shanks
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venerdì 15 febbraio 2013
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la celebrazione della riflessione
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Il binomio Bigelow-Boal continua il proprio egregio lavoro basato sulla "dedizione che diventa ossessione".
Se nel precedente The hurt locker un artificiere dell'esercito americano si sentiva vivo al centro di operazioni militari, in Zero dark thirty, Maya, giovane agente della CIA fresca di scuola, fa della cattura e dell'uccisione del principe del terrore la propia condanna di vita. Basato su fatti realmente accaduti, la pellicola sfreccia veloce e godibile fino alla fine, nonostante racconti di una snervante caccia ai fantasmi, fatta di dialoghi, nomi impronunciabili, scrivanie, uomini in giacca e cravatta ed uno stile crudo ed asciutto che fa arricciare il naso.
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Il binomio Bigelow-Boal continua il proprio egregio lavoro basato sulla "dedizione che diventa ossessione".
Se nel precedente The hurt locker un artificiere dell'esercito americano si sentiva vivo al centro di operazioni militari, in Zero dark thirty, Maya, giovane agente della CIA fresca di scuola, fa della cattura e dell'uccisione del principe del terrore la propia condanna di vita. Basato su fatti realmente accaduti, la pellicola sfreccia veloce e godibile fino alla fine, nonostante racconti di una snervante caccia ai fantasmi, fatta di dialoghi, nomi impronunciabili, scrivanie, uomini in giacca e cravatta ed uno stile crudo ed asciutto che fa arricciare il naso. Certo, quest'ultimo è un punto di forza; poca spettacolarizzazione ripresa in modo sporca, allegoria di un mondo scuro e buio e azione al minimo; come nel precedente lavoro, la regista spinge lo spettatore a riflettere sulla psicologia del giusto/non giusto. Il risultato? pregevole. Ma non ci sono giusti. Ne vincitori ne vinti. Ognuno compie il proprio sporco dovere.
Punto debole della narrazione, la scelta di dividere l'opera in capitoli (ma forse era necessario), schematizzando il film tramite dei titoli per sottolineare l'importanza del momento.
La maestosa Jessica Chastain, unica donna in un mondo popolato da uomini, è ormai una inarrestabile certezza; quella sua capacità di parlare con lo sguardo nei tormenti di chi sa ma non può fare, le permette di alzare l'asticella ogni volta compaia sullo schermo. Il ruolo ricorda la Claire Danes televisiva di Homeland, solo meno alla deriva, sempre salda sulla strada maestra.
Un capitolo della Storia da non dimenticare. O forse si.
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[+] film duro e di grande qualità.
(di antonio montefalcone)
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stefano pariani
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venerdì 15 febbraio 2013
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una ragione di vita e una responsabilità etica
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E' l'11 settembre 2001 e il mondo cambia per sempre. Cambia anche la vita di Maya, una giovane donna americana della CIA, che comincia a dare la caccia ai principali responsabili dell'attentato, in maniera sempre più intensa e sempre più coinvolta. Per dieci anni, tra attentati, sconfitte e perdite, fino alla cattura di Bin Laden, sola in un mondo di uomini e di logiche di potere. Con uno stile limpido e a tratti documentaristico, Kathryn Bigelow firma un film "virile", che regge benissimo le sue due e mezzo, con una coinvolgente narrazione che intreccia la Storia con le storie dei suoi protagonisti, con la storia di Maya, una tostissima Jessica Chastain, che, a dispetto del volto diafano e fragile, vive il suo personaggio con forza e caparbietà, con rabbia e sofferenza scolpite nell'anima.
