aqqsar
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sabato 2 novembre 2013
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inutile
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Dal titolo e da quanto detto nelle interviste ci si aspetta ben altro. Un film sul lavoro, sulle imprese, un film con una storia e una comicita'. Invece non e' nulla: trama povera e slegata, momenti completamente inutili e senza senso o con un senso " ermeticamente ermetico"; ( tipo il funerale, il giro dell'albergo con le sorelle, il giro in barca....); ostentazione esagerata dell'omosessualita' delle due ragazze (esasperante,,), frasi infelici (per esempio, per come ho capito io, il film voleva far capire che ogni persona ha una sua dignità' e deve essere accettata, ma non si può fare una battuta sulla pedofilia perche' quella non puo' essere accettata!
Il finale poi.
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Dal titolo e da quanto detto nelle interviste ci si aspetta ben altro. Un film sul lavoro, sulle imprese, un film con una storia e una comicita'. Invece non e' nulla: trama povera e slegata, momenti completamente inutili e senza senso o con un senso " ermeticamente ermetico"; ( tipo il funerale, il giro dell'albergo con le sorelle, il giro in barca....); ostentazione esagerata dell'omosessualita' delle due ragazze (esasperante,,), frasi infelici (per esempio, per come ho capito io, il film voleva far capire che ogni persona ha una sua dignità' e deve essere accettata, ma non si può fare una battuta sulla pedofilia perche' quella non puo' essere accettata!
Il finale poi.......un enigma, si fa l' inaugurazione dell'albergo e ci si mette dentro il matrimonio gay.......bah, gli ospiti vanno via dietro al prete......tutti?!?!, e loro vanno a fare un giro in barca, ma cosa significa? L' albergo funzionerà o no? la gente andra' in questo albergo, che penso doveva essere il senso dell'impresa meridionale o no?!?
Tra l'altro un film difficilissimo da spiegare ad un ragazzino di 11 anni......
Francesca
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gufetta76
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venerdì 1 novembre 2013
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carino
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Questo film deve essere visto come una favola moderna. Sebbene la trama non convinca su tutti gli aspetti, perchè certe cose sono forzate e poco credibili, l'umorismo e la positività che ne trapela avvolta da una sottile malinconia acchiappa comunque lo spettatore. Storie di ordinario riscatto in una cornice paesaggistica da cartolina, una Sardegna mai nominata ma presente e riconoscibile ( vedi funerale tra le rovine romanopuniche di Nora). Colonna sonora fantastica , Rocco Papaleo bravo sia come attore che come regista. A tratti troppo lento.
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brunx
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giovedì 31 ottobre 2013
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prosegue il filo dell'ironia
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100 minuti trascorsi bene. La nota ironica pervade il film. Gli attori bravi, sono a volte personaggi prevedibili ma molto leggeri. Le musiche sono sottofondi ad un panorama splendido. Nell'insieme, bel film.
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furri17
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giovedì 31 ottobre 2013
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mi è piaciuto
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Non aspettatevi un capolavoro, Papaleo non è Woody Allen pero' il film è estremamente godibile e poetico.
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pier71
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giovedì 31 ottobre 2013
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papaleo vergognati!
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Un film talmente imbarazzante che non merita più di mezza riga di recensione. Fine.
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fra1980
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mercoledì 30 ottobre 2013
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assolutamente da vedere!
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Rocco Papaleo non si smentisce!
Film ottimo, sia per la fotografia che per la scelta dei personaggi e le relative connessioni a temi sociali importanti ed attuali, sdrammatizzati con magistrale bravura e simpatia!
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patricemakabu
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mercoledì 30 ottobre 2013
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una grande impresa del regista rocco papaleo
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La musica è uno degli elementi fondamentali che caratterizza questa produzione, l' anello di congiunzione tra la bellezza incontaminata dello scenario circostante e le peculiarità dei personaggi, protagonisti di quello che tutto si potrebbe definire tranne che una classica commedia all' italiana.
Una piccola impresa meridionale é in realtà una grande impresa del regista Rocco Papaleo, che si fa portavoce di una serie di tematiche che oggi risultano attualizzate e rivalutate.
Un film da cui cristallina affiora una spiccata comicità, ma che nasconde soprattutto la capacità di utilizzare il grande schermo per raccontare storie di vita che la società non si riconosce ancora pronta a comprendere e metabolizzare se non con molte riserve, che rischiano di incrinare i rapporti eclissando chi per svariate ragioni si vede primo attore di scelte apparentemente poco comprensibili e fuori dagli schemi della cosiddetta “normalità”.
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La musica è uno degli elementi fondamentali che caratterizza questa produzione, l' anello di congiunzione tra la bellezza incontaminata dello scenario circostante e le peculiarità dei personaggi, protagonisti di quello che tutto si potrebbe definire tranne che una classica commedia all' italiana.
Una piccola impresa meridionale é in realtà una grande impresa del regista Rocco Papaleo, che si fa portavoce di una serie di tematiche che oggi risultano attualizzate e rivalutate.
Un film da cui cristallina affiora una spiccata comicità, ma che nasconde soprattutto la capacità di utilizzare il grande schermo per raccontare storie di vita che la società non si riconosce ancora pronta a comprendere e metabolizzare se non con molte riserve, che rischiano di incrinare i rapporti eclissando chi per svariate ragioni si vede primo attore di scelte apparentemente poco comprensibili e fuori dagli schemi della cosiddetta “normalità”.
