cenox
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giovedì 26 settembre 2013
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tre storie, un film
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Tre stelle e mezzo per questo film che percorre tre sorie diverse dentro lo stesso film: esse hanno un filo conduttore dall'inizio alla fine. Si comincia con la storia dello scapestrato, bello e dannato Gosling, che scopre quasi per caso di avere un figlio, e siccome non gli è mai importato di niente e nessuno, decide che quello è il momento pre dedicarsi finalmente a qualcuno, ma lo fa nel modo errato, ovvero ruba per dare i soldi a sua mamma. La seconda storia prosegue raccontando la vita di un poliziotto, visto da tutti come un eroe, ma pure nel mondo della polizia, si sa, esistono le mele marce, e sarà con quel mondo che il protagonista dovrà decidere da che parte stare.
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Tre stelle e mezzo per questo film che percorre tre sorie diverse dentro lo stesso film: esse hanno un filo conduttore dall'inizio alla fine. Si comincia con la storia dello scapestrato, bello e dannato Gosling, che scopre quasi per caso di avere un figlio, e siccome non gli è mai importato di niente e nessuno, decide che quello è il momento pre dedicarsi finalmente a qualcuno, ma lo fa nel modo errato, ovvero ruba per dare i soldi a sua mamma. La seconda storia prosegue raccontando la vita di un poliziotto, visto da tutti come un eroe, ma pure nel mondo della polizia, si sa, esistono le mele marce, e sarà con quel mondo che il protagonista dovrà decidere da che parte stare. L'ultima storia racconta di due ragazzi disadattati e un po' ribelli insomma, solo che uno è ricco e viziato, l'altro tutto il contrario. Non male come film anche se può sembrare un po' troppo lungo. Il vero difetto che ha è non invecchiare adeguatamente i personaggi quando c'è il salto temporale di ben 15 anni.
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paride86
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venerdì 13 settembre 2013
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emozionante
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Davvero una sorpresa inaspettata questo "Come un tuono".
Una storia toccante ed emozionante che azzecca tutti i tempi e tutti gli attori.
La lunga durata non pesa per niente e la storia tiene incollati allo schermo creando empatia un po' per tutti i personaggi perché sono complessi e definiti proprio come nella realtà.
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Davvero una sorpresa inaspettata questo "Come un tuono".
Una storia toccante ed emozionante che azzecca tutti i tempi e tutti gli attori.
La lunga durata non pesa per niente e la storia tiene incollati allo schermo creando empatia un po' per tutti i personaggi perché sono complessi e definiti proprio come nella realtà.
Raro caso di film straniero con il titolo italiano più bello dell'originale.
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tonysierra
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venerdì 23 agosto 2013
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vita spezzata
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Il film racconta di un ragazzo che scopre d'avere un figlio e per dare a quel figlio il suo contributo e recuperare il tempo perso, anche se le sue possibilità non erano buone, lui inizia a rapinare le banche ma in una di questa rapine rimane ucciso. La storia prosegue e si incentra sul poliziotto che lo ha ucciso sparando per primo, e su suo figlio che ha la stessa età del figlio del rapinatore. Alla fine il figlio del rapinatore ha voluto sapere di più su suo padre e per una serie di circostanze si accorge che il poliziotto che ha ucciso suo padre era il padre di un suo compagno di scuola. Del film ci sono cose che non ho digerito del tutto ma è da prendere così comè.
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Il film racconta di un ragazzo che scopre d'avere un figlio e per dare a quel figlio il suo contributo e recuperare il tempo perso, anche se le sue possibilità non erano buone, lui inizia a rapinare le banche ma in una di questa rapine rimane ucciso. La storia prosegue e si incentra sul poliziotto che lo ha ucciso sparando per primo, e su suo figlio che ha la stessa età del figlio del rapinatore. Alla fine il figlio del rapinatore ha voluto sapere di più su suo padre e per una serie di circostanze si accorge che il poliziotto che ha ucciso suo padre era il padre di un suo compagno di scuola. Del film ci sono cose che non ho digerito del tutto ma è da prendere così comè. Buona visione
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rita branca
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martedì 6 agosto 2013
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un successo che sorprende!
