Quantum Apocalypse

A Houston, al centro spaziale della Nasa viene avvistato un meteorite che, a seguito di un imprevisto cambio di rotta, sta puntando contro la Terra, con effetti catastrofici. Sono chiamati cosmologi da tutto il Paese per cercare di scongiurare il pericolo, ma è una corsa contro il tempo. A Parish, Terry, il fratello autistico di Ben Marshall, il sindaco della tranquilla cittadina, è certo di poter essere d'aiuto agli studiosi.
Justine Jones, un habitué del genere catastrofico che ha al suo attivo già due regie sul tema - in particolare ricordiamo The Apocalypse -, con Quantum Apocalypse tenta un'operazione più sofisticata, senza dimenticare le esigenze dell'entertainment.
Una scrittura che evita di eccedere negli effetti speciali, affidandosi piuttosto ad una struttura corale, che intreccia i percorsi privati di un nucleo familiare con quelli "pubblici" di fidati generali e delle più alte cariche di rappresentanti del governo che accorrono per salvare la nazione.
Una caratterizzazione dei personaggi che tende a mettere sullo stesso piano gli uni e gli altri, a mostrare il lato umano anche del primo cittadino degli States, a ritrarre la bizzarria di due scienziati all'apparenza poco affidabili, e insieme a tratteggiare le inquietudini adolescenziali del giovane Leo, il figlio del sindaco alle prese con una cheerleader, le insicurezze di una matrigna nel tentativo di conquistare l'affetto dei familiari, le curiosità di uno zio, restio persino a servirsi di un elettrodomestico per preparare un dolce, salvo poi essere un abile e raffinato esperto di informatica e non solo.
Complessivamente la vicenda è piuttosto prevedibile, la figura di Terry rimanda al Rain Man creato da Dustin Hoffman; tuttavia il tema del déjà vu, che di per sé non è nuovo e trova precedenti illustri, Matrix in primis, introduce interessanti riflessioni sul tempo e più in generale sulla moderna cosmologia, dando una svolta inedita al racconto. 