jacopo mancini
|
martedì 31 maggio 2016
|
capolavoro
|
|
|
|
Zero Dark Thirty è un film diretto da Kathryn Bigelow.
È la storia della ricerca di Osama Bin Laden da parte dei servizi segreti americani. Il film ripercorre le indagini, che sono durate dal 2001 al 2011, e vede come protagonista Maya Lambert, agente della CIA, interpretata da un’eccellente Jessica Chastain.
Film di questa levatura si vedono raramente: Zero Dark Thirty è un’opera decisamente fuori dall’ordinario.
La sceneggiatura curata da Mark Boal documenta il lavoro della CIA in modo puntuale, sintetico e suggestivo.
Lo stile della Bigelow racconta questa storia splendidamente: c’è un realismo forte, giusto, mai eccessivo.
[+]
Zero Dark Thirty è un film diretto da Kathryn Bigelow.
È la storia della ricerca di Osama Bin Laden da parte dei servizi segreti americani. Il film ripercorre le indagini, che sono durate dal 2001 al 2011, e vede come protagonista Maya Lambert, agente della CIA, interpretata da un’eccellente Jessica Chastain.
Film di questa levatura si vedono raramente: Zero Dark Thirty è un’opera decisamente fuori dall’ordinario.
La sceneggiatura curata da Mark Boal documenta il lavoro della CIA in modo puntuale, sintetico e suggestivo.
Lo stile della Bigelow racconta questa storia splendidamente: c’è un realismo forte, giusto, mai eccessivo. La telecamera non ama la fissità e la staticità: si muove, è viva, palpita. È un linguaggio adottato oggi da molti registi, ma la Bigelow riesce ad usarlo con tocco molto equilibrato. In linea con la visione della regista c’è la fotografia eccezionale di Greig Fraser.
C’è poi il lavoro di talenti smisurati del cinema come i montatori, William Goldenberg e Dylan Tichenor, e il compositore della colonna sonora, Alexandre Desplat.
In questo film non ci sono leggerezze, sbavature, note stonate. È tutto orchestrato in modo corretto.
La Bigelow riesce a narrare una vicenda complessa e spinosa con un linguaggio essenziale e stimolante. La durata del film arriva quasi a tre ore, ma nemmeno un secondo risulta pesante. La nostra storia recente scorre sullo schermo: noi possiamo riflettere su quanto accaduto, sulle dinamiche reali dello spionaggio. Anche se l’atmosfera è decisamente seria e drammatica, non sentiamo la gravità della narrazione. Ci lasciamo semplicemente conquistare dal piacere della visione.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jacopo mancini »
[ - ] lascia un commento a jacopo mancini »
|
|
d'accordo? |
|
dario
|
martedì 3 maggio 2016
|
accademico
|
|
|
|
Sembra lo svolgimento di un compito in classe, dove tutto è preordinato in un certo modo, con mille convenzioni. La caccia a Bin Laden ha qualcosa di ossessivo che trapassa la ragione di un mondo civile. Può uno Stato moderno condannare a morte un individuo o dovrebbe catturarlo e processarlo, magari da un tribunale internazionale? La Bigelow segue pedissequamente una tesi rivendicativa che fa bene alla mentalità western, ma molto male a quella idealista che recita: se fai del male, otterrai male. Nulla viene detto del comportamento occidentale nei confronti di certi Paesi asiatici. Agli Occidentali si deve sicuramente la loro destabilizzazione. Le conseguenze non potevano essere rose e fiori.
[+]
Sembra lo svolgimento di un compito in classe, dove tutto è preordinato in un certo modo, con mille convenzioni. La caccia a Bin Laden ha qualcosa di ossessivo che trapassa la ragione di un mondo civile. Può uno Stato moderno condannare a morte un individuo o dovrebbe catturarlo e processarlo, magari da un tribunale internazionale? La Bigelow segue pedissequamente una tesi rivendicativa che fa bene alla mentalità western, ma molto male a quella idealista che recita: se fai del male, otterrai male. Nulla viene detto del comportamento occidentale nei confronti di certi Paesi asiatici. Agli Occidentali si deve sicuramente la loro destabilizzazione. Le conseguenze non potevano essere rose e fiori.