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Come un tuono, film (2012) di Derek Cianfrance con Ryan Gosling, Bradley Cooper, Rose Byrne e Eva Mendez.
Il titolo e la canzone finale sembrano le parti più pregevoli di questo film lunghissimo in cui per la prima ora si assiste alla rappresentazione piuttosto noiosa di scene della cronaca americana che ci raggiungono quotidianamente attraverso i media: l’incontro fra uno stuntman di successo e la ragazza che aveva inconsapevolmente lasciato incinta un anno prima e che ha messo al mondo un bambino senza poterglielo neanche comunicare vista la scomparsa di lui.
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Come un tuono, film (2012) di Derek Cianfrance con Ryan Gosling, Bradley Cooper, Rose Byrne e Eva Mendez.
Il titolo e la canzone finale sembrano le parti più pregevoli di questo film lunghissimo in cui per la prima ora si assiste alla rappresentazione piuttosto noiosa di scene della cronaca americana che ci raggiungono quotidianamente attraverso i media: l’incontro fra uno stuntman di successo e la ragazza che aveva inconsapevolmente lasciato incinta un anno prima e che ha messo al mondo un bambino senza poterglielo neanche comunicare vista la scomparsa di lui. La tardiva scoperta della paternità e della vita che Ro ha cercato di ricostruirsi con un affettuoso uomo di colore, convincono il biondo protagonista Luke a rimanere in città, pur senza mezzi, per assumersi le responsabilità che gli sembra gli spettino. Stimolato da un ex rapinatore che lo ospita, assalta alcune banche con successo, ma una volta rimasto solo nell’ultima di queste imprese criminose, viene colpito a morte da un giovane agente di polizia che lo insegue facendo il suo dovere.
Così ha inizio la seconda parte del film che finalmente rianima lo spettatore sonnolento con un colpo di scena a cui, peraltro, purtroppo, la realtà, non solo americana, ci ha abituati: l’onesto poliziotto, solo apparentemente portato agli onori della cronaca, è sottoposto alle angherie di capi corrotti e alle richieste delittuose di colleghi senza scrupoli che creano nel protagonista gambizzato molta tensione e forti sensi di colpa.
Nella terza parte, in cui egli, seguendo i suggerimenti paterni, sfrutta la fama raggiunta per fare carriera in politica, si assiste all’incontro fra il figlio del rapinatore ucciso e quello dell’ex poliziotto che ne aveva procurato la morte.
Emergono nel corso del film quattro figure paterne che, fatta eccezione per il padre adottivo, non sembrano emotivamente coinvolgenti.
Rita Branca
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darkenry
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martedì 9 luglio 2013
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la famiglia e il destino
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*La recensione contiene spoiler*
Come un tuono (The place beyond the pines) è un film drammatico del 2012 diretto da Derek Cinafrance (regista di Blue Valentine) con Ryan Gosling, Bradley Cooper e Eva Mnedes. La trama è divisa in tre parti: la prima parte parla di Luke (Ryan Gosling) un motociclista che, scoperto di avere un figlio avuto dalla relazione con Romina (Eva Mendes), che ora si è sposata con un altro, decide di iniziare a rapinare delle banche per sostenere suo figlio. La seconda parte parla di Avery (Bradley Cooper) un poliziotto che mentre inseguiva Luke che aveva rapinato una banca, lo uccide e viene definito da tutti un eroe ma questo fatto gli lascierà un enorme senso di colpa che porterà con se per molto tempo.
