marcobrenni
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mercoledì 23 gennaio 2019
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la vera forza di volontà
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Va detto che dopo la pubblicazione di molti documenti di guerra britannici, gelosamente secretati fino alla caduta del muro di Berlino (1989), si è offerto lo spunto per sfornare incredibili capolavori che permettono di meglio capire il ruolo fonfdamentale della leonina resitenza britannica contro il tiranno Hitler. Uno di questi è indubbiamente "II Discorso del re", un ritratto del vero re George, un balbuziente patologico grave che fu forzato sul trono a causa del vile rinunciatario fratello maggiore Edward, innamoratosi follemente della pluridivorziata e discutibie (a dir poco) Wallis Simpson: un'americana rampante sociale pure spia nazista, amica personale di Goebbles e Himmler dai quali riceva giornalmente garofani rossi (!) Non mi dilungo ad elencare i meriti del film il cui valore è certificato dai numerosi premi ufficiali e pure dai commenti entusiastici del pubblico.
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Va detto che dopo la pubblicazione di molti documenti di guerra britannici, gelosamente secretati fino alla caduta del muro di Berlino (1989), si è offerto lo spunto per sfornare incredibili capolavori che permettono di meglio capire il ruolo fonfdamentale della leonina resitenza britannica contro il tiranno Hitler. Uno di questi è indubbiamente "II Discorso del re", un ritratto del vero re George, un balbuziente patologico grave che fu forzato sul trono a causa del vile rinunciatario fratello maggiore Edward, innamoratosi follemente della pluridivorziata e discutibie (a dir poco) Wallis Simpson: un'americana rampante sociale pure spia nazista, amica personale di Goebbles e Himmler dai quali riceva giornalmente garofani rossi (!) Non mi dilungo ad elencare i meriti del film il cui valore è certificato dai numerosi premi ufficiali e pure dai commenti entusiastici del pubblico. Invero un documento storico eccezionale, girato con rara maestria con l'avallo di una coppia di eccellenti attori come Colin Firth e l'istrionico Geoffrey Rush!
Questo film va inserito fra i capolavori menzionati sopra, quelli che illustrano l'incredibile resistenza leonina opposta dai britannici contro il tiranno Hitler. In particolare sono: "Il Discorso del Re"; "Churchill" o " l'Ora più Buia" (The Darkest Hour); poi "Dunkirk" e pure "Enigma". È una quadrilogia di rara eccellenza sotto ogni profilo: filmico, storico, di regia, di recitazione (!) di capacità narrativa molto coinvolgente - tutte qualità oggi piuttosto rare. Invero, per via del segreto di Stato, la storia ufficiale parlò poco dell' importantissimo ruolo svolto dall'eroico re Edward che fu di essenziale appoggio a Churchill e quindi della vittoria anglo-americana contro la Germania nazista tramite lo sbarco in Normandia salpato dalla costa inglese.
È un film da vedere assolutamente, non dimenticando pure i film elencati sopra che formano una quadrilogia essenziale (!) per poter capire meglio un periodo incredibilmente buio per l'umanità, dal quale non si possono non trarre esempi di raro coraggio, ma soprattutto di ferrea, eroica VOLONTÀ di resistere!
Marco Brenni
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cinephilo
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sabato 8 dicembre 2018
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niente di che
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Il film per me è pesantuccio e privo di originalità ma paradossalmente rimane il migliore di Tom Hooper. Da sottolineare solo un buon Geoffrey Rush.
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vandamme84
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sabato 20 gennaio 2018
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film ben fatto ma di una noia mortale
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il film sarà anche ben fatto, ma son quei film che anche se raccontano eventi realmente accaduti, non hanno nulla di epico, o straordinario. Per quanto mi riguarda è una storia mediocre, di un mediocre che occupava la posizione che aveva solo per diritto di sangue monarchico. Onestamente non capisco come ci si possa entusiasmare per un film del genere. E io non sono uno che gode solo con i film d'azione. Per esempio J.Edgar di Clint Estwood per me è un bel film
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elgatoloco
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domenica 24 dicembre 2017
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the maiden heist del 2009 il vero film
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Credo sia un caso felicissimo e quasi unico, quello di"The Maide Heist"(in italiano "Colpo grosso al Museo"(2009)di Peter Hewitt, dove Christopher Walken, Morgan Freeman, William H.Macy, tutti guardiani di un museo made in USA, si innamorano di un'opera d'arte(diversa per ognuno, dove il più"macho", che è stato marine o...chissaà..., ama invece la scultura di un"warrior"greco identificandosi con lo stesso, tanto da esporsi nudo con la statua in questione, caso invero pericoloso di narcisismo(identificazione con l'oggetto amato, che è in realtà proiezione di sé)nonché di esibizionismo, decidono di evitare il trasferimento delle opere amate in un museo danese, rubando le opere stesse e sostituendole con delle copie, si trovano impelagati in notevoli pasticci, ma perseverano.