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E' l'11 settembre 2001 e il mondo cambia per sempre. Cambia anche la vita di Maya, una giovane donna americana della CIA, che comincia a dare la caccia ai principali responsabili dell'attentato, in maniera sempre più intensa e sempre più coinvolta. Per dieci anni, tra attentati, sconfitte e perdite, fino alla cattura di Bin Laden, sola in un mondo di uomini e di logiche di potere. Con uno stile limpido e a tratti documentaristico, Kathryn Bigelow firma un film "virile", che regge benissimo le sue due e mezzo, con una coinvolgente narrazione che intreccia la Storia con le storie dei suoi protagonisti, con la storia di Maya, una tostissima Jessica Chastain, che, a dispetto del volto diafano e fragile, vive il suo personaggio con forza e caparbietà, con rabbia e sofferenza scolpite nell'anima. La sua missione alla fine diventerà una ragione di vita e una responsabilità etica da portare avanti ad ogni costo. L'ultima parte del film, in cui si seguono le dettagliate manovre che hanno portato all'uccisione di Bin Laden, mostra sequenze da antologia per abilità registica e suspence da brividi. Una riflessione sugli ultimi anni di storia americana (e non solo). Candidato a cinque premi Oscar, incluso miglior film, meriterebbe di vincerne quanti possibile.
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savmax
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giovedì 14 febbraio 2013
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buon film da vedere
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Che dire un bel'film che racconta una storia vera,nonostante un inizio che a qualcuno potrebbe scocciare,si lascia seguire fino alla fine con suspance,con un ottima interpetrazione da parte di tutti gli attori.
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rosolino48
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giovedì 14 febbraio 2013
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da vedere!!
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Film eccellente, avvincente, senza nessuna concessione alla retoricaautocelebrativa (che spesso trasuda abbondante nei film americani), piuttosto un ritratto realistico dei retroscena della caccia al terrorista più ricercato dove, più che la organizzazione della Cia (che qui ha molti dubbi pronta a scaricare la responsabilità sui livelli intermedi in caso di un successo dell'operazione che qui pare tutt'altro che scontato) ha vinto la pervicacia di alcuni miltari che, spesso, si sono trovati soli quando lo scenario politico-militare pareva avere altre priorità rispetto a quelle della caccia a Osama. Se vi piacciono i film d'azione, suspence e gli intrighi internazionali, questo è il Vs. film.
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Film eccellente, avvincente, senza nessuna concessione alla retoricaautocelebrativa (che spesso trasuda abbondante nei film americani), piuttosto un ritratto realistico dei retroscena della caccia al terrorista più ricercato dove, più che la organizzazione della Cia (che qui ha molti dubbi pronta a scaricare la responsabilità sui livelli intermedi in caso di un successo dell'operazione che qui pare tutt'altro che scontato) ha vinto la pervicacia di alcuni miltari che, spesso, si sono trovati soli quando lo scenario politico-militare pareva avere altre priorità rispetto a quelle della caccia a Osama. Se vi piacciono i film d'azione, suspence e gli intrighi internazionali, questo è il Vs. film. Da non perdere!!
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il poponzimo
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giovedì 14 febbraio 2013
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kathryn begalow regina del nostro cinema
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Quando nel 2008 nelle sale di tutto il mondo uscì The Hurt Locker,si pensò che arrivata quasi a 60 anni e con altri 7 film alle spalle Kathryn Begalow non sarebbe mai riuscita a ripetersi ne tantomeno a superarsi.Le sono bastati solo 4 anni e una storia che sembrava non poter offrire nulla ad un pubblico cinematografico per stupire ancora una volta il mondo.Zero Dark Thirty è la maturazione del processo conoscitivo che la Begalow ha intrapreso nei confronti della psiche umana e dei suoi aspetti piu tetri e complessi.Rinnovandosi poco,per non dire affatto,dal punto di vista registico,almeno per quanto riguarda i tecnicismi,riescie ad affrontare un tema delicato con il solito tocco impersonale,ma allo stesso tempo ravvicinato alle vicende sia dei protagonisti in scena sia di quelli che sulla scena non compaiono mai (Bin Laden).