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*La recensione contiene spoiler*
Come un tuono (The place beyond the pines) è un film drammatico del 2012 diretto da Derek Cinafrance (regista di Blue Valentine) con Ryan Gosling, Bradley Cooper e Eva Mnedes. La trama è divisa in tre parti: la prima parte parla di Luke (Ryan Gosling) un motociclista che, scoperto di avere un figlio avuto dalla relazione con Romina (Eva Mendes), che ora si è sposata con un altro, decide di iniziare a rapinare delle banche per sostenere suo figlio. La seconda parte parla di Avery (Bradley Cooper) un poliziotto che mentre inseguiva Luke che aveva rapinato una banca, lo uccide e viene definito da tutti un eroe ma questo fatto gli lascierà un enorme senso di colpa che porterà con se per molto tempo. La terza e ultima parte parla dei figli di Luke e Avery che diventano amici ma in seguito questa amicizia crollerà e il figlio di Luke, Jason, scoprirà al verità sul suo passato. Un film molto ambizioso che riesce, grazie alla regia e sceneggiatura di Cinfrance, a colpire lo spettatore. Il film ci insegna l'importanza della famiglia e ne vediamo un esempio attraverso il rapporto tra Luke e suo figlio Jason. Oltre ciò, il film ci parla anche del destino e di come queste tre storie alla fine si siano unite.
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ultimoboyscout
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lunedì 3 giugno 2013
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se guidi come un fulmine ti schianti come un tuono
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Una storia forte, drammatica e intensa che sfocia inevitabilmente nel crimine e che affonda le proprie radici nei tratti psicologici di due uomini diversi, due padri diversi, un poliziotto e un rapinatore, uno apparentemente buono l'altro cattivo per necessità. Il personaggio di Gosling rimanda a quello di "Drive" ma qui Winding Refn non c'entra nulla, il mondo del bravissimo Cianfrance (uno da tenere d'occhio!) è dark, pessimista, strappato e puzza, la pellicola ne è l'emblema, una pellicola non incentrata solo sul crimine ma sulla paternità e i rapporti coi figli e con l'altro sesso. Un film dal sapore amaro, un noir atipico che va oltre le convenzioni di genere, che mette di fronte i due attori più cool del momento in una complessa struttura a incastri che parte sotto il tendone di un circo itinerante e finisce una generazione dopo, quasi a voler dimostrare che qualcuno il destino se lo porta dentro.
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Una storia forte, drammatica e intensa che sfocia inevitabilmente nel crimine e che affonda le proprie radici nei tratti psicologici di due uomini diversi, due padri diversi, un poliziotto e un rapinatore, uno apparentemente buono l'altro cattivo per necessità. Il personaggio di Gosling rimanda a quello di "Drive" ma qui Winding Refn non c'entra nulla, il mondo del bravissimo Cianfrance (uno da tenere d'occhio!) è dark, pessimista, strappato e puzza, la pellicola ne è l'emblema, una pellicola non incentrata solo sul crimine ma sulla paternità e i rapporti coi figli e con l'altro sesso. Un film dal sapore amaro, un noir atipico che va oltre le convenzioni di genere, che mette di fronte i due attori più cool del momento in una complessa struttura a incastri che parte sotto il tendone di un circo itinerante e finisce una generazione dopo, quasi a voler dimostrare che qualcuno il destino se lo porta dentro. In mezzo rapine e inseguimenti, poliziotti corrotti e scalate politiche, rabbia, speranza e disperazione tra dialoghi ineccepibili e atmosfere fetide al punto giusto. L'attimo in cui Gosling e Cooper si incrociano nel film rappresenta il punto di non ritorno, quello che scombinerà tutto e deciderà i destini non solo dei protagonisti. Gosling, in particolare, è bravissimo nel privilegiare l'interiorizzazione al gesto eclatante, non si spara pose da macho ma ha carisma e sa comunicare anche senza parlare. Comanda il gusto per il naturalismo spinto tipico del regista e quello della vita/immagine "brutta" sullo sfondo proletario e popolare con la macchina da presa in perenne movimento che elimina ogni forma di staticità per aumentare il disordine: disordine che di fatto non c'è, visto che le tre storie su cui si basa la pellicola sono montate in maniera lineare, si susseguono e si incastrano perfettamente. Nonostante qualche lungaggine di troppo, Cianfrance riesce a far capire il senso "teorico" di tutta l'operazione, ovvero che le colpe dei padri ricadono sui figli riuscendo anche a far convogliare commedia classica e moderna.
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vitel88
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domenica 2 giugno 2013
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paghi uno prendi 3
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Un film,tre storie e vari generi cinematografici che si intrecciate in mondo fenomenale dal regista Derek Cianfrance.