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Credo sia un caso felicissimo e quasi unico, quello di"The Maide Heist"(in italiano "Colpo grosso al Museo"(2009)di Peter Hewitt, dove Christopher Walken, Morgan Freeman, William H.Macy, tutti guardiani di un museo made in USA, si innamorano di un'opera d'arte(diversa per ognuno, dove il più"macho", che è stato marine o...chissaà..., ama invece la scultura di un"warrior"greco identificandosi con lo stesso, tanto da esporsi nudo con la statua in questione, caso invero pericoloso di narcisismo(identificazione con l'oggetto amato, che è in realtà proiezione di sé)nonché di esibizionismo, decidono di evitare il trasferimento delle opere amate in un museo danese, rubando le opere stesse e sostituendole con delle copie, si trovano impelagati in notevoli pasticci, ma perseverano. Per nulla un inno al furto, ma una forma molto"particolare"di invito all'educazione artistica, non nel senso della materia scolastica omonima(spesso mal appresa-insegnata)ma all'amore per l'arte, dove però lo stesso si scontra con le necessità conrete della vita(per Wolken la moglie che ha altre esigenze, per Freeman i gatti, per Macy il suo fanatismo da marine vero o immaginario...). Una storia particolare, dove la commedia si sposa con la suspense, certo moderata, "temperata", diremmo, dove il risultato-quasi alla Ernst Lubitsch, diremmo, per trovare un pendant e un'ispirazione nel cinema"d'antan", dove lo humor cede spazio al paradosso fondendosi poi con lo stesso. Un"volo"onirico, volendo, una fantasia realizzata a livello proiettivo nel film. El Gato
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fourt
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domenica 22 ottobre 2017
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il discorso del re.
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dal titolo si possono dire tante cose e altrettante del film,
una cosa però è tanto visibile quanto evidente, non si può
nuocere e distruggere con dissennatezza il modello eccellente
della società... sbagliando, si può contrastare un noto
personaggio e che lo è più di altre persone, il senno la lealtà però
sono valori fondanti dell'umanesimo sono spesso sufficienti e tante
persone pseudooneste e pseudo filosofali dovranno
accorgersi che assomigliano a un cavaliere tanto quanto un comico,
e che un cavaliere assomiglia a un comico altrettanto
o a un cantante politico ecc, perchè la ricchezza la fama ed essere
tale comprende tali cose, le similitudni dunque non vanno a
catalogarsi nei ritorni o non ritorni di un cavaliere o chicchesia, ma al
modello dell'essere noti ricchi e di fama e al sogno americano
nonchè della grande democrazia, chi non comprende tali
cose autodistruggerebbe sè tipo il dispositivo
del predator che perde nonostante la forza e supremazia di progresso
per mancanza di intelligenza, il rinnegare l'uomo solo al comando è
un diversivo per distruggere il modello democratico per
spartirsi la democrazia.
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dal titolo si possono dire tante cose e altrettante del film,
una cosa però è tanto visibile quanto evidente, non si può
nuocere e distruggere con dissennatezza il modello eccellente
della società... sbagliando, si può contrastare un noto
personaggio e che lo è più di altre persone, il senno la lealtà però
sono valori fondanti dell'umanesimo sono spesso sufficienti e tante
persone pseudooneste e pseudo filosofali dovranno
accorgersi che assomigliano a un cavaliere tanto quanto un comico,
e che un cavaliere assomiglia a un comico altrettanto
o a un cantante politico ecc, perchè la ricchezza la fama ed essere
tale comprende tali cose, le similitudni dunque non vanno a
catalogarsi nei ritorni o non ritorni di un cavaliere o chicchesia, ma al
modello dell'essere noti ricchi e di fama e al sogno americano
nonchè della grande democrazia, chi non comprende tali
cose autodistruggerebbe sè tipo il dispositivo
del predator che perde nonostante la forza e supremazia di progresso
per mancanza di intelligenza, il rinnegare l'uomo solo al comando è
un diversivo per distruggere il modello democratico per
spartirsi la democrazia... allo stesso modo... comunque
e senza averne il diritto... con 8 mila scene teatrali e senza volersi
guardare allo specchio, indicando a colpevolezza e diffamazione quel
che s'assomiglia ispirandosene sino a
rendersi visibili a brutta copia e torta di non gusto col
peggio di sè male imitando il modello migliore del progresso e della
società senza distinguersi ed essendosi
voltati indetro ancor prima di chi, altresì li ha trovati per riportarli al senno,
considerzioni varie e socioligiche per un film inconsueto lontano
dal clichè action con spettacolo solito e di holliwood.
