva uscire otto mesi fà) è a tratti disorganico e frettoloso.Sicuramente il film intrattiene bene, è inteso e, (solo nella prima ora) un pò macabro.Si prova tensione e angoscia, molte sequenze sono adrenaliniche e spettacolari (scena d'Israele).L'aspetto più riuscito del film è "l'internazionalità", il viaggio intorno al mondo che il protagonista compie per trovare la cura al'epidemia zombie, che è sicuramente uno degli aspetti più interessanti del film.Ma anche i difetti sono tanti:il finale buttato là, assolutamente frettoloso e che fà presagire un sequel, alcuni momenti ridicoli e poco credibili (vedi la storia sul nord Corea di come ha contenuto l'epidemia o la soluzione di come combattre gli zombie, veramente insensata) personaggi privi di spessore o inutili (lo scienziato,che pare il personaggio più importante del film dura non più di 10 minuti).Insomma il film intrattiene bene, anche se non privo di difetti è con degli zombie che potevano essere usati in modi molto più macabri,sinistri o disturbanti
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astromelia
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venerdì 5 luglio 2013
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brad,come sei caduto in basso...
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no ho letto il libro,ma se tanto mi dà tanto,mio caro brad che sei un mio favourite artist,stavolta hai steccato in una parte che per estetica (troppo bello)non ti si addice,inoltre il film girato con cam a mano e con troppa velocità nelle scene, diventa un mulino che intontisce il cervello,poi mi sembra che il tormentone della propaganda anti-corea che si ripete spesso ultimamente sia mirato più ad un discorso politico con pretesto filmografico,la storia non sta in piedi resta un'action movie caotico e frammentario,niente di eclatante,se come dall'inizio la parte di pitt fosse stata assegnata ad ed harris,scommetto che il film non l'avrebbe visto quasi nessuno!a volte un'attore famoso serve a richiamare il pubblico,ma lo stesso pitt se lo poteva risparmiare,in ultimo: ci mancava pure il f
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no ho letto il libro,ma se tanto mi dà tanto,mio caro brad che sei un mio favourite artist,stavolta hai steccato in una parte che per estetica (troppo bello)non ti si addice,inoltre il film girato con cam a mano e con troppa velocità nelle scene, diventa un mulino che intontisce il cervello,poi mi sembra che il tormentone della propaganda anti-corea che si ripete spesso ultimamente sia mirato più ad un discorso politico con pretesto filmografico,la storia non sta in piedi resta un'action movie caotico e frammentario,niente di eclatante,se come dall'inizio la parte di pitt fosse stata assegnata ad ed harris,scommetto che il film non l'avrebbe visto quasi nessuno!a volte un'attore famoso serve a richiamare il pubblico,ma lo stesso pitt se lo poteva risparmiare,in ultimo: ci mancava pure il finale con morale(ma per chi?) con messaggio nefasto! voto 5 e una stella a malapena
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