stefano bruzzone
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mercoledì 2 luglio 2014
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complicato
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la vita di uno stuntman che scopre di avere un figlio e decide di fare rapine per mantenerlo e quella di un poliziotto arrivista si intrecciano in un tragico evento. Quindici anni dopo i loro figli ne subiranno le conseguenze. Detta così sembra una cosa semplice, ma il film è parecchio contorto nel suo svolgimento anche se di discreta fattura. Il cast regge, tutti bravi attori navigati da Liotta alla Mendes compresi, e questo rende vedibile un film in realtà un po confusionario.
Voto: 6
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l0re000
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domenica 27 aprile 2014
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discreto
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mizio.for
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sabato 15 marzo 2014
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giudizi esagerati
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Per quanto mi riguarda ha disatteso tutte le mie aspettative nate anche leggendo le recensioni che lo descrivevano come capolavoro, tutt'altro, a tratti persino noioso.
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enzo70
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mercoledì 26 febbraio 2014
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un film con due volti
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Il film ha due diversi ritmi narrativi, tambureggiante, quasi furente nella prima parte, dove la scena è tutta per un ottimo Ryan Gosling, perfetto per interpretare il ruolo del motociclista criminale, padre imperfetto, con una morale tutta sua. Ed il film va veloce, velocissimo, il rumore del rombo dei motori di una potente motocicletta è la colonna sonora. Quando entra in scena Bradley Cooper, poliziotto senza macchia, il film cambia, l’onda si infrange ed il ritmo si trasforma. Si passa dal film d’azione al romanzo su pellicola, la corruzione della polizia, la battaglia per un’idea di giustizia, i meccanismi della politica entrano in gioco.
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Il film ha due diversi ritmi narrativi, tambureggiante, quasi furente nella prima parte, dove la scena è tutta per un ottimo Ryan Gosling, perfetto per interpretare il ruolo del motociclista criminale, padre imperfetto, con una morale tutta sua. Ed il film va veloce, velocissimo, il rumore del rombo dei motori di una potente motocicletta è la colonna sonora. Quando entra in scena Bradley Cooper, poliziotto senza macchia, il film cambia, l’onda si infrange ed il ritmo si trasforma. Si passa dal film d’azione al romanzo su pellicola, la corruzione della polizia, la battaglia per un’idea di giustizia, i meccanismi della politica entrano in gioco. Ma i due protagonisti, Jason, il cattivo criminale, e Avery, il buon poliziotto, hanno entrambi un figlio. Uno è orfano di un padre ucciso, una vita difficile, l’altro è il rampollo di un uomo potente, un uomo che ha ucciso. Perché Avery il buono ha ucciso Jason il cattivo, perché Avery stava dalla parte della ragione, Jason il torto l’aveva come unica prospettiva di vita, ma un uomo è sempre un uomo ed un padre rimane un padre, e le colpe dei primi ricadono, puntualmente, sui figli. Derek Cianfrance dimostra ancora una volta di essere regista capace. L’ottimo cast è l’ingrediente per un film riuscito anche se alla fine il film appare meno solido, quando subentra una sorta di sciatteria nella chiusura della storia dei due figli.
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riccardo tavani
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venerdì 10 gennaio 2014
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da drive al tuono del destino
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Il titolo italiano si rifà a una battuta di dialogo del film: “Più corri come un lampo, più ti schianti come un tuono”. Si riferisce alla velocità e all’abilità di correre sulla moto del protagonista dell’antefatto di tutta la storia. Antefatto già visto – con lo stesso attore (Ryan Cosling), una situazione simile e analoga conclusione – nel film Drive. Non tutti, però, lo hanno visto (nonostante il Premio “Miglior Regia” a Cannes 2011), e poi in quanto antefatto prepara in maniera del tutto drammaticamente legittima lo sviluppo successivo. La cameriera ispanica Romina (Eva Mendez) ha avuto, per una sola notte d’amore, un figlio dal motociclista acrobata Luke, senza che questi lo abbia mai neanche sospettato. Quando, tornando dopo un anno nella città di Romina, viene a saperlo, nonostante lei viva con un altro uomo, vuole comportarsi da padre e procurare sostentamento al figlio. Lo fa rapinando banche con il lampo e il tuono della sua motocicletta. Il bravo poliziotto Avery Cross (Bradley Cooper) lo fredda mentre scappa. Terminata questa lunga citazione da Drive inizia la vicenda in sé. Inizia e si sviluppa ben presto nella forma dell’antica tragedia greca, ma nelle vesti della contemporaneità quotidiana. I temi, della Vendetta, della Colpa dei padri che ricade sui figli, della inesorabilità del Destino, proprio come aspetto della Dike greca, ovvero della Giustizia, sono intrecciati magistralmente dal regista Derek Cianfrance (Blue Valentine). Jason, il figlio ignaro di Luke, spinge sui pedali di una biciclettina da acrobata e non sull’acceleratore di una moto turbo come il padre. E’ un infimo, problematico “balordo” sempre alle prese con la polizia. Avery, diventa Procuratore Distrettuale, ma suo figlio AJ spinge su qualsiasi tipo di stupefacente, facendo riaffiorare continuamente l’origine torbida non solo della folgorante carriera paterna ma dell’intera giustizia che regna sulla città, sullo Stato. I due ragazzi si ritrovano sullo stesso banco di scuola, trascinati dallo stesso motore di un passato rimasto irrisolto, sul piano della Dike, della Giustizia sia umana che universale. Riuscirà Jason a raggiungere il “posto aldilà dei pini” del titolo originale e a salire su una moto, senza doversi schiantare come un tuono nello stesso modo di Luke?
