drake
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lunedì 19 aprile 2010
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risposta a il caimano
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Ho scritto Funk trip! sei anni fa e l' ho fatto leggere ad alcuni amici di Roma. Papaleo nelle sue prime interviste dice che gli è arrivato un libro con una storiella e che dopo aver chiamato il suo cosceneggiatore Walter Lupo ha deciso di fare un film. Lui non parla mai di Funk trip, ma la trama di Basilicata coast to coast nella sua linea guida corrisponde al mio racconto picaresco. Il mio è un giallo grottesco e surreale pieno di imprevisti e colpi di scena, ma ha alla base il viaggio di 4 amici balordi musicisti che vanno ad Istanbul per partecipare alla grande festa della musica.Suoneranno a festa finita su un palco sperduto davanti a quattro vagabondi e alcolizzati. Se ne andranno su una cavalla dipinta, in precedenza, di bianco e nero ad Acciano in Abruzzo.
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Ho scritto Funk trip! sei anni fa e l' ho fatto leggere ad alcuni amici di Roma. Papaleo nelle sue prime interviste dice che gli è arrivato un libro con una storiella e che dopo aver chiamato il suo cosceneggiatore Walter Lupo ha deciso di fare un film. Lui non parla mai di Funk trip, ma la trama di Basilicata coast to coast nella sua linea guida corrisponde al mio racconto picaresco. Il mio è un giallo grottesco e surreale pieno di imprevisti e colpi di scena, ma ha alla base il viaggio di 4 amici balordi musicisti che vanno ad Istanbul per partecipare alla grande festa della musica.Suoneranno a festa finita su un palco sperduto davanti a quattro vagabondi e alcolizzati. Se ne andranno su una cavalla dipinta, in precedenza, di bianco e nero ad Acciano in Abruzzo. Il titolo di quel capitolo è :Dino Zoff si è fermato ad Acciano.
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drake
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lunedì 19 aprile 2010
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funk trip!
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Vedo con dispiacere che avete rimosso il mio commento. La verità fa male. Bisogna essere veri artisti e non piccoli uomini furbi. A Rocco Papaleo dico che non scriverà mai un capolavoro come Funk trip! di cui sono l'autore!
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drake
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lunedì 19 aprile 2010
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funk trip!
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Ciao Rocco Papaleo,sono l'autore di Funk trip! il racconto lungo che narra il viaggio picaresco di 4 amici musicisti tra il Friuli, l'Abruzzo, la Slovenia, la Romania e la Turchia. Vanno alla festa della musica ad Istanbul e tra continui colpi di scena, situazioni grottesche, incontri (Albertina e Marina, che si uniscono a loro), riusciranno a suonare a festa finita su un palco sperduto davanti a quattro vagabondi. Se ne andranno su una cavalla dipinta di bianco e nero.Questa in sintesi estrema la trama.Che dici trovi qualche assomiglianza con Basilicata coast to coast? Peccato che io il racconto l'ho scritto 6 anni fa.Ciao "artista"!
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(di lullopadullo)
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il caimano
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lunedì 19 aprile 2010
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lucanian road movie
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Da lucano doc (anche se ormai "trapiantato" a Roma per lavoro), ho visto con grande curiosità questo esordio di Rocco Papaleo come regista.
Lui non si discute: è bravo, divertente, capace di una comicità mai urlata e volgare, ma al contrario intelligente e dissacrante, e le musiche (che avevo avuto modo di apprezzare in un suo concerto) sono davvero trascinanti ("Basilicata on my mind" è meravigliosa!). Anche gli altri personaggi sono ben scritti e resi dai rispettivi interpreti, e suscitano, ciascuno per un diverso motivo, una generale simpatia. Quà e là si sentono gli echi della "lucanità" della Wertmuller, quella de "I Basilischi" per intenderci, ma i tempi sono cambiati: ora c'è la chimera della tv e una sana voglia di trasgredire che dà l'esatta misura del cambiamento dei tempi (che, sì, finalmente è arrivato anche in Basilicata, per buona pace di Carlo Levi).
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Da lucano doc (anche se ormai "trapiantato" a Roma per lavoro), ho visto con grande curiosità questo esordio di Rocco Papaleo come regista.
Lui non si discute: è bravo, divertente, capace di una comicità mai urlata e volgare, ma al contrario intelligente e dissacrante, e le musiche (che avevo avuto modo di apprezzare in un suo concerto) sono davvero trascinanti ("Basilicata on my mind" è meravigliosa!). Anche gli altri personaggi sono ben scritti e resi dai rispettivi interpreti, e suscitano, ciascuno per un diverso motivo, una generale simpatia. Quà e là si sentono gli echi della "lucanità" della Wertmuller, quella de "I Basilischi" per intenderci, ma i tempi sono cambiati: ora c'è la chimera della tv e una sana voglia di trasgredire che dà l'esatta misura del cambiamento dei tempi (che, sì, finalmente è arrivato anche in Basilicata, per buona pace di Carlo Levi).