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Quando nel 2008 nelle sale di tutto il mondo uscì The Hurt Locker,si pensò che arrivata quasi a 60 anni e con altri 7 film alle spalle Kathryn Begalow non sarebbe mai riuscita a ripetersi ne tantomeno a superarsi.Le sono bastati solo 4 anni e una storia che sembrava non poter offrire nulla ad un pubblico cinematografico per stupire ancora una volta il mondo.Zero Dark Thirty è la maturazione del processo conoscitivo che la Begalow ha intrapreso nei confronti della psiche umana e dei suoi aspetti piu tetri e complessi.Rinnovandosi poco,per non dire affatto,dal punto di vista registico,almeno per quanto riguarda i tecnicismi,riescie ad affrontare un tema delicato con il solito tocco impersonale,ma allo stesso tempo ravvicinato alle vicende sia dei protagonisti in scena sia di quelli che sulla scena non compaiono mai (Bin Laden).La magia di questo film consiste proprio in questo.Anche chi ha sempre rifiutato di interessarsi a questi argomenti (il sottoscritto) è costretto a prenderne parte nel vedere il film,ma senza che questo per lo spettatore diventi un peso.Ci si sente partecipi e qualche volta anche responsabili di ciò che accade,quasi Bin Laden fosse diventata anche la nostra ossessione.Le immagini crude e reali sono quelle che giorno dopo giorno attraversano gli occhi di coloro che quelle scene le hanno vissute davvero.La Begalow ci riporta di nuovo sulla scena della guerra e ce ne mostra il lato piu crudele,quello dietro la scrivania.In The Hurt Locker il sangue e le bombe fanno da collante per mostrarci quello che accade davvero sul campo di battaglia,dove la gente rischia la vita,ma senza timore perche coscenti del proprio destino,qui il mondo che scrutiamo è quello piu infimo e subdolo della guerra,quello fatto di strategie,sotterfugi,tattiche e tranelli all'interno del proprio ufficio tranne per qualche sporadica scena in cui ci viene mostrato che anche queste persone facendo quello che fanno rischiano la vita per le decisioni che prendono.Simbolo di questa duplice lotta è la protagonista di questa storia,Maya,interpretata magistralmente da Jessica Chastain.Donna forte,decisa e coraggiosa decisa a fare della lotta al terrorismo la sua unica ragione di vita.La trama ripercorre un arco di tempo lungo 10 anni,dal 2001 al 2011,in cui vengono narrate le indagini e le ricerche che porteranno alla cattura del temuto Bin Laden.Forse qualcuno si aspettava un film piu politico,piu propagandistico,piu patriottico,me compreso,ma,con piacere,mi sono trovato di fronte un film duro,emozionante e intrinsecamente significativo,lontano dal solito buonismo filoamericano che esalta le qualità e i valori del popolo statunitense in opposizione alla depravazione morale portata dagli "infedeli" arabi.Il film dura molto,quasi 3 ore,e in certi momenti non si può dire che fluisca troppo velocemente,ma nonostante tutto mantiene bene la tensione fino alla fine particolarmente nel finale per tutta la scena della cattura al terrorista.Diversamente dall'ultimo lavoro della Begalow questo film oltre ad avere un cuore ha anche un corpo,una sceneggiatura avvincente e intelligente che una volta arrivati ai titoli di coda fa anche riflettere.I dialoghi cadenzati e usati alla perfezione sopratutto nelle scene a tavolino e la colonna sonora inglobante confezionano un film che non mi vergogno a definire capolavoro,ma che non ne ha del tutto i connotati.Il vero momento clou del film arriva però all'ultima inquadratura.Quando in quel aereo,vuoto,viene inquadrata Maya in primo piano,che inizia a piangere.Non esiste esemplificazione migliore per descrivere tutto il film e i messaggi morali che esso vuol dare allo spettatore.La caccia è finita.Maya,ora la tua ossessione è finita.Ora sei libera.Eppure questa libertà per lei sarà sempre una prigione.Dopo aver dedicato una vita intera ad un obiettivo cosa ne sarà della sua vita ora che non ha piu un obiettivo.Le lacrime quindi prendono il doppio significato di felicità e di tristezza in un animo contrastato e combattuto dalla natura del proprio essere.Candidato a 5 Oscar tra cui miglior film,miglior attrice e miglior sceneggiatura,sicuramente merita di essere premiato in qualche modo,sta all'academy decidere come.La Begalow ha sorpreso ancora il mondo e sicuramente non riuscirà a ripetersi,o a superarsi.Beh.....dicevano cosi anche l'ultima volta....