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aristoteles
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domenica 24 aprile 2016
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re giorgio e lionel
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Un film davvero ben fatto a cui non metto quattro stelle per il fatto che non mi ha emozionato più di tanto,neanche nella più che apprezzabile scena finale.
Piacevolissimo il rapporto tra Re Giorgio e Lionel che poi è la vera spina dorsale del film,umorismo ed allo stesso tempo serietà veramente "British".
I costumi e l'ambientazione sono molto belli e i dialoghi raffinati.
Ad ogni attimo di incertezza vocale corrisponde un contrattacco fatto di autostima e coraggio.
Fantastiche le interpretazioni dei due attori principali.
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carolinasisto30
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domenica 28 febbraio 2016
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un capolavoro...
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Non credo sia possibile descrivere a parole la bravura dei due attori protagonisti, Colin Firth e Geoffrey Rush. Una coppia perfetta, un'intesa incredibile tra i due e un'interpretazione eccezionale. La sceneggiatura incredibile e soprattutto i ritmi giustissimi. Il Re Giorgio VI balbuziente, inizialmente privo di speranza di migliorare la sua problematica, si ritrova a fine film ad affidarsi completamente ad un logopedista con nessun titolo di studio ufficiale ma ricchissimo di esperienza.
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renato c.
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sabato 24 ottobre 2015
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bellissimo film sulla storia recente!
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Gran Bretagna! Sei una leggenda, un passato che si è spinto nel presente! E,nonostante chi ti governa è il Primo Ministro e non la Regina, sei rimasta il simbolo della monarchia! Io sono repubblicano, però preferisco una monarchia costituzionale, coma appunto la Gran Bretagna, ad una repubblica con la dittatura! Non sapevo che il re Giorgio VI°, padre dell'attuale regina Elisabetta II°, fosse stato balbuziente, e questo film è un bell'insegnamento di come uno che vuol essere un vero re, faccia qualunque sacrificio per superare il suo handicap! Un re che poi si è trovato in una situazione insolita: succedere al fratello che ha rinunciato alla corona per amore di una donna divorziata due volte! Per chi non ha chiaro questo momento storico, questo film è un ottimo insegnamento! Comunque il pe
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Gran Bretagna! Sei una leggenda, un passato che si è spinto nel presente! E,nonostante chi ti governa è il Primo Ministro e non la Regina, sei rimasta il simbolo della monarchia! Io sono repubblicano, però preferisco una monarchia costituzionale, coma appunto la Gran Bretagna, ad una repubblica con la dittatura! Non sapevo che il re Giorgio VI°, padre dell'attuale regina Elisabetta II°, fosse stato balbuziente, e questo film è un bell'insegnamento di come uno che vuol essere un vero re, faccia qualunque sacrificio per superare il suo handicap! Un re che poi si è trovato in una situazione insolita: succedere al fratello che ha rinunciato alla corona per amore di una donna divorziata due volte! Per chi non ha chiaro questo momento storico, questo film è un ottimo insegnamento! Comunque il personaggio migliore del film è Lionel Logue, stupendamente interpretato da Geoffrey Rush, che si da da fare non solo per il bene del suo re, ma anche per amore della sua patria, specialmente in un momento così difficile come lo scoppio della 2^ guerra mondiale! In simili momenti una nazione ha bisogno di un capo di stato che le dia un senso di sicurezza e di conforto! Ed, a quanto pare, da questo lato Giorgio VI° ci ha saputo fare, è stato molto vicino al suo popolo! Poi quando il primo ministro è diventato Wiston Churchill, il popolo britannico aveva veramente ragione di sentirsi patriota ed ottimista, nonostante la promessa di lacrime e sangue! Alcuni dicono:"Perchè studiare la Storia quando ci sono cose molto più utili da imparare?" La Soria è utilissima per non ripetere gli stessi errori del passato! Aveva ragione il mio insegnante di lettere delle superiori quando diceva:"Se uno che vuol fare il politico non sa la Storia, bisognerebbe proibirgli di fare il politico! E questi films storici, se fedeli alla realtà sono un ottimo insegnamento!