Avendo un fine limitato e costretto entro griglie superficiali, tutto funziona allo stesso modo. La narrazione è orizzontale, le scene gratuite e questo nonostante un impianto robusto. La Bigelow sa fare cinema da un punto di vista estetico, da quello concettuale no perchè in lei prevale un intelletualismo da salotto che la fa deviare verso prodotti semi-documentaristici e propedeutici a una causa di parte. Della Chastan tutti dicono un gran bene, ma ha tre espressioni tre da mocciosa. Sceneggiatura da dimenticare. Scenografia ottima.
.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dario »
[ - ] lascia un commento a dario »
|
|
d'accordo? |
|
dragoneme
|
venerdì 15 maggio 2015
|
sopravvalutato
|
|
|
|
Come hanno scritto in molti sembra più un documentario che un film. Perfetto nella ricostruzione, molto bravi gli attori, ma nonostante tutto questo è un film molto molto molto noioso. L'ho visto perché da molti era definito come il capolavoro della stagione, ma in realtà è solo una pellicola che non dà emozioni, né fa riflettere. è semplicemente vuoto. L'unica parola che mi viene in mente per questo film è: autocelebrativo. Sembra un film di propaganda militare.
|
|
[+] lascia un commento a dragoneme »
[ - ] lascia un commento a dragoneme »
|
|
d'accordo? |
|
enzo70
|
lunedì 5 gennaio 2015
|
la bigelow racconta la cattura di bin laden
|
|
|
|
L’attentato delle torri gemelle ha cambiato, per sempre, la storia degli Stati Uniti d’America. Gli americani non lasciano mai le cose a metà e così come il vile attacco a Pearl Harbour si è concluso con la resa incondizionata del Giappone. La cattura di Bin Laden era una necessità per riscattare l’onta di un attacco al cuore del Paese delle libertà. In “Zero Dark Thirty” Kathryn Bigelow riprende il discorso avviato con l’ottimo “The hurt locker” e torna a raccontare con uno stile quasi documentaristico per il livello di dettaglio le attività che portarono dopo dieci anni alla cattura ed all’uccisione di Bin Laden.
[+]
L’attentato delle torri gemelle ha cambiato, per sempre, la storia degli Stati Uniti d’America. Gli americani non lasciano mai le cose a metà e così come il vile attacco a Pearl Harbour si è concluso con la resa incondizionata del Giappone. La cattura di Bin Laden era una necessità per riscattare l’onta di un attacco al cuore del Paese delle libertà. In “Zero Dark Thirty” Kathryn Bigelow riprende il discorso avviato con l’ottimo “The hurt locker” e torna a raccontare con uno stile quasi documentaristico per il livello di dettaglio le attività che portarono dopo dieci anni alla cattura ed all’uccisione di Bin Laden. In risalto la determinazione di una giovane agente della Cia, Maya, ottimamente interpretata da Jessica Chastain, che attraverso un’approfondita analisi deli risultati degli interrogatori ai terroristi man mano catturati riesce ad individuare il covo del capo di Al Queda. E’ un film crudo perché è la storia che richiede essenzialità, non c’è spazio né tempo per buonismi o indugi: la libertà passa per la tenacia con cui è necessario condurre la resistenza contro una guerra feroce mossa da nemici spietati.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a enzo70 »
[ - ] lascia un commento a enzo70 »
|
|
d'accordo? |
|
ultimoboyscout
|
lunedì 24 marzo 2014
|
caccia al nemico pubblico #1!
|
|
|
|
Ci sono voluti quasi 10 anni, da quel maledetto 11 Settembre del 2001, prima che la CIA riuscesse ad individuare il covo di Osama Bin Laden. Era il 2 Maggio del 2011 ad Abbottabad, in Pakistan e in quei 10 anni un gruppo di intelligence della CIA si è dedicato anima e corpo alla ricerca dello sceicco: questa è la storia di uno di loro, Maya, che passa ogni attimo della sua vita con questa ossessione in testa e per raggiungere l'obiettivo ci vorrà tutto il suo intuito, la sua tenacia per arrivare a concretizzare. Non senza aver lottato anche contro la burocrazia, il maschilismo e l'ottusità. La Bigelow torna a confrontarsi coi territori di guerra ma non si focalizza solo sull'aspetto militare ma procede per gradi, alalrga lo sguardo con stile e precisione chirurgica su tutte le pedine della caccia, passando per interrogatori e torure, non tralasciando il lato umano, quello psicologico e soprattutto quello politico di una missione delicata, pericolosa e priva di certezze, con la vicenda che trova il suo naturale baricentro in Maya, ottimamente interpretata da Jessica Chastain.