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brian77
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giovedì 14 febbraio 2013
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facciamola finita col tocco femminile
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E facciamola finita con le sciocchezze sul tocco "femminile"... Qui c'è il tocco della grande regia! Le chiacchiere gender lasciamole agli accademici americani che ci scrivono sopra saggi, se li leggono tra loro e non hanno niente a che spartire col cinema. Grande Bigelow! Ottimo film, anche se resta inferiore a "The Hurt Locker", forse perché più impacciato dal ripercorrere una storia più o meno vera.
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boffese
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mercoledì 13 febbraio 2013
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kill bin laden
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Kathryn Bigelow con Zero Dark Thirty firma il suo capolavoro .
Dopo il buonissimo Hurt Locker confeziona una pellicola ancora superiore che la rende a pieno titolo come la miglior regista della storia del cinema (ahime' , non e' alta la concorrenza ).
Pellicola bellissima ,gia' a partire dal titolo, che letteralmente nel gergo militare sta ad una qualsiasi ora compresa tra la mezzanotte e le quattro del mattino , operativamente la fascia oraria in cui si fanno le incursioni.
Come non mai , spicca la bravura della Bigelow , abilissima nel comporre una regia spietata e travolgente ,che riesce a mantenere lo spettatore in tensione e lo inchioda davanti allo schermo per quasi tre ore ,tenendo per tutto il film uno stato alto di suspance , nonostante lo spettatore sappia gia' cosa succedera'.
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Kathryn Bigelow con Zero Dark Thirty firma il suo capolavoro .
Dopo il buonissimo Hurt Locker confeziona una pellicola ancora superiore che la rende a pieno titolo come la miglior regista della storia del cinema (ahime' , non e' alta la concorrenza ).
Pellicola bellissima ,gia' a partire dal titolo, che letteralmente nel gergo militare sta ad una qualsiasi ora compresa tra la mezzanotte e le quattro del mattino , operativamente la fascia oraria in cui si fanno le incursioni.
Come non mai , spicca la bravura della Bigelow , abilissima nel comporre una regia spietata e travolgente ,che riesce a mantenere lo spettatore in tensione e lo inchioda davanti allo schermo per quasi tre ore ,tenendo per tutto il film uno stato alto di suspance , nonostante lo spettatore sappia gia' cosa succedera'. Si supera' nei trenta minuti finali , quando "spalleggiata " da un montaggio vibrante , "ci porta" direttamente dentro il covo di Osama Bin Laden.
Zero Dark Thirty , poggia su una solidissima sceneggiatura di Mark Boal,e' musicato egregiamente da Alexandre Desplat e stilisticamente e' un film che rasenta la perfezione.
Confeziona un ottimo cast , capeggiato da una straripante Jessica Chastein che ci regala una nuova magnifica performance.
Nonostante le polemiche , ho trovato questo cine-documento , molto aperto di vedute e l'ho trovata estremamente brava nel sintetizzare 10 anni di spy-story internazionale senza essere mai retorica e di parte.
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flyanto
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mercoledì 13 febbraio 2013
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la cattura e l'uccisione di bin laden narrata con
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Film sull'intero resoconto delle lunghe e complesse indagini che gli ufficiali della CIA hanno condotto dopo il crollo delle due Torri Gemelle a New York l' 11 Settembre 2001 al fine di rintracciare Osama Bin Laden ed il suo nascondiglio. Il personaggio femminile di Maya, interpretato da Jessica Chastain, è quello di un ufficiale donna di fantasia a cui va il maggior merito delle ricerche, colei che per prima intuisce e poi scopre i diretti legami con Osama ed infine il suo ben nascosto rifugio in Pakistan. Molto ben narrato e girato, con il solito stile adrenalinico ed asciutto che è tipico della Bigelow, questa pellicola risulta un fedele documento storico dell'importante operazione di cattura ed uccisione del terribile artefice delle numerosi stragi nel mondo.