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luigi chierico
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lunedì 3 agosto 2015
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poter parlare
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Un ottimo film per una triste verità. Storia recente. Personaggi noti ed ancora in vita. Il dramma di un grande uomo alla vigilia di una tragedia dell’umanità. Siamo infatti alle porte di un conflitto internazionale che vede la Gran Bretagna, insieme alla Francia e alla Russia tra le più invise al loquace, logorroico e strillone Adolf Hitler, il fuhrer, odierno Catone il censore ante C. n., che sembra urlare al suo”senato”: “delenda sunt”. Alla corte d’Inghilterra c’è Giorgio V, oramai anziano che si appresta ad abbandonare la vita e a lasciare il trono al figlio maggiore Edward, che prende il nome di re Edoardo VIII, giovane impegnato più a star dietro a gonne e donne che non agli affari di stato, una donna val bene un regno! Questo già costituisce un grave problema, il re deve abdicare in favore del fratello Albert, che tanto ha ridicolizzato ed offeso per la sua balbuzie.
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Un ottimo film per una triste verità. Storia recente. Personaggi noti ed ancora in vita. Il dramma di un grande uomo alla vigilia di una tragedia dell’umanità. Siamo infatti alle porte di un conflitto internazionale che vede la Gran Bretagna, insieme alla Francia e alla Russia tra le più invise al loquace, logorroico e strillone Adolf Hitler, il fuhrer, odierno Catone il censore ante C. n., che sembra urlare al suo”senato”: “delenda sunt”. Alla corte d’Inghilterra c’è Giorgio V, oramai anziano che si appresta ad abbandonare la vita e a lasciare il trono al figlio maggiore Edward, che prende il nome di re Edoardo VIII, giovane impegnato più a star dietro a gonne e donne che non agli affari di stato, una donna val bene un regno! Questo già costituisce un grave problema, il re deve abdicare in favore del fratello Albert, che tanto ha ridicolizzato ed offeso per la sua balbuzie. Siamo nel 1936. Albert è afflitto da questo dramma umano che in un re rasenta la tragedia vera e propria, al suo popolo deluso non osa rivolgersi neanche attraverso la radio, là dove in Germania un ometto, un ex caporale, senza origini, senza titolo e tradizioni fomenta il suo popolo entusiasta alla guerra; guida la folla alla follia!
Colin Firth è stato chiamato a farci partecipare all’angoscia di Albert divenuto Re Giorgio VI. Premio Oscar meritatissimo come miglior attore maschile, fa vivere a tutti gli spettatori le sue ansie, i suoi tentennamenti, la sofferenza di non riuscire a proferir parola, attraverso mille improvvisati tentativi per vincere il suo difetto e poter parlare e discorrere. Lo sostiene la dolce e paziente moglie Elizabeth Bowes-Lyon, molto bene interpretata dalla bella Helena Bonham Carter, con le sue due figlie Elizabeth, attualmente ancora regina d’Inghilterra da oltre 60 anni, e Margaret. Il pubblico partecipa con rispetto alla sofferenza del re, soprattutto perché a mostrarla è Colin Firth. Questa la vicenda tema dell’ ottimo film condotto con tono garbato, rispettoso e solenne dal regista inglese Tom Hooper, altro meritato Oscar. Non è la storia o la vicenda a fare il film, ma gli attori, le inquadrature, le pause e la suspense insieme al dialogo alla musica e soprattutto all’impegno profuso dagli attori. Qui c’è tutto. A guidare ed in incoraggiare l’afflitto re c’è un modesto personaggio: Lionel Logue il cui volto e modi sono offerti da un grandioso Geoffrey Rush. Diciamo che la sua per il re è “La migliore offerta”. Ci fa assistere a momenti di altissima tensione in un rapporto difficile tra suddito e sovrano il cui segreto sta nell’essere capace di affrontare il confronto senza remore, con un dialogo serrato, prepotente, talora ridicolo da proporre al proprio interlocutore che afflitto e sconsolato dirà:“non ce la farò mai, rinuncio”. Non c’è ancora la Guerra, ma c’è lotta tra Lionel e Albert.
Il film sebbene ottimo sotto tanti aspetti,tuttavia non è eccezionale.
Di veramente eccezionale ci sono Colin Firth e Geoffrey Rush.
Ottima la sceneggiatura attraverso dialoghi familiari ed ufficiali, ottima la scenografia con scene ed ambientazione dagli interni di corte a quelli dell’accogliente casa di Lionel, dagli esterni tra le vie di Londra a quelle della gente in attesa di ascoltare se il proprio Re Giorgio VI, in nome di Dio, parlerà. chibar22@libero.it
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il befe
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martedì 10 marzo 2015
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ce ne fossero
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