fabian t.
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martedì 25 maggio 2010
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viaggiare per perdersi, perdersi per ritrovarsi
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Ma esiste la Basilicata? Da pugliese dovrei dire certamente di sì, che l'ho vista, visitata più volte e un po' fatta mia. Ma in fondo in fondo, ripensandoci, è meglio che non esista troppo, un po' come Babbo Natale, appunto, e che piuttosto rimanga una diafana tela su cui imprimere i nostri desideri e la nostra voglia di immaginare; una terra dunque che non c'è se non si cerca.
Il film, con tutti i difetti che possa avere, è cinema puro, fresco, incontaminato, vero e solare. Proprio come il nostro sud. Forse con un po' più di scene tra i suggestivi vicoli dei tanti borghi lucani o con qualche maggiore approfondimento sugli usi e costumi di una regione così bella, probabilmente avremmo assistito a un'opera ancora più completa.
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Ma esiste la Basilicata? Da pugliese dovrei dire certamente di sì, che l'ho vista, visitata più volte e un po' fatta mia. Ma in fondo in fondo, ripensandoci, è meglio che non esista troppo, un po' come Babbo Natale, appunto, e che piuttosto rimanga una diafana tela su cui imprimere i nostri desideri e la nostra voglia di immaginare; una terra dunque che non c'è se non si cerca.
Il film, con tutti i difetti che possa avere, è cinema puro, fresco, incontaminato, vero e solare. Proprio come il nostro sud. Forse con un po' più di scene tra i suggestivi vicoli dei tanti borghi lucani o con qualche maggiore approfondimento sugli usi e costumi di una regione così bella, probabilmente avremmo assistito a un'opera ancora più completa. Ma tutto sommato il bravo regista ci mette palesemente cuore e anima, rappresentando l'idea che la strada per cercare di capire meglio non tanto chi siamo ma almeno chi non siamo, è proprio lì vicino, dietro l'angolo. Sta a noi lasciare le zavorre e mettersi in cammino.
E forse basterebbe solo un pizzico di follia e di intraprendenza per salvarci dalla deprimente alienazione di una vita sempre più cinica e inerte.
Una commedia dunque semplice e sincera, disincantata e malinconica. Un esempio di strada creativa che il cinema dovrebbe imparare a ripercorrere, la cui più preziosa qualità rimane incredibilmente una schietta e vitale genuinità.
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sullastrada
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domenica 16 maggio 2010
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molto bello
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...e giunti a destinazione scoprirono che lo scopo di tutto stava nel viaggio...
Bellissimi gli "squarci" sulla basilicata
Belle interpretazioni
Molto bello il film...
Molto bella la canzone di M.Gazze
Vero, appassionante, e sincero come solo un film d'autore può esserlo.
Un film sulla strada, e sui compagni di strada, sulle partenze e sulle destinazioni...
... ma soprattutto sul viaggio... ...e su quanto sia importante avere qualcuno con cui condividerlo.
Ciao a tutti!
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giovanemymovies
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mercoledì 5 maggio 2010
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il pescato a mare
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Il viaggio è anche un ritrovare la voce di una vita che più non parla. E vita, di suo, non è sempre un incessabile concatenarsi di parole.
In questa Basilicata dei giorni nostri il tempo si è fermato, sonnecchia, strimpella, nicchia, sta alla finestra e osserva: c'è chi si trova e chi si ritrova; chi va verso qualche cosa e chi va verso qualcuno, chi si innamora per gioco e chi gioca ogni giorno ad innamorasi di nuovo e più.. chi suona con le parole e chi parla solo con i suoni di uno strumento musicale, chi guarda il mondo attraverso il tremolio di una telecamera compagna e chi non accende la tv perché a questa preferisce la sua di compagna.
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Il viaggio è anche un ritrovare la voce di una vita che più non parla. E vita, di suo, non è sempre un incessabile concatenarsi di parole.
In questa Basilicata dei giorni nostri il tempo si è fermato, sonnecchia, strimpella, nicchia, sta alla finestra e osserva: c'è chi si trova e chi si ritrova; chi va verso qualche cosa e chi va verso qualcuno, chi si innamora per gioco e chi gioca ogni giorno ad innamorasi di nuovo e più.. chi suona con le parole e chi parla solo con i suoni di uno strumento musicale, chi guarda il mondo attraverso il tremolio di una telecamera compagna e chi non accende la tv perché a questa preferisce la sua di compagna..
L'imprevedibilità di una lacrima, caldamente trasportata da costa a costa lascio su quest'arido suolo lucano come l'invisibilità di un amore che va verso ciò che bello non è, come il concerto che vede l'accorata compagnia di musicisti concludersi prima del suo arrivo, davanti ad un pubblico ormai assente, in una piazza di bottiglie vuote, metafora di un viaggio senza urli o applausi.