La prima parte del film inizia con lo strepitoso Ryan Gosling, che interpreta Luke,stunt man motociclista ,esibirsi in uno spettacolo pazzesco e pericoloso , incrociando la traiettoria della sua moto con quella degli altri stunt all'interno del "globo della morte",una gigantesca palla ,posizionata al centro del Luna Park.
La vita di Luke viene sconvolta quando incontra la sua ex ,Romina (Eva Mendez),scoprendo di essere diventato padre.
Luke decide di prendersi le sue responsabilita' di genitore e di essere presente nella crescita del proprio figlio impedendo che il bambino cresca senza padre ,come e' accaduto a lui.
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Un film,tre storie e vari generi cinematografici che si intrecciate in mondo fenomenale dal regista Derek Cianfrance.
La prima parte del film inizia con lo strepitoso Ryan Gosling, che interpreta Luke,stunt man motociclista ,esibirsi in uno spettacolo pazzesco e pericoloso , incrociando la traiettoria della sua moto con quella degli altri stunt all'interno del "globo della morte",una gigantesca palla ,posizionata al centro del Luna Park.
La vita di Luke viene sconvolta quando incontra la sua ex ,Romina (Eva Mendez),scoprendo di essere diventato padre.
Luke decide di prendersi le sue responsabilita' di genitore e di essere presente nella crescita del proprio figlio impedendo che il bambino cresca senza padre ,come e' accaduto a lui.
Abbandona la professione di stunt man ambulante e dopo aver tentato di lavorare onestamente si rende conto che i soldi che guadagna non sono abbastanza per far star bene suo figlio,quindi decide di rapinare le banche locali fuggendo in sella della sua moto,fino a quando la sua strada si incontra con quella della recluta Avery Cross(Bradley Cooper) che nell'inseguimento durante una rapina gli spara e lo uccide.
Da questo momento in poi entreremo nella seconda parte del film .
Cross viene preso dal senso di colpa per avere ucciso Luke rendendo suo figlio orfano , malgrado tutto fara' cariera incastrando i suoi colleghi corrotti e si candidera' come politico.
Infine entriamo nell'ultima parte del film,dopo 15 anni il figlio di Luke e quello di Avery si incontreranno,ignari della storia che li lega,si troveranno a fare i conti con il passato dei loro padri.
Lo strepitoso Ryan Gosling per girare questo film,ha imparato a guidare la moto.
Nella scena in cui deve entrare in una banca,rapinarla,uscire,salire sulla moto e allontanarsi ad una velocita' pazzesca attraversando un incrociotrafficato mentre e' inseguito da un polizziotto ,tutto questo e' stato fatto senza tagli di montaggio ma soprattutto senza essere sostituito da una controfigura.
Ryan si e' allenato con Rick Miller, uno dei migliori stunt di Hollywood.
Cast eccezionale , Ryan Gosling e Bradley Cooper secondo il mio punto di vista sono due dei migliori attori moderni in circolazione,li ho visti adattarsi in molti film di vario genere e ogni volta mi sono piaciuti un sacco,per non parlare della bellissima e bravissima Eva Mendez.
Bellissima anche la colonna sonora di MIke Patton ,sceneggiatura azzeccata per ogni passaggio del film.
L'unica pecca sono i minuti finali che appaiono scontati,banali e noiosi ma per il resto il regista Derek Cianfrance ha fatto un bel film.
Il mio voto in stelline e' di tre stelle e mezzo e con un finale migliore poteva tranquillamente arrivare a quattro.
Film consigliatissimo , un po' lungo ma scorrevole.
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zummone
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mercoledì 29 maggio 2013
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come un tuono, la metafora di ryan gosling
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Storie di padri e figli, conflitti generazionali e conseguenze delle scelte. Apparentemente un film d'azione, in realtà molto più profondo e sfaccettato, "Come un tuono" è la seconda regia di Derek Cianfrance, certamente un film più complesso di quel che sembrerebbe. Parte con la storia di Luke (R.