In questa seconda esperienza da regista Papaleo riesce qualitativamente a reggere al cospetto di Basilicata coast to coast, oggi però i personaggi percorrono un viaggio diverso, un viaggio interiore, sulla rotta dell' orizzonte nella verità, della liberazione che avviene spogliandosi di quel moralismo che nella vita non fa bene a nessuno e che non permette quasi mai di esprimersi liberamente.
L' ambientazione scelta non a caso é geograficamente al di fuori del contesto cittadino, un luogo inabitato, un quasi microcosmo, alla vista costante del mare a simboleggiare la riconquista in solitudine del proprio essere sul filo del movimento perpetuo delle onde, che sembrano portare progressivamente sulla sponda tutto quello che é lontano dagli stereotipi e dalle abitudini.
Un' originale struttura alberghiera ricavata da un vecchio faro, rimesso in sesto con la forza di chi si rimette in gioco ripartendo da zero, quale metafora migliore, che con molta probabilità il regista ha individuato come l' importanza di creare uno spazio nella nostra vita all' interno del quale accogliere e comprendere anche quello che ci sembra incomprensibile ed inconcepibile partendo, appunto, proprio da zero – un faro che certamente in origine era stato creato per indicare una rotta sul mare con il passare degli anni ritorna ad esercitare la stessa funzione sui confini dell' anima - in un luogo dove c'è posto per tutti.
Una piccola impresa meridionale é un lungometraggio dai ritmi scorrevoli, intervallati da frasi ricche di significato e da una serie di indovinati primi piani che riportano lo spettatore all' attenzione senza inutili forzature nei dialoghi, che si evidenziano volutamente poco articolati al fine di creare un clima molto vicino alla realtà, per la seconda volta Rocco Papaleo mette in scena una produzione che apre lo sguardo verso ambienti quasi sconosciuti, valorizzandone la bellezza e promuovendone la conoscenza al pubblico - che si é riscoperto coinvolto da un contesto suggestivo che ben fa comprendere le ragioni per cui il sud Italia dovrebbe essere maggiormente considerato quale ambita meta turistica.
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rafdp
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martedì 29 ottobre 2013
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capolavoro
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Dopo "Basilicata coast to coast", si conferma la maestria di Rocco Papaleo, alla regia di questo suo nuovo film. Si vive, nella proiezione, una totale immersione nella natura, nei paesaggi e soprattutto nelle melodie che emergono, lasciando spazio ai piccoli sogni che racchiudiamo in ognuno di noi. Un film che fa riflettere anche su importanti aspetti sociali, che hanno a che fare con il riconoscimento di significativi diritti umani, che ancora oggi sono una lacuna per il nostro Paese.
Ovviamente senza dimenticare il sarcasmo e il divertimento assicurato che questa pellicola è in grado di offrire al pubblico!
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fvm56
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lunedì 28 ottobre 2013
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una piccola impresa meridionale
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La prima cosa che colpisce nel girato è il luogo in cui si svolge l'azione principale: un faro lungo un tratto spettacolare di costa italiana. Già queste immagini meritano di essere viste in tutto il loro splendore. Venendo al film, Papaleo si discosta dallo schema proposto in "Basilicata coast to coast", anche perché qui la storia è assai diversa, come diversi sono gli attori sia per indole artistica che per esperienza professionale. Questa nuova strada narrativa da lui intrapresa appare un po' meno originale rispetto alla precedente, meno briosa, però anche assai più coraggiosa. Senza voler svelare troppo della trama, si può dire che un giovane musicista frustrato nel corpo e nello spirito (Scamarcio, grigio e vulnerabile ma efficace, in una parte ormai sempre più lontana dai ruoli che l'hanno reso celebre) ritorna alla vita anche grazie al rapporto con il cognato ex-sacerdote (Papaleo, dalle espressioni fisse e monocordi), ed all'incontro con una ex-prostituta (la Bobulova, troppo sopra le righe).
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La prima cosa che colpisce nel girato è il luogo in cui si svolge l'azione principale: un faro lungo un tratto spettacolare di costa italiana. Già queste immagini meritano di essere viste in tutto il loro splendore. Venendo al film, Papaleo si discosta dallo schema proposto in "Basilicata coast to coast", anche perché qui la storia è assai diversa, come diversi sono gli attori sia per indole artistica che per esperienza professionale. Questa nuova strada narrativa da lui intrapresa appare un po' meno originale rispetto alla precedente, meno briosa, però anche assai più coraggiosa. Senza voler svelare troppo della trama, si può dire che un giovane musicista frustrato nel corpo e nello spirito (Scamarcio, grigio e vulnerabile ma efficace, in una parte ormai sempre più lontana dai ruoli che l'hanno reso celebre) ritorna alla vita anche grazie al rapporto con il cognato ex-sacerdote (Papaleo, dalle espressioni fisse e monocordi), ed all'incontro con una ex-prostituta (la Bobulova, troppo sopra le righe). Sullo sfondo il rapporto fra due donne, ed altri personaggi di contorno (fra gli altri, da segnalare una bravissima Felberbaum, e Gianpiero Schiano, credibile nel ruolo dell'ex circense).
In definitiva un film piacevole e godibile, che affronta in maniera simpatica temi attuali e veri.
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libera8
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lunedì 28 ottobre 2013
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filom da vedere
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Ho trovato il film gradevole e lo consiglierò ai miei amici. Si sorride, si ride ma c'è anche di che riflettere. La location(almeno in parte) è la Sardegna, costa ovest , (se non sbaglio tra Bosa e Oristano ): un motivo in più per riempirsi gli occhi di tanta luminosa. bellezza. Esilarante il linguaggio un misto di pugliese e campano. l finale mi è piaciuto un po' meno:
Il mio giudizio è: 4 stelle, anche grazie alla bravura degli attori.
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