[+]
Ci sono voluti quasi 10 anni, da quel maledetto 11 Settembre del 2001, prima che la CIA riuscesse ad individuare il covo di Osama Bin Laden. Era il 2 Maggio del 2011 ad Abbottabad, in Pakistan e in quei 10 anni un gruppo di intelligence della CIA si è dedicato anima e corpo alla ricerca dello sceicco: questa è la storia di uno di loro, Maya, che passa ogni attimo della sua vita con questa ossessione in testa e per raggiungere l'obiettivo ci vorrà tutto il suo intuito, la sua tenacia per arrivare a concretizzare. Non senza aver lottato anche contro la burocrazia, il maschilismo e l'ottusità. La Bigelow torna a confrontarsi coi territori di guerra ma non si focalizza solo sull'aspetto militare ma procede per gradi, alalrga lo sguardo con stile e precisione chirurgica su tutte le pedine della caccia, passando per interrogatori e torure, non tralasciando il lato umano, quello psicologico e soprattutto quello politico di una missione delicata, pericolosa e priva di certezze, con la vicenda che trova il suo naturale baricentro in Maya, ottimamente interpretata da Jessica Chastain. Come in "The hurt locker" la regista racconta il "lavoro" della guerra, lo fa senza paura anche quando mostra gli aspetti più discutibili e controversi della caccia con uno stile raffinato e molto stilizzato, optando per un taglio classico, realistico quasi da documentario, un ibrido tra thriller e procedural, raggiungendo un equilibrio più che discreto. Film non bellissimo ma coraggioso che chiude una storia ma apre un dibattito, non rassicura e lancia polemiche a non finire. Pellicola non cult di una regista cult che ha generato di tutto, reazioni viscerali, emulazione, attacchi e ricevuto un Oscar per il montaggio sonoro (a fronte di cinque candidature), la regia è potente, presente e destabilizzante, il film invece non sempre convince ma di sicuro non vuole essere politicamente corretto o edulcorato. E' il gemello diverso di "The hurt locker", meno bello ma più cupo, buio e dello sceicco mostra appena una goccia di sangue, la punta del naso e un frammento di barba. due le scene straordinarie: quella dell'assalto al covo avvenuto a mezzanotte e mezza (il titolo, in gergo militare), un capolavoro di suspence e cura dei dettagli e quella finale con Maya sola a bordo di un cargo, diretta chissà dove, con una lacrima a solcare il volto. Ottima, per intensità, la prova del compianto James Gandolfini nei panni di Leon Panetta, ex capo CIA. Le tre stelle di valutazione sono per la grande regia della Bigelow, il film vale un pò meno.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ultimoboyscout »
[ - ] lascia un commento a ultimoboyscout »
|
|
d'accordo? |
|
shanks91
|
giovedì 13 marzo 2014
|
ma quale capolavro??
|
|
|
|
dopo aver visto the hurt locker, film molto forte, realistico ed emozionante, anche se a tratti lento, ho visto il secondo film famoso della regista Bigelow.. L' inizio è scottante, subito con un' interrogatorio (dove la violenza non manca), queste emozioni si trasformano quasi subito in noia nella mezzora successiva fino ad arrivare a una tortura quasi equivalente a quella degli interrogatori nell' ora successiva; film lento, molto lento, lentissimo, se si perdono venti minuti di film poco importa perchè in realtà non ci si perde gran che. Dopo due ore finalmente si presenta la vera e propria caccia al ricercato, filmata quasi tutta attraverso i raggi infrarossi dei militari, che reca al film qualche emozione in più.
