cassandra88
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lunedì 17 marzo 2014
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l'amicizia vera
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Amicizia, divertimento, felicità: questi gli ingredienti principali di questo capolavoro.
Commovente come un ragazzo con un vissuto non felice e una persona disabile possano condurre l'un l'altro in una situazione migliore di quella in cui i due si trovavano quando si sono incontrati la prima volta al colloquio di lavoro per assistente. Quindi altro che "quasi amici": il loro rapporto sì che è l'emblema della vera amicizia! Da prenderne esempio!
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daniele berardi
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domenica 2 marzo 2014
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immerso in monet
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Ho visto il film 5 volte ed ogni volta rimango stupito delle continue contrapposizioni anche se violenta si viva con una leggereza ironica; il disabile con il fisico attletico, il ricco con il povero ; l'accolturato aristocratico con il pragmatico di strada ;l'incapacità di respirare e muoversi alla possibilità di volare; i valori di una famiglia sgangherata e povera che viene tenuta unita dalla volontà di stare inscieme alla incompatibilità e assenza di dialogo e conflitti eistenziali di una famiglia benestante . La vita di strada fatta di pacche sulle spalle abbracci e sfotò alla vita di società dove si deve avere un certo contegno e distacco.
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Ho visto il film 5 volte ed ogni volta rimango stupito delle continue contrapposizioni anche se violenta si viva con una leggereza ironica; il disabile con il fisico attletico, il ricco con il povero ; l'accolturato aristocratico con il pragmatico di strada ;l'incapacità di respirare e muoversi alla possibilità di volare; i valori di una famiglia sgangherata e povera che viene tenuta unita dalla volontà di stare inscieme alla incompatibilità e assenza di dialogo e conflitti eistenziali di una famiglia benestante . La vita di strada fatta di pacche sulle spalle abbracci e sfotò alla vita di società dove si deve avere un certo contegno e distacco. La stessa colonna sonora contrappone musica da camera a disco miusic facendoti santire gioa e dolore con le note. Un capolavoro che riesce sempre a stupirmi soprattutto il finale ti sembra di immergerti in due dipinti di Monet:
La Terrazza di Monet dove finalmente incontra e materializza una relazione platonica epistolare
Promenade des planches dove lo scanzonato e incommensurabile amico si allontana
Berardi Daniele
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nostradamus
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sabato 4 gennaio 2014
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il miglior film del anno
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Un film spetacolare. Ben ideato, ben attuato, pieno di vita. Offre più di una lettura allo spettatore.
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gabri.peter
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mercoledì 20 novembre 2013
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"dove andiamo?" "a respirare un po'. "
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"Esattamente questo quello che voglio, nessuna pietà. Spesso mi passa il telefono, sai perché? Perché si dimentica. E' vero, non ha una particolare compassione per me, però è alto, robusto, ha due braccia, due gambe, un cervello che funziona, è in buona salute.
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"Esattamente questo quello che voglio, nessuna pietà. Spesso mi passa il telefono, sai perché? Perché si dimentica. E' vero, non ha una particolare compassione per me, però è alto, robusto, ha due braccia, due gambe, un cervello che funziona, è in buona salute. Allora di tutto il resto a questo punto, nel mio stato, come dici tu, da dove viene, che cosa ha fatto... io me ne frego." E così la vita di Driss, un uomo abituato forse dalla vita ad approfittare del prossimo, a vivere di stratagemmi, di sussidi statali, tra carcere e un rapporto conflittuale con la famiglia, cambia, si trasforma, prende una direzione che, in qualche modo, lo porterà a non essere mai più l'uomo che era sempre stato. Philippe è un paraplegico a cui la vita ha portato via tutto, o quasi, "Il mio vero handicap non è la paralisi, è stare senza di lei." Una figlia che non può controllare come dovrebbe, un mondo chiuso in una serie di certezze, in quella quotidianità che desidera solo essere spazzata via. Due vite, così diverse, distanti eppure pronte ad incontrarsi, a completarsi. Due uomini pronti ad interferire l'uno nella vita dell'altro, pronti a cambiare un destino già scritto, fatto di solitudine e ancora quelle certezze che attendono solo un gesto per poter cambiare, modificare ciò che la vita ha deciso ormai da tempo. Un film che strappa sorrisi ad ogni istante, una lacrima per quella realtà che sembra non dare speranza, ma una speranza c'è sempre. E, questa volta, è più inaspettata che mai. Driss, è lui il cambiamento che Philippe attendeva. Perchè lui vede oltre l'apparenza, oltre tutto ciò che è evidente, scontato, già detto, fatto, scritto. Un uomo che sembra non avere morale, un uomo che sembra non avere obiettivi, se non quelli di "rubare" alla vita ciò che la vita gli ha negato, o semplicemente non regalato. Uno scambio di battute, una risata sana e pronta ad uscire per ogni momento che lo spettatore ascolta con un cuore che batte, pronto ad accogliere una realtà che, in apparenza, non può essere modificata. Una realtà ovvia, una vita vera, un'amicizia che cresce nel tempo senza paura di offendere, di sbagliare, di essere sincera, di dire la verità. Un film che accompagna sorrisi e lacrime, dolcezza e sarcasmo, il bastone e la carota. Un film, una pellicola, un'amicizia, che, come la vita, vale la pena di essere...vissuta.