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Storie di padri e figli, conflitti generazionali e conseguenze delle scelte. Apparentemente un film d'azione, in realtà molto più profondo e sfaccettato, "Come un tuono" è la seconda regia di Derek Cianfrance, certamente un film più complesso di quel che sembrerebbe. Parte con la storia di Luke (R. Gosling), motociclista di numeri estremi in una compagnia simil circense e itinerante, che scopre dalla sua ex di avere un figlio di un anno: questo lo convince a restare, cercare di dare un avvenire al bimbo, finire a rapinare banche per procurarsi denaro. Dopo un'ora di film, la storia si spezza e riparte: Luke è ucciso dall'agente di polizia Avery Cross (B. Cooper) e da lì in poi, seguiamo la sua vicenda. La carriera, lo scontro con alcuni colleghi corrotti, la decisione di denunciare e diventare vice procuratore distrettuale. Anche Avery, all'inizio del racconto, ha un figlio di un anno. Quindici anni dopo, a scuola, il figlio del poliziotto e quello del bandito si ritroveranno casualmente, riaprendo le ferite violente, sopite da anni.
Complesso, poliedrico, forse prolisso, il film ha molte anime: azione, dramma psicologico e famigliare, fatto di sequenze adrenaliniche (le rapine in banca) e momenti di malinconica tenerezza (Luke e suo figlio, la scena del gelato e della foto). Il limite della sceneggiatura è forse quello di mettere troppa carne al fuoco (corruzione nella polizia, storie personali, vincoli di sangue complessi e caotici), scegliendo una linea narrativa troppo deterministica, dove ogni azione ha una conseguenza, spesso drammatica, sulla vita dei protagonisti e sul loro futuro.
Resta, indubbiamente, una bella prova di attori, in particolare per la bellezza triste e arrabbiata di Luke, con un Ryan Gosling che lascia il segno, anche una volta uscito di scena.
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m. di napoli
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martedì 28 maggio 2013
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tuono e fuga al cinema del pronome
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Mancava qualcosa nel cinema, anche se spensierato di un pomeriggio isterico. Andare al cinema al posto di ammalarsi, ci sono malattie paragonabili ad immagini, immagini\ricordo che si fanno volto e che non tornano. Un volto pompato, un volto\fuga con un misto di disperazione e forza interiore silenziosa dove percepiamo l’infelicità solo perché usiamo la terza persona singolare, in quanto come insegna Blanchot parlando di Kafka: Non mi basta scrivere “io sono infelice”, finché non scrivo altro sono troppo vicino a me perché questa infelicità diventi davvero mia. Erano anni che ci si perdeva in eroi abili con le parole, eroi dell’”io”, scaltri, mancava forse un gesto (inserire una pistola in bocca, spaccare un occhio al compagno della propria moglie senza perdersi in chiacchiere, e tante altre scene del film), mancava l’”egli”.
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Mancava qualcosa nel cinema, anche se spensierato di un pomeriggio isterico. Andare al cinema al posto di ammalarsi, ci sono malattie paragonabili ad immagini, immagini\ricordo che si fanno volto e che non tornano. Un volto pompato, un volto\fuga con un misto di disperazione e forza interiore silenziosa dove percepiamo l’infelicità solo perché usiamo la terza persona singolare, in quanto come insegna Blanchot parlando di Kafka: Non mi basta scrivere “io sono infelice”, finché non scrivo altro sono troppo vicino a me perché questa infelicità diventi davvero mia. Erano anni che ci si perdeva in eroi abili con le parole, eroi dell’”io”, scaltri, mancava forse un gesto (inserire una pistola in bocca, spaccare un occhio al compagno della propria moglie senza perdersi in chiacchiere, e tante altre scene del film), mancava l’”egli”. Ebbene sembra che Luke nel film in questione abbia tracciato una linea di fuga. Si era già visto qualcosa in Drive, dove alla regia c’era Nicolas Winding Refn, altro regista del silenzio che lo fa muovere bene, il silenzio, in Valhalla Rising dove il protagonista non pronuncia mai una parola.
