Concordo pienamente con Niola. Il film è di una lentezza arrogante. Inquadrature lunghissime in cui non succede nulla. Personaggi fermi e che non fanno niente. Non parlano, non si muovono. Il film sembra non finire mai. Il regista si è limitato a scegliere delle belle inquadrature svincolandosi dal raccontare una storia. Non può esserci un film senza storia. Non si può pretendere di fare un film piazzando la telecamera qua e là, cercando solo di cogliere degli angoli suggestivi. La bravura di un regista deve essere quella di saper intrigare il pubblico attraverso i dialoghi, la storia, i paesaggi (certo). Non ci si può estraniare completamente da queste logiche.
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Concordo pienamente con Niola. Il film è di una lentezza arrogante. Inquadrature lunghissime in cui non succede nulla. Personaggi fermi e che non fanno niente. Non parlano, non si muovono. Il film sembra non finire mai. Il regista si è limitato a scegliere delle belle inquadrature svincolandosi dal raccontare una storia. Non può esserci un film senza storia. Non si può pretendere di fare un film piazzando la telecamera qua e là, cercando solo di cogliere degli angoli suggestivi. La bravura di un regista deve essere quella di saper intrigare il pubblico attraverso i dialoghi, la storia, i paesaggi (certo). Non ci si può estraniare completamente da queste logiche. Se si segue la strada percorsa da Fabrizio Ferraro, si dimostra solo arroganza e mancanza di rispetto per lo spettatore. Quando si propone un film al pubblico si deve avere la lealtà di raccontare una storia che possa in qualche modo attrarlo, che sappia stimolare la sua curiosità. Penultimo passaggio non può essere definito un film. E' solo un'accozzaglia di inquadrature lunghissime che hanno la presunzione di essere interessanti per qualcuno. Il pubblico non deve incoraggiare simili esperimenti, ma contestarli a fondo, affinchè il cinema (di qualità ma anche quello commerciale) non venga inquinato da codesti fallimentari registi.
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(di folignoli)
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