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thedust67
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martedì 7 gennaio 2014
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"tale padre tale figlio!
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La famosa frase "Tale padre tale figlio", una storia affascinante che vede come protagonista un talentuoso stuntman amante delle moto, lascia il suo lavoro per prendersi cura della propria famiglia. Lo consiglio a tutti per la storia che è davvero bellissima (scene da brividi). Ryan Gosling e Bradley Cooper al top in questo film. Non so perchè mi è venuta voglia di comprarmi un motocross guardando questo film!
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liuk!
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venerdì 8 novembre 2013
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storie che si incrociano
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Film che parte male, anzi malissimo. La prima storia sul personaggio interpretato dall'ottimo Ryan Gosling sa molto di B-Movie, scialba e piuttosto noiosa. Chi riesce a resistere a questa prima ora (troppo, decisamente troppo!) inizierà a godersi un intreccio molto interessante e differenti situazioni che finalmente danno un senso al tutto. Altri due personaggi, anni che passano e generazioni che si susseguono, per poi tornare, nel finale, all'inizio, chiudendo il cerchio. Il mio giudizio finale è buono, una pellicola non per tutti ma sicuramente ben pensato ed intelligente. Peccato solo per la prima ora eccessivamente tirata via.
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gurdjieff
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mercoledì 9 ottobre 2013
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allucinante sceneggiatura,inverosimile la trama
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Ci sono più buchi in questo film che in un colapasta!
Sconclusionato e frettoloso nonostante le oltre due ore di film.
Tanta carne al fuoco che alla fine non riescono a cuocere.
La trama è a dir poco assurda con scene difficili da digerire dall'inizio ma soprattutto alla fine.
Un poliziotto che uccide senza essercene bisogno un rapinatore che ormai non ha scampo.
Allora pensi: "bè forse il poliziotto è il cattivo del film" e invece è il contrario.
I figli di entrambi che si ritrovano dopo 15 anni con la vendetta del figlio del rapinatore: vendetta di cosa poi non si sà visto che il padre era un delinquente e che lui non poteva sapere che il padre era stato ucciso senza che ce ne fosse veramente bisogno.
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Ci sono più buchi in questo film che in un colapasta!
Sconclusionato e frettoloso nonostante le oltre due ore di film.
Tanta carne al fuoco che alla fine non riescono a cuocere.
La trama è a dir poco assurda con scene difficili da digerire dall'inizio ma soprattutto alla fine.
Un poliziotto che uccide senza essercene bisogno un rapinatore che ormai non ha scampo.
Allora pensi: "bè forse il poliziotto è il cattivo del film" e invece è il contrario.
I figli di entrambi che si ritrovano dopo 15 anni con la vendetta del figlio del rapinatore: vendetta di cosa poi non si sà visto che il padre era un delinquente e che lui non poteva sapere che il padre era stato ucciso senza che ce ne fosse veramente bisogno.
A condire il tutto le solite banali storie di corruzione al distretto di polizia e una Eva Mendes a dir poco imbarazzante.
Si salvano solo i due protagonisti della prima e della seconda parte che salvano in parte il film.
Da evitare.
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williamdionisi
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mercoledì 2 ottobre 2013
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umanità...
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"Come un tuono"!!! che emozioni...
Superficialmente si tratta di un thriller d'azione, di moto e d'inseguimenti, polizia e spari...ma non è questo il film.
Piuttosto difficile e complesso per poter esser compreso da tutti. Solo colui che avrà guardato sia con gli occhi che con il sentimento, si sarà accorto che si tratta di un film estremamente profondo, realistico e umano...uno dei più umani degli ultimi tempi.
Ambientato in tempi moderni, in America, a New York, racconta storie di vite che si intrecciano, quasi inspiegabilmente...storie di uomini, di amori, di padri e di figli.