Che senso c'è ad amare solo le cose belle? Poiché le cose brutte se amate appaiono ai nostri occhi come un chè di inconfutabilmente bello, ecco che la Basilicata, sconosciuta e silenziosa ci restituisce la voce della vita che un animo, solo se "ributta il pescato a mare", finalmente ritrova...
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claudiorec
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domenica 2 maggio 2010
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road movie da vedere
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Bravissimo Papaleo all'esordio da regista!
Gli attori sono perfettamente "calettati" nei loro personaggi!
Bene per il cinema italiano!
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anna maria
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giovedì 29 aprile 2010
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contro la depressione!
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In una giornata nera, fatta di tanti problemi, questo film mi ha fatto ridere, sognare, pensare al futuro in positivo. E' comunque un film girato molto bene: bravi gli attori, bello il paesaggio, simpatica la storia. E ... facciamoci coraggio.
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michydelll79
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giovedì 29 aprile 2010
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120 km in 10 giorni on road
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Esperienze, vite, fughe, incontri...soprattutto riscoperte di se stessi e di una terra meravigliosa. Profondo e leggero allo stesso tempo ma soprattutto poetico. E le musiche...che musiche! Un film da ascoltare e da sentire dentro, addosso. Non un viaggio ma il viaggio! Rocco Papaleo fantastico come attore e come regista e i personaggi veramenti ben descritti e ben raccontati attraverso le storie ma anche attraverso le azioni: Rocco che soffre per le scarpe non adatte alla traversata. Salvatore che ha rinunciato a laurearsi ma che riesce a salvare la vita ad uomo. Il personaggio di Max Gazzè che pratica la pesca libera, ovvero prima pesca e poi libera i pesci. Tropea con i suoi problemi con il padre famoso che rinuncia a vivere ma riesce a farsi trasportare dalla follia dei 4 amici.
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Esperienze, vite, fughe, incontri...soprattutto riscoperte di se stessi e di una terra meravigliosa. Profondo e leggero allo stesso tempo ma soprattutto poetico. E le musiche...che musiche! Un film da ascoltare e da sentire dentro, addosso. Non un viaggio ma il viaggio! Rocco Papaleo fantastico come attore e come regista e i personaggi veramenti ben descritti e ben raccontati attraverso le storie ma anche attraverso le azioni: Rocco che soffre per le scarpe non adatte alla traversata. Salvatore che ha rinunciato a laurearsi ma che riesce a salvare la vita ad uomo. Il personaggio di Max Gazzè che pratica la pesca libera, ovvero prima pesca e poi libera i pesci. Tropea con i suoi problemi con il padre famoso che rinuncia a vivere ma riesce a farsi trasportare dalla follia dei 4 amici.
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sabbia
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mercoledì 28 aprile 2010
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piu' che un film un bellissimo documentario
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Bellissima fotografia. Di qualita'.
Bravi gli attori.
Trama incosistente. Con una sceneggiatura migliore sarebbe potuto essere veramente un bel film.
vale comunque la pena di andarlo a vedere per come viene fotografata la Basilicata: sembra un luogo magico, fuori dallo spazio e dal tempo, dove anche le favole o le storie un po' strampalate come questa, possono realizzarsi.
Fulminante la battuta del muto quando parla: la dice lunga sul rapporto uomo-donna!!
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padinic
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martedì 27 aprile 2010
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la basilicata di papaleo lascia il segno
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Un film piccolo che più piccolo non si può. Un film fatto di niente così come appare fatta di niente (e quindi di tutto) la Basilicata. I ritmi sono lenti, lentissimi, sospesi così come il paesaggio. Ma il film è piuttosto corretto e gradevole, e ti rimane dentro. Lode ad Alessandro Gassman che dopo oltre un decennio di recitazione terribile, da qualche anno è migliorato enormemente fino a diventare un attore sontuoso che qui tratteggia un personaggio che resta. Bravissimo!
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meital
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lunedì 26 aprile 2010
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bello
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mi sono divertita a ho riso tanto. gli attori se la cavano e nel complesso è godibilissimo amche per la colonna sonora. gazzè muto ma espressivo. consigliato a chi vuole impiegare bene il suo tempo.
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enafab
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lunedì 26 aprile 2010
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grazie. ci voleva un film così! papaleo poeta
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Ne avevo bisogno, ma credo ne abbia bisogno più di una generazione, oltre le etichette da "target" precostituito.
Mariti, mogli, neo genitori, illusi, disillusi, emigrati dal profondo sud, in carriera, in disincanto.
Un viaggio trasversale tra poesia e tempo sospeso, superato scientificamente grazie ad alla propria forza di volontà,
perchè si può decidere, se solo lo si desidera, di invertire e controllare questo tempo in corsa.
Non c'è un solo momento di "noia" nel film, ogni istante è saggezza e analisi che, come in tutti i grandi raccontatori, è leggerezza.
Papaleo, ancora...regalaci altre bellezze, come quest'opera d'arte!
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