[+]
dopo aver visto the hurt locker, film molto forte, realistico ed emozionante, anche se a tratti lento, ho visto il secondo film famoso della regista Bigelow.. L' inizio è scottante, subito con un' interrogatorio (dove la violenza non manca), queste emozioni si trasformano quasi subito in noia nella mezzora successiva fino ad arrivare a una tortura quasi equivalente a quella degli interrogatori nell' ora successiva; film lento, molto lento, lentissimo, se si perdono venti minuti di film poco importa perchè in realtà non ci si perde gran che. Dopo due ore finalmente si presenta la vera e propria caccia al ricercato, filmata quasi tutta attraverso i raggi infrarossi dei militari, che reca al film qualche emozione in più. Unici aspetti veramente positivi sono la recitazione della protagonista Jessica Chastain (bellissima la scena finale dove si vede che piange), e buono anche il montaggio. Sinceramente mi aspettavo molto di più mentre invece mi sono non goduto quasi tre ore di un film che piu che essere candiadato come miglior film doveva ricevare la statuetta come miglior documentario.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a shanks91 »
[ - ] lascia un commento a shanks91 »
|
|
d'accordo? |
|
alexander 1986
|
sabato 1 marzo 2014
|
l'eterna ossessione di achab avvelena il mondo.
|
|
|
|
Per gli Stati Uniti la caccia a Bin Laden è stata un banco di prova quasi quanto l'apocalisse dell'11/9. Così come quest'ultimo ha messo alla prova il coraggio, la forza nervosa e il senso di comunità, la prima ha evidenziato la tenacia e il pragmatismo della nazione. Maya (Jessica Chastain), giovane ufficiale della CIA, donna di ferro dietro un volto dolce e diafano, nella sua rinuncia alla condotta di una vita vera e nella dedizione totale e fanatica alla caccia alla balena bianca, incarna simbolicamente un'America che non riesce ad andare oltre, a sanare il desiderio di vendetta. Sicché essa finisce drammaticamente nel farsi assorbire dalla spirale di barbarie cui intende opporsi, e nel far coincidere la morte del nemico con la propria sopravvivenza.
[+]
Per gli Stati Uniti la caccia a Bin Laden è stata un banco di prova quasi quanto l'apocalisse dell'11/9. Così come quest'ultimo ha messo alla prova il coraggio, la forza nervosa e il senso di comunità, la prima ha evidenziato la tenacia e il pragmatismo della nazione. Maya (Jessica Chastain), giovane ufficiale della CIA, donna di ferro dietro un volto dolce e diafano, nella sua rinuncia alla condotta di una vita vera e nella dedizione totale e fanatica alla caccia alla balena bianca, incarna simbolicamente un'America che non riesce ad andare oltre, a sanare il desiderio di vendetta. Sicché essa finisce drammaticamente nel farsi assorbire dalla spirale di barbarie cui intende opporsi, e nel far coincidere la morte del nemico con la propria sopravvivenza.
E' questo il concetto generale del monumentale film di Kathryn Bigelow, la quale dopo il premio Oscar 'The Hurtlocker' (2008) torna a indagare il potere corruttivo dell'ossessione orientale sullo spirito dell'America. Non è un film piacevole né spettacolare né politicamente corretto; le prime due caratteristiche non hanno destato il favore del pubblico, l'ultima quello della presidenza Obama sotto la cui egida ha avuto luogo il famoso blitz per uccidere Osama. Non c'è stata un'altra ragione per cui 'Zero Dark Thirty' dovesse essere posposto al mediocre 'Argo' nella corsa agli Oscar 2012. Una menzione speciale va alla protagonista, Jessica Chastain, attrice di grande talento e con gli attributi giusti per diventare la star della Hollywood dei prossimi anni.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alexander 1986 »
[ - ] lascia un commento a alexander 1986 »
|
|
d'accordo? |
|
lordbyron
|
lunedì 30 dicembre 2013
|
l'autocelebrazione di un ossessione
|
|
|
|
La cronostoria della caccia all'uomo più ricercato d'America, la caparbietà di un agente (Jessica Chastain) nel voler ottenere l'obiettivo a tutti costi. Ma detto questo , tutte le nomination agli Oscar come miglior film e miglior sceneggiatura originale non possono essere che autocelebrative per gli USA, in questa storia tutto c'è tranne che originalità e una bella sceneggiatura.