Non stiamo parlando di un capolavoro, ma di un film assolutamente godibile e ironico, ben recitato con la giusta cialtroneria attoriale (Gassman si candida definitivamente come erede dei "nostri colonnelli" della risata). Magari a voler fare i sofisti si potrebbe dire che la storia praticamente non c'è, ed il viaggio è un a serie di gag messe una accanto all'altra, senza un vero sviluppo narrativo, ma la cosa che più lascia perplessi è forse l'effetto cartolina che qua e là viene fuori. Il film ha il merito di distrarre l'attenzione da ciò che è già conosciuto ai più della Basilicata, ma certo per chi la conosce e la vive (seppure a distanza) è forte l'impressione che Papaleo abbia costruito un vero decalogo del buon lucano, dal quale non devono mancare la Madonna nera di Viggiano, il paese abbandonato di Craco, le ragazze di Tramutola, Aliano e il Cristo di Levi, i due mari e l'aglianico del Vulture. Ottimo come spot turistico, ma il film forse potrebbe anche essere altro, un pò più di profondità non avrebbe guastato.
Mi dispiace constatare poi come ancora per film tutto sommato leggeri come questo la critica debba ancora fare i conti con una matrice di stampo politico che con questo racconto non c'entra niente (si vedano le recensioni dell'Unità, del Manifesto e all'opposto de Il giornale: chi avrà ragione?). Plauso finale ai titoli di testa, che giocano sull'ironia di una terra tuttora misconosciuta.
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johncipollina
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lunedì 19 aprile 2010
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i lucani non ci fanno certo bella figura
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Filmetto inutile: non è altro che un' insieme di scorci (o squarci) paesaggistici tenuti insieme da musichette jazz noiose e irritanti.
La Basilicata del film è davvero bella e suggestiva ma non si può certo dire lo stesso degli abitanti: i nostri eroi ne incontrano davvero pochi tanto da far sembrare la Basilicata una sorta di regione disabitata.
Una ragazza di fin troppo facili costumi, una banda di delinquenti ignoranti e ritardati e un vecchio eremita: questo è il campione di "Lucanità" discutibilmente scelto come simbolo della regione.
Si ride davvero poco.
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(di il caimano)
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nanou
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domenica 18 aprile 2010
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papaleo : chapeau !
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Film geniale,opera prima riuscitissima, attori credibili e bravissimi, riprese splendide,chi più ne ha più ne metta...Finalmente un vero film ITALIANO, un'Italia che non deve morire, lasciatevelo dire da una parigina che vive in Italia da diversi anni e che non ha origini meridionali !
Correte a vederlo, è una poesia dall'inizio alla fine, un'inno all'Italia
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rosadirame
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sabato 17 aprile 2010
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commovente semplice emozionante
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poche pretese, pochi mezzi per un grande film, sincero, vero, divertente, che ti fa riflettere e ti fa venire voglia di partire per un viaggio interiore di autoanalisi, per scoprire e riscoprire la vera essenza di noi stessi, riscoprire le cose importanti che ci danno la voglia di vivere............................... ....................................................... ............................. ..........................................................................................................................................................................................................
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brian77
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sabato 17 aprile 2010
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cristo rimane a eboli
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Francamente mi stupiscono tutti questi elogi. E' certo un film con dell'intelligenza, dove Papaleo si conferma personaggio di qualità, ma è anche un filmettino fragilissimo, nella semplicità di molte soluzioni quasi amatoriale, il solito on the road dei poveri, l'ideuzza che viene a chi non ha molto da dire in termini di cinema. Cristo si sarà fermato a Eboli, ma lì rimane. Non credo sia con questi film che il cinema italiano possa interessare all'estero: rimane una cosettina simpatica e intelligente tra amici. Bene Papaleo, ma cerchiamo di essere un pochino equilibrati: vi rendete conto che ha avuto le stesse stellette del film di Polanski?!?
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laura_l
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venerdì 16 aprile 2010
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riprendiamoci il nostro tempo
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Finalmente un gran bel film italiano, bella storia, ottima la combriccola errante, buona musica, divertente, non ci sono battute scontate, splendidi paesaggi, contagioso fa venir voglia di perdere del tempo per sè. sicuramente la basilicata ne risentirà positivamente.
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alex85
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giovedì 15 aprile 2010
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un ottimo film tutto italiano
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Film molto simpatico. Una storia sobria e piacevole,che non cade nello scontato come tanti film di oggi. Gli interpreti sono molto bravi ed originali, riuscendo ad incuriosire e divertire gli spettatori ad ogni scena. Insomma un divertente spartito della vita quotidiana dell'italiano medio. Unico neo un finale non proprio elettrizzante. Nel complesso un film che consiglio a pieno.
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