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nerazzurro
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domenica 3 novembre 2013
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riuscito
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La storia di 1amicizia stupenda, vera e sincera che farà ridere e commuovere.
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williamdionisi
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domenica 13 ottobre 2013
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la vera amicizia
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Ispirato ad una storia vera, questa commedia drammatica ci fa immergere nell'atmosfera parigina odierna, dove Philippe, un signore di ormai una certa età, tetraplegico, è alla ricerca di un suo badante...Tra i vari candidati, tutti freddi, seri e schivi, si presenta anche Driss, un solare ragazzo senegalese immigrato, che, sicuro di non essere idoneo al lavoro, si fa avanti beffardamente con il solo scopo di ricevere un rifiuto, in modo da mantenere il diritto ai sussidi da disoccupato.
Philippe però, uomo saggio, per dispetto, ma soprattutto per dare una vera possibilità di vita al giovane, lo assume per un periodo di prova come suo badante.
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Ispirato ad una storia vera, questa commedia drammatica ci fa immergere nell'atmosfera parigina odierna, dove Philippe, un signore di ormai una certa età, tetraplegico, è alla ricerca di un suo badante...Tra i vari candidati, tutti freddi, seri e schivi, si presenta anche Driss, un solare ragazzo senegalese immigrato, che, sicuro di non essere idoneo al lavoro, si fa avanti beffardamente con il solo scopo di ricevere un rifiuto, in modo da mantenere il diritto ai sussidi da disoccupato.
Philippe però, uomo saggio, per dispetto, ma soprattutto per dare una vera possibilità di vita al giovane, lo assume per un periodo di prova come suo badante. Driss, plausibilmente esterrefatto, si metterà al lavoro...dopo un periodo iniziale a dir poco disastroso si "metterà in riga" e svolgerà il suo compito di badante come nessuno aveva mai fatto prima...tratterà Philippe come un vero uomo, senza rispettare del tutto quelle agghiaccianti forme di cortesia che gli rivolgevano i precedenti badanti, dette solo per il fatto di lavorare per lui, che non venivano dal cuore.
Tra i due nascerà una profonda amicizia e si aiuteranno a vicenda per risolversi i rispettivi problemi: in famiglia di Driss e d'amore per Philippe...
In conclusione si tratta di un ottimo film, contenente un grande insegnamento, e genialmente interpretato e diretto: si tratta del secondo film francese con maggiore incasso di tutti i tempi!
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williamdionisi
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giovedì 3 ottobre 2013
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che cosa vuol dire veramente essere amici?
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Che cosa vuol dire veramente essere amici? Parto con una frase provocatoria, atta a fare ragionare tutti i miei cari lettori...amico, amici, quante volte usiamo queste parole nel corso di una singola giornata? Che valore e significato diamo ad esse?
Mi viene in mente l'amatissimo e anche da me utilizzato facebook...mi chiedo, ma tutti questi miei amici sono amici veramente? Assolutamente no e credo che sia così anche per voi.
Sono giunto alla conclusione che noi "sprechiamo" questa parola, che ha un elevatissimo pregio, e che dovremmo imparare cosa significa proprio guardando questo capolavoro di film:"Quasi amici".
Ispirato ad una storia vera questa commedia drammatica ci fa immergere nell'atmosfera parigina odierna dove Philippe, un signore di ormai una certa età, tetraplegico, è alla ricerca di un suo badante.
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Che cosa vuol dire veramente essere amici? Parto con una frase provocatoria, atta a fare ragionare tutti i miei cari lettori...amico, amici, quante volte usiamo queste parole nel corso di una singola giornata? Che valore e significato diamo ad esse?
Mi viene in mente l'amatissimo e anche da me utilizzato facebook...mi chiedo, ma tutti questi miei amici sono amici veramente? Assolutamente no e credo che sia così anche per voi.
Sono giunto alla conclusione che noi "sprechiamo" questa parola, che ha un elevatissimo pregio, e che dovremmo imparare cosa significa proprio guardando questo capolavoro di film:"Quasi amici".