Cianfrance è un documentarista della telecamera, non si perde in fronzoli, non ci annoia con le retoriche alla Troy, o alla 300. Con quelle noiosissime voci fuori campo di commento all’azione, ci mostra lo scontro di un corpo con una caduta, con un proiettile. Ci fa sentire di nuovo il suono, si sentono i suoni stranamente in questo film, il cinema ci ha disabituato a sentire i suoni, li si ricorda in un condamné à mort s'est échappé di Bresson, il suono: suono-oggetto, suono immagine. Ma anche il suono altro non è che una via di fuga in motocicletta, luogo-comune stra utilizzato, stancato, stirato, ma che ritorna nella figura dell’ ”egli”. Quella terza persona che diventa la privazione di poter dire “io”. Se dico “io” ho ancora qualcosa, sono in possesso di un “io” infelice. Combinazioni sbagliate in un cinema di frammenti, di qualcosa? Un motociclista che si perde nel montaggio tra alberi, che si fonde con le foglie su rami che si muovono come fulmini verdi lungo la strada, se ne risente qull'odore, di terra, di erba, minerale.
Dove resta il segno del padre. Che cosa sia un padre, per Joyce solo una finzione legale, un rapporto con un padre, con il padre, essere padre – Sono padre se lo fossi. Ogni rapporto reso effettuale da qualcosa costituisce la forma di un individuo esistente, ma non vi è rapporto che non si componga con un altro buco nero per formare, in un terzo rapporto, un individuo in diversità, in questa immanenza di movimento e quiete, una forma individuo come facies totius universi la quale nella sua variazione stessa rimane la medesima. Come un rapporto protagonista\moto, un volto\macchia, un primo piano che scioglie il volto. Ma il destino di un corpo\carne è quello di incontrare altri corpi che non si compongono, fino a quando si incontrano corpi il cui rapporto sarà distruttivo: corpi\immagine, corpi movimento, ancora un corpo moto in moto, combinazione della carne con chi? Con una storia che non vuole esserci, ma solo fuggire, senso di colpa, assassinio e fuga ancora, mancanza, perché fin quando abbiamo un “io” infelice siamo ancora troppo vicini…
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molenga
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sabato 25 maggio 2013
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il castigo non è scontato
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Luke il bello è uno sbandato che si guadagna da vivere facendo lo stuntman e, soprattutto, girando le fiere degli stati uniti con la sua moto e compiendo acrobazie. Un giorno, dopo il lavoro, è avvicinato da una donna che conosce: l'anno prima hanno avuto, nel periodo della fiera, un'avventura. Lei ha un uomo ma Luke la cerca anche il giorno precedente e scopre di essere diventato padre: lascia lo spettacolo e cerca di avvicinare la famiglia che non ha mai avuto. Certo, servono soldi, e Luke trova un lavoro presso un'oficin locale e non solo; inizia a rapinare banche rurali. Un giorno , senza la sua moto, viene preso dalla polizia e, alla fine, ucciso da un poliziotto.
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Luke il bello è uno sbandato che si guadagna da vivere facendo lo stuntman e, soprattutto, girando le fiere degli stati uniti con la sua moto e compiendo acrobazie. Un giorno, dopo il lavoro, è avvicinato da una donna che conosce: l'anno prima hanno avuto, nel periodo della fiera, un'avventura. Lei ha un uomo ma Luke la cerca anche il giorno precedente e scopre di essere diventato padre: lascia lo spettacolo e cerca di avvicinare la famiglia che non ha mai avuto. Certo, servono soldi, e Luke trova un lavoro presso un'oficin locale e non solo; inizia a rapinare banche rurali. Un giorno , senza la sua moto, viene preso dalla polizia e, alla fine, ucciso da un poliziotto. Lo sbirro è Avery Cross, e farà carriera, tradirà i suoi compagni, diverrà un politico di spicco. Ma 15 anni dopo il figlio di Luke e quello di Avery si troveranno, senza sapere niente della storia che li lega, nella stessa classe...
Bel film, con due interpreti che si passano il testimone e trovano ottimi "comprimari" nei giovani che interpretano i figli; ottima regia, bellissima colonna sonora, fotografia all'altezza. Da vedere
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