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Film sull'intero resoconto delle lunghe e complesse indagini che gli ufficiali della CIA hanno condotto dopo il crollo delle due Torri Gemelle a New York l' 11 Settembre 2001 al fine di rintracciare Osama Bin Laden ed il suo nascondiglio. Il personaggio femminile di Maya, interpretato da Jessica Chastain, è quello di un ufficiale donna di fantasia a cui va il maggior merito delle ricerche, colei che per prima intuisce e poi scopre i diretti legami con Osama ed infine il suo ben nascosto rifugio in Pakistan. Molto ben narrato e girato, con il solito stile adrenalinico ed asciutto che è tipico della Bigelow, questa pellicola risulta un fedele documento storico dell'importante operazione di cattura ed uccisione del terribile artefice delle numerosi stragi nel mondo. Si discosta completamente dalle altre sue produzioni precedenti in cui, sia pure calate in un contesto ed avvenimento storico ben preciso (vedi "The Hurt Locker"), Kathryn Bigelow tesse una vicenda estremamente particolare, all'insegna dell'estrema originalità e suspense. Qui, invece, si limita appunto solo ai fatti reali. In ogni caso il valore della regista è ugualmente riscontrabile e, forse, l'unico "difetto" da attribuirgli è l'eccessiva lunghezza della pellicola, dove alcuni passaggi potevano essere un pò più sfrondati. Da menzionare ed apprezzare, particolarmente, invece, l'intera scena (questa affatto eccessiva in tempistica) in cui viene rappresentata la cattura e l'uccisione di Bin Laden che tiene lo spettatore a lungo con il fiato sospeso. Personalmente non condivido troppo la candidatura all'Oscar dell'attrice Jessica Chastain che, seppure brava, non mi sembra qui avere raggiunto altissime vette d'interpretazione. Forse, è stato un modo per ricompensarla di quella sua migliore in "Help".
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michela papavassiliou
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mercoledì 13 febbraio 2013
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la determinazione di essere una spy girl
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Zero Dark Thirty, pellicola statunitense del 2012, firmata da Kathryn Bigelow, sulla scia della strage dell'11 Settembre, indaga tra le maglie dei servizi segreti, il lavoro in prima linea di agenti speciali nella lotta all' integralismo islamico. Protagonista la bella californiana Jessica Casthain, nel ruolo di Maya. Una massa di capelli rossi su di una silhouette delicata da ballerina, una determinazione di ferro, tra le bombe del terrorismo internazionale, sulle tracce di Osama Bin Laden. Iniziata a metodi anticonvenzionali di tortura efferata nei confronti dei prigionieri, in vigore nella Cia, da parte del fascinoso Dan, interpretato da Jason Clarke, la donna diviene in breve membro di punta di questa nascosta e spietata lotta al fronte.
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Zero Dark Thirty, pellicola statunitense del 2012, firmata da Kathryn Bigelow, sulla scia della strage dell'11 Settembre, indaga tra le maglie dei servizi segreti, il lavoro in prima linea di agenti speciali nella lotta all' integralismo islamico. Protagonista la bella californiana Jessica Casthain, nel ruolo di Maya. Una massa di capelli rossi su di una silhouette delicata da ballerina, una determinazione di ferro, tra le bombe del terrorismo internazionale, sulle tracce di Osama Bin Laden. Iniziata a metodi anticonvenzionali di tortura efferata nei confronti dei prigionieri, in vigore nella Cia, da parte del fascinoso Dan, interpretato da Jason Clarke, la donna diviene in breve membro di punta di questa nascosta e spietata lotta al fronte. A tratti poco credibile per l'acconciatura della giovane attrice sempre perfetta, con boccoli e tailleur nero irrealisticamente impeccabili, schiavo di una matrice Usa da spy film ben collaudata, che lascia poco spazio alla vera sorpresa, il film sa regalare tuttavia 157 minuti d'azione. MP
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alex2044
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martedì 12 febbraio 2013
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due ore e mezza a perdifiato
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Gran film . Due ore e mezza a perdifiato . La tensione non da tregua fino alla fine. Un film da vedere . La regia perfetta, gli attori tutti in palla. Le ricostruzioni azzeccate . Insomma mi sono proprio divertito . Alla fine ho detto ma sono passate più di due ore ? Kathryn Bigelow è una grande regista . Ancora una volta ha fatto centro .
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