Ispirato ad una storia vera questa commedia drammatica ci fa immergere nell'atmosfera parigina odierna dove Philippe, un signore di ormai una certa età, tetraplegico, è alla ricerca di un suo badante...Tra i vari candidati, tutti freddi, seri e schivi, si presenta anche Driss, un solare ragazzo senegalese immigrato, che, sicuro di non essere idoneo al lavoro, si fa avanti beffardamente con il solo scopo di ricevere un rifiuto, in modo da mantenere il diritto ai sussidi da disoccupato.
Philippe però, uomo saggio, per dispetto, ma soprattutto per dare una vera possibilità di vita al giovane, lo assume, per un periodo di prova, come suo badante.
Driss, plausibilmente esterrefatto, si metterà al lavoro...dopo un periodo iniziale a dir poco disastroso si "metterà in riga" e svolgerà il suo compito di badante come nessuno aveva mai fatto prima...tratterà Philippe come un vero uomo, senza rispettare del tutto quelle agghiaccianti forme di cortesia che gli rivolgevano i precedenti badanti, dette solo per il fatto di lavorare per lui, che non venivano dal cuore.
Tra i due nascerà una profonda amicizia e si aiuteranno a vicenda per risolversi i rispettivi problemi: in famiglia di Driss e d'amore per Philippe...
In conclusione si tratta di un ottimo film, contenente un grande insegnamento, e genialmente interpretato e diretto: si tratta del secondo film francese con maggiore incasso di tutti i tempi!
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giorpost
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giovedì 26 settembre 2013
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audace, classico, di gioie e di disgrazie. unico
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Se dovessimo approcciare un discorso sul Cinema francese degli ultimi anni, sarebbe fin troppo facile dire che non è mai entrato in crisi, è sempre vivo e vegeto ma che tutto sommato non può considerarsi all’ altezza della Nouvelle Vague di Truffaut e Godard. Ma la realtà è diversa e ci suggerisce che la cinematografia contemporanea d’oltralpe non ha nulla da invidiare a quella hollywoodiana e molto da insegnare, ad esempio, a quella nostrana degli ultimi 20 anni (eccezion fatta per Sorrentino e qualche buon attore). Sceneggiatori, direttori di fotografia, registi ed un esercito di attori preparati sono all’ ordine del giorno in Francia, questo va detto mettendo da parte inutili rivalità o gelosie.
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Se dovessimo approcciare un discorso sul Cinema francese degli ultimi anni, sarebbe fin troppo facile dire che non è mai entrato in crisi, è sempre vivo e vegeto ma che tutto sommato non può considerarsi all’ altezza della Nouvelle Vague di Truffaut e Godard. Ma la realtà è diversa e ci suggerisce che la cinematografia contemporanea d’oltralpe non ha nulla da invidiare a quella hollywoodiana e molto da insegnare, ad esempio, a quella nostrana degli ultimi 20 anni (eccezion fatta per Sorrentino e qualche buon attore). Sceneggiatori, direttori di fotografia, registi ed un esercito di attori preparati sono all’ ordine del giorno in Francia, questo va detto mettendo da parte inutili rivalità o gelosie. Quasi Amici (FRA, 2011) non fa eccezione, anzi assume il ruolo di locomotiva di un nuovo filone a metà strada tra il dramma e la commedia brillante, con particolare attenzione alla fotografia, alla qualità visiva e ad un casting, mai come in questo caso, davvero azzeccato in tutti gli elementi, anche nei ruoli da gregari.
Driss è un senegalese cresciuto nella banlieue parigina, campa di espedienti, fuma erba ed è appena uscito di galera dopo 6 mesi per rapina ad una gioielleria. Si presenta ai colloqui per l’ assunzione di un badante, ma solo per farsi firmare la presenza e ottenere un sussidio. Il disabile in questione è un multi-milionario paraplegico, tale Philippe, che nonostante la sua condizione sembra godere di un buon carattere e di un certo savoir faire. Si affeziona subito ai modi sfrontati del ragazzo (il brillante Omar Sy) tant’è che gli offre un periodo di prova, persuadendolo mostrandogli le ricchezze del suo mega appartamento vittoriano con tanto di camera e bagno dedicati al futuro badante che verrà assunto. Driss accetta e le prove sono dure: badare e curare una persona inabile al 100% non è cosa per tutti, neanche per lui, ma a volte la vita ti mette di fronte a delle scelte e l’ aspettativa di uno stipendio fisso, di una casa sfarzosa ed il poter guidare una Maserati mettono Driss su un piedistallo tanto alto da consentirgli di riscattarsi anche dal punto di vista sociale, dato che non va d’accordo con la sua famiglia, rappresentata da una zia che l’ ha cresciuto come una mamma e da cugini e parenti vari che fungono da fratelli. La vita di Philippe (l’ ottimo François Cluzet) viene letteralmente presa a schiaffi da Driss tale è la sua esuberanza e la sfrontatezza nei modi che però non eccedono mai nella maleducazione, anche grazie ad un volto dolce e ad