La storia è ben nota, forse per dare un po' di ritmo si sarebbe dovuto dare più spazio alla preparazione all'assalto dei Navy Seals al covo di Bin Laden & co. Diciamo che il prodotto era perfetto per riscuotere ovazioni dalla critica USA.
|
|
[+] lascia un commento a lordbyron »
[ - ] lascia un commento a lordbyron »
|
|
d'accordo? |
|
damien karras
|
giovedì 12 dicembre 2013
|
documentario lento,con regia molto aprossimativa!!
|
|
|
|
Ci troviamo di fronte al solito pallone gofiato made in U.S.A. , la regista kathryn bigelow non è prima a queste opere lunghissime a caccia di oscar,se non fosse sposata con un guru di Hollywood penso che l'unico lavoro che gli si addice è un programma televisivo tipo"grande fratello"
Ma parliamo del film,quasi tre ore di noia raccontate da una regia senza capo ne coda con repentini passaggi da una scena ad un'altra senza neppure tenerne un filo logico, per non parlare della recitazione molto aprossimativa di tutto il cast e in particolar modo della protagonista quasi sempre urlante,ma al peggio non c'è mai fine la scena finale è quello che non dovrebbe mai essere una scena di azione.
[+]
Ci troviamo di fronte al solito pallone gofiato made in U.S.A. , la regista kathryn bigelow non è prima a queste opere lunghissime a caccia di oscar,se non fosse sposata con un guru di Hollywood penso che l'unico lavoro che gli si addice è un programma televisivo tipo"grande fratello"
Ma parliamo del film,quasi tre ore di noia raccontate da una regia senza capo ne coda con repentini passaggi da una scena ad un'altra senza neppure tenerne un filo logico, per non parlare della recitazione molto aprossimativa di tutto il cast e in particolar modo della protagonista quasi sempre urlante,ma al peggio non c'è mai fine la scena finale è quello che non dovrebbe mai essere una scena di azione..lentissima e noiosissima....
Forse questi "grandissimi" registi Americani con budget altissimi dovrebbero fare un bel passo indietro e farsi un bel bagno di umiltà,e andarsi a guardare qualche film minore dai costi decisamente inferiori, dove gli attori recitano ancora, e sopratutto dove esiste ancora storia e regia che ti cinvolgono dal primo minuto fino all'ultimo...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a damien karras »
[ - ] lascia un commento a damien karras »
|
|
d'accordo? |
|
biso 93
|
sabato 14 settembre 2013
|
un film come si deve
|
|
|
|
Il film ti tiene sulle spine perchè di fatto il tema centrale non è tanto la cattura di Bin Laden quanto il lavoro da svolgere....il portare a termine la missione, sfidare se stessi!! La regia è davvero notevole, salda controllata e si focalizza su determinati aspetti tralasciando patriottismi penosi e finti! IL film è molto realistico e tratta un argomento attuale trattandolo con i guanti e riportandolo molto specificatamente, quasi come in un documentario!! Cosa si è disposti a fare per ottenere qualcosa?? Come ci si comporta quando si è ossessionati ?? La recitazione è ottima...il film è di livello anche se alcune volte si perde un pò via e in alcuni punti non tiene la giusta marcia! Al di la dei fatti descritti che personal
[+]
Il film ti tiene sulle spine perchè di fatto il tema centrale non è tanto la cattura di Bin Laden quanto il lavoro da svolgere....il portare a termine la missione, sfidare se stessi!! La regia è davvero notevole, salda controllata e si focalizza su determinati aspetti tralasciando patriottismi penosi e finti! IL film è molto realistico e tratta un argomento attuale trattandolo con i guanti e riportandolo molto specificatamente, quasi come in un documentario!! Cosa si è disposti a fare per ottenere qualcosa?? Come ci si comporta quando si è ossessionati ?? La recitazione è ottima...il film è di livello anche se alcune volte si perde un pò via e in alcuni punti non tiene la giusta marcia! Al di la dei fatti descritti che personalmente ritengo molto dubbi e non del tutto veri, il film merita di essere visto!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a biso 93 »
[ - ] lascia un commento a biso 93 »
|
|
d'accordo? |
|
|