Luke si guadagna da vivere rischiando la vita tutti i giorni: fa il motociclista in un circo abusivo.
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"Come un tuono"!!! che emozioni...
Superficialmente si tratta di un thriller d'azione, di moto e d'inseguimenti, polizia e spari...ma non è questo il film.
Piuttosto difficile e complesso per poter esser compreso da tutti. Solo colui che avrà guardato sia con gli occhi che con il sentimento, si sarà accorto che si tratta di un film estremamente profondo, realistico e umano...uno dei più umani degli ultimi tempi.
Ambientato in tempi moderni, in America, a New York, racconta storie di vite che si intrecciano, quasi inspiegabilmente...storie di uomini, di amori, di padri e di figli.
Luke si guadagna da vivere rischiando la vita tutti i giorni: fa il motociclista in un circo abusivo...un giorno scopre di avere un figlio da un suo amore ormai passato, Romina, ma di cui non si dimenticato.
Si chiama Jason e non ha nemmeno un anno. Luke decide di badare a lui per fare in modo che non cresca senza un padre, come è successo a lui.
Ma i soldi mancano e trovare un lavoro e tutt'altro che semplice...Convinto da un meccanico a guadagnare facendo rapine in banca, con una faccia di chi ha vissuto fin troppi dolori sale in moto, allaccia il casto e parte...
Avery Cross è giovane, ha un figlio appena nato e lavora come poliziotto.
Quel giorno si trova di pattuglia quando sente alla radio l'allarme di un furto avvenuto non molto lontano dalla sua posizione, e come impone il suo dovere, accende le sirene e da gas..
Non avrà nemmeno il tempo di guardarlo negli occhi, un attimo folgorante, si troverà davanti a Luke e premerà il grilletto...e per quest'ultimo la vita finirà.
Considerato da tutti i giornali come un eroe, vivrà una situazione molto delicata, con un grande rimorso: saper che un bambino dell'età del suo crescerà senza padre...
Gli anni passeranno e come per via di uno strano scherzo del destino Jason e Al Cross si troveranno nella stessa scuola, dove stringeranno amicizia....
Ma poi affiorerà la verità, un'occasione per riflettere sul significato della vita.
In conclusione non è uno dei soliti film d'azione con pieno di affetti speciali fatto per l'audience e per il botteghino, ma è uno di quelli che racchiude un suo significato, che in questo caso è davvero molto profondo.
Il film però non sarebbe sicuramente stato a quest'alto livello senza la magistrale regia dell'ascendente Derek Cianfrance, con il perfetto Ryan Gosling, Eva Mendes e l'ottimo Bradley Cooper.
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matteo manganelli
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sabato 28 settembre 2013
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tutto perfetto ma...
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Derek Cianfrance, già regista del bellissimo Blue Valentine, tenta di passare da una storia semplice di forti emozioni a una molto articolata, ma con personaggi molto meno incisivi, forse più per la ristrettezza dei tempi che per la bravura degli attori o del regista. Luke è uno stuntman motociclista la cui vita viene sconvolta quando incontra la sua ex, Romina, e scopre di essere diventato padre. Luke decide di prendersi le sue responsabilità di genitore, ma per affrontare le difficoltà economiche a cui deve far fronte, inizia a rapinare banche. E questa, più che la trama è l'incipit della storia.
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Derek Cianfrance, già regista del bellissimo Blue Valentine, tenta di passare da una storia semplice di forti emozioni a una molto articolata, ma con personaggi molto meno incisivi, forse più per la ristrettezza dei tempi che per la bravura degli attori o del regista. Luke è uno stuntman motociclista la cui vita viene sconvolta quando incontra la sua ex, Romina, e scopre di essere diventato padre. Luke decide di prendersi le sue responsabilità di genitore, ma per affrontare le difficoltà economiche a cui deve far fronte, inizia a rapinare banche. E questa, più che la trama è l'incipit della storia. Diciamolo pure: se la regia del primo film era buona, qui è ottima: i movimenti sono perfetti, i tempi giusti e gli attori tutti bravissimi. Il grande (e unico) problema è la sceneggiatura. Intendiamoci, la storia è bella e scorre perfettamente fino alla fine; attraversando, però, un lungo arco di tempo, Come un tuono, risulta incompleto e senza un vero protagonista da seguire le più di 2 ore di film risultano troppo poche per raccontare una storia così grande. Se il film fosse durato 5 ore, o se fosse stato diviso in più capitoli, scommetto che sarebbe stato davvero un'opera memorabile. Peccato. Ryan Gosling cresce di film in film e da ora in poi lo seguirò più attentamente. Cianfrance, invece, lo aspetto con la terza pellicola, per dimostrare di che pasta è fatto in realtà.
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