un sorriso abbagliante. Il ragazzo accompagna Philippe ovunque, lo solleva con una certa facilità, lo fa sorridere, lo sprona, gli fa provare lo spinello e lo prende in giro con battute basse e ridicole ma che hanno il sol scopo di generare fragorose risate al povero miliardario (gioco di parole voluto) che sfociano, in un tempo relativamente breve, in una grande amicizia tra i due. Il contorno di personaggi che abitano l’ immensa proprietà di Philippe spazia dalla segretaria sexy dai rossi capelli alla quale Driss dedica molte attenzioni mal corrisposte causa omosessualità di lei, la governante un po’ bruttina ed apparentemente antipatica ma che in realtà è una giocherellona borghese dall’ animo gentile, il giardiniere timido segretamente innamorato di quest’ ultima e la figlia adottiva di Philippe, tipica adolescente problematica e stizzosa. Tutti verranno, in qualche modo, sopraffatti dall’ estrosità del senegalese, ogni uno trarrà qualche beneficio da lui, ma il lavoro che fa è duro e Philippe (che ormai gli vuol bene come un figlio) lo lascia andare, non prima di avergli fatto provare il brivido del lancio col parapendio che (nonostante sia stato questo spericolato gioco la causa della paralisi) ancora affascina il ricco signore di origine corsa, e non prima di aver ascoltato per la prima volta la musica moderna che ascolta Driss in un interscambio culturale sugli stili musicali culminato in un ballo alla Michael Jackson durante una festa a sorpresa organizzata dai parenti (quasi tutti serpenti) per il compleanno del nobile con tanto di orchestra. Driss torna dalla “mamma” e dal fratello azzeccagarbugli risolvendo vari problemi (convince degli spacciatori di lasciare in pace il ragazzo) e cercando di ricucire i rapporti, potendo contare su un rinnovato bagaglio di certezze, sentimenti, forza e con un discreto miglioramento culturale che lo pongono su un piano diverso, pur restando legittimamente legato alle vecchie amicizie, alla semplicità quotidiana e a quell’ inseparabile spinello che tanto ha giovato anche allo sfortunato Philippe durante delle crisi respiratorie notturne.
I due sentono una mancanza reciproca, Philippe non ha trovato un degno sostituto e allora eccoli, a bordo della Maserati, a scommettere se riusciranno a farla franca dai poliziotti che li hanno inseguiti e fermati per eccesso di velocità in una di quelle notti, scena proposta ad inizio film in un flash forward ripresa verso la fine quando i nostri, giunti in un bel ristorante sulla costa Sud della Francia, Driss lascia Philippe (non certo definitivamente) nelle mani di Eleonore, una donna conosciuta per corrispondenza che inizialmente Philippe rifiuta di incontrare per paura (ingiustificata) di non piacerle. La donna invece è interessata soprattutto all’ aspetto intellettuale e filosofico dell’ uomo e quindi la storia sa da fare, frattanto che Driss si incammina sul lungomare e delle scritte in sovraimpressione ci fanno sapere che quello della realtà, Abdel Yasmin Sellou (già, perché questa è una storia vera) ora è un imprenditore affermato, vive in Marocco ed ha 3 figli, mentre Philippe si risposerà avendo 2 figli. Se c’è una pecca, va trovata nella casa distributrice che in Italia ha scelto un titolo “incompleto”, dato che i 2 diventano veri amici, non quasi (il titolo originale è Intouchables).
Una storia toccante, delicata, commovente ma non troppo, divertente ma senza esagerare. Tutto in quest’ opera assume i connotati di una favola urbana che inneggia alla solidarietà tra etnie proprio laddove, negli ultimi anni, vi era stata un recrudescenza del razzismo e dell’ intolleranza. Film bello, da assaporare tutto d’ un fiato senza remore, con la consapevolezza che anche una lacrima di commozione non sarà sintomo di debolezza.
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crymurderbaby
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venerdì 20 settembre 2013
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capolavoro
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Miha comunicato emozioni forti
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onufrio
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giovedì 22 agosto 2013
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la strana coppia
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Philippe e Driss, due personaggi totalmente opposti ma attratti l'uno dall'altro. Philippe è un miliardario paraplegico, Driss entra ed esce dal carcere per furtarelli vari e suo malgrado si ritrova ingaggiato nel ruolo di badante di Philippe; dopo un inizio un pò complicato, i due diventano amici in un continuum di gag esilaranti, Driss infatti riesce a sdrammatizzare la malattia di Philippe facendogliela pesare meno e Philippe in cambio dà una formazione culturale e perchè no, anche artistica all'ex galeotto. La commedia scorre via che è un piacere, mai banale, sempre gradevole. Ottimo film.
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